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“Mayday! Mayday! Mayday!”: Un segnale che può salvare la vitaSvegliatevi! 2010 | Ottobre
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Richieste di aiuto più efficaci
La tecnologia delle comunicazioni fece un grande passo avanti verso la metà del XIX secolo. In quegli anni Samuel Morse inventò un codice che permetteva di trasmettere messaggi attraverso un cavo grazie a un dispositivo a comando manuale. L’operatore teneva premuto il tasto del trasmettitore e all’altro capo arrivava l’impulso elettrico. Morse assegnò a ogni lettera e numero una determinata combinazione di suoni lunghi, o linee, e suoni brevi, o punti.
A differenza dei telegrafisti che trasmettevano suoni, per utilizzare l’alfabeto Morse in mare i navigatori usavano segnali luminosi. Per il punto usavano un segnale luminoso breve e per la linea uno lungo. Di lì a poco, per le richieste di aiuto, si adottò un unico e semplice segnale convenzionale: tre punti, tre linee e tre punti, vale a dire “SOS”.b
Col tempo fu possibile inviare i segnali per chiedere soccorso a distanze sempre maggiori. Nel 1901 Guglielmo Marconi inviò per la prima volta un segnale radio attraverso l’Atlantico. Ora si potevano inviare messaggi di SOS sfruttando le onde radio anziché i fasci di luce.
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b Le lettere “SOS” furono scelte perché potevano essere facilmente trasmesse e decodificate. Non avevano un significato particolare.
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[Immagine a pagina 28]
A differenza dei telegrafisti che trasmettevano suoni, per utilizzare l’alfabeto Morse in mare i navigatori usavano segnali luminosi
[Fonte]
© Science and Society/SuperStock
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