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  • 3C Verbi ebraici che indicano azione continua o progressiva
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti
    • Nel corso dei secoli gli eruditi si sono sorpresi della capacità della lingua ebraica di esprimere avvenimenti passati mediante l’uso di verbi all’imperfetto, e di esprimere avvenimenti futuri mediante l’uso di verbi al perfetto. Nel tentativo di spiegare questa peculiarità, fu formulata la teoria della waw consecutiva. Circa questa teoria, O. L. Barnes, nella sua opera A New Approach to the Problem of the Hebrew Tenses and Its Solution Without Recourse to Waw-Consecutive, Oxford (1965), pp. 4, 5, scrive: “La cosa è stata inutilmente complicata dall’introduzione e dalla pedissequa osservanza della dottrina della waw consecutiva, o della sua precorritrice, la waw conversiva (il nome più recente proposto per essa è waw conservativa). Molto brevemente, nonostante ci sia stato un certo numero di variazioni sul tema, questa afferma che la ‘e - waw ו’ che compare davanti al primo di una serie di verbi ebraici consecutivi all’imperfetto, se preceduta da un verbo ebraico al perfetto, indica che si dovrebbero leggere o considerare tutti come perfetti (invece di ciò che realmente sono: imperfetti) e viceversa, purché siano naturalmente presenti certe vocali associate alla waw ו nell’imperfetto”.

      Riguardo alla validità di questa teoria, O. L. Barnes scrive a p. 1 della sua opera: “Possiamo giustamente chiederci perché la ‘e - waw ו’ abbia questo strano potere conversivo. Alcune recenti grammatiche, nel tentativo di superare l’assurdità, affermano che non sia in realtà la ‘e - waw ו’ ad avere questo potere conversivo, ma che essa sia la chiave o guida da cercare per individuare la conversione; il risultato, dunque, è esattamente lo stesso. Confido si comprenda da quanto è qui dichiarato che in realtà la ‘e - waw ו’ non ha questo potere, né è necessario supporre che lo abbia per spiegare il rapido, a volte improvviso, cambiamento nella successione dei tempi ebraici. In altre parole, possiamo mettere completamente da parte la mitica teoria della waw consecutiva inventata dai grammatici”.

      Circa cento anni fa, Benjamin Wills Newton, nella sua opera The Altered Translation of Genesis ii. 5, Londra, 1888, pp. 49-51, si schierò decisamente contro la teoria della waw consecutiva. Dopo aver fatto un esempio di traduzione di Ge 1:3-8, Newton concluse alle pp. 50, 51: “In tutto il capitolo si usa il futuro per indicare progressione. Nella nostra traduzione usiamo abbastanza giustamente il passato, poiché col nostro tempo futuro non siamo in grado di indicare altrettanto bene la progressione. C’è un’ampiezza di significato nell’uso ebraico del futuro che il nostro futuro non ha; e, di conseguenza, c’è una maggiore accuratezza di espressione. Posso aggiungere che di certo non c’è posto in questo capitolo per la teoria della vav conversiva, e non c’è base per dire (perché il nostro futuro non si può adattare all’elasticità del futuro ebraico) che il futuro ebraico debba perciò essere privato delle sue prerogative e trasformato in un passato. È incredibile che qualcuno abbia osato proporre qualcosa di così assurdo”.

  • 3C Verbi ebraici che indicano azione continua o progressiva
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti
    • La Traduzione del Nuovo Mondo non ha seguito la teoria della waw consecutiva nel tradurre i verbi ebraici. Questa teoria vecchia di secoli non rende il vigore e la forza dei verbi ebraici nel loro stato originale. Perciò la Traduzione del Nuovo Mondo presenta i verbi ebraici con accuratezza di significato e dinamismo mantenendo il più possibile una distinzione fra il perfetto e l’imperfetto dei verbi ebraici.

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