BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Il cervello: Come funziona?
    Svegliatevi! 1999 | 8 maggio
    • Di cosa sono fatti i ricordi?

      La memoria, che secondo quanto scrive Richard F. Thompson nel libro Il cervello è “il fenomeno più straordinario di tutto il mondo naturale”, coinvolge vari sistemi cerebrali distinti.a La maggior parte degli studiosi del cervello distingue fra due tipi di memoria: dichiarativa e procedurale. La memoria procedurale ha a che fare con capacità e abitudini, mentre quella dichiarativa implica l’immagazzinare dati. Il succitato libro sul cervello classifica i processi della memoria sulla base del tempo: c’è la memoria a brevissimo termine, che si conserva per circa 100 millisecondi; la memoria a breve termine, che permane per alcuni secondi; la memoria di lavoro, che conserva le esperienze recenti; e la memoria a lungo termine, che immagazzina le informazioni verbali e le capacità motorie che sono state ripetute molte volte.

      Una possibile spiegazione della memoria a lungo termine afferma che essa trae origine dall’attività della parte anteriore del cervello. L’informazione selezionata per la memoria a lungo termine passa sotto forma di impulso elettrico a una parte del cervello nota come ippocampo. Qui un meccanismo chiamato potenziamento a lungo termine accresce la capacità dei neuroni di trasmettere messaggi. — Vedi il riquadro “Sinapsi e neurotrasmettitori”.

      Una teoria diversa sul funzionamento della memoria parte dall’idea che le onde cerebrali vi svolgano un ruolo fondamentale. I suoi sostenitori ritengono che le regolari oscillazioni dell’attività elettrica cerebrale, un po’ come i colpi di un tamburo che scandisce il tempo, aiutino ad associare i ricordi e a coordinare l’attivazione di varie cellule cerebrali.

      I ricercatori ritengono che il cervello immagazzini diversi aspetti dei ricordi in luoghi diversi, essendo ogni concetto legato all’area del cervello specializzata nel percepirlo. Ci sono parti del cervello che sono sicuramente coinvolte nel meccanismo della memoria. L’amigdala, una massa di cellule nervose grande quanto una mandorla situata vicino al tronco encefalico, elabora i ricordi legati a situazioni paurose. I cosiddetti gangli della base controllano i comportamenti abituali e le funzioni motorie, mentre il cervelletto, alla base del cervello, si occupa dell’apprendimento condizionato e dei riflessi. Si ritiene che sia qui che immagazziniamo le capacità necessarie per mantenerci in equilibrio, ad esempio quando andiamo in bicicletta.

  • Il cervello: Come funziona?
    Svegliatevi! 1999 | 8 maggio
    • Quando la stimolazione dei neuroni e la conseguente liberazione dei neurotrasmettitori nello spazio sinaptico avvengono con regolarità si verifica un fenomeno detto potenziamento a lungo termine. Secondo alcuni ricercatori questo implicherebbe un avvicinamento dei neuroni. Secondo altri ci sarebbero le prove che il neurone bersaglio invia a sua volta un messaggio a quello da cui è arrivato l’impulso. Questo, a sua volta, provoca delle modificazioni chimiche tali che viene prodotta una quantità ancora maggiore di proteine perché fungano da neurotrasmettitori. A loro volta, queste rafforzano il legame tra i neuroni.

      La modificabilità delle connessioni all’interno del cervello, la sua cosiddetta “plasticità”, è all’origine del detto: “Ciò che non si usa si perde”. Pertanto, se si vuole ricordare una cosa è utile richiamarla alla mente spesso.

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi