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  • Moderni economi della Sacra Parola di Dio
    La Torre di Guardia 1988 | 1° novembre
    • di divulgare la verità spirituale. — Matteo 24:45-47; Luca 12:42-44.

      A suo tempo otto componenti ebrei di questa congregazione furono ispirati a produrre altri 27 libri, questa volta per lo più in greco. (2 Pietro 3:15, 16) Così il numero dei libri biblici inclusi nel catalogo ufficiale della Biblioteca Divina salì a 66, scritti sotto ispirazione da una quarantina di giudei naturali. I primi cristiani erano ansiosi di divulgare la Parola di Dio, e Paolo riferisce che ai suoi giorni la buona notizia era stata “predicata in tutta la creazione che è sotto il cielo”. (Colossesi 1:23) Paolo spiegò anche che i cristiani erano i nuovi economi o amministratori cui era stata affidata “la grandemente varia sapienza di Dio”, con riferimento non solo agli scritti ispirati in sé, ma anche al loro messaggio. — Efesini 3:10.

      Il traduttore biblico Edgar Goodspeed, nel suo libro Christianity Goes to Press (1940), mostrò che questo zelo nella divulgazione era ancora vivo nel II secolo dell’era volgare, dicendo: “Tutto questo descrive un quadro dei primi cristiani alquanto diverso da quello solitamente tracciato dagli storici. Erano in misura insolita gente che acquistava libri e li leggeva. Erano anche traduttori ed editori. . . . [Nel 140 E.V.] gli editori cristiani . . . adottarono il codice, cioè il sistema del libro a fogli, e lo trovarono così pratico . . . e conveniente che questa divenne la forma caratteristica dei loro libri”.

      Che dire dell’Israele spirituale dei nostri giorni? Come aveva predetto Gesù, i suoi seguaci hanno compiuto opere ancora più grandi delle sue. (Giovanni 14:12) Le statistiche rivelano che dal 1879 al 1984 gli odierni testimoni di Geova hanno distribuito oltre 8 miliardi e 800 milioni di volantini, opuscoli, riviste, Bibbie e pubblicazioni di studio biblico, contenenti insegnamenti spirituali per persone di tutto il mondo.

      In quale altro modo il moderno “schiavo fedele e discreto”, coadiuvato a partire dal 1935 da una “grande folla” di “altre pecore”, ha agito quale moderno economo delle Sacre Scritture? (Rivelazione 7:9, 10; Giovanni 10:16) Negli scorsi cento anni, membri dell’unto rimanente hanno seguito da vicino le scoperte di antichi manoscritti biblici. Infine un comitato anonimo di unti testimoni di Geova realizzò, fra il 1950 e il 1960, la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture in inglese. Questa era una traduzione completamente nuova, esente da influenze e condizionamenti delle tradizioni religiose della cristianità.

      In questo modo l’eccellente composizione delle parole ispirate scritte migliaia d’anni fa in lingue oggi incomprensibili alla maggioranza delle persone fu resa disponibile in modo nuovo e caratteristico. I volumi originali della Traduzione del Nuovo Mondo in inglese contenevano anche utili note in calce e appendici, definite da un’enciclopedia cattolica (la New Catholic Encyclopedia del 1967) “un imponente apparato critico”. Col tempo la Traduzione del Nuovo Mondo fu pubblicata in varie altre lingue per facilitare a livello internazionale l’accurato studio della Bibbia.

      All’assemblea di distretto dei testimoni di Geova “Incremento del Regno”, tenuta nell’estate del 1984, fu presentata una nuova edizione della Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti in inglese. Questa contiene non solo una revisione del testo della Traduzione del Nuovo Mondo, ma anche 125.000 riferimenti marginali, o a catena, utili per lo studio della Bibbia. Ci sono inoltre più di 11.000 illuminanti note in calce, contenenti preziose informazioni testuali e versioni alternative, che in effetti fanno di questa Bibbia con riferimenti una traduzione che illustra una pluralità di versioni. Ci sono indici di parole bibliche e delle note in calce e 43 voci d’appendice che forniscono importanti informazioni sulla trasmissione del testo e l’autenticità della Bibbia. Questa Bibbia con riferimenti mette veramente a disposizione di chi studia le Sacre Scritture l’erudizione biblica più aggiornata.

      In tutto il mondo la Watch Tower Society ha un numeroso staff di traduttori leali e scrupolosi, che si sono impegnati a preparare versioni della Bibbia con riferimenti in altre lingue principali. L’edizione italiana è uscita nel 1987. Utilizzando i suoi diversi sistemi di rimando e riferimento, il lettore apprenderà con soddisfazione perché vari passi biblici devono essere tradotti in un certo modo per amore dell’accuratezza. Consideriamone alcuni esempi.

