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Giobbe perseverò: Possiamo farlo anche noi!La Torre di Guardia 1994 | 15 novembre
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Giobbe perseverò: Possiamo farlo anche noi!
“Ecco, noi dichiariamo felici quelli che hanno perseverato”. — GIACOMO 5:11.
1. Cosa disse delle sue prove un cristiano avanti negli anni?
‘IL DIAVOLO mi sta alle calcagna! Mi sento proprio come Giobbe!’ Con queste parole Alexander Hugh Macmillan confidò i suoi sentimenti a un intimo amico alla sede mondiale dei testimoni di Geova. Il fratello Macmillan terminò la sua vita terrena il 26 agosto 1966, all’età di 89 anni. Sapeva che il merito del fedele servizio dei cristiani unti come lui ‘andava direttamente con loro’. (Rivelazione [Apocalisse] 14:13) In effetti essi avrebbero continuato a servire Geova senza interruzione essendo risuscitati alla vita immortale nei cieli. Gli amici furono felici che il fratello Macmillan avesse ottenuto la ricompensa. Nei suoi ultimi anni sulla terra, però, fu afflitto da varie prove, fra cui la salute cagionevole che lo rese vivamente cosciente dei tentativi di Satana di infrangere la sua integrità verso Dio.
2, 3. Chi era Giobbe?
2 Quando il fratello Macmillan disse che si sentiva proprio come Giobbe, si riferiva a un uomo che aveva sopportato grandi prove di fede. Giobbe visse nel “paese di Uz”, probabilmente nell’Arabia settentrionale. Discendente di Sem figlio di Noè, Giobbe era un adoratore di Geova. A quanto pare le prove di Giobbe ebbero luogo fra la morte di Giuseppe e il tempo in cui Mosè si dimostrò un uomo retto. Durante quel periodo nessuno sulla terra uguagliò Giobbe in quanto a santa devozione. Geova lo considerò un uomo irriprovevole, retto e timorato di Dio. — Giobbe 1:1, 8.
3 Essendo “il più grande di tutti gli orientali”, Giobbe aveva molti servi e ben 11.500 capi di bestiame. Ma per lui le ricchezze più importanti erano quelle spirituali. Come gli odierni padri timorati di Dio, molto probabilmente Giobbe aveva insegnato ai sette figli e alle tre figlie a servire Geova. Anche dopo che erano andati ad abitare per conto proprio, egli agiva da sacerdote per la sua famiglia offrendo sacrifici in loro favore, nel caso avessero commesso dei peccati. — Giobbe 1:2-5.
4. (a) Perché i cristiani perseguitati fanno bene a riflettere sull’esempio di Giobbe? (b) Riguardo a Giobbe, quali domande prenderemo in considerazione?
4 I cristiani perseguitati fanno bene a riflettere sull’esempio di Giobbe per rafforzarsi ed esercitare paziente perseveranza. “Ecco”, disse il discepolo Giacomo, “noi dichiariamo felici quelli che hanno perseverato. Voi avete udito della perseveranza di Giobbe e avete visto il risultato che Geova diede, che Geova è molto tenero in affetto e misericordioso”. (Giacomo 5:11) Come Giobbe, anche gli unti seguaci di Gesù e l’odierna “grande folla” hanno bisogno di perseveranza per superare le prove della loro fede. (Rivelazione 7:1-9) Ebbene, quali prove sopportò Giobbe? Perché ebbero luogo? E come possiamo trarre beneficio dalla sua esperienza?
Una contesa infuocata
5. All’insaputa di Giobbe, cosa stava avendo luogo in cielo?
5 All’insaputa di Giobbe, in cielo stava per essere suscitata una grande contesa. Un giorno “i figli del vero Dio entrarono per porsi dinanzi a Geova”. (Giobbe 1:6) Era presente l’unigenito Figlio di Dio, la Parola. (Giovanni 1:1-3) C’erano anche gli angeli fedeli e i disubbidienti ‘figli [angelici] di Dio’. (Genesi 6:1-3) E c’era pure Satana, perché la sua espulsione dal cielo non avvenne che dopo l’istituzione del Regno nel 1914. (Rivelazione 12:1-12) Ai giorni di Giobbe, Satana avrebbe suscitato un’infuocata contesa. Stava per mettere in discussione la legittimità della sovranità di Geova su tutte le Sue creature.
6. Cosa stava tentando di fare Satana, e quale calunnia pronunciò sul conto di Geova?
6 “Da dove vieni?”, chiese Geova. Satana rispose: “Dal percorrere la terra e dal camminare per essa”. (Giobbe 1:7) Era andato in cerca di qualcuno da divorare. (1 Pietro 5:8, 9) Infrangendo l’integrità dei servitori di Geova, Satana tentava di dimostrare che nessuno avrebbe pienamente ubbidito a Dio per amore. Accogliendo la sfida, Geova chiese a Satana: “Hai rivolto il cuore al mio servitore Giobbe, che non c’è nessuno come lui sulla terra, uomo irriprovevole e retto, che teme Dio e si ritrae dal male?” (Giobbe 1:8) Giobbe soddisfaceva i requisiti divini, che tenevano conto della sua imperfezione. (Salmo 103:10-14) Ma Satana replicò: “È per nulla che Giobbe ha temuto Dio? Non hai tu stesso posto una siepe attorno a lui e attorno alla sua casa e attorno a ogni cosa che ha tutt’intorno? Hai benedetto l’opera delle sue mani, e il suo stesso bestiame si è sparso sulla terra”. (Giobbe 1:9, 10) Così il Diavolo calunniò Geova, lasciando intendere che nessuno ami e adori Geova per quello che è, ma che Egli corrompa le sue creature affinché lo servano. Satana insinuò che Giobbe serviva Dio per tornaconto personale, non per amore.
Satana all’attacco!
7. Quale accusa il Diavolo lanciò a Dio, e come rispose Geova?
7 “Ma, per cambiare”, disse Satana, “stendi la tua mano, ti prego, e tocca tutto ciò che ha e vedi se non ti maledirà nella tua medesima faccia”. Come avrebbe risposto Geova a quell’accusa sfrontata? “Ecco”, disse Geova, “ogni cosa che ha è nella tua mano. Solo non stendere la tua mano contro lui stesso”! Il Diavolo aveva detto che tutto ciò che Giobbe possedeva era benedetto, accresciuto e protetto. Dio avrebbe lasciato che Giobbe soffrisse, sebbene la sua persona non dovesse essere toccata. Deciso a fare il male, Satana lasciò l’assemblea. — Giobbe 1:11, 12.
8. (a) Quali perdite materiali subì Giobbe? (b) Qual era la verità riguardo al “medesimo fuoco di Dio”?
8 Ben presto l’attacco satanico ebbe inizio. Uno dei servitori di Giobbe gli portò questa cattiva notizia: “I bovini stessi stavano arando e le asine pascolavano accanto a loro quando i sabei fecero un’incursione e li presero, e abbatterono i servitori col taglio della spada”. (Giobbe 1:13-15) La “siepe” che proteggeva i beni di Giobbe era stata tolta. Quasi all’istante ci fu un diretto intervento demonico, perché un altro servitore riferì: “Il medesimo fuoco di Dio cadde dai cieli e divampò fra le pecore e i servitori e li divorò”. (Giobbe 1:16) Che idea diabolica far apparire Dio responsabile di quella calamità abbattutasi sul suo stesso servitore! Dato che i fulmini vengono dal cielo, si sarebbe potuto facilmente dare la colpa a Dio, ma in realtà quel fuoco era di origine demonica.
9. Che effetto ebbe la rovina economica di Giobbe sulla sua relazione con Dio?
9 Mentre Satana proseguiva l’attacco, un altro servitore riferì a Giobbe che i caldei avevano preso i suoi cammelli e ucciso tutto il resto della servitù. (Giobbe 1:17) Benché in questo modo Giobbe subisse la rovina economica, ciò non rovinò la sua relazione con Dio. Sareste in grado di sopportare una grave perdita materiale senza infrangere la vostra integrità verso Geova?
Una tragedia ancora più grave
10, 11. (a) Cosa accadde ai dieci figli di Giobbe? (b) Dopo la tragica morte dei figli, che atteggiamento mostrò Giobbe verso Geova?
10 L’attacco del Diavolo contro Giobbe non era ancora finito. Un altro servitore riferì: “I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino nella casa del loro fratello primogenito. Ed ecco, venne un gran vento dalla regione del deserto, e colpì i quattro canti della casa, così che essa cadde sui giovani e morirono. E io scampai, io solo, per riferirtelo”. (Giobbe 1:18, 19) Persone disinformate potrebbero dire che quella devastazione causata dal vento fosse un ‘castigo di Dio’. Comunque, il potere demonico aveva toccato Giobbe in un punto particolarmente sensibile.
11 Affranto, Giobbe ‘si strappò il manto senza maniche, si rase i capelli, cadde a terra e si inchinò’. Ma ascoltate le sue parole: “Geova stesso ha dato, e Geova stesso ha tolto. Si continui a benedire il nome di Geova”. Il racconto aggiunge: “In tutto questo Giobbe non peccò né attribuì a Dio nulla di sconvenevole”. (Giobbe 1:20-22) Ancora una volta Satana era stato sconfitto. Che dire se quali servitori di Dio dovessimo essere addolorati per la perdita di una persona cara? L’altruistica devozione a Geova e la fiducia in lui possono aiutarci a perseverare e a mantenere l’integrità, come fece Giobbe. Gli unti e i loro compagni che hanno la speranza terrena possono sicuramente trarre conforto dal racconto della perseveranza di Giobbe.
La contesa si fa più accesa
12, 13. Durante un’altra assemblea in cielo, cosa chiese Satana, e come rispose Dio?
