BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • ‘Siate coraggiosi e molto forti’
    La Torre di Guardia 1986 | 15 dicembre
    • ‘Siate coraggiosi e molto forti’

      “Non dovete aver timore di loro, poiché Geova vostro Dio è Colui che combatte per voi”. — DEUTERONOMIO 3:22.

      1. (a) In che situazione si trovava Israele alla fine del viaggio nel deserto? (b) Quale esortazione diede Mosè a quel tempo?

      ERA tempo che nella storia di Israele accadessero eventi di capitale importanza. La nazione santa di Dio ora doveva prepararsi per entrare nella Terra Promessa. Per 40 anni Mosè aveva guidato gli israeliti attraverso un grande e tremendo deserto. Ma ora, nella regione del Giordano nel paese di Moab, Mosè si rivolgeva per l’ultima volta al popolo di Dio. Benché avesse 120 anni, “il suo occhio non si era indebolito, e la sua forza vitale non l’aveva abbandonato”, né gli erano venute meno le facoltà vocali. Giosuè, che stava per succedergli, e tutti gli israeliti avranno provato una grande emozione nell’udire Mosè che spiegava con vigore la legge di Geova e li esortava energicamente a mostrarsi coraggiosi quando sarebbero entrati nel paese per prenderne possesso. — Deuteronomio 1:1-5, 19, 21, 29, 30; 3:22; 31:6, 7, 23; 34:7.

      2. Come facciamo a dire che il racconto relativo a quegli avvenimenti è per nostra istruzione?

      2 Questi eventi di tanto tempo fa sono semplicemente storia passata? Niente affatto! L’apostolo Paolo dice: “Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. (Romani 15:4) Quel racconto ha dei paralleli moderni. Può rafforzarci visto che oggi siamo impegnati in una guerra spirituale. Serve anche da “avvertimento a noi sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose”, in quanto ci aiuta ad evitare le trappole di Satana. — I Corinti 10:11; I Pietro 4:7.

      Da dove veniva la forza di Giosuè?

      3, 4. (a) Perché dobbiamo coltivare uno spirito intrepido? (b) Come possiamo farlo?

      3 Tra breve il popolo di Dio entrerà nel nuovo sistema di cose di Geova. In considerazione degli eventi che si vanno profilando nel mondo, abbiamo bisogno di coltivare uno spirito intrepido. Come possiamo farlo? Mentre Giosuè si apprestava a entrare nella Terra Promessa, Dio gli diede queste istruzioni: “Solo sii coraggioso e molto forte per aver cura di fare secondo tutta la legge che Mosè mio servitore ti ha comandata. Non deviare da essa né a destra né a sinistra, onde tu agisca con saggezza ovunque tu vada. Questo libro della legge non dovrebbe dipartirsi dalla tua bocca e vi devi leggere sottovoce giorno e notte, per aver cura di fare secondo tutto ciò che vi è scritto; poiché allora avrai successo nella tua via e allora agirai con saggezza”. — Giosuè 1:7, 8.

      4 Ecco il segreto! Leggere la Bibbia ogni giorno. Essa contiene la legge di Dio per noi. Meditate su di essa. Prestate ascolto ai suoi rammemoratori. Non fatevi sviare tornando nel mondo materialistico e immorale che vi circonda. In qualsiasi situazione vi troviate, agite con saggezza. Mettete all’opera l’accurata conoscenza e l’intendimento spirituale che avete acquistato mediante il vostro studio della Parola di Dio. Parlate ad altri della Bibbia. Facendo questo e confidando in Geova, potrete veramente ‘essere coraggiosi e molto forti e avere successo nella vostra via’. — Confronta Salmo 1:1-3; 93:5; 119:165-168.

      5. (a) A somiglianza di Giosuè, come possono acquistare forza i giovani ministri di oggi? (b) Quale ottima meta possono prefiggersi oggi i giovani Testimoni?

      5 Giosuè era stato “ministro di Mosè dalla sua giovinezza” in poi. (Numeri 11:28) Senza dubbio questa intima compagnia lo aveva aiutato ad acquistare forza spirituale. Oggi in modo simile, i giovani ministri possono acquistare forza collaborando con i genitori devoti, con i pionieri, con coloro che sono Testimoni da molto tempo e con altri leali servitori di Geova. Impegnarsi nel dare testimonianza di casa in casa in compagnia di persone tanto zelanti può esser fonte di gioia e può servire ad accrescere la maturità dei nostri giovani e a suscitare in loro il desiderio di fare progresso nel ministero. (Atti 20:20, 21; Isaia 40:28-31) Per i giovani Testimoni potrebbe esserci meta migliore del servizio continuo a sostegno del Regno di Geova? — Salmo 35:18; 145:10-12.

      6. Quale esempio diede Giosuè in occasione della campagna contro gli amalechiti?

      6 Quando Mosè inviò Giosuè a combattere gli amalechiti, “Giosuè fece proprio come Mosè gli aveva detto”. Era ubbidiente; per questo ottenne la vittoria. Anche noi parteciperemo alla rivendicazione di Geova se seguiamo scrupolosamente gli ordini di battaglia che riceviamo tramite la sua organizzazione. Geova disse a Mosè di perpetuare il suo trionfo su Amalec mettendolo per iscritto in un libro e proponendolo agli orecchi di Giosuè. Giosuè indubbiamente magnificò a sua volta la vittoria di Geova parlandone ad altri. Allo stesso modo, noi oggi possiamo far conoscere i potenti atti del Sovrano Signore Geova e proclamare il suo incombente “giorno di vendetta” sui malvagi. — Esodo 17:10, 13, 14; Isaia 61:1, 2; Salmo 145:1-4.

      7, 8. (a) Quale fiducia espressero Giosuè e Caleb una volta tornati da Canaan? (b) Che ammonimento e incoraggiamento traiamo dal modo in cui Geova agì in quell’occasione?

      7 Mosè incluse Giosuè tra i 12 capi principali che inviò a esplorare la Terra Promessa. Una volta tornati, dieci esploratori mostrarono grande timore dei cananei che popolavano il paese e persuasero il popolo a chiedere a gran voce di ritornare in Egitto. Ma Giosuè e Caleb dichiararono intrepidamente: “Se Geova ha trovato diletto in noi, per certo ci introdurrà in quel paese e ce lo darà, un paese dove scorre latte e miele. Solo non vi ribellate contro Geova; e voi, non temete il popolo del paese, poiché essi sono pane per noi. Il loro riparo si è dipartito di sopra a loro, e Geova è con noi. Non li temete”. — Numeri 13:1–14:38.

      8 Ciò nondimeno, l’assemblea di Israele continuò a mormorare, ragion per cui Geova intervenne e condannò quei timorosi israeliti a vagare per 40 anni nel deserto. Ad eccezione di Giosuè e Caleb, tutti gli uomini di guerra morirono senza vedere la Terra Promessa. Che ammonimento per noi oggi! Non dobbiamo mai lamentarci delle disposizioni prese da Geova. Anche se dobbiamo dare testimonianza in territori difficili, mostriamoci coraggiosi e forti visitando le persone per far conoscere loro il salvifico messaggio del Regno. Non dobbiamo mai imitare gli apostati del nostro tempo i quali, anziché dare una pubblica testimonianza, preferiscono calunniare i loro fratelli e ritornare nelle vie del mondo, l’Egitto antitipico. — Numeri 14:1-4, 26-30; Luca 12:45, 46; confronta Atti 5:27-29, 41, 42.

