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I figli, una preziosa ereditàLa Torre di Guardia 2005 | 1° aprile
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I figli, una preziosa eredità
“Ecco, i figli sono un’eredità da Geova; il frutto del ventre è una ricompensa”. — SALMO 127:3.
1. Come nacque il primo bambino?
CONSIDERATE gli avvenimenti miracolosi che Geova Dio rese possibili grazie al modo in cui creò il primo uomo e la prima donna. Sia il padre, Adamo, sia la madre, Eva, diedero qualcosa di sé per produrre una nuova vita che si sviluppò nel grembo di Eva fino a diventare una persona pienamente formata, il primo bambino. (Genesi 4:1) Il concepimento e la nascita di un bambino ci riempiono ancor oggi di meraviglia e sono descritti da molti come un vero e proprio miracolo.
2. Perché si può dire che quanto accade nel grembo di una donna incinta è un miracolo?
2 In circa 270 giorni, dalla cellula iniziale creatasi in seguito all’unione della madre con il padre, si sviluppa un bambino formato da migliaia di miliardi di cellule. Quella cellula contiene tutte le informazioni necessarie per produrre più di 200 tipi di cellule. Seguendo tali meravigliose informazioni, che sono al di sopra della comprensione umana, queste cellule estremamente complesse si sviluppano esattamente nell’ordine e nel modo giusti per formare un nuovo essere vivente.
3. Perché molte persone ragionevoli concordano nel ritenere che è solo grazie a Dio che nasce un nuovo essere umano?
3 Secondo voi, chi è il vero creatore del bambino? È certamente Colui che creò la vita fin dal principio. Il salmista biblico cantò: “Riconoscete che Geova è Dio. È lui che ci ha fatti, e non noi stessi”. (Salmo 100:3) Genitori, come ben sapete, non è grazie a particolari capacità da parte vostra che avete prodotto tale prezioso bambino. Solo Dio, nella sua infinita sapienza, è in grado di creare miracolosamente una nuova vita. Per migliaia d’anni persone ragionevoli hanno attribuito la formazione di un bambino nel grembo materno al grande Creatore. Siete anche voi della stessa opinione? — Salmo 139:13-16.
4. A differenza degli esseri umani, quale difetto non si potrà mai attribuire a Geova?
4 Ma Geova è forse un Creatore insensibile che ha semplicemente stabilito un processo biologico grazie al quale uomini e donne possono generare figli? Certi esseri umani sono insensibili, ma Geova non è così. (Salmo 78:38-40) La Bibbia dice nel Salmo 127:3: “Ecco, i figli sono un’eredità da Geova; il frutto del ventre è una ricompensa”. Esaminiamo ora cos’è un’eredità e di cosa è prova.
Un’eredità e una ricompensa
5. Perché i figli sono un’eredità?
5 Un’eredità è paragonabile a un dono. Spesso i genitori lavorano duramente molti anni per lasciare un’eredità ai figli, che può consistere di denaro, una proprietà o forse un oggetto prezioso. In ogni caso è una prova dell’amore dei genitori. La Bibbia dice che Dio ha dato i figli ai genitori come un’eredità. Sono un suo dono amorevole. Se siete genitori, le vostre azioni dimostrano che considerate i vostri figli come un dono affidatovi dal Creatore dell’universo?
6. A quale scopo Geova diede agli esseri umani la facoltà di generare figli?
6 Nel fare questo dono, Geova si proponeva di riempire la terra di discendenti di Adamo ed Eva. (Genesi 1:27, 28; Isaia 45:18) Non creò di persona ogni essere umano, come fece nel caso dei milioni di angeli. (Salmo 104:4; Rivelazione [Apocalisse] 4:11) Decise invece di creare gli esseri umani con la facoltà di generare figli simili a loro. Per un padre e una madre è una cosa meravigliosa mettere al mondo una nuova persona e prendersene cura! In qualità di genitori, ringraziate Geova per avervi messo in condizione di godere di tale preziosa eredità?
Impariamo dall’esempio di Gesù
7. In contrasto con il comportamento di alcuni genitori, in quali modi Gesù mostrò interesse e compassione per “i figli degli uomini”?
7 Triste a dirsi, non tutti i genitori considerano i figli una ricompensa. Molti manifestano scarsa compassione verso i figli. Questi genitori non riflettono l’atteggiamento di Geova e di suo Figlio. (Salmo 27:10; Isaia 49:15) Considerate, invece, l’interesse di Gesù per i giovani. Anche prima che Gesù venisse sulla terra come uomo, quando era una potente persona spirituale in cielo, la Bibbia dice che le cose che lo “dilettavano erano presso i figli degli uomini”. (Proverbi 8:31) Amava così tanto gli esseri umani che cedette di buon grado la sua vita come riscatto perché ricevessimo la vita eterna. — Matteo 20:28; Giovanni 10:18.
8. In che modo Gesù diede il buon esempio ai genitori?
8 Quando era sulla terra Gesù diede un esempio straordinario ai genitori. Considerate ciò che fece. Dedicò del tempo ai bambini anche quando era molto occupato o sotto stress. Li osservò mentre giocavano nei luoghi di mercato, e quando insegnava menzionò certi aspetti del loro comportamento. (Matteo 11:16, 17) Durante il suo ultimo viaggio a Gerusalemme, Gesù sapeva che avrebbe sofferto e che sarebbe stato ucciso. Quando le persone gli condussero dei bambini perché lo vedessero, i suoi discepoli, forse per evitargli ulteriore stress, cercarono di mandarli via. Ma Gesù rimproverò i suoi discepoli. Mostrando che i bambini lo “dilettavano”, disse: “Lasciate che i bambini vengano a me; non cercate di impedirglielo”. — Marco 10:13, 14.
9. Perché ciò che facciamo può essere ancora più importante di ciò che diciamo?
9 C’è da imparare dall’esempio di Gesù. Quando i vostri figli vengono da voi, come reagite, specialmente se siete occupati? Come Gesù? Egli fu disposto a dar loro tempo e attenzioni, proprio ciò che i bambini hanno bisogno di ricevere, in particolare dai genitori. È vero che espressioni come “ti voglio bene” sono importanti, ma i fatti sono più eloquenti delle parole. L’amore non si nota solo da ciò che dite ma, soprattutto, da ciò che fate. Si nota dal tempo e dalle attenzioni che dedicate ai vostri piccoli e dalla cura che avete per loro. Tutto questo, comunque, potrebbe anche non produrre risultati tangibili, perlomeno non così rapidamente come vorreste. Ci vuole pazienza. Possiamo imparare a essere pazienti imitando il modo in cui Gesù trattava i suoi discepoli.
L’affetto e la pazienza di Gesù
10. In che modo Gesù insegnò ai suoi discepoli una lezione di umiltà, e con quali risultati iniziali?
10 Gesù sapeva che fra i discepoli c’era una certa rivalità dovuta al desiderio di preminenza. Un giorno, dopo essere arrivato a Capernaum insieme ai suoi discepoli, chiese: “‘Di che discutevate per la strada?’ Essi tacevano, poiché per la strada avevano discusso fra loro su chi era il più grande”. Anziché rimproverarli aspramente, Gesù impartì con pazienza una lezione pratica per insegnare loro l’umiltà. (Marco 9:33-37) Questo produsse i risultati sperati? Non immediatamente. Circa sei mesi dopo, Giacomo e Giovanni, tramite la madre, chiesero a Gesù di concedere loro posizioni preminenti nel Regno. Pazientemente, Gesù corresse di nuovo il loro modo di pensare. — Matteo 20:20-28.
11. (a) Quale consueto servizio gli apostoli di Gesù mancarono di compiere dopo essere arrivati in una stanza superiore insieme a Gesù? (b) Cosa fece Gesù, e i suoi sforzi sortirono risultati immediati?
11 Ben presto arrivò la Pasqua del 33 E.V. e Gesù si incontrò privatamente con i suoi apostoli per celebrarla. Giunti nella stanza superiore, nessuno dei dodici apostoli si fece avanti per lavare, secondo la consuetudine, i piedi impolverati degli altri, umile compito che di solito era svolto da un servitore o da una donna della famiglia. (1 Samuele 25:41; 1 Timoteo 5:10) Come dev’essersi addolorato Gesù nel vedere che i suoi discepoli continuavano ad aspirare a una posizione! Quindi Gesù lavò i piedi a tutti e poi li esortò calorosamente a seguire il suo esempio servendo gli altri. (Giovanni 13:4-17) Lo fecero? La Bibbia dice che quella stessa sera “sorse fra loro anche un’accesa disputa su chi di loro sembrava essere il più grande”. — Luca 22:24.
