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    Svegliatevi! 1989 | 22 marzo
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      Sotto molti aspetti il mondo ha gettato i veri valori tra la spazzatura. Ma che dire di voi? Considerate come spazzatura quei valori che si sono dimostrati validi nel corso dei secoli? Oppure tenete saggiamente il bidone dell’immondizia per i rifiuti mentre conservate i veri valori perché siano una forza motivante nella vostra vita?

  • Che ne è stato dei valori morali?
    Svegliatevi! 1989 | 22 marzo
    • Che ne è stato dei valori morali?

      In un discorso pronunciato il Giorno dell’Armistizio del 1948, il generale Omar N. Bradley disse: “Abbiamo troppi uomini di scienza, troppo pochi uomini di Dio. Abbiamo compreso il mistero dell’atomo e respinto il Sermone del Monte. . . . Il nostro è un mondo di giganti in campo nucleare e di bambini in campo morale. Sappiamo di più riguardo alla guerra che riguardo alla pace, di più su come uccidere che su come vivere”. “L’umanità”, disse, “rischia d’essere fatta prigioniera in questo mondo dall’immaturità morale”.

      UN TEMPO c’erano dei valori tradizionali basati su fonti bibliche. Ora non più. Essi vengono accantonati perché ritenuti superati. Sono in voga nuovi stili di vita. La “verità” è relativa. Il bene e il male non esistono più. Non c’è bisogno di giudicare. Ognuno ha la propria scala di valori, ognuno decide ciò che è bene per se stesso, ognuno fa come vuole. Fornicazione senza colpa. Adulterio senza colpa. Divorzio senza colpa. Negligenza nei confronti dei figli senza colpa. E nessun biasimo per quali che siano le conseguenze: il vertiginoso aumento delle gravidanze tra giovanissime, i milioni di aborti, la vita dei figli rovinata. E visto che non c’è né colpa né biasimo non c’è colpevolezza. Così il mondo getta i veri valori nel bidone della spazzatura.

      La prima coppia umana decise di stabilire da sé cos’era giusto e cos’era sbagliato. (Genesi 2:17; 3:5) Oggi milioni di uomini hanno deciso che non c’è né bene né male. Spinti dal desiderio di fare come vogliono, accantonano i valori tradizionali e gridano: “Finalmente liberi!” “Tutto è lecito!” I freni spariscono e i guai si moltiplicano!

      Un’importante rivista formula in un titolo questa domanda: “Una nazione di bugiardi?”, dopo di che afferma: “I funzionari governativi dissimulano. Gli scienziati falsificano le ricerche. I lavoratori alterano le referenze per trovare un posto. Cosa sta succedendo? Un crescente numero di esperti teme che la risposta sia da ricercarsi nell’inquietante declino dell’onestà di fondo”.

      Un’altra autorevole rivista ha pubblicato una serie di articoli sulla questione morale, disseminati di notizie ghiotte come: Operazioni commerciali macchiate da scandali, tradita la fiducia del pubblico, trasgressioni che abbracciano l’intera gamma delle mancanze umane. Gli sbagli sono ammessi, ma non sbagli grossi, e nulla di così biasimevole che si possa chiamare peccato.

      Questa serie di articoli termina dicendo: “Se gli americani desiderano avere criteri morali più autentici, forse dovrebbero rivedere i valori che la società presenta loro in modo così seducente: un lavoro di prim’ordine, il potere politico, il sex appeal, un attico o la villa, il far quattrini molto in fretta. La vera sfida starebbe quindi nello stabilire ex novo quali sono i bisogni, a vantaggio sia della società che dell’individuo, tracciando un unico principio morale che si proponga fini legittimi mentre esercita anche un controllo sui mezzi”.

      Nel New York Times è apparso il seguente titolo: “Pubblici funzionari dello Stato hanno accettato 105 delle 106 bustarelle offerte, dice l’FBI”. La 106ª bustarella era stata offerta a un uomo onesto? No, “egli pensava che la somma non fosse sufficiente”.