12 Dopo un po’ Geova convocò un’altra assemblea nelle corti celesti. Giobbe aveva perso i figli e i beni e sembrava fosse stato colpito da Dio, ma la sua integrità era intatta. Ovviamente Satana non avrebbe ammesso che le sue accuse contro Dio e contro Giobbe erano false. Ora i ‘figli di Dio’ stavano per udire le prove a carico e a discarico mentre Geova spingeva il Diavolo in modo da portare la contesa a una chiarificazione definitiva.
13 Chiamando Satana a rendere conto, Geova gli chiese: “E tu, da dove vieni?” La risposta? “Dal percorrere la terra e dal camminare per essa”. Ancora una volta Geova richiamò l’attenzione sul suo servitore Giobbe, irriprovevole, retto, timorato di Dio, che ancora manteneva la sua integrità. Il Diavolo ribatté: “Pelle per pelle, e l’uomo darà tutto ciò che ha per la sua anima. Per cambiare, stendi la tua mano, ti prego, e tocca fino al suo osso e alla sua carne e vedi se non ti maledirà nella tua medesima faccia”. Allora Dio disse: “Ecco, è nella tua mano! Solo bada alla sua stessa anima!” (Giobbe 2:2-6) Insinuando che Geova non avesse ancora rimosso tutte le sue barriere protettive, Satana chiese di poter toccare le ossa e la carne di Giobbe. Anche se non gli sarebbe stato permesso di uccidere Giobbe, Satana sapeva che la malattia fisica lo avrebbe afflitto e avrebbe fatto sembrare che fosse punito da Dio per qualche peccato nascosto.
14. Con che cosa Satana colpì Giobbe, e perché nessun uomo poteva dargli sollievo?
14 Congedato da quell’assemblea, Satana si rimise all’opera con diabolica perfidia. Colpì Giobbe con “foruncoli maligni dalla pianta del piede alla sommità del capo”. Com’era tragica la situazione di Giobbe mentre sedeva in mezzo alla cenere e si grattava con un frammento di terracotta! (Giobbe 2:7, 8) Nessun medico umano poteva dargli sollievo da quella malattia terribilmente dolorosa, ripugnante e umiliante, poiché era causata dal potere satanico. Solo Geova poteva guarire Giobbe. Se sei un servitore di Dio e sei malato, non dimenticare mai che Dio può aiutarti a sopportare e può darti la vita in un nuovo mondo senza malattie. — Salmo 41:1-3; Isaia 33:24.
15. La moglie cosa esortò Giobbe a fare, e quale fu la sua reazione?
15 Infine la moglie disse a Giobbe: “Mantieni ancora la tua integrità? Maledici Dio e muori!” “Integrità” denota irreprensibile devozione, e la moglie può aver usato un tono sarcastico per indurre Giobbe a maledire Dio. Ma egli rispose: “Anche tu parli come parla una delle donne insensate. Accetteremo dal vero Dio semplicemente ciò che è buono e non accetteremo anche ciò che è male?” Anche questo tentativo di Satana andò a vuoto, perché leggiamo: “In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra”. (Giobbe 2:9, 10) Supponete che familiari contrari ci dicessero che siamo stolti a prodigarci nelle attività cristiane e ci esortassero a rinnegare Geova Dio. Come Giobbe potremmo sopportare con perseveranza tale prova perché amiamo Geova e desideriamo lodare il suo santo nome. — Salmo 145:1, 2; Ebrei 13:15.
Tre arroganti impostori
16. Chi andò da Giobbe con l’apparente intenzione di confortarlo, ma come li manovrò Satana?
16 In quello che si rivelò un altro stratagemma satanico, tre “compagni” andarono da Giobbe apparentemente per confortarlo. Uno era Elifaz, probabilmente discendente di Abraamo attraverso Esaù. Dato che Elifaz parlò per primo, è probabile che fosse il più anziano. C’era anche Bildad, discendente di Suah, uno dei figli che Abraamo ebbe da Chetura. Il terzo era Zofar, detto il naamatita dal nome della famiglia o dal luogo di residenza, forse nell’Arabia nord-occidentale. (Giobbe 2:11; Genesi 25:1, 2; 36:4, 11) Come quelli che oggi cercano di indurre i testimoni di Geova a rinnegare Dio, il trio era manovrato da Satana che voleva indurre Giobbe a dichiararsi colpevole di false accuse e a infrangere la sua integrità.
17. Cosa fecero i tre visitatori, e cosa non fecero per sette giorni e sette notti?
17 I tre fecero gran mostra di commossa partecipazione, piangendo, strappandosi le vesti e gettandosi polvere sulla testa. Ma poi si sedettero con Giobbe per sette giorni e sette notti senza pronunciare una sola parola di conforto! (Giobbe 2:12, 13; Luca 18:10-14) Quei tre arroganti impostori erano così privi di spiritualità che non avevano nulla di confortante da dire riguardo a Geova e alle sue promesse. Anzi, trassero conclusioni errate e si prepararono a usarle contro Giobbe non appena avessero completato le formalità relative alle condoglianze. Fatto interessante, prima che terminassero i sette giorni di silenzio, il giovane Eliu si mise a sedere a una distanza da cui avrebbe potuto ascoltare la conversazione.