12. Come possono i genitori imitare Gesù nell’addestrare i figli?
12 Quando i vostri figli non vi ubbidiscono, riuscite a immaginare come dovette sentirsi Gesù? Eppure non gettò la spugna, ma continuò ad aiutare i suoi apostoli malgrado la loro lentezza a correggere i propri difetti. Alla fine la sua pazienza portò frutto. (1 Giovanni 3:14, 18) Genitori, fate bene a imitare l’amore e la pazienza di Gesù non arrendendovi mai ma continuando ad addestrare i vostri figli.
13. Perché un genitore non dovrebbe respingere bruscamente un figlio che vuole chiedergli qualcosa?
13 I figli hanno bisogno di sentire che i genitori li amano e si interessano di loro. Gesù voleva sapere ciò che pensavano i suoi discepoli, per cui ascoltava quando gli rivolgevano delle domande. Chiese la loro opinione su certe questioni. (Matteo 17:25-27) In effetti per insegnare bene bisogna ascoltare con attenzione e mostrare sincero interesse. Un genitore dovrebbe resistere alla tendenza a respingere il figlio che ha qualcosa da chiedere, liquidandolo con un brusco: “Va’ via, non vedi che ho da fare?” Se un genitore ha veramente da fare dovrebbe dire al figlio che parleranno della cosa più tardi, e poi dovrà mantenere la parola. In questo modo il figlio percepirà il sincero interesse del genitore e si sentirà più incline a confidare in lui.
14. Cosa possono imparare i genitori da Gesù circa il mostrare affetto ai figli?
14 È appropriato che i genitori manifestino il loro affetto prendendo fra le braccia i figli e stringendoli a sé? Anche in questo i genitori possono imparare da Gesù. La Bibbia dice che “prese i bambini fra le braccia e li benediceva, ponendo su di loro le mani”. (Marco 10:16) Secondo voi come reagirono i bambini? Senza dubbio Gesù riscaldò il loro cuore ed essi ne furono attratti. Se c’è sincero affetto e amore fra voi genitori e i vostri figli, essi reagiranno meglio ai vostri sforzi di disciplinarli ed educarli.
Quanto tempo si deve dedicare ai figli?
15, 16. Qual è un’idea relativa all’educazione dei figli, e a quanto pare da cosa è scaturita?
15 Alcuni hanno messo in dubbio che i figli abbiano veramente bisogno di molto tempo e delle amorevoli attenzioni dei loro genitori. Un’idea relativa all’educazione che è stata abilmente promossa è quella del cosiddetto tempo di qualità. Secondo i sostenitori di questa idea, i bambini non hanno bisogno che i genitori dedichino loro molto tempo, a condizione che il tempo che trascorrono insieme, seppur limitato, sia significativo e ben pianificato. Ma quanto è valido il concetto del tempo di qualità? È stato concepito tenendo presente il benessere dei bambini?
16 Uno scrittore che ha parlato con molti bambini ha detto che “quello che desiderano maggiormente dai genitori è che trascorrano più tempo con loro” dedicando loro “la massima attenzione”. Fatto interessante, un docente universitario ha osservato: “L’espressione [tempo di qualità] è nata per non far sentire in colpa i genitori. Era una giustificazione per dedicare meno tempo ai figli”. Quanto tempo i genitori dovrebbero dedicare ai figli?
17. I figli cosa hanno bisogno di ricevere dai genitori?
17 La Bibbia non lo dice. Tuttavia i genitori israeliti erano esortati a parlare con i figli quando erano a casa, quando camminavano per la strada, quando giacevano e quando si levavano. (Deuteronomio 6:7) Questo ovviamente significa che i genitori devono interagire con i figli educandoli costantemente, ogni giorno.