      Matthew Troy, ex membro del consiglio municipale ed esponente democratico di Queens, un quartiere di New York, parlando sul soggetto “Corruzione e integrità nel governo” ha detto a un gruppo di universitari che le bustarelle sono all’ordine del giorno. I voti politici sono barattati con cariche nella magistratura. “Il prezzo normale per la carica di giudice nella Corte Suprema dello Stato era di 75.000 dollari, mentre cariche in corti inferiori costavano 35.000 dollari”.

      Il romanziere James A. Michener mette in evidenza cose come: esaltazione di avventurieri della finanza che accumulano una fortuna a spese d’altri, scandali di insider trading [operazioni di borsa svolte da ‘addetti ai lavori’ in possesso di informazioni riservate], maestri nell’assorbimento delle imprese che coordinano colpi da miliardi, elementi religiosi impegnati in una scandalosa e frenetica ricerca di denaro, la spaventosa minaccia dell’AIDS, terroristi che mettono sottosopra la società, politici che devastano i parchi nazionali e permettono disastri ecologici, un’amministrazione che vende armi a un nemico dichiarato e poi impiega illegalmente gli utili per una rivoluzione nell’America Centrale.

      La conclusione di Michener: “Gli anni ’80 dovranno essere ricordati come Il Brutto Decennio, perché sono venute a galla tante cose sgradevoli”. E tutto questo per un’unica semplice ragione: I veri valori sono stati gettati nel bidone della spazzatura.

      William J. Bennett, al tempo in cui era ministro dell’Istruzione negli Stati Uniti, criticò le scuole perché non insegnavano i valori morali ed elencò i problemi degli adolescenti derivanti da questa mancanza:

      “Problema: Circa il 40 per cento delle quattordicenni d’oggi rimarranno incinte almeno una volta prima dei vent’anni, e oltre metà di quelle nascite saranno illegittime.

      “Problema: I suicidi di adolescenti hanno raggiunto un livello senza precedenti, e sono al secondo posto tra le principali cause di decessi fra adolescenti.

      “Problema: Gli Stati Uniti sono il paese con la più alta percentuale di tossicodipendenti nel mondo industrializzato.

      “Le nostre scuole possono ‘risolvere’ questi problemi? No. Possono dare una mano? Sì. Stanno facendo tutto quello che possono per dare una mano? No.

      “Perché no? In parte, perché sono restie ad affrontare uno dei principali obiettivi dell’istruzione: l’istruzione morale. Si prenda ad esempio un recente articolo che cita vari educatori della zona di New York i quali affermano di ‘evitare deliberatamente di dire agli studenti ciò che è moralmente giusto o sbagliato’.

      “L’articolo parla di un caso di consulenza riguardante quindici studenti del penultimo e dell’ultimo anno delle superiori. Durante il colloquio gli studenti avevano concluso che una loro compagna era stata stupida a restituire i 1.000 dollari trovati a scuola in una borsetta”. Il consigliere non aveva emesso nessun giudizio sulla loro conclusione, spiegando: “Se parto dal presupposto di ciò che è giusto o sbagliato, non sono più il loro consigliere”.

      Il commento di Bennett: “C’era una volta un consigliere che dava consigli. Consigliava gli studenti su molte cose, fra l’altro su ciò che è bene e ciò che è male”.

      Il fallimento della famiglia, della scuola, della religione

      Per quel che riguarda l’insegnamento dei veri valori, la casa sta rapidamente diventando una sorgente inaridita. La disgregazione delle famiglie fa della casa un luogo poco adatto per l’insegnamento: genitori che lavorano entrambi, divorzi, famiglie con un solo genitore che per di più è costretto a lavorare, figli lasciati alle baby sitter o all’asilo o soli in case vuote in compagnia della TV che propina il sesso come divertimento e insegna la violenza come soluzione dei problemi. Il giornalista Norman Podhoretz ne commenta i risultati: “Tra gli effetti sono da includere un aumento del comportamento criminale; un aumento dell’uso di droga e alcool; un aumento delle gravidanze, degli aborti e delle malattie veneree tra giovanissime e un aumento della mortalità degli adolescenti per cause violente (omicidio, incidenti automobilistici, suicidio). L’unica cosa che pare essere diminuita è il rendimento scolastico”.

      Podhoretz continua: “Due sociologi trovano concrete prove statistiche di ciò che tutti sappiamo solo guardandoci attorno. Trovano sempre più persone per le quali la ‘gratificazione’ viene prima di tutti gli altri valori. Trovano sempre meno persone che credono che si debba sacrificare se stessi, o sia pure le proprie comodità, in nome dei bisogni e delle esigenze dei figli. Niente meno che i due terzi dei genitori americani ritengono che ‘i genitori dovrebbero essere liberi di vivere la propria vita anche se questo significa trascorrere meno tempo coi figli’”.

      John D. Garwood, quando era preside di una facoltà alla Fort Hays State University (Kansas, USA), fece questo commento sulla scomparsa dei veri valori: “All’origine di molti nostri problemi odierni c’è il fallimento della famiglia, della scuola e della religione che non hanno trasmesso a quelli che sono nella loro sfera di influenza una solida e durevole scala dei valori. Il grande storico inglese Arnold Toynbee vede nel Mondo Occidentale d’oggi un declino dell’onestà, mancanza di uno scopo nazionale e una disastrosa enfasi al materialismo, un diminuito orgoglio per l’opera delle proprie mani, la dedizione a uno sfrenato consumismo con particolare rilievo alla gratificazione personale. Vede negli stili di vita della nostra nazione molti degli elementi che portarono alla caduta dell’impero romano”.

      Avendo ripudiato i veri valori, questo mondo si ritrova a cercare futilmente di più in ogni cosa. Materialmente ricco ma spiritualmente povero, l’uomo è confuso e non sa da che parte andare. La sua salvezza sta nel ritorno alla fonte dei veri valori.

  • La fonte dei veri valori
    Svegliatevi! 1989 | 22 marzo
    • La fonte dei veri valori

      TUTTE le società umane hanno un codice morale. Che lo ammettano o no, tutti i popoli sentono il bisogno di una forza al di sopra e al di fuori di sé che li guidi. Viene loro naturale guardare a una potenza superiore da adorare o servire. Può essere il sole, la luna, una stella, un monte, un fiume, un animale, un uomo o un’organizzazione. Il loro codice morale può essere esposto in uno dei molti testi sacri delle diverse culture. È un bisogno riscontrabile nelle persone di ogni luogo. Nell’uomo è istintivo.

      “La religione”, secondo l’eminente psichiatra C. G. Jung, “è un atteggiamento istintivo caratteristico dell’uomo, e se ne possono seguire le manifestazioni attraverso tutta la storia umana”. Il famoso scienziato Fred Hoyle parla del “codice morale presente in tutte le società umane” e aggiunge: “Sarebbe facile costruire una solida argomentazione per dimostrare che il senso morale nell’uomo persiste nonostante tutte le tentazioni [e persecuzioni] che costantemente operano contro di esso”. — L’universo intelligente, di F. Hoyle, Mondadori, 1983, trad. dall’inglese di G. Paoli e R. Morelli, pp. 6, 7.

      Il testo sacro più conosciuto e più diffuso, la Bibbia, riconosce questo senso morale innato nell’uomo. In Romani 2:14, 15 si legge: “Poiché tutte le volte che quelli delle nazioni che non hanno legge fanno per natura le cose della legge, questi, benché non abbiano legge, sono legge a se stessi. Essi sono i medesimi che dimostrano come la sostanza della legge sia scritta nei loro cuori, mentre la loro coscienza rende testimonianza con loro e, nei loro propri pensieri, sono accusati oppure scusati”.

