-
Libro biblico numero 16: Neemia“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
-
-
1. Quale incarico di fiducia aveva Neemia, e cosa c’era al primo posto nella sua mente?
NEEMIA, il cui nome significa “Iah conforta”, era un servitore giudeo del re persiano Artaserse (Longimano). Era coppiere del re. Questo era un incarico di grande fiducia e onore, e un posto ambito, perché consentiva di avere libero accesso presso il re quando era di buon umore e pronto a concedere favori. Neemia però era uno di quei fedeli esiliati per i quali Gerusalemme era al di sopra di qualsiasi personale “causa di allegrezza”. (Sal. 137:5, 6) Al primo posto nella mente di Neemia non c’erano l’incarico o le ricchezze materiali, bensì la restaurazione dell’adorazione di Geova.
2. Quale triste condizione addolorava Neemia, ma quale tempo stabilito si stava avvicinando?
2 Nel 456 a.E.V. quelli che erano “restati dalla cattività”, il rimanente giudaico tornato a Gerusalemme, non prosperavano. Erano in una condizione miserevole. (Nee. 1:3) Le mura della città erano in rovina, e il popolo era oggetto del biasimo dei suoi onnipresenti avversari. Neemia era addolorato. Era tuttavia giunto il tempo stabilito da Geova perché si facesse qualcosa circa le mura di Gerusalemme. Nemici o no, Gerusalemme e le sue mura dovevano essere riedificate come indicazione cronologica inerente a una profezia che Geova aveva dato a Daniele riguardo alla venuta del Messia. (Dan. 9:24-27) Di conseguenza Geova diresse gli avvenimenti, impiegando il fedele e zelante Neemia per adempiere la Sua volontà.
3. (a) Cosa dimostra che lo scrittore del libro fu Neemia, e come il libro finì per essere chiamato Neemia? (b) Che intervallo separa questo libro da quello di Esdra, e a quali anni si riferisce il libro di Neemia?
3 Neemia è senza dubbio lo scrittore del libro che porta il suo nome. La dichiarazione iniziale, “Le parole di Neemia figlio di Acalia”, e il fatto che sia scritto in prima persona lo dimostrano chiaramente. (Nee. 1:1)
-