18. Perché Giobbe cercava pace nella morte?
18 Alla fine Giobbe ruppe il silenzio. Non avendo ricevuto alcun conforto dai tre visitatori, maledisse il giorno in cui era nato e si chiese perché la sua vita miserevole fosse stata prolungata. Desiderava trovare pace nella morte, dando ormai per scontato che non avrebbe più potuto provare vera gioia prima di morire, ora che era caduto in miseria, orbato dei figli e gravemente malato. Ma Dio non avrebbe lasciato che Giobbe fosse toccato fino al punto di morire. — Giobbe 3:1-26.
Gli accusatori attaccano Giobbe
19. Quali false accuse Elifaz lanciò a Giobbe?
19 Elifaz fu il primo a parlare in ciascuno dei tre cicli in cui si articolò il dibattito che mise ulteriormente alla prova l’integrità di Giobbe. Nel suo primo discorso Elifaz chiese: “Dove furono mai spazzati via i retti?” Ne deduceva che Giobbe doveva aver fatto qualcosa di male per ricevere la punizione di Dio. (Giobbe, capitoli 4, 5) Nel suo secondo discorso Elifaz schernì la sapienza di Giobbe e gli chiese: “Che cosa sai effettivamente tu che noi non sappiamo?” Elifaz insinuava che Giobbe cercasse di mostrarsi superiore all’Onnipotente. Concludendo il suo secondo attacco, descrisse Giobbe come un uomo colpevole di apostasia, corruzione e inganno. (Giobbe, capitolo 15) Nel suo ultimo discorso Elifaz accusò falsamente Giobbe di numerosi crimini: praticare l’estorsione, privare di pane e acqua i bisognosi, opprimere vedove e orfani. — Giobbe, capitolo 22.
20. Che tipo di accuse Bildad rivolse a Giobbe?
20 Parlando per secondo in ciascuno dei tre cicli del dibattito, Bildad seguì basilarmente il filo conduttore stabilito da Elifaz. I discorsi di Bildad furono più brevi, ma più caustici. Arrivò al punto di accusare i figli di Giobbe di aver commesso qualcosa per meritarsi la morte. Con un ragionamento capzioso, fece questa illustrazione: Come il papiro e le canne senz’acqua si seccano, così accade a “tutti quelli che dimenticano Dio”. La dichiarazione di per sé è vera, ma non si applicava a Giobbe. (Giobbe, capitolo 8) Bildad classificò le afflizioni di Giobbe fra quelle che si abbattono sui malvagi. (Giobbe, capitolo 18) Nel suo breve terzo discorso Bildad sostenne che l’uomo è “un baco” e “un verme”, pertanto impuro davanti a Dio. — Giobbe, capitolo 25.
21. Di che cosa Zofar accusò Giobbe?
21 Zofar fu il terzo a parlare nel dibattito. In linea di massima la sua argomentazione ricalcò quella di Elifaz e Bildad. Zofar accusò Giobbe di malvagità e lo esortò ad abbandonare le sue pratiche peccaminose. (Giobbe, capitoli 11, 20) Dopo il secondo ciclo di discorsi Zofar smise di parlare. Al terzo non aveva più nulla da dire. Comunque, durante l’intero dibattito Giobbe rispose intrepidamente ai suoi accusatori. Per esempio, a un certo punto disse: “Siete tutti confortatori molesti! C’è una fine per le parole piene di vento?” — Giobbe 16:2, 3.
Possiamo perseverare
22, 23. (a) Come nel caso di Giobbe, in che modo il Diavolo può cercare di infrangere la nostra integrità verso Geova Dio? (b) Benché Giobbe sopportasse varie prove, cosa potremmo chiederci riguardo al suo atteggiamento?
22 Come Giobbe, possiamo dover affrontare più di una prova per volta, e Satana può servirsi dello scoraggiamento o di altri fattori per cercare di infrangere la nostra integrità. Può cercare di metterci contro Geova quando abbiamo problemi economici. Se muore una persona cara o siamo malati, Satana può cercare di farci incolpare Dio. Come i compagni di Giobbe, qualcuno può addirittura accusarci falsamente. Per usare le parole del fratello Macmillan, Satana potrebbe ‘starci alle calcagna’, ma possiamo perseverare.
23 Come abbiamo visto finora, Giobbe sopportò numerose prove. Ma si limitò semplicemente a sopportare? Il suo spirito era stato davvero fiaccato? Vediamo se Giobbe aveva realmente perso ogni speranza.
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La ricompensa di Giobbe è fonte di speranzaLa Torre di Guardia 1994 | 15 novembre
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La ricompensa di Giobbe è fonte di speranza
‘Geova benedisse la fine di Giobbe più del suo principio’. — GIOBBE 42:12.