      Hoyle considera l’evoluzione “una libera patente per qualsiasi forma di comportamento opportunistico”, e prosegue dicendo: “Francamente sono perseguitato dalla convinzione che la filosofia nichilista adottata a suo tempo dalla cosiddetta opinione colta in seguito alla pubblicazione de L’origine delle specie, abbia avviato il genere umano su una strada che porta all’autodistruzione. È stata perciò fatta scattare una macchina del giudizio universale. . . . Il numero di persone che oggi intuiscono che qualcosa di sostanziale non funziona nella nostra società non è piccolo, ma preziose energie vengono deplorevolmente dissipate nel protestare contro tutta una serie di fatti non essenziali”. — L’universo intelligente, cit., pp. 8, 9.

      La vita ha origine da un’intelligenza

      Poi, con precisione matematica, Hoyle prosegue mostrando che non c’è nessuna probabilità che la vita abbia avuto origine sulla terra per caso. Gli scienziati ortodossi, egli dice, sono stati allontanati dall’idea di una forza creativa a causa delle “intemperanze religiose del passato”. (L’universo intelligente, cit., p. 9) Hoyle, però, crede che la vita sia stata creata da qualche forza intelligente nello spazio cosmico. Crede che quello che è stato impossibile sulla terra sia stato possibile nello spazio, ma anche là egli ipotizza che fosse all’opera qualche forma di intelligenza. Perfino la più semplice forma di vita, il batterio, è così straordinariamente complessa che dev’esserci voluta un’intelligenza per crearla, ma egli non si rassegna a chiamare Dio quell’intelligenza.

      Altri che “intuiscono che qualcosa di sostanziale non funziona nella nostra società” non sono altrettanto riluttanti a chiamarla così. Uno di questi è il già citato Jung: “La persona che non si aggrappa a Dio non può opporre, con le sue sole risorse, alcuna resistenza alle lusinghe materiali e morali del mondo. Per questo abbisogna della prova di un’esperienza interiore trascendentale, l’unica cosa che può impedirle d’essere altrimenti inevitabilmente sommersa dalla massa”.

      Il giudice Francis T. Murphy, presidente della Divisione d’Appello negli Stati Uniti, dice che l’uomo moderno “non conosce il fondamentale significato della propria vita e dubita che la vita abbia un qualsiasi significato. Quali che siano le sue pretese morali, in effetti ha escluso Dio dalla sua vita, dal suo ufficio, dalla sua casa. Gli manca quindi un punto di riferimento morale”. Howard Cosell, esponente del mondo sportivo, ha espresso lo stesso parere parlando del problema del doping fra gli atleti. Egli ha detto: “In America non esiste più un punto di riferimento morale determinabile . . . e questo rappresenta un problema per l’intera cultura”.

      “È impossibile”, dice la giornalista Georgie Anne Geyer, “avere una comunità o una nazione morale senza avere fede in Dio, perché tutto si riduce rapidamente all’‘io’, e l’‘io’ soltanto non ha senso. . . . Quando l’‘io’ diventa il metro di ogni cosa — a spese di Dio, della religione, della famiglia e delle norme accettate del comportamento umano civile e civico — siamo nei guai”.

      Aleksandr Solženicyn ha detto che se gli fosse chiesto di riassumere in poche parole la principale caratteristica del XX secolo, direbbe: “Gli uomini hanno dimenticato Dio”. Poi ha aggiunto: “L’intero ventesimo secolo è risucchiato nel vortice dell’ateismo e dell’autodistruzione. . . . Ogni tentativo di trovare una via d’uscita dalla situazione del mondo odierno è inutile se, pentiti, non indirizziamo nuovamente la nostra coscienza verso il Creatore di tutte le cose: in caso contrario, nessuna uscita sarà illuminata, e noi la cercheremo invano”.

