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  • g99 22/7 pp. 19-20
  • Il mio cane sente per me!

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  • Il mio cane sente per me!
  • Svegliatevi! 1999
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  • Il ruolo di Twinkie
  • Addestrati da persone esperte
  • Un binomio felice
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    Svegliatevi! 1985
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Altro
Svegliatevi! 1999
g99 22/7 pp. 19-20

Il mio cane sente per me!

DAL CORRISPONDENTE DI SVEGLIATEVI! IN GRAN BRETAGNA

“NON so cosa farei senza la mia cagnetta!”, esclamò Dorothy guardando con affetto la sua bastardina bianca e marrone chiaro che se ne stava tranquilla accoccolata sotto la sua sedia. “Ho Twinkie da appena qualche mese, ma ha già cambiato la mia vita!”

Guardando più attentamente vidi che Twinkie aveva intorno al corpo una larga fascia gialla su cui era scritto a grosse lettere nere: “CANE PER SORDI”. ‘Che animale straordinario!’, ricordo di aver detto tra me e me. ‘Cosa è in grado di fare?’

Il nostro era stato un incontro casuale in mezzo alle 44.000 persone che lo scorso luglio assistevano a Londra all’assemblea internazionale dei testimoni di Geova “Il modo di vivere che piace a Dio”. Seduta vicino a un altoparlante, Dorothy era in grado di sentire il programma, quindi perché aveva bisogno di un cane per sordi? Mentre eravamo seduti a conversare durante una pausa del pranzo, Dorothy mi raccontò la sua storia.

Il ruolo di Twinkie

Dorothy è rimasta quasi completamente sorda in seguito a un attacco di febbre reumatica avuto all’età di tre anni. Vive sola da quando le è morto il marito 23 anni fa, ma, mi spiegò, con il sopraggiungere della vecchiaia ha avuto bisogno di più che semplice compagnia. “Chi è sordo può sentirsi molto insicuro alla mia età”, disse. “Ho 74 anni e abito in un appartamento sorvegliato, ma quando il custode viene a trovarmi non sento mai il campanello. Delle volte, pensando che non stessi bene, è entrato in casa senza che io lo sapessi; così mi sono presa un grande spavento. Ma ora Twinkie, che sente il campanello, viene a darmi dei colpetti alla gamba e mi accompagna alla porta d’ingresso. Allo stesso modo, quando sente trillare il timer del forno, corre da me e io la seguo. In caso di segnale d’incendio o di fumo, Twinkie è addestrata ad attirare la mia attenzione e poi ad acquattarsi per indicare un potenziale pericolo. Ogni volta che mi aiuta la ricompenso con un bel bocconcino”.

Addestrati da persone esperte

La cosa mi incuriosiva. “Come hai fatto ad avere il cane, e chi l’ha addestrato?”, chiesi. Ciò diede a Dorothy lo spunto per dirmi qualcosa della “Hearing Dogs for Deaf People” (Cani per Sordi), un istituto di beneficenza che si propone di aiutare i sordi in Gran Bretagna ad essere più indipendenti e a migliorare così la qualità della loro vita. Dal 1982 a oggi ha assegnato centinaia di cani ad altrettanti sordi in Gran Bretagna. Una volta che ha completato l’addestramento, il cane viene dato in adozione al suo nuovo padrone, senza costo.

In genere vengono scelti cani randagi catturati da accalappiacani in tutto il paese, anche se alcuni sono donati da allevatori. Ci vogliono 12 mesi per addestrare un cane. Le spese di solito sono sostenute da uno sponsor, che può essere una ditta o un gruppo di persone le cui singole contribuzioni vengono messe insieme. Dorothy mi disse che a sponsorizzare Twinkie era stata un’associazione che aiuta le persone a dimagrire.

Una volta scelto, ciascun potenziale cane per sordi, la cui età varia dalle sette settimane ai tre anni, viene addestrato a reagire a certi suoni. Inizialmente comunque viene assegnato a un volontario che porta il cane a casa propria per due-otto mesi, a seconda dell’età e delle abitudini del cane, per farlo adattare all’ambiente. Questo genere di addestramento può servire a insegnare all’animale certe abitudini domestiche essenziali, ma principalmente ha lo scopo di fargli prendere dimestichezza con i luoghi pubblici e i mezzi di trasporto e di fargli fare il più possibile pratica con persone di ogni età, inclusi bambini e neonati. L’obiettivo è quello di addestrare il cane a comportarsi in maniera accettabile in qualsiasi circostanza possa infine venirsi a trovare.

Non solo: appresi che altre organizzazioni usano i cani per assistere chi ha particolari necessità. Oltre a venire addestrati a ubbidire agli ordini, questi cani vengono abituati a reagire a determinati stimoli visivi e olfattivi. A un cane da riporto che assiste una donna costretta a stare sulla sedia a rotelle è stato insegnato a prenderle il telefono e le lettere e a leccare i francobolli. Un altro cane ubbidisce a 120 ordini, compreso quello di prendere scatolette e confezioni dagli scaffali del supermercato. Il padrone disabile usa un indicatore al laser per identificare gli oggetti prescelti, e quindi il suo cane glieli porta.

Un binomio felice

“Si rendono conto tutti di quanto valga Twinkie?”, chiesi. “Un negoziante vietò l’ingresso al mio cane”, rispose Dorothy. “Credo fosse per il fatto che teneva esposto del cibo, ma in realtà si è trattato di un’eccezione, in quanto non capiva perché ho bisogno di Twinkie”.

Adesso comprendevo l’utilità di un cane per sordi in casa, ma avevo un’altra domanda. A cosa serviva Twinkie quando Dorothy stava felicemente insieme a tanti conservi cristiani? “Conosco bene la labiolettura e con l’apparecchio auricolare sono in grado di sostenere una conversazione”, spiegò Dorothy. “Quando altri vedono la fascia gialla di Twinkie capiscono subito che sono sorda. Allora mi parlano direttamente e di solito nel modo più chiaro possibile. Così non sono costretta a spiegare il mio problema, e questo mi rende la vita molto più facile”.

Stava per riprendere la sessione dell’assemblea e Twinkie aveva bisogno di fare una passeggiata prima di star ferma per tutto il pomeriggio. Prima di accomiatarmi mi chinai per accarezzarla. Twinkie aprì gli occhi lucenti e poi alzò lo sguardo verso Dorothy e scodinzolò. Che bestiola docile e utile, e che perfetto rapporto di amicizia!

[Immagine a pagina 20]

L’aiuto di Twinkie è preziosissimo alle assemblee

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