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La spaventosa InquisizioneSvegliatevi! 1986 | 22 aprile
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Rappresentanti speciali del papa “in materia di eresia” intervennero. L’Inquisizione era cominciata.
Le origini dell’Inquisizione vanno collocate tra l’XI e il XII secolo quando cominciarono a formarsi nell’Europa cattolica vari gruppi dissidenti. Ma l’Inquisizione vera e propria fu inaugurata da papa Lucio III al Sinodo di Verona, in Italia, nel 1184. In collaborazione con l’imperatore del Sacro Romano Impero Federico I Barbarossa, decretò che qualsiasi persona si esprimesse o anche pensasse in modo contrario alla dottrina cattolica sarebbe stata scomunicata dalla Chiesa e debitamente punita dalle autorità secolari. I vescovi avevano ordine di cercare (latino, inquirere) gli eretici. Fu l’inizio di quella che venne chiamata Inquisizione episcopale, vale a dire posta sotto l’autorità dei vescovi cattolici.
Misure più severe
Agli occhi di Roma però i vescovi non erano abbastanza zelanti nello scoprire i dissidenti. Quindi successivamente diversi papi inviarono legati pontifici che, con l’aiuto di monaci cistercensi, furono autorizzati a effettuare le loro proprie “indagini” nell’ambito dell’eresia. Così, per qualche tempo, ci furono due Inquisizioni parallele, dette Inquisizione episcopale e Inquisizione dei legati, quest’ultima più severa della prima.
Per papa Innocenzo III non fu sufficiente neppure questa Inquisizione più rigorosa. Nel 1209 indisse una crociata contro gli eretici della Francia meridionale. Si trattava soprattutto dei catari, un gruppo che mischiava il manicheismo con lo gnosticismo cristiano apostata.a Dato che i catari erano particolarmente numerosi nella città di Albi, divennero noti col nome di albigesi.
La “guerra santa” contro gli albigesi finì nel 1229, ma non tutti i dissidenti erano stati eliminati. Quello stesso anno, al Sinodo di Tolosa nella Francia meridionale, papa Gregorio IX diede nuovo impulso all’Inquisizione. Stabilì che in ogni parrocchia ci fossero degli inquisitori permanenti, incluso un sacerdote. Nel 1231 emise una legge in virtù della quale gli eretici impenitenti sarebbero stati condannati al rogo e i penitenti al carcere perpetuo.
Due anni dopo, nel 1233, Gregorio IX esonerò i vescovi dalla responsabilità di cercare gli eretici. Istituì l’Inquisizione monastica, così chiamata perché nominò dei monaci come inquisitori ufficiali.
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Tortura approvata dal papa
Nel 1252 papa Innocenzo IV pubblicò la sua bolla Ad extirpanda con cui autorizzava ufficialmente l’uso della tortura nei tribunali ecclesiastici dell’Inquisizione. Ulteriori norme sul modo in cui doveva essere applicata la tortura furono emanate dai papi Alessandro IV, Urbano IV e Clemente IV.
Dapprima non era permesso agli inquisitori ecclesiastici essere presenti quando veniva inflitta la tortura, ma i papi Alessandro IV e Urbano IV tolsero questa restrizione. Ciò permetteva di continuare l’“interrogatorio” nella camera della tortura. Similmente, com’era stato autorizzato in origine, la tortura doveva essere inflitta solo una volta, ma gli inquisitori pontifici aggiravano l’ostacolo sostenendo che le torture successive erano semplicemente una “continuazione” della prima.
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L’Inquisizione spagnola, autorizzata da papa Sisto IV nel 1478, fu rivolta prima contro i marranos, o ebrei spagnoli, e poi contro i moriscos, o musulmani spagnoli. Molti, che avevano accettato la fede cattolica per timore, erano sospettati di continuare a praticare in segreto la religione di prima.
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[Immagine a pagina 22]
Papa Innocenzo IV autorizzò l’uso della tortura
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