BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Candelabro
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
  • Candelabro
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • Nel tempio ricostruito da Erode. Lo splendore del tempio ricostruito da Erode fa presumere che anche in quel tempio ci dovevano essere candelabri pari per bellezza e valore a quelli del tempio di Salomone, ma le Scritture non ne parlano. La prova dell’esistenza di un candelabro del genere è data da un brano di Giuseppe Flavio e dal bassorilievo situato nella parte interna dell’arco di trionfo di Tito a Roma, dove sono raffigurati vari oggetti presi come bottino quando Gerusalemme fu distrutta dai romani nel 70 E.V. Giuseppe Flavio sostiene di essere stato testimone oculare del corteo trionfale dell’imperatore Vespasiano e di suo figlio Tito. Egli descrive il corteo in cui figurava “un candelabro fatto ugualmente d’oro, ma di foggia diversa da quelli che noi usiamo. Vi era infatti al centro un’asta infissa in una base, da cui si dipartivano dei sottili bracci simili nella forma a un tridente e aventi ciascuno all’estremità una lampada; queste erano sette”. — Guerra giudaica, VII, 148, 149 (v, 5).

      Oggi nessuno può dire con certezza se il candelabro raffigurato sull’Arco di Tito corrisponda esattamente all’originale che si trovava nel tempio di Gerusalemme. Le divergenze riguardano per lo più la forma del basamento, costituito da due elementi a base poligonale sovrapposti, il più piccolo sopra il più grande. Secondo alcuni questa raffigurazione sarebbe esatta, in quanto Erode stesso avrebbe modificato la base del candelabro rispetto a quella ebraica tradizionale (a treppiede o tripode) nel corso di una campagna di “occidentalizzazione” volta a compiacere i romani. Altri studiosi negano che sia esatta, perché le decorazioni del basamento includono aquile e mostri marini, in aperta violazione, affermano, del secondo comandamento.

      [Immagini a pagina 409]

      Nelle raffigurazioni ebraiche del candelabro del tempio (a sinistra sul pavimento di una sinagoga; a destra su una colonna) la base è molto diversa da quella che si vede sull’Arco di Tito

      Alcuni ritengono che il candelabro originale del tempio poggiasse su tre piedi, desumendolo in parte dalle numerose rappresentazioni del candelabro originarie di varie parti d’Europa e del Medio Oriente e datate al III-VI secolo, le quali mostrano una base a treppiede, i cui piedi in alcuni casi terminano con zampe di animali. La più antica rappresentazione del candelabro si trova su monete di Antigono II, che regnò negli anni 40-37 a.E.V. Benché in cattivo stato di conservazione, un esemplare sembra indicare che il candelabro aveva una base circolare piatta munita di piedi. Nel 1969, sull’intonaco di una casa venuta alla luce nella città vecchia di Gerusalemme, fu scoperto un graffito raffigurante il candelabro del tempio. Il disegno schematizzato mostra sette bracci e una base a tripode, tutti ornati con pomelli separati da due linee parallele. Nella Tomba di Giasone, scoperta a Gerusalemme nel 1956 e datata al principio del I secolo a.E.V., gli archeologi hanno trovato graffiti di un candelabro a sette bracci, la cui parte inferiore sembra fissata a una cassa o piedistallo.

      Perciò, sulla base di questi reperti archeologici, alcuni sostengono che la forma del basamento del candelabro dell’Arco di Tito non è conforme all’originale e ipotizzano fra le altre possibilità che la scultura rispecchi la concezione di un artista influenzato da disegni ebraici visti altrove.

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi