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  • Libro biblico numero 42: Luca
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
    • Scrittore: Luca

  • Libro biblico numero 42: Luca
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
    • 1. Che specie di Vangelo scrisse Luca?

      IL VANGELO di Luca fu scritto da un uomo dalla mente acuta e dal cuore sensibile, e questo ottimo abbinamento di qualità, sotto la guida dello spirito di Dio, diede luogo a un racconto che è sia accurato sia pieno di calore e sentimento. Nei versetti iniziali Luca dice: “Ho deciso anch’io, avendo seguito con accuratezza ogni cosa dall’inizio, di scriverteli in ordine logico”. La sua esposizione particolareggiata e meticolosa corrobora pienamente questa affermazione. — Luca 1:3.

      2, 3. Quali prove esterne ed interne indicano che il medico Luca fu lo scrittore di questo Vangelo?

      2 Benché nel racconto Luca non sia mai nominato, le antiche fonti concordano nel dire che egli ne fu lo scrittore. Questo Vangelo è attribuito a Luca nel Frammento Muratoriano (ca. 170 E.V.) e fu accettato da scrittori del II secolo come Ireneo e Clemente Alessandrino. Anche le prove interne indicano chiaramente Luca. Paolo parla di lui in Colossesi 4:14 come di “Luca, il diletto medico”, e la sua opera rivela l’erudizione che ci si aspetterebbe da una persona istruita come un medico. La sua ottima scelta di parole e il suo ampio vocabolario, più esteso di quello degli altri tre evangelisti messi insieme, gli permettono di trattare il suo importante argomento nella maniera più attenta e approfondita. La parabola del figlio prodigo è considerata da alcuni il più bel racconto che sia mai stato scritto.

      3 Luca usa più di 300 termini medici, o parole a cui dà un significato medico, che non sono usati nello stesso modo (seppure lo sono) dagli altri scrittori delle Scritture Greche Cristiane.a Per esempio, quando parla della lebbra Luca non usa sempre lo stesso termine come gli altri. Per loro la lebbra è lebbra, mentre per il medico ci sono diversi stadi della malattia, come quando Luca parla di “un uomo pieno di lebbra”. Lazzaro, egli dice, era “pieno di ulcere”. Nessun altro degli evangelisti dice che la suocera di Pietro aveva la “febbre alta”. (5:12; 16:20; 4:38) Sebbene gli altri tre narrino che Pietro tagliò l’orecchio allo schiavo del sommo sacerdote, solo Luca menziona che Gesù lo sanò. (22:51) È da medico dire che una donna “da diciotto anni aveva uno spirito di debolezza, ed era piegata in due e non poteva drizzarsi affatto”. E chi se non “Luca, il diletto medico”, avrebbe narrato nei particolari il pronto soccorso portato a un uomo dal samaritano che “fasciò le sue ferite, versando su di esse olio e vino”? — 13:11; 10:34.

  • Libro biblico numero 42: Luca
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    • 5. Attingendo a quali fonti Luca può aver “seguito con accuratezza” gli avvenimenti della vita di Gesù?

      5 Naturalmente Luca non fu testimone oculare di tutti gli avvenimenti che narra nel suo Vangelo, non essendo uno dei dodici e probabilmente nemmeno un credente fin dopo la morte di Gesù. Comunque, operò in stretto contatto con Paolo nel campo missionario. (2 Tim. 4:11; Filem. 24) Perciò, come ci si potrebbe aspettare, il suo scritto rivela l’influenza di Paolo, e lo si può notare confrontando le due descrizioni del Pasto Serale del Signore, in Luca 22:19, 20 e in 1 Corinti 11:23-25. Come ulteriore fonte di informazioni, Luca può aver attinto al Vangelo di Matteo. Per ‘seguire con accuratezza ogni cosa’ egli potrebbe aver intervistato personalmente molti testimoni oculari degli avvenimenti della vita di Gesù, come i discepoli ancora in vita e forse anche Maria madre di Gesù. Possiamo essere sicuri che non lasciò nulla di intentato pur di raccogliere particolari degni di fede.

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    • 7. Quale valida testimonianza c’è dell’autenticità del Vangelo di Luca?

      7 In tutto il suo libro Luca dà prova delle sue notevoli doti di narratore, esponendo i fatti con ordine e accuratezza. Queste qualità di accuratezza e fedeltà costituiscono una prova convincente dell’autenticità degli scritti di Luca. Un uomo di legge osserva: “Mentre romanzi, leggende e false testimonianze fanno attenzione a situare gli avvenimenti narrati in qualche luogo remoto e in qualche tempo indefinito, trasgredendo in tal modo alle prime regole di una buona difesa che noi avvocati impariamo, cioè che ‘la dichiarazione deve indicare il tempo e il luogo’, le narrazioni bibliche ci indicano con la massima precisione il tempo e il luogo delle cose narrate”.b Come prova egli cita Luca 3:1, 2: “Nel quindicesimo anno del regno di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato era governatore della Giudea, ed Erode era governante del distretto della Galilea, ma Filippo suo fratello era governante del distretto del paese dell’Iturea e della Traconitide, e Lisania era governante del distretto dell’Abilene, ai giorni del capo sacerdote Anna e di Caiafa, la dichiarazione di Dio fu rivolta a Giovanni figlio di Zaccaria nel deserto”. Qui non c’è nulla di indefinito in quanto al tempo e al luogo: Luca nomina non meno di sette funzionari pubblici permettendoci così di stabilire il tempo in cui ebbero inizio il ministero di Giovanni e quello di Gesù.

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