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SansonePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Prima della nascita di Sansone un angelo apparve a sua madre e le annunciò che avrebbe avuto un figlio che doveva essere nazireo dalla nascita e doveva “prendere la direttiva per salvare Israele dalla mano dei filistei”. (Gdc 13:1-5, 24; 16:17) Poiché sarebbe diventato una figura di primo piano nella lotta contro i filistei, Sansone si sarebbe necessariamente trovato vicino ai cadaveri degli uccisi in battaglia. Perciò la natura stessa del suo incarico indicava che non era soggetto alla legge che vietava ai nazirei di toccare corpi morti. (Nu 6:2-9) Si noti inoltre che questa legge si applicava a coloro che facevano volontariamente voto di nazireato; nel caso di Sansone invece i requisiti validi erano quelli specificamente indicati a sua madre dall’angelo di Geova.
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SansonePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Ma a motivo della fastidiosa insistenza di lei, alla fine cedette e le rivelò che la sua forza derivava dal fatto che era nazireo dalla nascita. Dalila allora si mise in contatto con i filistei per consegnarlo loro e ricevere la ricompensa. Mentre Sansone dormiva sulle sue ginocchia, Dalila gli fece radere i capelli. Al suo risveglio, egli non aveva più lo spirito di Geova, poiché si era lasciato attirare in una situazione che provocò l’interruzione del suo nazireato. La sua forza non dipendeva dai capelli stessi, ma da ciò che rappresentavano, cioè la speciale relazione che Sansone aveva con Geova in qualità di nazireo. Interrotta quella relazione, Sansone non era diverso da qualsiasi altro uomo. Perciò i filistei lo poterono accecare, legare con ceppi di rame e costringere a far girare la macina nella prigione. — Gdc 16:4-21.
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