La vostra vita privata è in pericolo?
Dal corrispondente di Svegliatevi! in Giappone
UN FAMOSO attore comico giapponese e 11 suoi compagni entrarono precipitosamente in una casa editrice. Brandendo degli estintori e degli ombrelli, ferirono 5 uomini. La ragione di questa irruzione? L’attore afferma che la rivista illustrata di quella casa editrice aveva violato la sua privacy.
In Giappone le riviste che prosperano perché si intromettono nella vita privata della gente si sono moltiplicate con gran rapidità. “I giovani fotoreporter non esitano a calpestare l’intimità altrui, e la redazione li elogia, definendoli ‘coraggiosi!’”, dice un fotografo.
Anche la proliferazione dei computer accresce la minaccia alla propria vita privata. A quanto si dice, le agenzie governative americane hanno da 18 a 20 file o archivi riguardanti l’americano medio, e molte persone hanno motivi validi per accedere a tali informazioni. È noto però che altri, i cosiddetti pirati, si avvalgono abusivamente di tali informazioni.
Un articolo del Times di Londra parla di un ventiduenne che si è introdotto negli archivi computerizzati contenenti informazioni segrete sul duca di Edimburgo e ha lasciato messaggi. Un altro pirata è riuscito a introdursi nell’elaboratore di testi del ministro degli Esteri israeliano, alterando il testo di un discorso con battute umoristiche.
Non sono soltanto i personaggi famosi a sentire minacciata la propria vita privata, ma anche i comuni cittadini. Secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti nel 1983, il 77 per cento degli intervistati disse d’essere preoccupato perché la sua privacy era minacciata. Il giornale danese Berlingske Tidende riferisce: “Il cinquanta per cento dei danesi si sente più o meno in pericolo per il modo in cui vengono usati i dati personali conservati negli archivi pubblici e privati”. E in Giappone, dove il diritto alla privacy non è stato tenuto in altrettanta considerazione, molti temono che la sfera del privato sarà sempre più violata.
L’Accademia Nazionale delle Scienze (USA) dice che l’automazione delle informazioni personali non deve necessariamente impedire che si continui a godere dei diritti dell’individuo. Comunque molti temono una società con un Grande Fratello come quella descritta nel romanzo di George Orwell intitolato 1984.
C’è però un altro aspetto da considerare oltre a quello che riguarda i computer e il diritto di controllare le informazioni personali. Masao Matsumura, funzionario governativo giapponese, lo definisce “l’aspetto tradizionale della privacy, il diritto di essere lasciati soli”.
Oggi anche questo “aspetto tradizionale” è in pericolo. Forse vi è capitato di voler “essere lasciati soli” eppure altri hanno invaso la vostra privacy. Come considerate la vostra sfera privata? Credete sia qualcosa da difendere gelosamente sacrificando quasi tutto il resto? Prima, però, vediamo cosa si intende per privacy.
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Il problema del rispetto della privacy si fa più complesso con il progredire dell’informatica