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Anche il feto è pronto per combattere
Il feto comincia a prepararsi per la battaglia mesi prima di nascere. Produce armi per il sistema immunitario. Quando il bambino nasce, le sue difese sono pronte a individuare e neutralizzare le sostanze estranee. Nel sangue del bambino sono già presenti anticorpi ereditati dalla madre in concentrazioni maggiori che nel sangue di lei. Nei tessuti del neonato ci sono fagociti in attesa di inglobare eventuali invasori provenienti dall’esterno. Questi e altri difensori sono nelle trincee, pronti a combattere contro le malattie. Ed è un bene che sia così, perché al momento della nascita il bambino è esposto a un massiccio attacco di onnipresenti microrganismi.
Poco dopo la nascita il sistema immunitario del neonato accresce sensibilmente la potenza del fuoco per respingere eventuali invasori: questo avviene quando il bambino succhia i primi sorsi di latte materno. Il latte materno dei primissimi giorni si chiama colostro, ed è particolarmente ricco di anticorpi di vario genere. Il colostro fa del bambino un soldato ben equipaggiato.
“Durante i primi due o tre mesi di vita . . . gli organi produttori di armi difensive entrano in piena attività. All’età di dieci anni il sistema immunitario dell’uomo è al massimo dell’efficienza, armato sino ai denti. Da quel momento in poi il suo potere si va gradualmente riducendo”. — Lennart Nilsson, Il corpo si difende, trad. di Laura Cabria, Edizioni Paoline, 1986, pagina 35.
Quando comincia la vita, comincia la guerra, che finirà solo allorché sarà esalato l’ultimo respiro.
[Fonte dell’immagine a pagina 2]
Lennart Nilsson