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Il nostro fragile pianeta: Che futuro lo attende?Svegliatevi! 1996 | 8 gennaio
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Il danno allo strato di ozono ne è un esempio. Ancora nel marzo 1988 il presidente di un’importante industria chimica degli Stati Uniti dichiarava: “Attualmente le prove scientifiche non indicano la necessità di drastiche riduzioni delle emissioni di CFC”.
La stessa industria, tuttavia, raccomandò di eliminare gradualmente tutti i clorofluorocarburi (CFC). Un ripensamento? “Che l’ambiente venisse danneggiato o meno non c’entrava affatto”, ha spiegato Mostafa Tolba, direttore generale dell’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente). “Il punto era solo chi avrebbe avuto un vantaggio [economico] sugli altri”. Ora molti scienziati si rendono conto che la distruzione dello strato di ozono è una delle peggiori catastrofi ambientali provocate dall’uomo che la storia ricordi.
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Il nostro fragile pianeta: Che futuro lo attende?Svegliatevi! 1996 | 8 gennaio
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Secondo stime dell’UNEP, entro la fine di questo decennio l’impoverimento dello strato di ozono potrebbe causare ogni anno centinaia di migliaia di nuovi casi di tumori della pelle. Le ripercussioni sui raccolti e sul pescato non sono ancora note, ma ci si aspetta che siano sostanziali.
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