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  • La testimonianza dei fossili
    Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?
    • 22. Alla luce di questi fatti, quali sono stati i commenti di un biochimico?

      22 Questi fatti hanno indotto il biochimico D. B. Gower a dire: “Il racconto della creazione contenuto nella Genesi e la teoria dell’evoluzione erano inconciliabili. Uno dei due doveva essere giusto e l’altro sbagliato. La storia dei fossili dava ragione al racconto della Genesi. Nelle rocce più antiche non abbiamo trovato una serie di fossili che mostrasse i cambiamenti graduali dalle creature più primitive alle forme sviluppate, ma piuttosto, nelle rocce più antiche, l’improvvisa comparsa di specie sviluppate. Fra una specie e l’altra c’era un’assenza totale di fossili intermedi”.24

      23. A quale conclusione è giunto uno zoologo?

      23 Lo zoologo Harold Coffin è giunto a questa conclusione: “Se l’ipotesi dell’evoluzione graduale dal semplice al complesso è esatta, si dovrebbero poter trovare gli antenati di queste creature viventi improvvisamente apparse nel Cambriano; ma non sono stati trovati, e gli scienziati ammettono che ci sono scarse speranze di trovarli in futuro. Stando esclusivamente ai fatti, sulla base di ciò che effettivamente si trova nella terra, la teoria più idonea è quella di un improvviso atto creativo che abbia dato origine alle principali forme di vita”.25

      Si ripetono le apparizioni improvvise; minimi mutamenti

      24. È identica la testimonianza dei fossili negli strati superiori al periodo cambriano?

      24 Negli strati superiori all’“esplosione” di vita del Cambriano, la testimonianza dei fossili è sempre la stessa: nuove specie animali e vegetali compaiono all’improvviso, senza alcun legame con forme di vita precedenti. E, una volta venute all’esistenza, si perpetuano con minimi mutamenti. Il libro L’evoluzione dell’evoluzione afferma: “Ora le testimonianze fossili rivelano che, nella maggior parte dei casi, le specie sopravvivono per centinaia di migliaia, o milioni, di generazioni senza evolversi in maniera apprezzabile. . . . Dal momento della loro origine in poi, le specie subiscono per lo più minime variazioni, prima di estinguersi”.26

      25. Quale straordinaria stabilità rivelano gli insetti?

      25 Per esempio, gli insetti appaiono all’improvviso nella documentazione fossile, e in grande abbondanza, senza alcun antenato evolutivo. E fino a oggi non sono cambiati molto. A proposito del rinvenimento di una mosca fossile alla quale sono stati attribuiti “40 milioni di anni”, il dott. George Poinar jr. dice: “L’anatomia interna di queste creature è straordinariamente simile a quella delle mosche attuali. Ali, zampe, testa e persino la struttura cellulare interna hanno un aspetto molto moderno”.27 E in un commento pubblicato sul Globe and Mail di Toronto si leggeva: “Dopo aver risalito per 40 milioni di anni la scala evolutiva, non hanno fatto in pratica nessun progresso apprezzabile”.28

      26. In che modo piante e animali mostrano la stessa stabilità?

      26 Un quadro analogo si riscontra a proposito delle piante. Nelle rocce si trovano foglie fossili di molti alberi e arbusti che differiscono ben poco da quelle delle stesse piante esistenti oggi: quercia, noce, noce americano, vite, magnolia, palma e molte altre. Le specie animali seguono lo stesso modello. Gli antenati di quelle oggi viventi compaiono all’improvviso nella documentazione fossile, e sono molto simili alle loro controparti viventi. Esistono molte varietà, ma sono tutte facilmente identificabili con la stessa “specie”. La rivista Discover ne sottolinea un esempio: “Il lìmulo [Xiphosura polyphemus] . . . esiste praticamente immutato da 200 milioni di anni”.29 Anche gli animali che si estinsero seguirono lo stesso schema. I dinosauri, per esempio, appaiono all’improvviso nella documentazione fossile, senza alcun legame con forme ancestrali. Si moltiplicarono considerevolmente, per poi estinguersi.