1. Cosa fa Geova per i suoi servitori anche quando le prove li rendono molto deboli?
GEOVA “è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. (Ebrei 11:6) Spinge inoltre i suoi devoti servitori a dare coraggiosamente testimonianza, anche se le prove li hanno resi così deboli come se fossero morti. (Giobbe 26:5; Rivelazione [Apocalisse] 11:3, 7, 11) Fu così per il sofferente Giobbe. Benché calunniato da tre falsi confortatori, non fu messo a tacere dal timore dell’uomo. Al contrario, diede un’intrepida testimonianza.
2. Pur avendo subìto persecuzione e difficoltà, con che spirito i testimoni di Geova sono venuti fuori dalle prove?
2 Molti odierni testimoni di Geova hanno subìto persecuzione e difficoltà talmente grandi da essere prossimi alla morte. (2 Corinti 11:23) Come Giobbe, però, hanno mostrato amore verso Dio e praticato la giustizia. (Ezechiele 14:14, 20) Sono anche venuti fuori dalle prove con la determinazione di piacere a Geova, rafforzati per dare un’intrepida testimonianza e pieni di autentica speranza.
Giobbe dà un’intrepida testimonianza
3. Che testimonianza diede Giobbe nel suo ultimo discorso?
3 Nel suo ultimo discorso Giobbe diede una testimonianza anche maggiore delle precedenti. Mise completamente a tacere i suoi falsi confortatori. Con mordente sarcasmo disse: ‘Oh di quanto aiuto siete stati a uno senza potenza!’ (Giobbe 26:2) Giobbe magnificò Geova, la cui potenza sospende la terra sul nulla nello spazio e le nubi cariche d’acqua sopra la terra. (Giobbe 26:7-9) Eppure Giobbe disse che tali meraviglie ‘non sono che i margini delle vie di Geova’. — Giobbe 26:14.
4. Cosa disse Giobbe riguardo all’integrità, e perché poté esprimersi in quel modo?
4 Certo della propria innocenza, Giobbe esclamò: “Finché spirerò non rimuoverò da me la mia integrità!” (Giobbe 27:5) Contrariamente alle false accuse mosse contro di lui, non aveva fatto nulla per meritarsi i guai che gli erano capitati. Giobbe sapeva che Geova non ascolta le preghiere degli apostati, ma ricompensa chi mantiene l’integrità. Questo può aiutarci a ricordare che presto la tempesta di Armaghedon spodesterà i malvagi, i quali non sfuggiranno all’inesorabile mano di Dio. Fino ad allora i servitori di Geova continueranno a camminare nell’integrità. — Giobbe 27:11-23.
5. Come definì Giobbe la vera sapienza?
5 Immaginate quel trio di saggi dal punto di vista del mondo che ascoltano Giobbe mentre spiega che l’uomo ha usato le sue capacità per trovare oro, argento e altri tesori nella terra e nel mare. “Ma”, dice Giobbe, “una borsa di sapienza vale più di una piena di perle”. (Giobbe 28:18) I falsi confortatori di Giobbe non potevano comprare la vera sapienza. La sua fonte è il Creatore del vento, della pioggia, del fulmine e del tuono. Sì, il riverente “timore di Geova, questo è sapienza, e ritrarsi dal male è intendimento”. — Giobbe 28:28.
6. Perché Giobbe parlò della sua vita passata?
6 Nonostante le sofferenze, Giobbe non smise di servire Geova. Invece di allontanarsi dall’Altissimo, quest’uomo d’integrità anelava alla sua precedente “intimità con Dio”. (Giobbe 29:4) Non fu per vantarsi che Giobbe raccontò come ‘liberava l’afflitto, si rivestiva di giustizia ed era un vero padre per i poveri’. (Giobbe 29:12-16) Stava semplicemente narrando la sua vita di fedele servitore di Geova. Vi siete fatti una reputazione simile? Naturalmente Giobbe intendeva anche smascherare la falsità delle accuse rivoltegli dai tre impostori che facevano mostra di pietà religiosa.
7. Che genere di persona era stato Giobbe?
7 Giobbe era deriso da uomini più giovani di lui, ‘i cui padri egli non avrebbe nemmeno posto con i cani del suo gregge’. Era detestato e sputacchiato. Nonostante la sua grave afflizione, nessuno gli mostrava considerazione. (Giobbe 30:1, 10, 30) Comunque, essendo pienamente devoto a Geova, Giobbe aveva la coscienza a posto e poté dire: “Egli mi peserà su un’accurata bilancia e Dio conoscerà la mia integrità”. (Giobbe 31:6) Giobbe non era un adultero né uno che tesseva inganni, né aveva trascurato di aiutare i bisognosi. Pur essendo ricco, non aveva mai confidato nelle ricchezze materiali. Non aveva nemmeno commesso idolatria rendendo devozione a cose inanimate, come la luna. (Giobbe 31:26-28) Confidando in Dio, diede un ottimo esempio in quanto a mantenere l’integrità. Nonostante tutte le sofferenze e i falsi confortatori, Giobbe si difese egregiamente e diede una splendida testimonianza. Avendo detto tutto quello che doveva dire, si rimise a Dio quale suo Giudice e Rimuneratore. — Giobbe 31:35-40.
Parla Eliu
8. Chi era Eliu, e come manifestò sia rispetto che coraggio?
8 Lì vicino c’era il giovane Eliu, discendente di Buz figlio di Nahor e quindi lontano parente di Abraamo, l’amico di Geova. (Isaia 41:8) Eliu mostrò rispetto per quelli più grandi di lui ascoltando entrambe le parti nel dibattito. Nondimeno parlò intrepidamente riguardo a cose nelle quali essi erano in torto. Per esempio, “la sua ira divampò contro Giobbe perché aveva dichiarato giusta la sua propria anima anziché Dio”. L’ira di Eliu fu rivolta in particolare contro i falsi confortatori. Con le loro dichiarazioni apparentemente esaltavano Dio, ma in realtà lo vituperavano schierandosi dalla parte di Satana nella controversia. “Pieno di parole” e mosso dallo spirito santo, Eliu fu un imparziale testimone di Geova. — Giobbe 32:2, 18, 21.
9. Come indicò Eliu che Giobbe sarebbe stato ristabilito?
9 Giobbe si era preoccupato più di rivendicare se stesso che Dio. In effetti aveva conteso con Dio. Mentre la sua anima si avvicinava alla morte, ci fu però un’indicazione che Giobbe sarebbe stato ristabilito. In che modo? Ebbene, Eliu fu spinto a dire che Geova aveva favorito Giobbe con questo messaggio: “Non farlo scendere nella fossa! Ho trovato un riscatto! La sua carne divenga più fresca che nella giovinezza; torni egli ai giorni del suo vigore giovanile”. — Giobbe 33:24, 25.
10. Fino a che punto fu provato Giobbe, ma di cosa possiamo essere certi alla luce di 1 Corinti 10:13?
10 Eliu corresse Giobbe perché aveva detto che non c’era alcun profitto nel provare piacere in Dio mantenendo l’integrità. Eliu disse: “Lungi sia dal vero Dio l’agire malvagiamente, e dall’Onnipotente l’agire ingiustamente! Poiché secondo il modo in cui l’uomo terreno agisce egli lo ricompenserà”. Giobbe aveva agito avventatamente dando risalto alla propria giustizia, ma lo aveva fatto senza adeguata conoscenza e perspicacia. Eliu aggiunse: “Lascia che Giobbe sia provato fino al limite riguardo alle sue risposte fra gli uomini di nocività”. (Giobbe 34:10, 11, 35, 36) Similmente possiamo dimostrare pienamente la nostra fede e la nostra integrità solo se in qualche modo siamo ‘provati fino al limite’. Tuttavia il nostro amorevole Padre celeste non lascerà che siamo tentati oltre ciò che possiamo sopportare. — 1 Corinti 10:13.
11. Quando siamo duramente provati, cosa dovremmo ricordare?
11 Continuando, Eliu mostrò di nuovo che Giobbe dava troppo risalto alla propria giustizia. L’attenzione deve essere rivolta al nostro grande Fattore. (Giobbe 35:2, 6, 10) Dio “non conserverà in vita nessun malvagio, ma darà il giudizio degli afflitti”, disse Eliu. (Giobbe 36:6) Nessuno può chiedere conto a Dio e dire che è stato ingiusto. Dio è più sublime di quanto possiamo immaginare e i suoi anni, essendo infiniti, sono imperscrutabili. (Giobbe 36:22-26) Quando siamo duramente provati, ricordiamo che il nostro Dio eterno è giusto e ci ricompenserà per le fedeli attività che svolgiamo alla sua lode.
12. Cosa indicano le espressioni conclusive di Eliu circa l’esecuzione del giudizio di Dio sui malvagi?
12 Mentre Eliu parlava, si stava addensando una tempesta. Al suo avvicinarsi, il cuore di Eliu cominciò a sobbalzare e a tremare. Dopo aver descritto alcune grandi opere di Geova, egli disse: “Presta orecchio a questo, o Giobbe; sta fermo e mostrati attento alle meravigliose opere di Dio”. Come Giobbe, dobbiamo riflettere sulle meravigliose opere di Dio e sulla sua tremenda dignità. “In quanto all’Onnipotente, non lo abbiamo trovato”, disse Eliu. Egli “è esaltato in potenza, e non sminuirà il diritto e l’abbondanza di giustizia. Perciò lo temano gli uomini”. (Giobbe 37:1, 14, 23, 24) Le espressioni conclusive di Eliu ci rammentano che quando fra poco Dio eseguirà il giudizio sui malvagi, non sminuirà la giustizia e preserverà coloro che lo temono e lo adorano con riverenza. Che privilegio essere fra gli uomini d’integrità che riconoscono Geova quale Sovrano universale! Perseverate come fece Giobbe e non permettete mai al Diavolo di allontanarvi dal vostro benedetto posto in mezzo a tali felici schiere.