      Il nome di Geova in primo piano!

      9. In che modo Giosuè si mostrò degno del suo nuovo nome?

      9 Nell’elenco dei 12 esploratori riportato nella Bibbia, Giosuè viene chiamato Oshea, nome che significa “salvezza”. Ma a questo punto il racconto dice: “Mosè chiamava Oshea, figlio di Nun, Giosuè [che significa ‘Geova è salvezza’]”. Per quale ragione Mosè diede tanto risalto al nome di Geova? Perché Giosuè prestava principalmente servizio allo scopo di rivendicare quel nome. Giosuè divenne un esempio vivente di ubbidienza al comando che in seguito Mosè avrebbe dato con grande enfasi a Israele: “Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza vitale”. Così facendo, ebbe il privilegio di dimostrare che ‘Geova è salvezza’. — Numeri 13:8, 16; Deuteronomio 6:5.

      10. (a) Cosa significa per voi il nome di Geova? (b) Quale forza possiamo trarre dalle ulteriori parole che Geova rivolse a Giosuè?

      10 Non abbiamo forse imparato anche noi a considerare il nome di Geova preziosissimo e degno di ogni lode? Il suo insigne nome significa “Egli fa divenire” in relazione all’adempimento delle sue promesse. Come sono entusiasmanti le sue promesse del Regno! Con uno zelo simile a quello di Giosuè dovremmo voler magnificare il nome e i propositi di Geova dinanzi a tutti coloro che potranno ancora accettare la speranza del suo puro e giusto nuovo sistema di cose. In questi tempi difficili, possiamo essere rafforzati dalle ulteriori parole che Geova rivolse a Giosuè: “Non ti ho io comandato? Sii coraggioso e forte. Non ti sgomentare o non ti atterrire, poiché Geova tuo Dio è con te ovunque tu vada”. — Giosuè 1:9.a

      11. (a) In che modo fu messo in evidenza il significato del nome di Gesù quando entrò a Gerusalemme? (b) Come considerava Gesù il nome di Geova, e cosa lo dimostra?

      11 L’equivalente greco di Giosuè è Gesù, nome che pure significa “Geova è salvezza”. È tramite Gesù Cristo che Geova mette la salvezza a disposizione dell’umanità. Quando nel 33 E.V. Gesù entrò a Gerusalemme a cavallo di un puledro, la folla gridava: “Salva, preghiamo! Benedetto colui che viene nel nome di Geova!” (Marco 11:9; Zaccaria 9:9) Giosuè fu veramente un tipo di Gesù, il quale ‘ci ha lasciato un modello onde seguiamo attentamente le sue orme’. (I Pietro 2:21) Come Giosuè, Gesù considerava prezioso il nome di Geova e lo esaltò. Per due volte, nell’ultima preghiera che fece con i discepoli, mise in risalto il nome di Dio: “Io ho reso manifesto il tuo nome agli uomini che mi hai dati dal mondo. . . . Ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, onde l’amore col quale mi hai amato sia in loro e io unito a loro”. (Giovanni 17:6, 26) Abbiamo lo splendido privilegio di far conoscere ad altri quel nome!

      12. Quali potenti atti attendiamo oggi, e perché?

      12 Quando nella Bibbia leggiamo che Giosuè guidava lealmente il popolo, possiamo ricordare che il più grande Giosuè, Gesù Cristo, sta guidando l’odierno popolo di Dio. È imminente “il giorno di Geova”, il giorno della Sua rivendicazione. Non vediamo l’ora che si adempia la sua promessa relativa al giusto nuovo sistema che seguirà quel giorno! (II Pietro 3:10-13, 17, 18) Attendiamo quindi con fiducia i futuri potenti atti di Geova, che saranno ancora più potenti di quelli compiuti tramite Giosuè.

      Il miracolo di Geova al Giordano

      13. (a) Di fronte a quale problema apparentemente insolubile si trovavano gli israeliti sulla riva orientale del Giordano? (b) Come fu ricompensata l’ubbidienza degli israeliti?

      13 Era l’epoca della mietitura del 1473 a.E.V. e il Giordano era in piena. Com’era possibile che milioni di persone, vecchi e giovani, uomini, donne e bambini, riuscissero ad attraversare quell’impetuoso corso d’acqua? Eppure Geova aveva ordinato a Giosuè: “Ora levati, passa questo Giordano, tu e tutto questo popolo”. In risposta il popolo disse a Giosuè: “Tutto ciò che ci hai comandato faremo”. Gli israeliti levarono il campo. I sacerdoti si mossero per primi portando, accuratamente coperta, l’arca del patto che rappresentava la presenza di Geova presso di loro. Geova poi cominciò a ‘fare cose meravigliose in mezzo a loro’; infatti, “nell’istante in cui i portatori dell’Arca giunsero al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l’Arca s’immersero nella riva delle acque . . . le acque che scendevano da sopra si fermavano”. Di sotto, le acque “furono recise”, defluendo verso il Mar Morto, “e il popolo passò” il fiume. (Giosuè 1:2, 16; 3:5-16) Davvero uno stupendo miracolo!

      14. Quale parallelo ritroviamo oggi, e che risultato ha avuto l’opera di testimonianza compiuta?

      14 L’impetuoso Giordano corrisponde alla marea dell’umanità che ora sta precipitando a capofitto verso la distruzione ad Armaghedon. (Confronta Isaia 57:20; Rivelazione 17:15). Oggi, mentre l’umanità è sull’orlo di quel precipizio finale, Geova rafforza il suo popolo che ora è composto da oltre 3.000.000 di persone, un numero analogo a quello del popolo di Dio che marciava con Giosuè. — Confronta Abacuc 2:3.

      15. (a) Nei tempi moderni cosa è stato simile alla coraggiosa azione che compirono allora i sacerdoti? (b) In questo contesto, da chi è raffigurata la “grande folla”?

      15 Mentre i milioni di israeliti attraversavano il letto del fiume, “i sacerdoti che portavano l’arca del patto di Geova stavano immobili su terra asciutta in mezzo al Giordano”, a simboleggiare che l’interruzione era stata provocata da Geova Dio. (Giosuè 3:17) Nel 1919 il piccolo gruppo di Testimoni unti si mise coraggiosamente davanti alle “acque” dell’umanità. Nel 1922 accolsero intrepidamente l’invito di ‘annunciare, annunciare, annunciare il Re e il suo Regno’, e fu come se avessero detto: “Eccomi! Manda me”. Geova assicurò loro: “Nel caso che tu dovessi passare per le acque, per certo sarei con te; e per i fiumi, non ti sommergerebbero”. Nel 1931 Geova li onorò conferendo loro il nome di Testimoni di Geova. (Isaia 6:8; 43:2, 12) Fra coloro che attraversarono il Giordano c’erano gli israeliti che non appartenevano alla tribù di Levi e i discendenti della “numerosa compagnia mista” che aveva lasciato l’Egitto insieme a Mosè. In modo simile, l’odierna “grande folla” va verso il nuovo sistema di Dio, mentre i rimanenti della spirituale classe sacerdotale restano “saldi, incrollabili”, esemplari nella loro fede. — Esodo 12:38; Rivelazione 7:9; I Corinti 15:58.