18. Quali occasioni coglieva Gesù per addestrare i suoi discepoli, e cosa possono imparare da questo i genitori?
18 Gesù addestrava con profitto i suoi discepoli mentre mangiavano insieme, quando viaggiavano e persino nei momenti di relax. In pratica coglieva ogni occasione per insegnare loro. (Marco 6:31, 32; Luca 8:1; 22:14) In modo analogo, i genitori cristiani dovrebbero essere desti e cogliere ogni occasione per stabilire e mantenere un buon dialogo con i figli e per addestrarli nelle vie di Geova.
Cosa insegnare e come farlo
19. (a) Oltre a dedicare tempo ai figli, cos’altro occorre? (b) Qual è la cosa più importante che i genitori devono insegnare ai figli?
19 Dedicare del tempo ai figli e insegnare loro non basta per allevarli bene. Fondamentale è anche cosa viene insegnato. Notate come la Bibbia sottolinea ciò che l’insegnamento dovrebbe comprendere. “Queste parole che oggi ti comando”, dice, “le devi inculcare a tuo figlio”. Quali sono “queste parole” da insegnare ai figli? Evidentemente sono quelle che erano state appena menzionate, vale a dire: “Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza vitale”. (Deuteronomio 6:5-7) Gesù disse che questo è il più importante di tutti i comandamenti divini. (Marco 12:28-30) I genitori devono innanzi tutto insegnare ai figli in merito a Geova, spiegando loro perché solo lui è degno del nostro amore e della nostra devozione con tutta l’anima.
20. Secondo il comando di Dio, i genitori dell’antichità cosa dovevano insegnare ai figli?
20 Comunque “queste parole” che i genitori sono esortati a insegnare ai figli includono più che amare Dio con tutto se stessi. Noterete che, nel precedente capitolo di Deuteronomio, Mosè ripete le leggi scritte da Dio su tavolette di pietra, i Dieci Comandamenti. Queste leggi comprendono i comandi di non mentire, non rubare, non uccidere e non commettere adulterio. (Deuteronomio 5:11-22) Pertanto ai genitori di quel tempo fu fatto comprendere il bisogno di instillare nei figli i valori morali. Oggi i genitori cristiani devono provvedere ai propri figli un’educazione simile per garantire loro un futuro sicuro e felice.
21. Qual era il senso del comando dato ai genitori di “inculcare” la parola di Dio nei bambini?
21 Notate che ai genitori viene detto come devono insegnare “queste parole”, o comandamenti: “Le devi inculcare a tuo figlio”. La parola “inculcare” significa “imprimere profondamente nell’animo altrui, con una perseverante opera di persuasione o con l’esempio”. (Il dizionario della lingua italiana di Devoto e Oli) Quindi Dio, in effetti, sta dicendo ai genitori di stabilire un programma di istruzione biblica con l’obiettivo specifico di imprimere concetti spirituali nella mente dei figli.
22. Ai genitori israeliti cosa fu detto di fare per educare i figli, e questo cosa significava?
22 Tale programma richiede spirito di iniziativa da parte dei genitori. La Bibbia dice: “Devi legartele [“queste parole”, o comandamenti di Dio] come un segno sulla mano, e devono servire da frontale fra i tuoi occhi; e le devi scrivere sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte”. (Deuteronomio 6:8, 9) Questo non significa che i genitori debbano scrivere letteralmente le leggi di Dio sugli stipiti e sulle porte, legarne una copia alla mano dei figli o metterla fra i loro occhi. Significa invece che dovrebbero di continuo ricordare ai figli gli insegnamenti di Dio. Ciò dovrebbe essere fatto in modo regolare e costante, come se gli insegnamenti di Dio fossero sempre davanti a loro.
23. Cosa prenderemo in esame la prossima settimana?
23 Quali sono alcune cose particolarmente importanti che i genitori devono insegnare ai figli? Perché è essenziale che i figli oggi vengano sia educati che addestrati per essere protetti? Che ausilio hanno ora i genitori per insegnare ai figli con efficacia? Queste e altre domande che stanno a cuore a molti genitori saranno prese in esame nel prossimo articolo.
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Genitori, proteggete la vostra preziosa ereditàLa Torre di Guardia 2005 | 1° aprile
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Genitori, proteggete la vostra preziosa eredità
“La sapienza è per una protezione . . . conserva in vita quelli che la possiedono”. — ECCLESIASTE 7:12.
1. Perché i genitori dovrebbero considerare i figli un dono?
I GENITORI mettono al mondo un essere vivente che ha caratteristiche fisiche e personalità simili alle loro. La Bibbia chiama questi piccoli “un’eredità da Geova”. (Salmo 127:3) Dato che è il vero Datore di vita, Geova in effetti affida ai genitori ciò che in ultima analisi gli appartiene. (Salmo 36:9) Genitori, come considerate questo prezioso dono di Dio?
2. Come reagì Manoa alla notizia che sarebbe diventato padre?
2 Senza dubbio un simile dono va ricevuto con umiltà e gratitudine. Oltre 3.000 anni fa, l’israelita Manoa reagì in questo modo quando sua moglie fu informata da un angelo che avrebbe dato alla luce un bambino. Appresa la bella notizia, Manoa pregò: “Scusami, Geova. L’uomo del vero Dio che hai appena mandato, ti prego, venga di nuovo da noi e ci insegni ciò che dobbiamo fare al piccolo che nascerà”. (Giudici 13:8) Genitori, cosa imparate dall’esempio di Manoa?
Perché è necessario l’aiuto divino
3. Perché oggi è particolarmente necessario l’aiuto di Dio per crescere i figli?
3 Ora più che mai i genitori hanno bisogno dell’aiuto di Geova per crescere i figli. Per quale ragione? Satana il Diavolo e i suoi angeli sono stati scagliati sulla terra. “Guai alla terra”, avverte la Bibbia, “perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. (Rivelazione [Apocalisse] 12:7-9, 12) “Come un leone ruggente”, spiega la Bibbia, Satana sta “cercando di divorare qualcuno”. (1 Pietro 5:8) In genere i leoni scelgono come prede i più vulnerabili, spesso i più piccoli. Saggiamente, dunque, i genitori cristiani si rivolgono a Geova per sapere come proteggere i loro figli. Quanto vi state sforzando in tal senso?
4. (a) Come reagirebbero i genitori se sapessero che nel vicinato si aggira un leone? (b) Di cosa hanno bisogno i figli per essere protetti?
4 Se sapeste che nel vicinato si aggira un leone, una delle vostre principali preoccupazioni sarebbe sicuramente quella di proteggere i vostri figli. Satana è un predatore. Cerca di corrompere i servitori di Dio facendo in modo che perdano la Sua approvazione. (Giobbe 2:1-7; 1 Giovanni 5:19) I figli sono un facile bersaglio. Per sfuggire ai lacci del Diavolo devono imparare a conoscere Geova e a ubbidirgli. La conoscenza della Bibbia è fondamentale. “Questo significa vita eterna”, disse Gesù, “che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. (Giovanni 17:3) Inoltre i giovani hanno bisogno di sapienza, cioè della capacità di comprendere e mettere in pratica ciò che imparano. Dato che “la sapienza stessa conserva in vita quelli che la possiedono”, voi genitori dovete instillare la verità nel cuore dei vostri figli. (Ecclesiaste 7:12) Come potete farlo?
5. (a) Come si impartisce sapienza? (b) In che modo Proverbi descrive il valore della sapienza?
5 Potreste leggere ai vostri figli la Parola di Dio, anzi, dovreste farlo. Ma per aiutarli ad amare Geova e a ubbidirgli ci vuole dell’altro: è necessario che comprendano. Ad esempio, a un bambino si potrebbe dire di non attraversare la strada prima di aver guardato sia a destra che a sinistra. Tuttavia qualche bambino non ubbidisce. Perché no? Forse perché non gli sono state spiegate abbastanza spesso le conseguenze dell’essere investiti da un’automobile, o non gli è stato fatto capire pienamente cos’è il pericolo, in modo da vincere la “stoltezza” che potrebbe portarlo ad avere un incidente. Per impartire sapienza ci vogliono sia tempo che molta pazienza. Ma la sapienza è di grande valore! “Le sue vie sono vie di piacevolezza”, dice la Bibbia, “e tutti i suoi sentieri sono pace. È un albero di vita per quelli che l’afferrano, e quelli che la ritengono saldamente devono chiamarsi felici”. — Proverbi 3:13-18; 22:15.
L’insegnamento che impartisce sapienza
6. (a) Perché spesso i figli agiscono in modo non saggio? (b) Che tipo di guerra è in corso?
6 Spesso i giovani agiscono in modo errato non perché non sia stato insegnato loro ciò che è giusto, ma perché l’insegnamento non ha raggiunto il cuore, il loro intimo. Il Diavolo vuole a tutti i costi controllare il cuore dei giovani. Cerca di esporli alle influenze empie del suo mondo. Cerca anche di sfruttare la loro peccaminosa inclinazione ereditata a commettere cose errate. (Genesi 8:21; Salmo 51:5) I genitori devono comprendere che è in corso una vera e propria guerra per il controllo del cuore dei loro figli.
7. Perché non è sufficiente dire a un figlio ciò che è giusto e ciò che è sbagliato?
7 Di solito i genitori dicono ai figli ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, pensando che in questo modo stiano insegnando loro un certo principio morale. Forse dicono ai figli che è sbagliato mentire, rubare e avere rapporti sessuali con qualcuno che non è il proprio coniuge. Tuttavia per ubbidire i figli hanno bisogno di motivazioni più forti delle semplici parole dei genitori. Si tratta delle leggi di Geova. I figli devono imparare che è saggio ubbidire ai comandamenti di Dio. — Proverbi 6:16-19; Ebrei 13:4.
8. Quale insegnamento aiuterà i figli ad agire saggiamente?
8 La complessità dell’universo, la varietà di forme di vita e l’alternarsi delle stagioni sono tutte cose che possono aiutare un bambino ad accettare l’esistenza di un Creatore onnisapiente. (Romani 1:20; Ebrei 3:4) Inoltre bisogna insegnargli che Dio lo ama e che gli dà la possibilità, tramite il sacrificio di Suo Figlio, di vivere per sempre. Il bambino deve capire che può rendere felice Dio ubbidendo a ciò che Egli dice. In questo modo è probabile che maturerà il desiderio di servire Geova, malgrado i tentativi del Diavolo di impedirglielo. — Proverbi 22:6; 27:11; Giovanni 3:16.
9. (a) Per proteggere i figli, che caratteristiche deve avere l’insegnamento? (b) Cosa si richiede dai padri, e questo cosa implica?
9 Il tipo di insegnamento che protegge i figli e li induce a fare ciò che è giusto deve essere pianificato e richiede tempo e attenzione. Presuppone che i genitori accettino la guida di Dio. La Bibbia dice: ‘Voi, padri, continuate ad allevare i vostri figli nella disciplina e nella norma mentale di Geova’. (Efesini 6:4) Cosa significa? Nel greco originale, “norma mentale” dà l’idea di “porre in mente”. In altre parole, i padri sono esortati a mettere la mente di Geova in quella dei loro figli. Questa è una vera protezione per i giovani! Se i figli hanno nella mente i pensieri di Dio, il suo modo di vedere le cose, saranno protetti da ciò che è errato.
Desiderio motivato dall’amore
10. Per educare efficacemente i figli, cosa è importante sapere?
10 Comunque, per soddisfare il vostro desiderio di crescere bene i figli, i vostri sforzi devono essere motivati dall’amore. È importante avere un buon dialogo. Cercate di capire cosa accade nella vita dei vostri figli e come vedono le cose. Create un’atmosfera rilassata e fateli esprimere. A volte ciò che vi diranno potrebbe scioccarvi. State molto attenti a non reagire in modo eccessivo. Al contrario, ascoltate con interesse.
11. Come può un genitore instillare nei figli il modo di pensare di Dio?
11 È vero che forse avete letto ai vostri figli, direttamente dalla Bibbia, le leggi di Dio che proibiscono l’immoralità sessuale, e magari lo avete fatto più volte. (1 Corinti 6:18; Efesini 5:5) È probabile che questo abbia impresso in loro ciò che piace e ciò che non piace a Geova. Tuttavia, per mettere il Suo modo di pensare nella mente dei figli ci vuole dell’altro. I figli devono essere aiutati a ragionare sull’importanza delle leggi di Geova. Hanno bisogno di convincersi che le sue leggi sono giuste e benefiche e che è amorevole e appropriato osservarle. Solo se ragionate con i vostri figli usando le Scritture, in modo che accettino il punto di vista di Dio, si può dire che avete instillato in loro il suo modo di pensare.
12. Come può un genitore aiutare un figlio ad avere il giusto punto di vista sui rapporti sessuali?
12 Quando parlate del sesso potreste chiedere: “Secondo te ubbidire alla legge di Geova di non avere rapporti sessuali prima del matrimonio ci priva della felicità?” Incoraggiate vostro figlio a spiegare la sua risposta. Dopo aver esaminato il modo meraviglioso in cui Dio ha disposto che un uomo e una donna abbiano figli, potreste chiedere: “Secondo te il nostro amorevole Dio farebbe leggi per impedirci di trarre il meglio dalla vita? Oppure pensi che le sue leggi esistano per renderci felici e proteggerci?” (Salmo 119:1, 2; Isaia 48:17) Cercate di capire cosa pensa vostro figlio al riguardo. Quindi potreste fare esempi di come l’immoralità sessuale ha portato angoscia e problemi. (2 Samuele 13:1-33) Ragionare con vostro figlio in modo che comprenda e accetti il punto di vista di Dio è un bel passo avanti verso la meta di mettere nella sua mente i pensieri di Dio. Comunque potete fare dell’altro.
13. Un bambino può essere motivato a ubbidire a Geova se comprende che cosa?
13 Saggiamente, insegnerete a vostro figlio non solo quali sono le conseguenze della disubbidienza, ma anche che il modo in cui viviamo influisce su Geova. Usando la Bibbia, mostrate a vostro figlio che se non facciamo la volontà di Geova feriamo i suoi sentimenti. (Salmo 78:41) Potreste chiedere: “Perché non vuoi rattristare Geova?” E poi spiegate: “Il suo nemico, Satana, asserisce che serviamo Geova per motivi egoistici e non perché lo amiamo”. Quindi spiegate che, mantenendo l’integrità, Giobbe rallegrò il cuore di Dio e rispose così alle false accuse di Satana. (Giobbe 1:9-11; 27:5) Vostro figlio deve capire che la sua condotta può rattristare o rallegrare Geova. (Proverbi 27:11) Si possono insegnare ai bambini questa e molte altre importanti lezioni con il libro Impariamo dal grande Insegnante.a
Risultati soddisfacenti
14, 15. (a) Da quali lezioni del libro Insegnante sono stati colpiti alcuni bambini? (b) Quali buoni risultati avete avuto usando il libro? (Vedi anche il riquadro alle pagine 18-19).
14 Un nonno che vive in Croazia e legge il libro Insegnante con il nipotino di sette anni ha scritto che il bambino gli ha riferito quanto segue: “La mamma mi aveva detto di fare una cosa, ma io non volevo. Poi mi sono ricordato del capitolo ‘L’ubbidienza ti protegge’, sono tornato da lei e le ho detto che le avrei ubbidito”. In merito al capitolo “Perché non dobbiamo mentire”, due coniugi della Florida (USA) hanno detto: “Contiene domande che inducono i bambini ad aprire il cuore e ad ammettere errori che altrimenti non ammetterebbero”.
15 Il libro Insegnante ha più di 230 figure, con didascalie che descrivono ciascuna figura o gruppo di figure. “Spesso mio figlio fissa lo sguardo su una figura e non vuole che si volti pagina”, dice riconoscente una madre. “Non solo le figure sono attraenti, ma insegnano anche delle lezioni, o quanto meno stimolano i bambini a fare domande. In merito a una figura in cui un bambino guarda la televisione quasi al buio, mio figlio mi ha chiesto: ‘Mamma, ma cosa sta facendo?’ Il suo tono di voce indicava che sapeva che c’era qualcosa di sbagliato”. La didascalia dice: “Chi può vedere tutto quello che facciamo?”
Istruzione indispensabile per il nostro tempo
16. Cosa è essenziale insegnare ai bambini oggi, e perché?
16 I figli hanno bisogno di conoscere l’uso corretto e quello errato delle loro parti intime. Tuttavia parlarne non è sempre facile. Una giornalista ha spiegato di essere cresciuta in un periodo in cui, se si usavano parole riferite agli organi genitali, si era considerati maleducati. In relazione all’educazione da impartire ai suoi figli, ha scritto: “Dovrò superare il mio imbarazzo”. In realtà quando i genitori evitano di parlare del sesso ai figli a causa dell’imbarazzo, non li proteggono. I molestatori sfruttano l’ignoranza dei bambini. Impariamo dal grande Insegnante affronta l’argomento in modo sano e dignitoso. Parlare ai bambini del sesso non li priva dell’innocenza. Al contrario, non farlo potrebbe portare proprio a questo.
17. In che modo il libro Insegnante aiuta i genitori a trattare con i bambini l’argomento del sesso?
17 Al capitolo 10, quando si parla degli angeli malvagi che vennero sulla terra e generarono figli, viene chiesto al bambino: “Cosa sai dei rapporti sessuali?” Il libro dà una risposta semplice e dignitosa. Più avanti, il capitolo 32 spiega come proteggere i bambini dai molestatori. Molti hanno scritto dicendo che tali informazioni sono importantissime. Una lettera diceva: “La scorsa settimana, quando ho portato mio figlio Javan dalla pediatra, lei mi ha chiesto se gli avevamo parlato dell’uso corretto delle parti intime. È rimasta sorpresa apprendendo che lo avevamo fatto con l’aiuto del nostro nuovo libro”.
18. In che modo il libro Insegnante affronta l’argomento del rendere omaggio agli emblemi nazionali?
18 Un altro capitolo esamina l’episodio biblico dei tre giovani ebrei Sadrac, Mesac e Abednego, i quali si rifiutarono di inchinarsi davanti a un’immagine che rappresentava lo Stato babilonese. (Daniele 3:1-30) Forse alcuni non mettono in relazione il rendere omaggio a un’immagine con il salutare la bandiera, come invece fa il libro Insegnante. Tuttavia, notate ciò che uno scrittore, Edward Gaffney, ha raccontato in un’intervista rilasciata alla rivista U.S. Catholic. Dopo il primo giorno di scuola, sua figlia gli disse che avevano imparato una “nuova preghiera”. Lui le chiese di ripetergliela. “Si mise la mano sul cuore”, dice Gaffney, “e iniziò a recitare in tono fiero: ‘Giuro fedeltà alla bandiera . . . ’”. Egli continua: “Improvvisamente capii una cosa. I testimoni di Geova hanno ragione. C’è un aspetto del culto nazionale che viene promosso sin dai primissimi anni di scuola: la lealtà assoluta, senza se e senza ma”.
Vale la pena di fare qualsiasi sforzo
19. Quali ricompense ci sono nell’educare i figli?
19 Vale la pena di fare qualsiasi sforzo per educare i figli. Una madre che vive nel Kansas (USA) si commosse fino alle lacrime leggendo una lettera di suo figlio. La lettera diceva: “Mi considero veramente fortunato di aver ricevuto un’educazione che mi ha aiutato ad avere stabilità emotiva ed equilibrio. Tu e papà meritate davvero di essere lodati”. (Proverbi 31:28) Impariamo dal grande Insegnante può aiutare molti altri genitori a educare i figli, proteggendo in tal modo questa preziosa eredità.
20. Cosa dovrebbero ricordare sempre i genitori, e che effetto dovrebbe avere questo su di loro?
20 I figli meritano tutto il tempo, le attenzioni e gli sforzi che possiamo dedicare loro. Sono giovani per così poco tempo! Cogliete ogni occasione per stare insieme a loro e per aiutarli. Non ve ne pentirete. Impareranno ad amarvi. Ricordate sempre che i vostri figli sono un dono di Dio, una preziosa eredità. (Salmo 127:3-5) Quindi trattateli di conseguenza, come se foste responsabili davanti a Dio del modo in cui li allevate, perché in effetti lo siete.
[Nota in calce]
a Edito dai testimoni di Geova. Vedi il capitolo 40, intitolato “Come rallegrare Dio”.
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