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GiapponeAnnuario dei Testimoni di Geova del 1998
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Delegati alle assemblee all’estero
Nel corso degli anni i testimoni di Geova del Giappone hanno avuto molte opportunità di ‘allargarsi’ nell’esprimere amore per la fratellanza internazionale. (2 Cor. 6:13) Man mano che i viaggi all’estero diventavano più accessibili, la Società ha invitato la filiale del Giappone a mandare delegati a speciali assemblee internazionali in Europa, Asia, Africa, nelle Americhe, alle Hawaii e in Nuova Zelanda.
Il numero dei delegati che ha risposto all’invito è aumentato nel corso degli anni, e non era insolito trovare fra questi moltissimi pionieri e altri ministri a tempo pieno. Nel 1996, quando si tennero assemblee speciali nella Repubblica Ceca e in Ungheria, fra i 1.320 delegati del Giappone c’erano 1.114 ministri a tempo pieno.
Grazie a quello che hanno visto e udito a queste assemblee speciali, i delegati giapponesi hanno allargato le loro vedute e si sono sentiti maggiormente spinti a servire Geova con tutto il cuore. Shigeo Ikehata, che andò nella Repubblica di Corea, a Hong-Kong, nelle Filippine e a Taiwan per le assemblee internazionali del 1978, spiega: “Sono rimasto profondamente colpito dal vincolo di amore che esisteva tra i fratelli e le sorelle di quei paesi. Vedere in prima persona che i testimoni di Geova sono uniti dalla lingua pura ha influito particolarmente sull’apprezzamento che nutro per i miei privilegi di servizio e sul contenuto delle mie preghiere”.
Visitando paesi in cui i servitori di Geova avevano subìto dura persecuzione e sentendo di persona le loro esperienze, i delegati sono stati spinti a volere imitare la loro fede. Misako Oda assisté alla prima assemblea internazionale nell’ex Unione Sovietica, a San Pietroburgo, nel 1992. Essa ricorda: “Quando il primo giorno dell’assemblea è stato intonato il cantico iniziale, una sorella russa seduta accanto a me ha cominciato a piangere. Alzando gli occhi ho visto molte altre sorelle russe con le lacrime agli occhi che non riuscivano a finire il cantico. Dal profondo del cuore ho ringraziato Geova per la sua immeritata benignità, perché permetteva a me, che non avevo mai provato quel genere di persecuzione, di essere lì con loro e partecipare a quello storico momento di vittoria per Geova e per i fratelli fedeli”.
Una giovane pioniera, Seiko Namba (ora Nakajima), ricorda bene l’assemblea di Buenos Aires del 1990, e dice: “Dai fratelli e dalle sorelle dell’Argentina ho imparato a esprimere amore e apprezzamento e anche l’importanza di mostrare questi sentimenti ad altri. Quando stavamo per partire, una sorella anziana mi abbracciò e mi fece un regalo. Fra le lacrime continuava a ripetere: ‘Hasta luego en el Paraíso’ [Arrivederci nel Paradiso]. Una volta tornata in Giappone ho cercato di mostrare lo stesso amore e la stessa benignità alle persone della mia congregazione e del territorio”. Anche altri delegati giapponesi, pur essendo in genere più timidi e riservati dei loro fratelli latino-americani, stando in loro compagnia sono stati aiutati a essere più espansivi.
Con gli anni la filiale del Giappone ha avuto il privilegio di mandare migliaia di delegati alle assemblee speciali tenute in altri paesi. La partecipazione massiccia quando si manda l’invito alle congregazioni indica il grande entusiasmo e apprezzamento che i fratelli hanno per questa opportunità di stare con la loro famiglia cristiana internazionale.
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GiapponeAnnuario dei Testimoni di Geova del 1998
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Delegati giapponesi ad assemblee all’estero: (1) Kenya, (2) Sudafrica, (3) Russia
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