      Reso memorabile il miracolo

      16. (a) Cosa si fece per rendere memorabile il miracolo del Giordano? (b) Cosa indica questo in relazione ai potenti atti che Geova compie nel nostro tempo?

      16 Geova si accinse poi a rendere memorabile il miracolo avvenuto al Giordano: ordinò che 12 uomini, in rappresentanza delle tribù di Israele, prendessero 12 pietre dal letto del fiume e le depositassero sulla riva occidentale a Ghilgal. Quelle pietre dovevano essere messe lì a perpetuo ricordo del nome di Geova e dei suoi potenti atti. In futuro, ai figli degli israeliti si doveva far sapere qual era lo scopo di questo memoriale: “Onde tutti i popoli della terra conoscano la mano di Geova, che è forte; onde in realtà temiate Geova vostro Dio per sempre”. (Giosuè 4:1-8, 20-24) Nei tempi moderni gli atti meravigliosi che Geova compie proteggendo il suo popolo, nonostante i malvagi attacchi di personalità politiche e religiose, servono a ricordare che Egli è dalla parte del suo popolo. Indubbiamente, le stupende opere che compirà per rivendicare il suo nome saranno ricordate per sempre nel suo nuovo sistema di cose. — Rivelazione 12:15, 16; Salmo 135:6, 13.

      17. (a) Quale altro memoriale eresse Giosuè? (b) A quale testimonianza non si è potuta sottrarre oggi l’umanità?

      17 Occorreva un altro memoriale: “Ci furono anche dodici pietre che Giosuè eresse in mezzo al Giordano sul luogo dove si erano fermati i piedi dei sacerdoti che portavano l’arca del patto, ed esse vi rimangono fino a questo giorno”. Non appena i sacerdoti uscirono dal letto del fiume e Geova fece nuovamente scorrere le acque che erano state arginate, esse scesero impetuosamente intorno alle 12 pietre di testimonianza. (Giosuè 4:9) Da allora in poi, quel fiume non poté evitare la presenza di quelle pietre. Oggi, in modo simile, l’umanità precipita sempre più rapidamente verso il “Mar Morto” di Armaghedon. Ma non può sottrarsi alla testimonianza data a livello mondiale dai testimoni di Geova, i quali stanno “fermi in un solo spirito, combattendo a fianco a fianco con una sola anima per la fede della buona notizia”. (Filippesi 1:27, 28) I dati disponibili indicano che, negli scorsi 67 anni, i Testimoni hanno pubblicato e lasciato nelle case di persone di tutto il mondo, in più di 200 lingue, oltre 570.000.000 di libri e opuscoli, più di 6.400.000.000 di copie delle riviste La Torre di Guardia e Svegliatevi!, e hanno ottenuto milioni di abbonamenti alle riviste: veramente una colossale testimonianza!

      18. (a) Che qualità sono state manifestate dall’odierna classe sacerdotale? (b) Cosa ha spronato tutti i servitori di Dio?

      18 Possiamo essere felici che questa testimonianza sia andata avanti fino al 1986. Per compiere la volontà di Dio c’è voluto uno strenuo impegno, paragonabile a quello dei 12 uomini, ciascuno dei quali portò a spalla fino a Ghilgal una pietra del memoriale. Ma uno splendido spirito di pioniere ha unito gli odierni servitori di Dio e li ha continuamente spronati ad ‘essere coraggiosi e molto forti’. — Salmo 27:14; 31:24; Sofonia 3:9.

  • Com’è maestoso il nome di Geova!
    La Torre di Guardia 1986 | 15 dicembre
    • Com’è maestoso il nome di Geova!

      “O Geova nostro Signore, come è maestoso il tuo nome in tutta la terra!” — SALMO 8:1, 9.

      1. Perché Geova fece in modo che il paese ‘vomitasse’ i cananei?

      FINALMENTE, nel 1473 a.E.V., gli israeliti misero piede nella Terra Promessa. Li attendevano, però, alcuni anni di guerra teocratica, poiché dovevano purificare il paese dai suoi depravati abitanti. Ma i cananei erano proprio tanto malvagi? Indubbiamente! La loro idolatria e il loro modo di vivere immorale erano detestabili dal punto di vista di Geova e costituivano un pericolo per il popolo di Dio. Per questo Dio fece annunciare da Mosè che Lui avrebbe impiegato la Sua nazione santa, Israele, per eseguire i Suoi giudizi. Così Geova avrebbe fatto in modo che il paese ‘vomitasse’ quelle nazioni impure. — Levitico 18:1-30; Deuteronomio 12:29-32.

      2. Quali “frutti” hanno prodotto i sistemi religiosi del mondo?

      2 Anche oggi potremmo chiederci: Questo mondo è davvero tanto malvagio da meritare di essere distrutto? Ebbene, che dire dei sistemi religiosi del mondo? Purtroppo essi non onorano il Creatore, Geova Dio. Coloro che fanno parte della cristianità hanno lasciato Dio, “fonte d’acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne rotte, che non possono contenere acqua”. (Geremia 2:13) Le loro dottrine settarie non contengono “acqua” di verità. Hanno dimostrato di far parte del mondo sostenendone i conflitti e la politica, e approvandone la morale sessuale. Come disse Gesù, sono riconoscibili “dai loro frutti”. — Matteo 7:16, 17; confronta Galati 6:7, 8.

      3. Cos’è accaduto al mondo per aver violato la legge di Dio?

      3 Che dire della morale del mondo? Negli ultimi anni, si è assistito dappertutto a un vertiginoso aumento nel numero di aborti, gravidanze fra adolescenti e famiglie divise, particolarmente nei cosiddetti paesi cristiani. In certe nazioni, addirittura il 50 per cento di tutti i matrimoni finisce col divorzio. La “rivoluzione sessuale” degli anni ’60 ha avuto altre conseguenze disastrose. Una di queste veniva ricordata nel New York Times del 13 giugno 1986, in un articolo di prima pagina dal titolo: “SI PREVEDE CHE ENTRO IL ’91 I DECESSI PER AIDS AUMENTERANNO DI DIECI VOLTE”. L’articolo indicava che entro il 1991, soltanto negli Stati Uniti il numero dei pazienti affetti da AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) potrà superare i 100.000, con una spesa sanitaria di 16 miliardi di dollari l’anno. Questa malattia a decorso letale si trasmette soprattutto tramite contatti omosessuali, abuso di stupefacenti e trasfusioni di sangue, tutte cose che violano la legge di Dio. — I Corinti 6:9, 10; Galati 5:19-21; Atti 15:19, 20.