      Per seimila anni l’uomo ha cercato di fare a modo suo, decidendo ciò che è bene e ciò che è male. Ora la tendenza moderna è di fare come si vuole: non esistono né il bene né il male. La storia registra le orribili conseguenze del fare sia nell’uno che nell’altro modo, dimostrando che l’uomo non è in grado di dirigere i suoi passi. “C’è una strada che all’uomo sembra giusta, ma il suo estremo conduce alla morte”. (Proverbi 14:12, Ricciotti; Geremia 10:23) Geova Dio ha fatto l’uomo, lo conosce dentro e fuori e ha provveduto la mappa per trovare la felicità: “La tua parola è una lampada al mio piede, e una luce al mio cammino”. (Salmo 119:105) La sua Parola, la Bibbia, indica quali sono i veri valori che possono rendere felice l’uomo. Nel riquadro qui accanto sono elencate alcune delle cose che si devono o non si devono fare.

      [Riquadro a pagina 7]

      Valori secondo i quali vivere

      ▸ Ama Geova Dio con tutto il tuo cuore, la mente, l’anima e la forza.

      ▸ Ama il prossimo tuo come te stesso.

      ▸ Fa agli altri come vuoi che gli altri facciano a te.

      ▸ Segui il modello di Gesù.

      ▸ Perdona gli altri come vuoi essere perdonato.

      ▸ Onora tuo padre e tua madre.

      ▸ Nel rendere onore metti gli altri al primo posto.

      ▸ Sii leale in ogni tua azione.

      ▸ Persegui la pace con tutti.

      ▸ Cerca la mitezza, la benignità, la padronanza di te stesso.

      ▸ Non rendere a nessuno male per male.

      ▸ Vinci il male col bene.

      ▸ Non adorare falsi dèi.

      ▸ Non prostrarti alle immagini.

      ▸ Non assassinare.

      ▸ Non rubare.

      ▸ Non rendere falsa testimonianza.

      ▸ Non usare il nome di Dio invano.

      ▸ Non concupire gli averi del tuo prossimo.

      ▸ Non far tramontare il sole sulla tua ira.

  • Quali valori guidano la vostra vita?
    Svegliatevi! 1989 | 22 marzo
    • Quali valori guidano la vostra vita?

      PRIMA di rispondere a questa domanda può darsi dobbiate prendere in considerazione quest’altra: Cosa volete dalla vita? Ricchezza, fama, eccitazione, avventure sensazionali, appagamento sessuale? O forse aspirate a farvi la reputazione di persone oneste, caritatevoli, compassionevoli, spirituali, al servizio del pubblico? Qualunque cosa desideriate, vale questa norma biblica: ‘Qualunque cosa seminiate, quella mieterete’. — Galati 6:7.

      Se ripudiate i veri valori, dovete essere disposti a subirne le conseguenze. Paul R. Huot, giudice di una Corte Superiore, ne indica alcune. Parlando di un allontanamento dal rispetto per la legge, le norme del vivere civile e la disciplina, ha detto: “Le cose non sono più bianche e nere. Tutto è grigio. La buona educazione è scomparsa. La cortesia è scomparsa. La decenza è scomparsa. Meno persone riconoscono la differenza tra il bene e il male. Ora il peccato è il farsi prendere, non la trasgressione”.

      Man mano che la conoscenza cresce e il potere aumenta, c’è un accresciuto bisogno di moralità per regolarne l’uso. (Proverbi 24:5) Purtroppo l’aumento di conoscenza e di potere è stato accompagnato dal crollo della moralità. Lo storico Arnold Toynbee fa in proposito questo commento: “È tragico pensare che abbiamo avuto tanto successo in campo tecnologico, mentre il numero dei nostri fallimenti morali è quasi incalcolabile. . . . Se la crisi della moralità continuerà ad aggravarsi, prevedo che verrà il tempo in cui i privati cittadini potrebbero andare in giro con bombe atomiche tascabili”.