      27. Cosa dice una pubblicazione scientifica a proposito del “miglioramento” evolutivo?

      27 A questo riguardo, il Bulletin del Field Museum of Natural History di Chicago afferma: “Nella sequenza le specie appaiono in modo molto repentino, mostrano una stabilità assoluta o quasi nel corso della loro esistenza nella documentazione, e poi scompaiono bruscamente dalla medesima. E non sempre è chiaro — anzi, di rado lo è — se i loro discendenti fossero effettivamente più adatti dei loro predecessori. In altre parole, è difficile riscontrare un miglioramento biologico”.30

      Assenza di caratteristiche di transizione

      28. Sono mai stati rinvenuti organi o ossa indicanti l’esistenza di forme di transizione?

      28 Un’altra difficoltà per l’evoluzione è il fatto che nella documentazione fossile non si riscontrano in alcun modo ossa o organi parzialmente formati che possano interpretarsi come abbozzi di nuove caratteristiche. Esistono, ad esempio, fossili di vari tipi di creature volatili: uccelli, pipistrelli, pterodattili estinti. Secondo la teoria dell’evoluzione si sarebbero evoluti da forme ancestrali di transizione. Ma non ne è stata trovata nemmeno una. Non ne esiste la minima traccia. Ci sono fossili di giraffe col collo lungo due terzi o tre quarti di quello delle giraffe attuali? Ci sono fossili di uccelli il cui becco si stesse evolvendo da una mandibola rettiliana? Esiste tra i fossili qualche traccia di pesci che stessero sviluppando un bacino come quello degli anfibi, o di pesci le cui pinne si stessero trasformando in zampe, piedi e dita di anfibi? I fatti mostrano che la ricerca di queste caratteristiche di transizione nella documentazione fossile si è rivelata infruttuosa.

      29. Cosa riconoscono ora alcuni evoluzionisti in quanto alle presunte forme di transizione?

      29 New Scientist fa notare che l’evoluzione “predice che una documentazione fossile completa consisterebbe in linee di organismi indicanti un cambiamento ininterrotto e graduale durante lunghi periodi di tempo”. Ma ammette: “Purtroppo la documentazione fossile non soddisfa queste aspettative, perché raramente singole specie fossili sono collegate fra loro da forme intermedie conosciute. . . . sembra proprio che le specie fossili note non si evolvano nemmeno nell’arco di milioni di anni”.31 E il genetista Stebbins scrive: “Non si conoscono forme di transizione fra nessuno dei principali phyla animali o vegetali”. Egli parla del “grande divario esistente fra molte delle principali categorie di organismi”.32 Come riconosce il libro L’evoluzione dell’evoluzione, “la documentazione fossile non dimostra, infatti, in maniera convincente alcuna transizione da una specie a un’altra. Per di più, le specie sono perdurate per periodi di tempo sorprendentemente lunghi”.33 — Il corsivo è nostro.

      30. Cosa conferma un approfondito studio?

      30 Questo concorda con l’approfondito studio preparato dalla Società Geologica di Londra e dall’Associazione Paleontologica d’Inghilterra, sui cui risultati John N. Moore, docente di scienze naturali, ha scritto: “Circa 120 scienziati, tutti specialisti, hanno compilato i trenta capitoli di un lavoro monumentale di oltre 800 pagine, per presentare la documentazione fossile di piante e animali suddivisi in circa 2.500 gruppi. . . . Come si può notare, ciascuna principale forma o tipo di pianta e animale ha una storia separata e indipendente da quella di tutte le altre forme o tipi! Gruppi sia di piante che di animali appaiono all’improvviso nella documentazione fossile. . . . Balene, pipistrelli, cavalli, primati, elefanti, lepri, scoiattoli, ecc., quando apparvero per la prima volta erano tutti distinti fra loro come lo sono oggi. Non c’è traccia di un antenato comune, e ancor meno di collegamenti con qualche rettile, presunto progenitore”. Moore aggiunge: “Nella documentazione fossile non sono state trovate forme di transizione, molto probabilmente perché non esistono proprio forme di transizione a livello fossile. È molto probabile che non si sia mai verificata una transizione da una specie animale all’altra e/o da una specie vegetale all’altra”.34