      4. (a) Che differenza c’è tra la nostra guerra e quella degli israeliti al tempo di Giosuè? (b) Fino a che punto dovremmo stare in compagnia delle persone del mondo, e perché?

      4 Al tempo di Giosuè, Geova inviò la Sua nazione santa a purificare la Terra Promessa facendo ricorso alla guerra letterale. Oggi la nostra guerra è spirituale. (II Corinti 10:3, 4) Noi Testimoni non ricorriamo ad azioni violente per togliere di mezzo coloro che non tengono conto della Parola di Dio. Sarà Geova a toglierli di mezzo a suo tempo e a suo modo. (Deuteronomio 32:41, 43) Non accogliamo in nostra intima compagnia persone senza princìpi, anche se possiamo mostrare vero amore facendo conoscere loro la buona notizia del Regno. (I Corinti 15:33) Possiamo studiare con loro la Parola di Dio ed esortarli a ‘pentirsi, e convertirsi, affinché i loro peccati siano cancellati’. — Atti 3:19; Matteo 21:31, 32; Luca 5:27-32.

      Raab e la sua famiglia

      5, 6. (a) Perché le spie si recarono a Gerico e in casa di Raab? (b) Oggi, in che modo spesso Geova esaudisce le invocazioni di aiuto? (c) In che modo Raab si dimostrò ‘amica della pace’?

      5 Prima ancora che Israele attraversasse il Giordano, Geova aveva rivolto la sua attenzione alla città di Gerico. Giosuè vi mandò due spie, in rappresentanza di tutto Israele, e disse loro: “Andate, date uno sguardo al paese e a Gerico”. Perché far spiare Gerico? Anche se era una città piccola e non poteva tener testa all’esercito israelita, dominava le vie di accesso al paese di Canaan. Come mostrano gli eventi, la presenza delle spie a Gerico diede la possibilità ai suoi abitanti di far vedere con chiarezza se erano dalla parte di Geova o contro di lui. Le spie “andarono e vennero dunque nella casa di una prostituta il cui nome era Raab, e vi presero alloggio”. (Giosuè 2:1-7) Fu indubbiamente per merito della guida divina che le spie si recarono a casa di Raab, proprio come oggi gli angeli spesso guidano i testimoni di Geova verso persone che invocano aiuto spirituale! “Gli occhi di Geova sono verso i giusti, e i suoi orecchi son verso la loro invocazione di soccorso”. — Salmo 34:15; vedi anche II Cronache 16:9.

      6 Perché quelle spie si recarono nella casa di una prostituta? Non per scopi immorali, ma probabilmente per trarre in inganno i cananei che osservavano. Ciò che Raab disse alle spie rivela che lei non nutriva interessi immorali nei loro confronti. Poiché sapeva che erano servitori di Geova, Raab poté dir loro che desiderava ardentemente diventare un’adoratrice di Geova. Rischiò addirittura la propria vita nascondendoli sul tetto di casa sua. Fu simile alle “pecore” della parabola di Gesù, le quali si mostrano benigne verso i “fratelli” del Signore. (Matteo 25:31-46) Pur facendolo con discrezione, oggi i testimoni di Geova non esitano a visitare gli interessati che si mostrano ‘amici della pace’ e a studiare la Bibbia con loro. — Luca 10:5-7.

      7. (a) Come Raab manifestò la sua fede in Geova? (b) Quale atteggiamento i nuovi devono mostrare oggi, e cosa devono fare?

      7 Raab era venuta a conoscenza dei potenti atti di Geova. Poté manifestare la sua fede alle spie che erano nascoste dicendo: “In effetti so che Geova vi darà certamente il paese, e che lo spavento di voi è caduto su di noi, e che tutti gli abitanti del paese si sono scoraggiati a causa di voi”. Dopo aver riferito cosa aveva saputo in merito ai potenti atti di Geova, Raab proseguì: “Geova vostro Dio è Dio nei cieli di sopra e sulla terra di sotto. E ora, vi prego, giuratemi per Geova che, siccome io ho esercitato amorevole benignità verso di voi, anche voi eserciterete per certo amorevole benignità verso la casa di mio padre, e mi dovete dare un segno meritevole di fiducia”. (Giosuè 2:9-13) Come Raab, oggi i nuovi che imparano a conoscere la verità di Dio non devono più aver timore del giudizio che verrà eseguito nel “giorno di Geova”. (Sofonia 1:14-18) Piuttosto, abbandonano le vie mondane e cercano l’aiuto dei testimoni di Geova per ottenere la salvezza. — Salmo 3:6-8; Proverbi 18:10.

      8. (a) Cosa corrisponde oggi al fatto che Raab mise in vista una “corda di filo scarlatto”? (b) Perché Raab fu dichiarata giusta, e con quale effetto?

      8 Il segno che le spie diedero a Raab consisteva in una “corda di filo scarlatto” che lei avrebbe dovuto legare alla finestra per la quale le spie stesse erano fuggite. (Giosuè 2:17-21) Poiché Raab mise in mostra questo segno, la sua casa sarebbe stata risparmiata quando Gerico sarebbe stata distrutta. Oggi, in modo simile, coloro che mostrano una fede come quella di Raab se vogliono salvarsi devono farsi riconoscere come dedicati e battezzati adoratori di Geova. Rivelazione 7:9, 10, 14 li descrive come “una grande folla” e dice che “hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello”. Essi esercitano fede nel sangue sacrificale di Gesù e ne danno prova compiendo opere cristiane. (Romani 10:9, 10) In Giacomo 2:24, 25 si legge: “Voi vedete che l’uomo è dichiarato giusto dalle opere e non dalla fede soltanto. Nella stessa maniera non fu anche Raab la meretrice dichiarata giusta dalle opere, dopo che ebbe ricevuto i messaggeri con ospitalità e li ebbe mandati fuori per un’altra via?”

      9. (a) Quali “opere” compì Raab? (b) A cosa ha dato luogo l’intrepida testimonianza data oggi?

      9 Tra le “opere” compiute da Raab ci furono la protezione data alle due spie e il fatto che radunò altri in casa sua perché si salvassero. Allo stesso modo, la “grande folla” si dà da fare per sostenere lealmente l’unto “schiavo fedele e discreto” mentre questo gruppo provvede lo spirituale “cibo a suo tempo” e soprintende all’attività mondiale di predicazione del Regno. (Matteo 24:45-47) Da parte sua Raab diede intrepidamente testimonianza alla casa di suo padre, un compito che era pieno di pericoli, perché avrebbe potuto essere tradita. (Confronta Matteo 10:32-36). Oggi, similmente, in molti paesi in cui c’è opposizione, i testimoni di Geova devono mostrarsi intrepidi nel dare testimonianza. Questo ha dato luogo a una splendida raccolta, e spesso famiglie intere sono uscite da Babilonia la Grande per schierarsi dalla parte della pura adorazione di Geova. — Salmo 73:28; 107:21, 22.

