Significato delle notizie
L’unico rimedio
L’anno scorso, quando molti esperti nel campo dell’invecchiamento, provenienti da tutto il mondo, si sono riuniti al Mount Sinai Medical Center di New York per discutere della biologia dell’invecchiamento, una cosa era evidente: non c’era il minimo accordo sui motivi per cui gli uomini invecchiano e muoiono. Alcuni esperti ipotizzano che “l’invecchiamento è ‘programmato’ geneticamente, come le altre fasi della vita”, riferisce Newsweek on Science & Technology. Ad ogni modo, l’articolo aggiunge che “è difficile capire perché la natura avrebbe evoluto un gene per invecchiare”. Una teoria proposta da Leonard Hayflick, gerontologo dell’Università della Florida, sosteneva che “alcuni geni si possono essere evoluti per mantenere sane e attive le persone finché sono in grado di riprodursi”. Hayflick conclude che quando l’uomo raggiunge grossomodo la trentina questi geni della longevità comincerebbero a logorarsi. Sta di fatto che la probabilità media di vita in America per gli odierni neonati supera di poco i 74 anni, come rileva l’articolo, e “anche curando le malattie della vecchiaia, come cancro, artrite e morbo di Alzheimer, si contribuirà ben poco a spostare i limiti estremi”.
Anche se gli scienziati non riescono a trovare il rimedio contro l’invecchiamento, e nemmeno i motivi per cui si invecchia, non è così per gli attenti studiosi della Parola di Dio. Il motivo per cui l’uomo invecchia e muore è esposto in Romani 5:12: “Per mezzo di un solo uomo [Adamo] il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini”. L’unico rimedio contro gli effetti del peccato ereditato verrà tramite il sacrificio di riscatto di Gesù Cristo. “Dio mandò il suo unigenito Figlio nel mondo affinché ottenessimo la vita per mezzo di lui”. (1 Giovanni 4:9) Sotto il dominio del suo Regno “la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore”. — Rivelazione 21:3, 4.
Un avvenimento significativo di portata universale
La firma di un trattato sulla riduzione dei missili, avvenuta l’8 dicembre 1987 nel corso di un vertice che ha visto impegnati i leader delle due maggiori potenze mondiali, è stata salutata come un avvenimento “profondamente significativo” per l’umanità. Perché? Perché “è la prima volta, da che il mondo è entrato nell’era atomica, che le superpotenze hanno raggiunto un accordo che prevede non solo la limitazione degli arsenali atomici, ma lo smantellamento di interi sistemi”, come fa notare il Daily News di New York. Riferendosi sia al trattato in sé che alla riduzione degli armamenti, il Daily News ha aggiunto: “Se lo spirito e i princìpi che li ispirano si potranno estendere, essi potranno passare alla storia come il primo passo sulla strada, cruciale per il nostro pianeta, della pace e della sicurezza internazionale”.
È vero che le odierne iniziative che mirano alla pace e alla sicurezza sono significative. Ma molto più significativo, e di portata universale, sarà il momento della storia in cui i leader mondiali grideranno pace e sicurezza in un modo più evidente che mai. Arriverà il momento in cui il loro grido si rivelerà diverso dai molti sforzi per la pace che saranno stati fatti fino ad allora. Perché ne possiamo essere certi? Perché molto tempo fa l’apostolo Paolo predisse che “quando diranno: ‘Pace e sicurezza!’ allora un’improvvisa distruzione sarà istantaneamente su di loro . . . e non sfuggiranno affatto”. (1 Tessalonicesi 5:3) A questo faranno seguito vera pace e sicurezza sotto il benevolo dominio di Cristo Gesù, il “Principe della pace”. — Isaia 9:6, 7.
“Il vero male”
“L’AIDS non è né un’infausta disgrazia né un’inevitabile calamità naturale. Le proporzioni epidemiche che ha assunto sono il frutto della nostra follia. . . . La colpa è solo nostra”, afferma un ostetrico e ginecologo di Denver, W. M. Merrick Thomas. Spiegando ad un quotidiano, il Rocky Mountain News, il perché della sua posizione, egli osserva: “L’AIDS non è il male degli omosessuali. È un male legato agli stretti contatti e alla promiscuità sessuale. . . . I mali che derivano dalla promiscuità colpiscono direttamente tutti coloro che seguono tale stile di vita”. Perciò, osserva Thomas, “il vero male sono i nostri costumi”.
Come sono appropriate le parole di Paolo quando, descrivendo la condotta inescusabile di persone che pretendono di conoscere Dio, disse: “Perciò Dio, secondo i desideri dei loro cuori, li ha abbandonati ad impurità, . . . a vergognosi appetiti sessuali, . . . operando ciò che è osceno e ricevendo in se stessi la piena ricompensa dovuta al loro errore”! (Romani 1:24-27) Vivere secondo le norme di purezza della Bibbia significa spesso essere protetti dai grossi problemi che affliggono il mondo odierno. — Salmo 19:7-11.