      31. La documentazione fossile rivela oggi qualcosa di diverso rispetto ai giorni di Darwin?

      31 Perciò la situazione esistente ai giorni di Darwin non è cambiata. La testimonianza dei fossili è ancora quella descritta alcuni anni fa dallo zoologo D’Arcy Thompson nel suo libro On Growth and Form (Crescita e forma): “L’evoluzione darwiniana non ci ha spiegato in che modo gli uccelli discendono dai rettili, i mammiferi dai primi quadrupedi, i quadrupedi dai pesci, o i vertebrati dagli invertebrati. . . . Andare in cerca di anelli di congiunzione per colmare le lacune significa cercare invano, per sempre”.35

      E il cavallo?

      32. Cosa viene spesso presentato come un classico esempio di evoluzione?

      32 Comunque, spesso si è detto che almeno il cavallo è un classico esempio di evoluzione documentato dai fossili. La World Book Encyclopedia dice: “I cavalli sono fra gli esempi più documentati di sviluppo evolutivo”.36 Le figure usate per illustrare l’argomento cominciano con un piccolo animale e terminano con i grandi cavalli di oggi. Ma questo ha veramente il sostegno dell’evidenza fossile?

      33. I fossili sostengono davvero l’evoluzione del cavallo?

      33 L’Encyclopædia Britannica osserva: “L’evoluzione del cavallo non è mai stata rettilinea”.37 In altre parole, la testimonianza dei fossili non rivela affatto uno sviluppo graduale da quel piccolo animale al cavallo grande. L’evoluzionista Hitching, a proposito di questo tanto decantato modello evolutivo, dice: “Descritto un tempo come semplice e lampante, è ora così complicato che l’accettare una versione anziché un’altra è più una questione di fede che di scelta razionale. Eohippus, il presunto cavallo primitivo, che secondo gli esperti si sarebbe estinto molto tempo fa e che ci è noto solo attraverso i fossili, potrebbe in realtà essere vivo e vegeto e potrebbe non essere affatto un cavallo, bensì un timido animale delle dimensioni di una volpe, una procavia che si vede sfrecciare nella boscaglia africana”.38

      34, 35. (a) Perché ora alcuni mettono in dubbio la collocazione dell’Eohippus? (b) Sono mai stati trovati i presunti antenati delle varietà di cavalli fossili?

      34 Definire il piccolo Eohippus l’antenato del cavallo richiede uno sforzo d’immaginazione, specialmente alla luce di ciò che dice il libro L’evoluzione dell’evoluzione: “Per molto tempo . . . si credette che [l’Eohippus] si fosse lentamente, ma continuamente, trasformato in un animale dai caratteri più tipicamente equini”. Ma questo assunto è sostenuto dai fatti? “Le specie fossili di [Eohippus] mostrano scarse tracce di modificazioni evolutive”, risponde lo stesso libro. Parlando delle testimonianze fossili, ammette perciò che “non documentano l’intera storia della famiglia degli equidi”.39

      35 Pertanto ora alcuni scienziati dicono che il piccolo Eohippus non è mai stato un cavallo né un suo antenato. E ciascun tipo fossile inserito nella linea del cavallo rivela una straordinaria stabilità, senza forme di transizione fra esso e altri presunti antenati evolutivi. Non dovrebbe nemmeno destare sorpresa il fatto che esistano fossili di cavalli di forma e dimensioni diverse. Tuttora i cavalli variano dai piccoli pony ai grossi cavalli da tiro. Sono tutte varietà nell’ambito della famiglia dei cavalli.

