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  • Aperto un archivio segreto
  • Svegliatevi! 1998
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    Svegliatevi! 1998
Altro
Svegliatevi! 1998
g98 8/12 pp. 12-13

Aperto un archivio segreto

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Italia

“Aperto l’archivio dell’Inquisizione”. Così i mass media hanno annunciato che il Vaticano ha messo a disposizione degli studiosi l’archivio della Congregazione per la dottrina della fede, fino al 1965 nota come Sant’Uffizio.

È STATO detto che questa iniziativa va vista “nell’ambito del lungo e articolato processo di revisione storica che Giovanni Paolo II vuole compiere entro il 2000”.a (La Stampa, 10 gennaio 1998) Perché tanto interesse per questo archivio? Quali segreti celerebbe?

Il Sant’Uffizio fu istituito da papa Paolo III nel 1542. Quest’organismo pontificio per la repressione dell’“eresia” fu chiamato anche Inquisizione romana, per distinguerla da quella spagnola istituita nel 1478.b La congregazione di cardinali che sorse nel 1542 doveva “occuparsi della questione dell’eresia in tutta la cristianità”, spiega Adriano Prosperi, uno dei suoi più profondi conoscitori. Delle inquisizioni operanti nel XVI secolo, quella romana è l’unica ancora attiva, pur con nome e attribuzioni diverse. — Tribunali della coscienza, Einaudi, Torino, 1996, pagina 38.

I documenti dell’Inquisizione vennero raccolti, e col tempo formarono l’archivio segreto del Sant’Uffizio. Nel 1559 l’archivio fu saccheggiato da una parte della popolazione romana insorta per “festeggiare” la morte di papa Paolo IV, considerato il maggior fautore dell’Inquisizione romana. E nel 1810 Napoleone Bonaparte, conquistata Roma, fece trasportare a Parigi l’archivio. In quell’occasione, e durante la successiva restituzione al papa, parecchio materiale andò disperso o distrutto.

Cosa contiene?

Gli oltre 4.300 documenti che compongono l’archivio occupano due stanze di un palazzo a ridosso della basilica di San Pietro, a Roma. Il cardinale Joseph Ratzinger, che presiede la Congregazione per la dottrina della fede, ha detto: “Le materie documentate dal nostro Archivio, anche se indirettamente riguardanti problemi storici, sono prevalentemente di natura teologica”. — L’Osservatore Romano, 24 gennaio 1998.

Anche buona parte degli storici concorda sul fatto che non ci si possa aspettare di trovare granché nell’archivio. Il prof. Prosperi spiega che ci sono i verbali delle riunioni dell’Inquisizione romana, ma “mancano gli allegati, i memoriali e quasi tutti gli atti dei processi. La maggior parte furono distrutti. A Parigi, tra il 1815 e il 1817, per ordine di monsignor Marino Marini inviato da Roma per recuperare le carte portate via da Napoleone”. — Corriere della Sera, 19 gennaio 1998.

Il Vaticano ha messo a disposizione degli studiosi i documenti raccolti fino alla morte di Leone XIII, nel luglio 1903. Per accedere all’archivio i ricercatori dovranno produrre lettere di presentazione di autorità religiose o accademiche.

Critiche

Al plauso generale suscitato dalla notizia dell’apertura dell’archivio hanno comunque fatto riscontro alcune voci critiche. Interrogandosi sul perché siano stati resi disponibili documenti solo fino al 1903, il teologo cattolico Hans Küng chiede: “Forse perché proprio a partire dal 1903 esso diventa più interessante, dato che in quell’anno il papa Pio X, appena salito sul trono pontificio, avvia una campagna antimodernistica, di cui resteranno vittime tutta una serie di teologi e che creerà difficoltà agli stessi vescovi d’Italia, Francia e Germania, alienando alla Chiesa innumerevoli persone?” — Corriere della Sera, 22 gennaio 1998.

Per lo storico del diritto Italo Mereu, invece, nonostante la Congregazione per la dottrina della fede abbia mutato nome e aperto gli archivi, “il lavoro che svolge è quello della vecchia Inquisizione, con i vecchi metodi”, come impedire agli indagati di vedere gli atti che li riguardano. — Il Sole-24 Ore, 25 gennaio 1998.

‘Non c’è nulla di segreto che non sarà conosciuto’

Anche se gli storici non pensano di fare scoperte sensazionali nell’“archivio dell’Inquisizione”, è comunque significativo che la Chiesa Cattolica si senta tenuta a sottoporsi al giudizio dell’opinione pubblica.

Ma un’opinione di gran lunga più importante è quella di Dio. A suo tempo egli esprimerà il suo giudizio su una religione che si è proclamata cristiana ma che per secoli ha infranto i comandamenti di Dio e ha violato lo spirito degli insegnamenti di Gesù conducendo crudeli inquisizioni in cui un numero incalcolabile di innocenti sono stati orribilmente torturati e assassinati solo perché non accettavano le dottrine o le pratiche della chiesa. — Matteo 26:52; Giovanni 14:15; Romani 14:12.

Per quanto approfondite, le analisi degli studiosi resteranno sempre incomplete. D’altra parte, “non c’è creazione che non sia manifesta alla . . . vista [di Dio], ma tutte le cose sono nude e apertamente esposte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto”. (Ebrei 4:13) Per questo Gesù, riferendosi ai capi religiosi che gli si opponevano, poté dire ai suoi discepoli: “Non li temete; poiché non c’è nulla di coperto che non sarà scoperto, né di segreto che non sarà conosciuto”. — Matteo 10:26.

[Note in calce]

a Vedi La Torre di Guardia del 1º marzo 1998, pagine 3-7.

b Anche se metodi e risultati non erano molto diversi, questi due organismi erano nuovi rispetto alla cosiddetta Inquisizione medievale, iniziata in Italia e in Francia nel 1231.

[Fonti delle immagini a pagina 12]

Il palazzo del Sant’Uffizio, Roma

Disegni tratti dal libro Bildersaal deutscher Geschichte

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