      Gerico: antica e moderna

      10. Quale trattamento particolare doveva essere riservato a Gerico?

      10 Esaminiamo questi emozionanti avvenimenti da una diversa angolazione. “Gerico era strettamente chiusa a causa dei figli d’Israele, e nessuno usciva e nessuno entrava”. Era la prima città cananea che sarebbe finita sotto la spada del giudizio di Geova. Per questa ragione, in quanto primizia dedicata a Dio, le doveva essere riservato un trattamento particolare. Giosuè spiegò: “La città deve divenire una cosa votata alla distruzione; essa con tutto ciò che è in essa appartiene a Geova”. — Giosuè 6:1, 17; confronta Esodo 22:29; Levitico 27:26.

      11. (a) Quale straordinario parallelo vediamo oggi? (b) Fate un esempio dello “spavento” che prova Babilonia la Grande.

      11 Essa corrisponde benissimo a Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, che ha raggiunto l’apice della sua malvagità in questo XX secolo bagnato di sangue. Essa ha cercato di chiudere le sue porte per non essere invasa dai testimoni di Geova. Come disse Raab, “lo spavento” del popolo di Dio è caduto su di essa. Ad esempio, il quotidiano La Repubblica del 12 novembre 1985 titolava: “GRIDO D’ALLARME DELLA CHIESA CONTRO I TESTIMONI DI GEOVA”. L’articolo parlava di un convegno svoltosi a Bologna con la partecipazione di un cardinale cattolico per far fronte alla “minaccia” rappresentata dai testimoni di Geova. Il papa ha inviato un telegramma di incoraggiamento e di sostegno. È stato dichiarato che i testimoni di Geova “ormai pullulano in tutto il mondo” e che “ora la chiesa si mobilita” per contrastare questo “pericolo”. Ma prevarrà? — Geremia 1:17-19.

      12. (a) Perché il concetto di “dio” che ha Babilonia la Grande è in contrasto con la verità? (b) Perché Geova combatterà per i suoi Testimoni?

      12 Babilonia la Grande accoglie una sconcertante moltitudine di dèi: dalla mistica Trinità della cristianità ai milioni di dèi delle religioni orientali. Mosè, prima di affidare l’incarico a Giosuè, aveva dichiarato: “Ascolta, o Israele: Geova nostro Dio è un solo Geova”. Oggi, i testimoni di Geova si distinguono da tutti gli altri in quanto esaltano questo “solo Dio e Padre”. (Deuteronomio 6:4; Efesini 4:6) Geova combatterà per noi, come fece al tempo di Giosuè e degli altri leali capi israeliti. — II Cronache 20:15, 17; 32:7, 8; Isaia 54:17.

      Esecuzione del giudizio

      13. (a) Quali fatti precedettero l’assedio di Gerico? (b) Quali paralleli osserviamo oggi?

      13 Giosuè preparò molto accuratamente l’assedio di Gerico. Gli uomini che erano cresciuti nel deserto furono circoncisi. Questo simboleggiava il fatto che mettevano da parte qualsiasi cosa potesse impedir loro di mostrare completa devozione a Geova. (Deuteronomio 10:16; 30:5, 6) Si riprese a celebrare la Pasqua. Il popolo cominciò a nutrirsi del prodotto del paese non appena cessò la manna provveduta miracolosamente. Per di più, il “principe dell’esercito di Geova” — senza dubbio il Logos preumano — apparve a Giosuè per rassicurarlo. Giosuè ne riconobbe umilmente la presenza. Sotto tutti questi aspetti, possiamo osservare dei paralleli con quanto è accaduto nel nostro tempo ai testimoni di Geova, a mano a mano che si sono dedicati all’opera che stava loro dinanzi. Il nostro cibo spirituale è diventato più vario e ricco di contenuto man mano che “lo schiavo fedele e discreto” è andato progressivamente avanti sotto la guida del Signore Gesù Cristo. — Giosuè 5:1-15.

      14. Quale strana tattica Geova ordina per l’assedio di Gerico?

      14 Osservate adesso la scena della battaglia. La tattica predisposta da Geova è davvero strana! Per sei giorni, una volta al giorno, i sacerdoti israeliti marciano intorno a Gerico, trasportando l’Arca, simbolo della presenza di Geova. Sono preceduti da sette sacerdoti che suonano corni di montone, mentre i soldati israeliti marciano sia davanti che dietro ad essi. Il settimo giorno, però, si alzano ‘di buon’ora, appena ascende l’aurora’, e marciano intorno alla città sette volte. Chissà come tremano gli abitanti di Gerico! — Giosuè 6:2-15.

      15. Che parallelo si può ritrovare nell’odierna attività dei testimoni di Geova?

      15 Troviamo un notevole parallelo di quegli avvenimenti in ciò che stanno facendo attualmente i testimoni di Geova a livello mondiale. Di recente, c’è stata una grande espansione nella nostra attività del Regno. Nel quinquennio 1981-85 le file dei pionieri sono aumentate del 134 per cento. L’esercito dei pionieri e degli altri fedeli proclamatori del Regno si alza “di buon’ora”, spesso in senso letterale, e proclama con zelo i giudizi di Geova. Agli occhi dei capi religiosi della cristianità, questi Testimoni sembrano “un popolo numeroso e potente”. Gli ecclesiastici provano “penosi dolori” nel vedere che la proclamazione della verità spinge molte persone oneste ad abbandonarli e a schierarsi dalla parte di Geova. — Gioele 2:1-3, 6.

      16. (a) Quali miracoli contrassegnano la caduta di Gerico? (b) Come viene ricompensata la fede di Raab?

      16 Infine Giosuè ordina al popolo: “Urlate; poiché Geova vi ha dato la città”. Si leva un tonante grido di guerra. La terra trema e — miracolo dei miracoli — le mura di Gerico crollano. Gli israeliti ubbidientemente si lanciano contro la città per annientare ogni creatura vivente che vi si trova. Distruggono la città col fuoco. Ma, guardate! Un piccolo tratto delle mura esterne è rimasto in piedi, e da una finestra pende una corda scarlatta. Raab e la famiglia di suo padre vengono condotte fuori incolumi. A suo tempo, la fede di Raab viene ulteriormente ricompensata, in quanto diventa moglie dell’israelita Salmon e antenata di Gesù Cristo. — Giosuè 6:16-26; Matteo 1:5.

      17. Cosa prefigurano questi miracoli?

      17 “Geova fu dunque con Giosuè, e la sua fama si sparse per tutta la terra”. In maniera simile, il maestoso nome di Geova verrà rivendicato allorché Babilonia la Grande sarà devastata e spogliata delle sue ricchezze e della sua gloria all’inizio della “grande tribolazione”. — Giosuè 6:27; Rivelazione 17:16; 18:9, 10, 15-17; Matteo 24:21, 22.

      L’insuccesso di un apostata

      18. (a) Perché “il cuore del popolo si struggeva”? (b) Come reagì Giosuè in quel momento critico?

      18 Poco tempo dopo la clamorosa vittoria ottenuta a Gerico, si verificò un fatto sorprendente. Le forze d’assalto che Giosuè aveva inviato ad abbattere la vicina città di Ai vennero messe in rotta! “Di conseguenza il cuore del popolo si struggeva e diveniva come acqua”. Sconvolto, Giosuè esclama in preghiera: “Ohimè, Signore Geova, . . . che cosa farai tu per il tuo grande nome?” — Giosuè 7:2-9.