  • La testimonianza dei fossili
    Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?
    • [Riquadro/Immagini alle pagine 68 e 69]

      Ciò che dicono i fossili . . . sull’origine dei viventi

      Sull’origine della vita:

      “Il libro delle età, inciso nella crosta terrestre, è costituito, per almeno tre quarti, da pagine bianche”. — Il mondo in cui viviamo⁠c

      “I primi passi . . . non sono noti; . . . non ne resta traccia”. — Red Giants and White Dwarfs⁠d

      Sulla vita pluricellulare:

      “Come abbiano avuto origine gli organismi animali pluricellulari, e se questo si sia verificato una o più volte e in uno o più modi, sono problemi difficili e continuamente dibattuti che risultano . . . ‘in ultima analisi, praticamente insolubili’”. — Science⁠e

      “La documentazione fossile non contiene tracce di questi stadi preliminari nello sviluppo degli organismi pluricellulari”. — Red Giants and White Dwarfs⁠f

      Sulla vita vegetale:

      “La maggior parte dei botanici si rivolge alla documentazione fossile per far luce sull’argomento. Ma . . . non è stato rinvenuto nessun elemento utile a questo fine. . . . Non c’è alcuna traccia di forme ancestrali”. — The Natural History of Palms⁠g

      Sugli insetti:

      “Le testimonianze fossili non forniscono nessuna informazione sull’origine degli insetti”. — Encyclopædia Britannica⁠h

      “Non si conoscono fossili che permettano di sapere quale aspetto avessero i progenitori degli insetti”. — The Insects⁠i

      Sui vertebrati:

      “I resti fossili, comunque, non forniscono informazioni sull’origine dei vertebrati”. — Encyclopædia Britannica⁠j

      Sui pesci:

      “Per quanto ne sappiamo, nessun ‘anello’ collegava questo nuovo animale ad alcuna precedente forma di vita. I pesci semplicemente comparvero”. — Marvels & Mysteries of Our Animal World⁠k

      Sui pesci che si sarebbero evoluti in anfibi:

      “Esattamente come o perché si evolsero è qualcosa che probabilmente non sapremo mai”. — The Fishes⁠l

      Sugli anfibi che si sarebbero evoluti in rettili:

      “Uno dei punti più deludenti nella storia dei fossili è il fatto che essa ci dice molto poco sulla evoluzione dei rettili durante il periodo in cui stavano sviluppando questa capacità di deporre uova col guscio”. — I rettili⁠m

      Sui rettili che si sarebbero evoluti in mammiferi:

      “Non c’è nessun anello [che colleghi] mammiferi e rettili”. — The Reptiles⁠n

      ‘I fossili, sfortunatamente, forniscono pochissime notizie circa gli animali che si ritiene siano stati i primi veri mammiferi’. — I mammiferi⁠o

      Sui rettili che si sarebbero evoluti in uccelli:

      “Il passaggio dai rettili agli uccelli è ancor più scarsamente documentato”. — Processes of Organic Evolution⁠p

      “Finora non è stato rinvenuto alcun fossile di un tale rettile simile a un uccello”. — The World Book Encyclopedia⁠q

      Sulle scimmie antropomorfe:

      “Purtroppo, la documentazione fossile che ci permetterebbe di far luce sulla comparsa delle scimmie antropomorfe è ancora irrimediabilmente incompleta”. — The Primates⁠r

      “Le attuali scimmie antropomorfe, ad esempio, sembrano essere venute fuori dal nulla. Non hanno un passato, nessuna testimonianza fossile”. — Science Digest⁠s

      Dalle scimmie antropomorfe all’uomo:

      “Non ci sono fossili o altre prove tangibili che colleghino direttamente l’uomo con le scimmie antropomorfe”. — Science Digest⁠t

      “La famiglia umana non consiste di una singola linea di discendenza, che conduce da un antenato scimmiesco fino alla nostra specie”. — L’evoluzione dell’evoluzione⁠u

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