      La tendenza attuale è quella di deprezzare i veri valori e considerare il peccato come di nessuna importanza. L’atteggiamento è analogo a quello dell’adultera di Proverbi 30:20: “Ecco la via di una donna adultera: essa ha mangiato e s’è pulita la bocca e ha detto: ‘Non ho commesso nessun male’”. Ma il peccato è sempre in noi, vivo e vegeto. Solo che agisce sotto nomi come apertura mentale, libertà, relativismo, chiarimento dei valori, astensione dall’emettere giudizi, tutte cose riassunte dall’espressione “nuova moralità”.

      Spacciano il male per bene

      Nulla è veramente cambiato dal tempo di Isaia. Le sue parole sono ancora pertinenti: “Guai a quelli che dicono che il bene sia male e che il male sia bene, quelli che mettono le tenebre per la luce e la luce per le tenebre, quelli che mettono l’amaro per il dolce e il dolce per l’amaro!” (Isaia 5:20) Per spacciare il male per bene, si cambiano i segni sul termometro così che sembri che la temperatura sia normale quando invece c’è la febbre.

      Quali valori producono buoni risultati? Quali valori rendono felici, fanno trovare veri amici, aiutano ad avere pace interiore e contentezza? Desiderate farvi la reputazione di persone oneste e sincere, che si interessano degli altri? Volete essere benvoluti, rispettati, amati? O vale di più per voi l’avere possedimenti illimitati, l’assaporare il potere che deriva da una grande ricchezza? La soddisfazione dei desideri carnali è forse di suprema importanza? La gratificazione personale è la cosa da ricercare più di ogni altra?

      I rapporti sessuali illeciti sono praticati estesamente, con l’amichevole approvazione dei mezzi di informazione e della società in generale. Ma che effetto deleterio hanno sul matrimonio, sulla famiglia e sul benessere dei figli! Da questo permissivismo in campo sessuale derivano le sfacciate, innaturali perversioni omosessuali oggi dilaganti, tollerate e addirittura approvate da alcune delle principali religioni della cristianità. Riguardo a queste pratiche, la Parola di Dio fa una domanda e risponde: “Si vergognano commettendo tali abomini? Non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire”. — Geremia 6:15, Moraldi.

      Gesù diede risalto al bisogno spirituale, dicendo: “Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale, poiché a loro appartiene il regno dei cieli”. (Matteo 5:3) Molti, però, danno poca importanza a questo bisogno e non fanno nulla per soddisfarlo; tuttavia, se non lo si soddisfa, la vita diventa superficiale. Anche se si realizzano molte cose da un punto di vista mondano, la vita è ancora superficiale e priva di vera felicità e serenità di spirito. E purtroppo, coloro che si rendono conto di questo bisogno e cercano di soddisfarlo nelle chiese della cristianità restano inappagati, poiché nella cristianità, come predisse il profeta Amos, c’è “una carestia, non di pane, e una sete, non d’acqua, ma di udire le parole di Geova”. — Amos 8:11.

      Inoltre, nelle chiese molti non hanno nessuna voglia di ricevere un sano ammaestramento spirituale, ma ‘secondo i loro propri desideri, si accumulano maestri per farsi solleticare gli orecchi; e distolgono i loro orecchi dalla verità, mentre si volgono a false storie’. (2 Timoteo 4:3, 4) Sia il clero che i laici si sentono come quelli dei giorni di Isaia, e a coloro che si rendono conto del loro bisogno spirituale dicono: “‘Non dovete vedere’, e a quelli che hanno visioni: ‘Non dovete avere per noi visioni di cose rette. Pronunciateci cose lusinghiere; vedete cose ingannevoli. Scostatevi dalla via; deviate dal sentiero. Fate cessare il Santo d’Israele proprio a motivo nostro’”. — Isaia 30:10, 11.

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