      Il nome Geova

      Si può apprezzare il valore delle note e dell’Appendice della Bibbia con riferimenti prendendo in esame il nome divino, Geova. Questo nome appare per la prima volta in Genesi 2:4. La nota a questo versetto dice: “Questa è la prima volta che ricorre il caratteristico nome personale di Dio, יהוה (YHWH); a queste quattro lettere ebr[aiche] si fa riferimento come al Tetragramma. Il nome divino identifica Geova come Colui che ha un proposito. Solo il vero Dio può giustamente e autenticamente portare questo nome. Vedi App. 1A”.

      Consultando l’Appendice 1A troviamo il titolo: “Il nome divino nelle Scritture Ebraiche”. Sotto questo titolo, l’appendice mostra che la Traduzione del Nuovo Mondo rende YHWH con Geova tutte le 6.827 volte che esso ricorre nel testo ebraico tradizionale. Lo ripristina anche in altri 146 casi documentati, portando così a 6.973 il numero totale delle volte in cui ricorre da Genesi a Malachia. Nessun’altra traduzione della Bibbia dà in questo modo al nome di Geova il posto che gli spetta di diritto. Basterebbe questo a rendere la Traduzione del Nuovo Mondo superiore a tutte le altre.

      Persone delle nazioni devono rispondere attivamente

      La Traduzione del Nuovo Mondo cerca scrupolosamente di rispettare le forme verbali per consentire una più accurata comprensione. Per esempio, in Genesi 22:18 si legge: “Per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno”. L’espressione “certamente si benediranno” è seguita da un asterisco, il quale rimanda a una nota in calce che dice: “Il verbo ebr[aico] è nella forma riflessiva o hithpa‛èl”.

      La maggioranza delle traduzioni bibliche rende queste parole all’incirca come la versione della CEI: “Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra”. Erroneamente, queste versioni danno a intendere che la benedizione di Geova verrà automaticamente, mentre la forma ebraica qui adoperata indica che le persone delle nazioni ‘si devono benedire’. Devono fare lo sforzo di soddisfare le esigenze di Geova per poter ricevere le sue benedizioni mediante la fede nel Seme messianico, Gesù Cristo.

      Questo ha una grande importanza per noi oggi. I componenti della “grande folla” devono compiere passi positivi per ottenere la vita. Esercitando attivamente fede in Gesù Cristo, ‘lavano le loro lunghe vesti nel sangue dell’Agnello’. — Rivelazione 7:14.

      I Dieci Comandamenti

      Le note della Traduzione del Nuovo Mondo forniscono utili informazioni su alcune differenze esistenti fra questa e altre traduzioni e sulla validità delle scelte fatte. Per esempio, qual è il modo esatto di dividere il testo dei Dieci Comandamenti? Questi comandamenti si trovano nella Bibbia in Esodo 20:1-17. Nella Bibbia con riferimenti, ciascun comandamento è presentato come un paragrafo a sé. Così il primo comandamento abbraccia i versetti 2 e 3. Il secondo, i versetti da 4 a 6. Il terzo si trova al versetto 7, e via dicendo. Non tutti sono d’accordo con questo modo di suddividere i comandamenti. Come si fa dunque a sapere qual è il modo esatto?

      Una nota a Esodo 20:17 dà questa spiegazione: “Questa suddivisione dei Dieci Comandamenti, vv. 2-17, è la suddivisione naturale. Concorda con Giuseppe Flavio, storico ebreo del I secolo . . . che [considera] il v. 3 come primo comandamento, i vv. 4-6 come secondo comandamento e il v. 17, che vieta ogni forma di concupiscenza, come decimo comandamento. Altri, fra cui Agostino, considerano i vv. 3-6 come un solo comandamento, ma dividono il v. 17 in due comandamenti, il nono contro il concupire la casa del proprio simile e il decimo contro il concupirne i beni viventi . . . La suddivisione di Agostino è stata adottata dalla Chiesa Cattolica Romana”. La Traduzione del Nuovo Mondo segue invece la “divisione naturale” del capitolo 20 di Esodo, come indicato sopra. Così vien dato il dovuto risalto, come secondo comandamento, al divieto di farsi immagini e di inchinarsi davanti ad esse.