      19, 20. (a) In che modo Geova risolse il problema creato dal folle gesto di Acan, e cosa disse per rassicurare Giosuè? (b) Quale parallelo moderno si può notare?

      19 Geova quindi rivelò a Giosuè che in Israele era stata commessa “una vergognosa follia”. Il trasgressore fu scoperto: era Acan, della tribù di Giuda. Aveva rubato dalle spoglie di Gerico una “bella” veste babilonese, oro e argento. Geova ‘diede l’ostracismo’ ad Acan, e lui e la sua famiglia vennero lapidati. Quindi essi e i loro beni furono bruciati col fuoco. A durevole testimonianza di quell’esecuzione del giudizio di Geova, sul corpo di Acan fu messo un grosso mucchio di pietre e quella località fu chiamata “Bassopiano di Acor”, nome che significa “ostracismo; afflizione”. Ancora una volta Geova disse a Giosuè: “Non aver timore e non ti atterrire”. Il nome di Geova fu esaltato: infatti Giosuè non subì più sconfitte in battaglia. — Giosuè 7:10–8:1.

      20 Esiste un parallelo moderno del peccato di Acan? Sì. L’apostolo Paolo mise in guardia contro “oppressivi lupi” che non avrebbero tenuto conto dell’ordine teocratico e avrebbero cercato il proprio tornaconto egoistico. Dal 1919, di tanto in tanto, in mezzo al popolo di Dio si sono manifestate simili persone avide. Per fare un esempio recente, verso la metà degli anni ’70 alcuni anziani piuttosto in vista si fecero prendere dal malcontento. Pensavano non fosse consono alla loro “dignità” dare testimonianza di casa in casa e proclamare il messaggio del Regno secondo l’esempio lasciato dagli apostoli di Gesù. (Atti 5:42; 20:20, 21, 29, 30) Ritennero opportuno volgersi nuovamente a insegnamenti babilonici. Subdolamente cercarono di insinuare dei dubbi in merito agli “ultimi giorni” e di far rallentare l’opera dei testimoni di Geova. (II Pietro 3:3, 4) Infine, li si dovette disassociare. — II Giovanni 10, 11; confronta Filippesi 1:15-17; Ebrei 6:4-8.

      21. (a) Quale sembra sia stata una delle ragioni del rallentamento verificatosi nella seconda metà degli anni ’70? (b) Cosa può aver contribuito ad ‘affrettare’ l’opera da allora in poi?

      21 La Torre di Guardia del 1º gennaio 1980 mostrò molto chiaramente qual è la base scritturale del nostro ministero di casa in casa e quanto esso sia quindi importante. I Testimoni leali si inoltrarono con vigore negli anni ’80! È probabile che la presenza di un piccolo numero di apostati abbia contribuito al rallentamento dell’opera di Geova durante la seconda metà degli anni ’70, allorché l’aumento medio annuo nel numero di testimoni di Geova attivi scese addirittura a meno dell’1 per cento. Invece, negli scorsi cinque anni l’aumento annuo medio è stato superiore al 6 per cento. A livello mondiale è stato raggiunto un massimo di 3.024.131 proclamatori nel 1985, rispetto ai 2.179.256 del 1975. Geova continua ad ‘affrettare’ la sua opera! — Isaia 54:2, 3; 60:22.

  • “Serviremo Geova nostro Dio”
    La Torre di Guardia 1986 | 15 dicembre
    • 2. (a) In che modo Giosuè diede prova di ubbidire anche nei minimi dettagli? (b) Cosa accadde sul Gherizim e sull’Ebal?

      2 Dopo la netta vittoria conseguita ad Ai, Giosuè prestò attenzione alle particolareggiate istruzioni che si trovano in Deuteronomio 27:1–28:68. Sul monte Ebal eresse un altare di pietre intere e su di esso eseguì il comando: “Vi devi offrire sacrifici di comunione e mangiarli, e ti devi rallegrare dinanzi a Geova tuo Dio”. Altre pietre furono erette come memoriale, vennero imbiancate, e su di esse si scrissero le parole della Legge. Quindi le tribù furono divise: una parte doveva stare sul monte Gherizim “per benedire il popolo”, e l’altra “sul monte Ebal per la maledizione”. Ad alta voce i leviti proclamarono le maledizioni per la disubbidienza, e tutto il popolo rispose: “Amen!” Poi vennero proclamate le benedizioni per l’ubbidienza. Guai se Israele ‘non avesse messo in pratica tutte le parole della legge e non avesse temuto il glorioso e tremendo nome di Geova Dio’! — Giosuè 8:32-35.

      3, 4. (a) Quale efficace lezione possiamo imparare dalla condotta degli israeliti? (b) Perché non dovremmo mai stancarci di sentir ripetere le stesse cose? (c) Cosa occorre fare per entrare per “la porta stretta”?

      3 Gli israeliti continuarono a ubbidire alle “parole della legge”? Nonostante le esortazioni ripetute più volte da Mosè prima e da Giosuè poi, gli israeliti vennero miseramente meno. Che vigorosa lezione per noi oggi! Nonostante i continui avvertimenti, c’è sempre chi pensa di poter disubbidire alle esigenze di Dio, ‘fare a modo proprio’ e sopravvivere ugualmente. Che stoltezza! Facendo riferimento alla storia dell’antico Israele, Paolo affermò: “Chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”. — I Corinti 10:12; Ecclesiaste 2:13.

      4 Alcuni componenti del popolo di Dio hanno criticato gli avvertimenti dati, e hanno detto di essere stanchi di sentir ripetere sempre le stesse cose. Ma spesso costoro sono i primi a cadere nelle trappole di Satana. L’ispirato libro biblico di Deuteronomio (in ebraico Mishneh’ hattoràh, che significa “Ripetizione della Legge”) è composto quasi per intero da quattro discorsi di Mosè; questi discorsi fecero ben capire agli israeliti che dovevano ubbidire alle leggi dichiarate in precedenza da Geova. Mosè spese quattro volte più parole per mettere in guardia contro la disubbidienza e per parlare delle risultanti “maledizioni” di quante ne spese per descrivere le “benedizioni”. Sul monte Ebal Giosuè avvertì nuovamente gli israeliti del fatto che dovevano ubbidire. Questo non ci fa forse capire quanto sia importante fare ogni sforzo per ‘entrare per la porta stretta’? — Matteo 7:13, 14, 24-27; 24:21, 22.

      5. Quale alleanza si schierò contro Israele, e quale situazione analoga esiste oggi?

      5 Si stava ora profilando una prova di forza decisiva. Era stata tolta di mezzo Gerico, una città di confine, così come la falsa religione verrà devastata all’inizio della “grande tribolazione”. Ai era caduta. Ma ora, “tutti i re che erano dalla parte del Giordano nella regione montagnosa e nella Sefela e lungo l’intera costa del mare Grande e di fronte al Libano, gli Ittiti e gli Amorrei, i Cananei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei . . . si radunavano tutti insieme per far guerra unanimemente contro Giosuè e Israele”. (Giosuè 9:1, 2) Nel corrispondente parallelo moderno, notiamo che le nazioni della terra ora si sono riunite insieme formando le cosiddette Nazioni Unite. Cercano di conseguire pace e sicurezza alle proprie condizioni, ma ‘si sono ammassate insieme come un sol uomo contro Geova e contro il suo unto’, il più grande Giosuè. (Salmo 2:1, 2) Come andranno a finire le cose?

