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Egitto, EgizianiPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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Molti ebrei senza dubbio abbandonarono l’Egitto per far ritorno in patria (Isa 11:11-16; Os 11:11; Zac 10:10, 11), ma altri rimasero in Egitto. Infatti c’era una colonia ebraica a Elefantina (Yeb, in egiziano), isola sul Nilo presso Assuan, circa 690 km a S del Cairo. La scoperta di preziosi papiri rivela le condizioni che vi esistevano nel V secolo a.E.V., più o meno all’epoca dell’attività di Esdra e Neemia a Gerusalemme. Questi documenti in aramaico contengono il nome di Sanballat di Samaria (Ne 4:1, 2) e del sommo sacerdote Ioanan. (Ne 12:22) Molto interessante è un ordine ufficiale emanato durante il regno di Dario II (423-405 a.E.V.) che nella colonia si celebrasse la “festa dei pani non fermentati”. (Eso 12:17; 13:3, 6, 7) Notevole è pure il frequente uso del nome Yahu, forma del nome Geova (o Yahweh; cfr. Isa 19:18), anche se ci sono evidenti tracce dell’infiltrazione di culti pagani.
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Egitto, EgizianiPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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Nonostante l’energico avvertimento di Geremia (Ger 42:7-22), il rimanente della popolazione di Giuda fuggì in Egitto in cerca di asilo, evidentemente unendosi agli ebrei che già vi si trovavano. (Ger 24:1, 8-10) Fra i luoghi in cui si stabilirono sono menzionati Tafnes, forse una città fortificata nella regione del Delta (Ger 43:7-9), Migdol e Nof, ritenuta la stessa Menfi, antica capitale del Basso Egitto (Ger 44:1; Ez 30:13). Così la “lingua di Canaan” (evidentemente l’ebraico) era ora parlata in Egitto da quei rifugiati. (Isa 19:18) In Egitto essi ricominciarono stoltamente a praticare l’idolatria che aveva provocato il giudizio di Geova contro Giuda. (Ger 44:2-25) Ma l’adempimento delle profezie di Geova raggiunse i rifugiati israeliti quando Nabucodonosor marciò contro l’Egitto e conquistò il paese. — Ger 43:8-13; 46:13-26.
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