      Brani della Settanta

      Nel preparare la Traduzione del Nuovo Mondo, sono state consultate edizioni della Settanta greca, della Pescitta siriaca, della Vulgata latina e numerosi altri antichi manoscritti. Prendiamo ad esempio Abacuc 2:4. La seconda metà del versetto legge: “Ma in quanto al giusto, continuerà a vivere per la sua fedeltà”. Questo traduce ciò che risulta dal testo ebraico tradizionale. Comunque, la nota in calce su queste parole indica che la versione greca dei Settanta contiene altre informazioni che non compaiono nel testo ebraico, e cioè: “Se qualcuno torna indietro, la mia anima non ha piacere in lui”. Questo ci interessa, perché l’apostolo Paolo citò Abacuc 2:4 quando nella lettera agli Ebrei scrisse: “‘Ma il mio giusto vivrà per fede’, e, ‘se torna indietro, la mia anima non ha piacere in lui’”. (Ebrei 10:38) Come si vede, la citazione di Paolo include le parole in più che si trovano nella versione dei Settanta.

      Questo ci rammenta che Paolo e altri scrittori delle ispirate Scritture Greche Cristiane usarono spesso la versione dei Settanta nel citare i precedenti scritti ispirati. Poiché questa versione differisce in alcuni luoghi dal testo ebraico tradizionale, le loro citazioni contengono a volte espressioni che, come nell’esempio summenzionato, non compaiono nel testo ebraico. Adottando queste varianti, gli scrittori biblici cristiani le resero parte del testo ispirato, e in questi casi le note della Bibbia con riferimenti sono di inestimabile utilità nell’identificare la fonte delle citazioni.

      Questi sono solo pochi esempi delle migliaia di note in calce che corredano la traduzione delle Scritture Ebraiche nella nuova Bibbia con riferimenti. Tutti questi riferimenti sostengono l’accuratezza e la chiarezza della Traduzione del Nuovo Mondo e la sua utilità nel promuovere l’istruzione biblica. In un prossimo numero della Torre di Guardia prenderemo in esame interessanti informazioni riguardanti le note in calce delle Scritture Greche Cristiane contenute nella nuova Bibbia con riferimenti. Sì, esistono moderni economi della Sacra Parola di Dio.

  • “Un pezzo di rame risonante o un rimbombante cembalo”
    La Torre di Guardia 1988 | 1° novembre
    • “Un pezzo di rame risonante o un rimbombante cembalo”

      Chi vorrebbe essere solo un gran rumore? “Se . . . non ho amore”, dice l’apostolo Paolo, “son divenuto un pezzo di rame risonante o un rimbombante cembalo”. (1 Corinti 13:1) Paolo aveva appena sottolineato il bisogno di far uso dei doni speciali ricevuti attraverso lo spirito di Dio a beneficio dell’intera congregazione cristiana. Se mancava l’amore, orgoglio e arroganza potevano portare il cristiano ad essere come un rumore forte, stonato e assordante che allontanava anziché attrarre. — Vedi 1 Corinti 12:4-9, 19-26.

      Comprendiamo facilmente l’idea del cembalo rimbombante, ma che dire dell’altra illustrazione che Paolo usa, “un pezzo di rame risonante”? (Greco, chalkòs echòn) Alcuni l’hanno tradotta “gong rumoroso” (Today’s English Version) e “gong risonante” (New International Version). William Harris, scrivendo per la rivista Biblical Archaeology Review, fa notare che echòn deriva dalla stessa radice della parola “eco”, da cui l’idea di echeggiante o risonante. Comunque, egli dice anche: “Il nome chalkos viene usato per descrivere una gran varietà di oggetti ottenuti con quella lega di rame e stagno chiamata bronzo o ottone: armature, coltelli, calderoni, specchi, monete, persino tavolette. Ma non c’è alcuna prova che la parola si applicasse a qualche strumento musicale”. Che cosa suggerisce, dunque?

      Egli cita un libro di Vitruvio, architetto che visse nel I secolo a.E.V. Vitruvio scrisse sui problemi acustici di teatri costruiti con materiali come il marmo, e disse che venivano usati particolari dispositivi di eco chiamati echèia. Si trattava di vasi di bronzo risonanti che venivano disposti in fondo all’anfiteatro per contribuire ad amplificare e diffondere il suono. Alcuni di questi, frutto del saccheggio di un teatro di Corinto, furono portati a Roma circa cento anni prima che Paolo scrivesse la sua lettera alla congregazione di Corinto.

      Platone, ci vien detto, parlò di un vaso di bronzo che continuava sempre a echeggiare, proprio come facevano alcuni oratori dalla testa vuota. Questo concorda con la frase di Shakespeare secondo cui “il vaso vuoto è quello che fa più rumore”. Paolo poteva avere in mente un’idea del genere parlando di coloro che davano molta importanza ai loro doni speciali ma non avevano il dono più grande di tutti: l’amore. Essi rimbombavano forte ma non avevano vera sostanza. Erano come un rumore stridente e dissonante anziché un suono attraente e piacevole. Che dire di voi? Le vostre parole e le vostre azioni sono motivate dall’amore o siete “un pezzo di rame risonante o un rimbombante cembalo”?

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