      Agiscono con accortezza

      6, 7. (a) A cosa si mostrarono interessati i gabaoniti, e che strategia usarono? (b) Quale decisione prese infine Giosuè?

      6 Come aveva fatto Raab prima di loro, anche altri non israeliti cominciarono ora a interessarsi alla sopravvivenza. Erano gli abitanti di Gabaon, una grande città a nord di Gebus, cioè Gerusalemme. Avevano sentito parlare dei potenti atti di Geova e avevano deciso di cercare di ottenere la pace e la sicurezza alle condizioni stabilite da Geova. Ma come? Inviarono a Ghilgal, dove si trovava l’accampamento israelita, degli uomini i quali avevano con sé viveri secchi e sbriciolati, sacchi e otri di vino consumati, e indossavano vesti e sandali rappezzati. Rivolgendosi a Giosuè, essi dissero: “I tuoi servitori son venuti da un paese molto lontano per riguardo verso il nome di Geova tuo Dio, perché abbiamo udito la sua fama e tutto ciò che fece in Egitto”. Udito ciò, “Giosuè fece pace con loro e concluse con loro il patto di lasciarli vivere”. — Giosuè 9:3-15.

      7 Gli israeliti, tuttavia, scoprirono ben presto che i gabaoniti in realtà ‘dimoravano proprio in mezzo a loro’! Come giudicò Giosuè il loro stratagemma? Rispettò il giuramento fatto in precedenza, ‘li lasciò vivere, ed essi divennero raccoglitori di legna e attingitori d’acqua per tutta l’assemblea’. — Giosuè 9:16-27; confronta Deuteronomio 20:10, 11.

      8. Sotto quali aspetti i gabaoniti prefigurano la “grande folla”?

      8 Molti netinei, che in seguito prestarono servizio presso il tempio di Geova, probabilmente discendevano dai gabaoniti. Pertanto i gabaoniti possono ben prefigurare coloro che formano la “grande folla”, i quali ora stanno rendendo a Dio “sacro servizio giorno e notte nel suo tempio”. (Rivelazione 7:9, 15) Sebbene vivano in un mondo simile al paese di Canaan, essi nel loro cuore “non fanno parte del mondo”. In precedenza si erano dovuti accontentare di cibo spirituale ‘sbriciolato’, come quello che si trova nelle chiese della cristianità, e non avevano “vino” di gioia. Venuti in contatto col popolo di Dio, si sono resi conto che Geova sta compiendo atti potenti per mezzo dei suoi testimoni. Hanno compiuto un lungo viaggio dal mondo di Satana per poter cambiare le loro “vesti” lacere con una nuova identità quali umili servitori di Geova, rivestendo la nuova personalità. — Giovanni 14:6; 17:11, 14, 16; Efesini 4:22-24.

      Il sostegno dell’organizzazione

      9. (a) Quale situazione critica si creò poi? (b) Quale fu la reazione di Giosuè, e che assicurazione ricevette?

      9 Quando Adoni-Zedec, re di Gerusalemme, venne a sapere che i gabaoniti avevano concluso la pace con Israele, “ebbe molto timore, perché Gabaon era una città grande, come una delle città reali, . . . e tutti i suoi uomini erano potenti”. Si alleò ad altri quattro re e strinse d’assedio Gabaon. I gabaoniti invocarono immediatamente l’aiuto di Giosuè: “Sali presto a noi e salvaci e aiutaci”. Giosuè passò subito all’azione, e Geova lo rassicurò dicendogli: “Non aver timore di loro, poiché te li ho dati in mano. Nessun uomo d’essi ti terrà fronte”. Giosuè e i suoi potenti e valorosi uomini marciarono “per tutta la notte” per cogliere il nemico completamente di sorpresa. — Giosuè 10:1-9.

      10. (a) Che tipo di comportamento corrisponde oggi all’assedio di Gabaon? (b) Quale determinazione esprimono i moderni gabaoniti?

      10 Come quei cinque re, alcuni governanti odierni si adirano vedendo che tanti loro concittadini — persino alcuni che sono “potenti” — si schierano dalla parte del più grande Giosuè e del suo Regno mondiale di giustizia. Questi governanti pensano che i confini nazionali vadano conservati, anche se le nazioni disputano e combattono continuamente fra loro. Cercano quindi di impedire che le provviste di cibo spirituale giungano alla “grande folla” di persone amanti della pace, cercano di vietare le adunanze dove esse possono nutrirsi di questo “cibo” e di costringerle a smettere di parlare ad altri di argomenti spirituali. Ma questi moderni gabaoniti sono lealmente schierati dalla parte dell’Israele spirituale e dicono: “Verremo con voi”. — Zaccaria 8:23; confronta Atti 4:19, 20; 5:29.

      11. In che modo vengono risolte le situazioni critiche dagli odierni testimoni di Geova?

      11 Allorché la “grande folla” si rivolge all’organizzazione “madre” per chiedere aiuto, esso viene provveduto subito e in abbondanza. Anche in molti altri campi si può osservare la prontezza con la quale i testimoni di Geova fanno le cose, ad esempio quando vengono predisposte immediate misure di soccorso in occasione di disastri naturali, o quando vengono rapidamente costruite le necessarie Sale del Regno e altri luoghi di riunione in cui viene provveduto il “cibo”. Lo scorso giugno, in occasione di un congresso in programma allo Yankee Stadium di New York, a mezzanotte, dopo una partita di baseball, un esercito di volontari è entrato nel locale per ripulirlo; lo stadio non era mai stato così pulito come nei quattro giorni seguenti. Inoltre, gli anziani dei testimoni di Geova, uomini responsabili, agiscono con prontezza per risolvere i problemi che sorgono in relazione alla predicazione della buona notizia. — Filippesi 1:6, 7.

      Geova combatte per Israele

      12. Quali miracoli compie Geova mentre combatte con Israele per liberare i gabaoniti? (Confronta Abacuc 3:1, 2, 11, 12).

      12 Ma ora guardate cosa accade presso Gabaon. Geova getta il nemico in confusione. Israele lo insegue compiendo un grande massacro. Ma cosa sta cadendo dai cieli? Grossi pezzi di ghiaccio! Muoiono più nemici per questi giganteschi chicchi di grandine che per mano dei guerrieri israeliti. Ora ascoltate. Giosuè sta parlando a Geova; e cosa dice “dinanzi agli occhi d’Israele”? Questo: “Sole, resta immoto sopra Gabaon, e, luna, sul bassopiano di Aialon”. Un altro imponente miracolo! “Per circa un giorno intero” il sole illumina il campo di battaglia, finché non viene completamente portata a termine la vendetta di Geova. Non sta a noi speculare sul modo in cui Geova compì quel miracolo, non più di quanto stia a noi chiederci in che modo egli ‘fece’ in modo che due grandi luminari risplendessero nel quarto “giorno” creativo. (Genesi 1:16-19; Salmo 135:5, 6) Il racconto è chiaro: “Nessun giorno è stato come quello, né prima né dopo, in quanto Geova ascoltò la voce di un uomo, poiché Geova stesso combatteva per Israele”. — Giosuè 10:10-14.

