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  • Apostasia: Ostacolata la via di Dio
    L’uomo alla ricerca di Dio
    • 14. (a) Come i sorveglianti cristiani vennero infine rimpiazzati dai vescovi della cristianità? (b) Chi fra i vescovi lottò per ottenere il primato?

      14 Fu solo col passar del tempo che la parola epìskoposb (sorvegliante, soprintendente) si trasformò in “vescovo”, col significato di sacerdote che ha giurisdizione sugli altri componenti del clero della sua diocesi. Il gesuita spagnolo Bernardino Llorca spiega: “Primo, non si faceva sufficiente distinzione tra vescovi e presbiteri, e ci si atteneva solo al significato dei termini: vescovo equivale a soprintendente; presbitero equivale ad anziano. . . . Ma a poco a poco la distinzione divenne più netta, essendo denominati vescovi i soprintendenti più importanti, che possedevano la suprema autorità sacerdotale e la facoltà di imporre le mani e conferire il sacerdozio”. (Historia de la Iglesia Católica) Difatti i vescovi cominciarono a esercitare le proprie funzioni nell’ambito di una specie di sistema monarchico, in particolare dall’inizio del IV secolo. Fu stabilita una gerarchia, o complesso di autorità ecclesiastiche, e con l’andar del tempo il vescovo di Roma, che asseriva di essere successore di Pietro, fu riconosciuto da molti quale vescovo supremo e papa.

      15. Che abisso c’è fra l’organo direttivo dei primi cristiani e quello della cristianità?

      15 Oggi la posizione di vescovo nelle diverse chiese della cristianità è una posizione di prestigio e di potere, in genere ben rimunerata e spesso pari a quella dell’élite del paese. Ma c’è un’enorme differenza tra questa esaltata posizione di preminenza e la semplicità dell’organizzazione sotto Cristo e gli anziani, o sorveglianti, delle congregazioni cristiane del I secolo. E che dovremmo dire dell’abisso tra Pietro e i suoi cosiddetti successori, che vivono circondati da magnificenza regale in Vaticano? — Luca 9:58; 1 Pietro 5:1-3.

      Potere e prestigio papale

      16, 17. (a) Come sappiamo che la primitiva congregazione di Roma non era governata da un vescovo o un papa? (b) Come entrò in uso il titolo “papa”?

      16 Fra le congregazioni del I secolo che accettavano la direttiva degli apostoli e degli anziani di Gerusalemme c’era quella di Roma, dove la verità cristiana era arrivata probabilmente qualche tempo dopo la Pentecoste del 33 E.V. (Atti 2:10) Come ogni altra congregazione cristiana del tempo, essa aveva degli anziani che fungevano da corpo di sorveglianti fra i quali nessuno deteneva il primato. Di sicuro nessuno di quei primi sorveglianti della congregazione di Roma era considerato vescovo o papa dai contemporanei, poiché l’episcopato monarchico a Roma non si era ancora sviluppato. È difficile stabilire quando esattamente ebbe inizio l’episcopato monarchico, cioè nelle mani di un solo uomo. Le prove indicano che cominciò a svilupparsi nel II secolo. — Romani 16:3-16; Filippesi 1:1.

      17 Il titolo “papa” (dal greco pàpas, padre) non era in uso durante i primi due secoli. L’ex gesuita Michael Walsh spiega: “A quanto pare la prima volta che un Vescovo di Roma venne chiamato ‘Papa’ fu nel III secolo, e il titolo fu conferito a Papa Callisto . . . Alla fine del V secolo di solito con ‘Papa’ si intendeva il Vescovo di Roma e nessun altro. Fu solo nell’XI secolo, comunque, che un Papa poté insistere che il titolo si applicasse solo a lui”. — An Illustrated History of the Popes.

      18. (a) Chi fu uno dei primi vescovi di Roma a imporre la propria autorità? (b) Su cosa si basa il preteso primato del papa? (c) Qual è il corretto intendimento di Matteo 16:18, 19?