Geova risponde a Giobbe
13, 14. (a) Riguardo a che cosa Geova cominciò a interrogare Giobbe? (b) Quali punti emergono dalle altre domande che Dio fece a Giobbe?
13 Come dovette rimanere stupito Giobbe quando Geova gli parlò dal turbine! Quella tempesta, a differenza del gran vento di cui Satana si era servito per far crollare la casa e uccidere i figli di Giobbe, era opera di Dio. Giobbe rimase senza parola quando Dio gli chiese: “Dov’eri tu quando io fondai la terra? . . . Chi ne pose la pietra angolare, quando le stelle del mattino gridarono gioiosamente insieme, e tutti i figli di Dio emettevano urla di applauso?” (Giobbe 38:4, 6, 7) Geova rivolse a Giobbe una domanda dopo l’altra riguardo al mare, alla coltre di nubi che lo avvolge, all’aurora, alle porte della morte, alla luce e alle tenebre, alle costellazioni. Quando gli venne chiesto: “Hai conosciuto gli statuti dei cieli?”, Giobbe non fu in grado di rispondere. — Giobbe 38:33.
14 Altre domande indicarono che prima che l’uomo venisse creato e che gli fosse affidato il dominio sui pesci, i volatili, le bestie e le creature striscianti, Dio provvedeva per loro senza bisogno di nessun aiuto o consiglio da parte dell’uomo. Ulteriori domande di Geova riguardarono creature come il toro selvaggio, lo struzzo e il cavallo. A Giobbe fu chiesto: “È per tuo ordine che l’aquila vola verso l’alto e costruisce in alto il suo nido?” (Giobbe 39:27) Ovviamente no! Immaginate la reazione di Giobbe quando Dio gli chiese: “Ci dev’essere alcuna contesa di uno che trova da ridire con l’Onnipotente?” Nessuna meraviglia che Giobbe rispondesse: “Ecco, son divenuto di poco conto. Che cosa ti risponderò? Mi son messo la mano sulla bocca”. (Giobbe 40:2, 4) Dato che Geova è sempre nel giusto, se mai provassimo la tentazione di lamentarci contro di lui, ‘mettiamoci la mano sulla bocca’. Le domande di Dio evidenziarono anche la sua superiorità, la sua dignità e la sua forza manifeste nella creazione.
Beemot e Leviatan
15. Quale animale si ritiene sia Beemot, e quali sono alcune sue caratteristiche?
15 Successivamente Geova menzionò Beemot, in genere ritenuto l’ippopotamo. (Giobbe 40:15-24) Questo erbivoro, dalla mole enorme e dalla pelle coriacea, “mangia erba verde”. I suoi fianchi e i fasci muscolari del suo ventre racchiudono potenza ed energia. Le ossa delle sue zampe sono robuste come “tubi di rame”. Beemot non si fa prendere dal panico nelle acque torrenziali, ma nuota senza difficoltà contro corrente.
16. (a) Quale creatura corrisponde alla descrizione del Leviatan, e cosa si può dire riguardo ad esso? (b) Quale lezione si potrebbe trarre dalla forza del Beemot e del Leviatan per quanto riguarda l’adempiere gli incarichi nel servizio di Geova?
16 Dio chiese inoltre a Giobbe: “Puoi tu tirare fuori Leviatan con un amo, o puoi tenere giù la sua lingua con una fune?” La descrizione del Leviatan corrisponde a quella del coccodrillo. (Giobbe 41:1-34) Questo rettile non concluderà un patto di pace con nessuno, e nessun uomo saggio è così audace da provocarlo. Le frecce non lo scacciano e “ride del vibrare del giavellotto”. Quando si adira, Leviatan fa ribollire le profondità come una pentola d’unguento. Il fatto che Leviatan e Beemot fossero assai più potenti di Giobbe lo aiutò a umiliarsi. Anche noi dobbiamo riconoscere umilmente che come singoli individui non siamo potenti. Per sfuggire alla stretta di Satana, il Serpente, e per adempiere i nostri incarichi nel servizio di Geova abbiamo bisogno della sapienza e della forza che Dio dà. — Filippesi 4:13; Rivelazione 12:9.
17. (a) In che senso Giobbe ‘contemplò Dio’? (b) Cosa dimostrarono le domande a cui Giobbe non fu in grado di rispondere, e come può aiutarci questo?