      13. Quale ulteriore incoraggiamento Giosuè dà ai suoi comandanti, e con quale risultato finale?

      13 Dopo le operazioni di rastrellamento, i cinque re vengono uccisi, e Giosuè dice ai suoi comandanti: “Non abbiate timore, non vi atterrite. Siate coraggiosi e forti, poiché così Geova farà a tutti i vostri nemici ai quali muovete guerra”. Le cose sono già andate così nel caso di sette re cananei, e continueranno ad andare così fino al rovesciamento di un completo numero di altri 24 regni. Solo a quel punto, dopo sei anni di guerre, il paese si riposa. — Giosuè 10:16-25; 12:7-24.

      14. Con quale spirito e con quale fiducia andiamo verso Armaghedon?

      14 Oggi, mentre ci avviciniamo alla guerra finale di Armaghedon, mostriamoci coraggiosi e forti come lo furono Giosuè, i suoi uomini potenti e tutto l’immenso accampamento israelita. Possiamo esser certi che, così come portò in salvo milioni di israeliti nella Terra Promessa, Geova potrà compiere altri imponenti miracoli, consentendo a milioni di suoi intrepidi servitori di sopravvivere ad Armaghedon per entrare nel suo nuovo sistema. — Rivelazione 7:1-3, 9, 14; 19:11-21; 21:1-5.

      La nostra decisione

      15. Che genere di incarichi si aspettano di ricevere nel nuovo sistema di Dio i componenti delle “altre pecore”?

      15 Sebbene fosse ormai prossimo alla novantina, Giosuè aveva un altro enorme compito da assolvere: ripartire il paese fra le tribù di Israele. Questo non voleva dire che per gli israeliti la vita sarebbe stata facile da allora in poi. Caleb, ad esempio, chiese di avere un territorio a Ebron, dove vivevano i giganteschi anachim; voleva continuare a darsi da fare per stanare anche l’ultimo dei nemici di Geova. Questo non significa che sulla terra, durante il Regno millenario di Cristo, ci saranno nemici umani. Ma ci sarà del lavoro da fare. Nel nuovo sistema di cose, non dobbiamo aspettarci di vivere fra agi e mollezze. Dopo aver ricevuto i rispettivi incarichi nella “nuova terra”, le “altre pecore” del Signore avranno molto da fare nel colossale progetto volto ad abbellire la terra e a trasformarla in un Paradiso letterale. — Giosuè 14:6-15; Marco 10:29, 30; Romani 12:11.

      16. Cosa rappresenta oggi la disposizione delle “città di rifugio” presa da Geova?

      16 Nel ripartire il paese, Giosuè dispose che sei città dei leviti fossero “città di rifugio”, tre da ciascun lato del Giordano. Facevano parte del sistema predisposto da Geova per proteggere l’omicida involontario, che poteva così fuggire a una di queste città. Egli doveva dimostrare di avere una coscienza pura davanti a Dio, e lo faceva restando in quella città fino alla morte del sommo sacerdote. In maniera simile, a causa dei loro precedenti contatti con questo mondo colpevole di spargimento di sangue, gli odierni componenti della “grande folla” devono cercare di ottenere una buona coscienza presso Dio. Possono far questo confessando i loro peccati, pentendosi, convertendosi, dedicandosi a Geova e battezzandosi in acqua. Dopo ciò, devono conservare questa condizione. Alla “grande folla” è richiesto di restare nella “città” fino a quando Gesù morirà simbolicamente rispetto alla sua opera di sommo sacerdote, al termine del Regno millenario. — Giosuè 20:1-9; Rivelazione 20:4, 5; I Corinti 15:22, 25, 26.

      17. Quale gioioso risultato ci aspettiamo?

      17 Che meravigliose benedizioni Geova aveva riversato sul suo popolo Israele! Il viaggio era stato difficile e le prove tante. Ma infine gli israeliti erano entrati nella Terra Promessa e vi si erano stabiliti. Come si saranno sentiti riconoscenti verso Geova in cuor loro! Mostrandoci fedeli al nostro Dio, anche noi potremo rallegrarci quando entreremo nel suo nuovo sistema che include la “nuova terra”. Come al tempo di Giosuè, anche nel nostro caso si potrà dire: “Non una promessa venne meno di tutta la buona promessa che Geova aveva fatta alla casa d’Israele; s’avverò tutta”. (Giosuè 21:45) Possiate felicemente farne parte!

      18. (a) Cosa narrò Giosuè agli anziani di Israele? (b) Quale dovrebbe essere il nostro desiderio per quanto riguarda il nuovo sistema di Geova?

      18 Infine, a 110 anni, Giosuè chiamò a sé gli anziani di Israele. Narrò loro in che modo meraviglioso Geova aveva benedetto il suo popolo fedele dal tempo di Abraamo fino ad allora. Ora Geova disse loro: “Così vi diedi un paese per cui non avevate faticato e città che non avevate edificate, e prendeste a dimorarvi. Voi mangiate delle vigne e degli uliveti che non avete piantati”. Avendo essi ricevuto tante cose, era sicuramente intenzione degli israeliti ‘temere Geova e servirlo senza difetto e in verità’ per sempre. E, pensando all’imminente glorioso nuovo sistema di Geova per la terra, ognuno di noi dovrebbe senz’altro nutrire un desiderio simile. — Giosuè 24:13, 14.

      19. (a) Quale alternativa Giosuè mise davanti agli israeliti, ed essi come risposero? (b) A chi dovremmo voler assomigliare? (c) Quale scelta dobbiamo compiere, essendo decisi a fare che cosa?

      19 Poi Giosuè mise le cose in chiaro dinanzi al popolo: “Se è male agli occhi vostri servire Geova, sceglietevi oggi chi servirete. . . . IN QUANTO A ME E ALLA MIA CASA, SERVIREMO GEOVA”. Possono queste parole essere fatte proprie da ognuno di noi, dai nostri familiari credenti, dai componenti della congregazione e dalla mondiale “casa di Dio”? Certamente! (Efesini 2:19) A quel tempo il popolo rispose a Giosuè: “Serviremo Geova nostro Dio e ascolteremo la sua voce!” (Giosuè 24:15, 24) Ma, triste a dirsi, in anni successivi essi vennero meno a questo riguardo. Noi non vogliamo imitare coloro che vennero meno. Vogliamo imitare Giosuè e la sua famiglia, Caleb, i gabaoniti e Raab. Sì, “SERVIREMO GEOVA”. Ci sia permesso di farlo con coraggio e con la completa fiducia che nulla “potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù nostro Signore”. — Romani 8:39.

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi