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ParaguayAnnuario dei Testimoni di Geova del 1998
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Forse pensate che sia un paese spagnolo, ma non lo è sempre stato e non lo è del tutto neanche oggi. I primi abitanti erano indios guaraní. Verso il 1520 esploratori portoghesi al comando di Alejo García furono i primi bianchi a penetrare nel paese. Nel decennio successivo al 1530 gli spagnoli cominciarono a stabilirsi in quella che adesso è la zona di Asunción. Il paese rimase soggetto alla Spagna fino al 1811, ma la lingua guaraní non fu mai soppiantata da quella dei conquistadores. Quindi il guaraní, una bella lingua melodiosa, è la madrelingua parlata tuttora dalla maggioranza dei paraguayani ed è, insieme allo spagnolo, una delle lingue ufficiali.
Alcuni decenni dopo l’arrivo degli esploratori europei, arrivarono i gesuiti per convertire i guaraní al cattolicesimo. All’epoca i guaraní non avevano né immagini né templi. Ma i gesuiti raggrupparono gli indios in insediamenti comunitari dove insegnarono loro i riti e gli inni cattolici mentre insegnavano loro anche arti e mestieri. I gesuiti usavano parte dei proventi del lavoro degli indios per provvedere ai loro bisogni fondamentali, ma approfittarono di questa disposizione anche per acquistare ricchezza e potere. Molti proprietari terrieri spagnoli ne erano invidiosi. Si lamentarono del crescente potere dei gesuiti con il re di Spagna, Carlo III. Queste lamentele, non da parte dei guaraní ma da parte dei colonizzatori spagnoli, furono uno dei principali fattori che nel 1767 portarono all’espulsione dei gesuiti da tutti i territori soggetti al dominio della corona di Spagna. Ma il cattolicesimo che avevano insegnato continuò a influire sulla vita degli abitanti, che ne adottarono le forme esteriori, pur rimanendo attaccati in molti casi anche a certe credenze locali. Questo favorì un’atmosfera in cui la superstizione poteva prosperare. Accettando il cattolicesimo vennero inoltre a trovarsi sotto la potente influenza del clero cattolico.
Questa eredità religiosa non portò la pace al paese. La guerra incise profondamente sulla storia del Paraguay, lasciando segni profondi sulla vita della popolazione. Dal 1864 al 1870, sotto Francisco Solano López, il Paraguay combatté contro Brasile, Argentina e Uruguay. I risultati furono disastrosi. Secondo la documentazione esistente, all’inizio della guerra il paese poteva avere un milione o più di abitanti. Alla fine si diceva che ne avesse circa 220.000, di cui almeno 190.000 erano donne e bambini. Seguirono altre guerre: una dovuta a una disputa con la Bolivia per il possesso del Chaco, e altre dovute all’instabilità politica. Non dovrebbe sorprendere, dunque, che in Paraguay chi voleva dominare su altri ricorresse sovente alla forza fisica per raggiungere i suoi obiettivi.
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ParaguayAnnuario dei Testimoni di Geova del 1998
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Nel 1932 il Paraguay era di nuovo in guerra, questa volta con la Bolivia. Di nuovo il potenziale umano della nazione fu decimato. L’economia del paese e la sicurezza di chi poteva venire dall’estero a portare la buona notizia del Regno ne risentirono negativamente.
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