17 Completamente umiliato, Giobbe riconobbe che il suo punto di vista era errato e ammise di aver parlato senza conoscenza. Tuttavia aveva espresso fede che avrebbe ‘contemplato Dio’. (Giobbe 19:25-27) Come poteva avvenire questo, dato che nessun uomo può vedere Geova e vivere? (Esodo 33:20) In effetti Giobbe vide la manifestazione della potenza di Dio, udì la sua parola e gli occhi del suo intendimento furono aperti affinché comprendesse la verità riguardo a Geova. Perciò Giobbe ‘si ritrattò e si pentì nella polvere e nella cenere’. (Giobbe 42:1-6) Le numerose domande cui non era stato in grado di rispondere avevano dimostrato la supremazia di Dio e la piccolezza dell’uomo, anche di uno così devoto a Geova come lui. Questo ci aiuta a capire che non dobbiamo porre i nostri interessi al di sopra della santificazione del nome di Geova e della rivendicazione della sua sovranità. (Matteo 6:9, 10) La nostra principale preoccupazione dovrebbe essere quella di mantenere l’integrità e di onorare il nome di Geova.
18. Cosa dovettero fare i falsi confortatori di Giobbe?
18 Ma che dire di quei confortatori falsi e ipocriti? Geova avrebbe potuto giustamente uccidere Elifaz, Bildad e Zofar per non aver detto la verità su di lui, come invece aveva fatto Giobbe. “Prendetevi sette tori e sette montoni e andate dal mio servitore Giobbe”, disse Dio, “e dovete offrire un sacrificio bruciato a vostro proprio favore; e Giobbe mio servitore pregherà egli stesso per voi”. I tre dovettero umiliarsi per farlo. L’integro Giobbe avrebbe dovuto pregare per loro e Geova accettò la sua preghiera. (Giobbe 42:7-9) Che dire però della moglie di Giobbe, che lo aveva incitato a maledire Dio e morire? A quanto pare si riconciliò col marito grazie alla misericordia di Dio.
Le ricompense promesse ci infondono speranza
19. In relazione a Giobbe, in che modo Geova dimostrò di essere superiore al Diavolo?
19 Non appena Giobbe ebbe smesso di preoccuparsi delle sue sofferenze e fu ravvivato nel servizio di Dio, Geova cambiò la sua situazione. Dopo che Giobbe ebbe pregato per i tre “compagni”, Dio “fece volgere la cattività di Giobbe” e gli diede ‘tutto ciò che era stato suo in quantità doppia’. Geova mostrò di essere superiore a Satana il Diavolo fermando la sua mano che aveva fatto ammalare Giobbe e guarendo miracolosamente quest’ultimo. Inoltre Dio respinse le orde demoniche e le tenne a bada innalzando di nuovo una siepe intorno a Giobbe mediante il Suo angelo che gli si accampò intorno. — Giobbe 42:10; Salmo 34:7.
20. In quali modi Geova ricompensò e benedisse Giobbe?
20 I fratelli e le sorelle di Giobbe e tutti quelli che in precedenza lo conoscevano andarono a mangiare a casa sua, gli espressero la loro solidarietà e lo confortarono per la calamità che Geova aveva lasciato venire su di lui. Ciascuno di loro diede a Giobbe del denaro e un anello d’oro. Geova benedisse la fine di Giobbe più del suo principio, così che egli ebbe 14.000 pecore, 6.000 cammelli, 1.000 paia di bovini e 1.000 asine. Giobbe ebbe anche sette figli e tre figlie, esattamente quanti ne aveva prima. Le figlie — Iemima, Chezia e Cheren-Appuc — erano le più belle del paese e Giobbe diede loro un’eredità tra i loro fratelli. (Giobbe 42:11-15) Inoltre Giobbe visse altri 140 anni e vide quattro generazioni di discendenti. Il racconto termina con queste parole: “Gradualmente Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni”. (Giobbe 42:16, 17) Geova Dio ne aveva miracolosamente allungato la vita.
21. Di che aiuto è per noi il racconto scritturale di Giobbe, e cosa dovremmo essere determinati a fare?
21 Il racconto scritturale di Giobbe ci rende più consapevoli dei mezzi che Satana usa e ci aiuta a capire che relazione c’è fra l’integrità dell’uomo e la sovranità universale. Come Giobbe, tutti coloro che amano Dio saranno messi alla prova. Ma possiamo perseverare come Giobbe. Egli emerse dalle prove con fede e speranza e ricevette molte ricompense. In qualità di odierni servitori di Geova, abbiamo vera fede e speranza. E che meravigliosa prospettiva il grande Rimuneratore ha posto dinanzi a ciascuno di noi! Tenere presente la ricompensa celeste aiuterà gli unti a servire lealmente Dio per il resto della loro vita sulla terra. Molti che hanno la prospettiva di vivere sulla terra non moriranno mai, ma quelli che dovessero morire saranno ricompensati con la risurrezione su una terra paradisiaca insieme allo stesso Giobbe. Con questa autentica speranza nel cuore e nella mente, tutti coloro che servono Geova possano dimostrare che Satana è un bugiardo rimanendo saldamente schierati dalla parte di Geova, mantenendo l’integrità e sostenendo incrollabilmente la Sua sovranità universale.
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