      18 Tra i primi vescovi di Roma che imposero la propria autorità ci fu Leone I (papa, 440-61). Michael Walsh spiega inoltre: “Leone si appropriò il titolo un tempo pagano di Pontifex Maximus, tuttora usato dai papi, e portato, fin verso la fine del IV secolo, dagli imperatori romani”. Nel far questo Leone I si basò sull’interpretazione cattolica delle parole di Gesù riportate in Matteo 16:18, 19. (Vedi pagina 268). Egli “dichiarò che siccome San Pietro era stato il primo fra gli Apostoli, alla chiesa di San Pietro si doveva accordare il primato fra le chiese”. (Man’s Religions) Con questa mossa Leone I rese evidente che, mentre l’imperatore deteneva il potere temporale a Costantinopoli in Oriente, lui esercitava il potere spirituale da Roma in Occidente. Un altro esempio dell’esercizio di questo potere si ebbe nell’anno 800 quando papa Leone III incoronò Carlo Magno imperatore del Sacro Romano Impero.

      19, 20. (a) Come viene considerato il papa nel nostro tempo? (b) Quali sono alcuni titoli ufficiali del papa? (c) Che contrasto si può notare tra il comportamento dei papi e quello di Pietro?

      19 Dal 1929 i governi secolari riconoscono al papa di Roma il carattere di capo di Stato, con sovranità territoriale sulla Città del Vaticano. Pertanto la Chiesa Cattolica Romana, a differenza di tutte le altre organizzazioni religiose, può inviare ai governi del mondo i suoi rappresentanti diplomatici o nunzi. (Giovanni 18:36) Al papa sono conferiti molti titoli onorifici, tra i quali Vicario di Gesù Cristo, Successore del Principe degli Apostoli, Sommo Pontefice della Chiesa Universale, Patriarca d’Occidente, Primate d’Italia, Sovrano della Città del Vaticano. È accompagnato con pompa e cerimonie. Gli vengono tributati gli onori riservati ai capi di Stato. Per contro notate come reagì Pietro, il supposto primo papa e vescovo di Roma, quando il centurione romano Cornelio cadde ai suoi piedi per rendergli omaggio: “Pietro lo fece levare, dicendo: ‘Alzati; anch’io sono un uomo’”. — Atti 10:25, 26; Matteo 23:8-12.

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    L’uomo alla ricerca di Dio
    • [Riquadro a pagina 268]

      Pietro e il papato

      In Matteo 16:18 Gesù disse all’apostolo Pietro: “E io ti dico: Tu sei Pietro [greco: Pètros] e su questa pietra [greco: pètra] edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”. (CEI) Basandosi su questo versetto, la Chiesa Cattolica asserisce che Gesù abbia edificato la sua chiesa su Pietro, il quale, essi dicono, fu il primo di una lista ininterrotta di vescovi di Roma e successori di Pietro.

      Chi era la pietra indicata da Gesù in Matteo 16:18, Pietro o Gesù? Il contesto mostra che il tema della conversazione era l’identificazione di Gesù quale “il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, come Pietro stesso confessò. (Matteo 16:16, CEI) È logico quindi che sarebbe stato Gesù stesso quella solida pietra di fondamento della chiesa, non Pietro, che in seguito avrebbe rinnegato Cristo tre volte. — Matteo 26:33-35, 69-75.

      Come facciamo a sapere che Cristo è la pietra di fondamento? Grazie alla testimonianza stessa di Pietro, che scrisse: “Avvicinandovi a lui come a una pietra vivente, rigettata, è vero, dagli uomini, ma presso Dio eletta, preziosa . . . Poiché è contenuto nella Scrittura: ‘Ecco, io pongo in Sion una pietra, eletta, angolare, preziosa; e chi esercita fede in essa non sarà affatto deluso’”. Anche Paolo affermò: “E siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, mentre Cristo Gesù stesso è la pietra angolare”. — 1 Pietro 2:4-8; Efesini 2:20.

      Non esistono prove né scritturali né storiche per suffragare la tesi secondo cui Pietro fosse considerato colui che esercitava il primato tra i suoi confratelli. Egli non ne fa nessuna menzione nelle sue lettere, e gli altri tre Vangeli — compreso quello di Marco (le cui informazioni pare siano state riferite da Pietro a Marco) — non contengono neppure la dichiarazione che Gesù fece a Pietro. — Luca 22:24-26; Atti 15:6-22; Galati 2:11-14.

      Non esistono nemmeno prove certe che Pietro sia mai stato a Roma. (1 Pietro 5:13) Quando Paolo si recò a Gerusalemme, ricevette l’appoggio di “Giacomo e Cefa [Pietro] e Giovanni, quelli che sembravano essere colonne”. Quindi a quel tempo Pietro era una di almeno tre colonne della congregazione. Non era un “papa”, né era conosciuto come tale o come “vescovo” primate di Gerusalemme. — Galati 2:7-9; Atti 28:16, 30, 31.

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