BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Confidiamo nel salvifico braccio di Geova
    La Torre di Guardia 1991 | 1° ottobre
    • Aiuto nella congregazione

      6. Come sappiamo che è possibile sopportare una situazione difficile in congregazione?

      6 Come Dio sostiene la sua organizzazione in generale, il suo braccio dà sostegno ai singoli individui che ne fanno parte. Naturalmente, la situazione non è perfetta in nessuna congregazione, poiché tutti gli uomini sono imperfetti. (Romani 5:12) A volte, quindi, alcuni servitori di Geova possono dover affrontare una situazione difficile in congregazione. Ad esempio, mentre Gaio compiva “un’opera fedele” ricevendo in maniera ospitale i fratelli in visita, Diotrefe non li riceveva e cercava persino di cacciare dalla congregazione quelli che erano ospitali. (3 Giovanni 5, 9, 10) Nondimeno, Geova aiutò Gaio e altri a continuare a mostrare ospitalità per sostenere l’opera di predicare il Regno. La preghiera e la fiducia in Dio ci dovrebbero aiutare a continuare a compiere opere fedeli mentre attendiamo che lui corregga una situazione che forse sta mettendo alla prova la nostra fede.

      7. Nonostante quali circostanze i leali cristiani che facevano parte della congregazione di Corinto si mostrarono all’altezza della loro dedicazione a Dio?

      7 Supponiamo che foste parte della congregazione che esisteva nel I secolo a Corinto. Ci fu un periodo in cui l’unità di questa congregazione fu minacciata da fazioni interne, e il suo spirito fu messo in pericolo dal fatto che veniva tollerata l’immoralità. (1 Corinti 1:10, 11; 5:1-5) I credenti si accusavano davanti a tribunali mondani, e alcuni litigavano per varie questioni. (1 Corinti 6:1-8; 8:1-13) Contese, gelosie, ira e disordine rendevano la vita difficile. Alcuni giungevano al punto di mettere in dubbio l’autorità di Paolo e di sminuire le sue capacità oratorie. (2 Corinti 10:10) Tuttavia, i membri leali di questa congregazione si mostrarono all’altezza della loro dedicazione a Dio durante quel periodo difficile.

      8, 9. Cosa dovremmo fare se ci si presenta una situazione difficile nella congregazione?

      8 Se sorge una situazione difficile, dobbiamo rimanere uniti al popolo di Dio. (Confronta Giovanni 6:66-69). Usiamo pazienza gli uni con gli altri, riconoscendo che alcuni individui ci mettono più tempo di altri a rivestirsi della “nuova personalità” e di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità. Visto inoltre che i servitori di Dio provengono da ambienti diversi, abbiamo tutti bisogno di mostrare amore e di essere pronti a perdonare. — Colossesi 3:10-14.

      9 Dopo aver servito Geova per molti anni, un fratello disse: “La cosa più importante per me è stata senz’altro il rimanere unito all’organizzazione visibile di Geova. Ho imparato presto, per esperienza, che è sbagliato confidare nei ragionamenti umani. Da quando la mia mente si è convinta di questo, sono stato determinato a rimanere unito alla fedele organizzazione. In quale altro modo si possono ottenere l’approvazione e la benedizione di Geova?” Avete lo stesso apprezzamento per il vostro privilegio di servire Geova insieme al suo popolo gioioso? (Salmo 100:2) In tal caso, nulla potrà allontanarvi dall’organizzazione di Dio o distruggere la vostra relazione con Colui il cui braccio salva tutti coloro che lo amano.

      Aiuto di fronte alle tentazioni

      10. (a) In che modo la preghiera aiuta il popolo di Dio ad affrontare le tentazioni? (b) Cosa assicura Paolo in 1 Corinti 10:13?

      10 Essendo noi membri fedeli della sua organizzazione, Dio ci aiuta quando siamo nella prova. Ad esempio, ci aiuta a rimanere integri a lui di fronte alle tentazioni. Naturalmente, dovremmo pregare in armonia con le parole di Gesù: “Non ci condurre in tentazione, ma liberaci dal malvagio”, Satana il Diavolo. (Matteo 6:9-13) In effetti, in questo modo chiediamo a Dio che non permetta che cediamo di fronte alla tentazione di disubbidirgli. Dio inoltre esaudisce le nostre preghiere quando gli chiediamo la sapienza necessaria per superare le prove. (Giacomo 1:5-8) E i servitori di Geova possono essere certi del suo aiuto, poiché Paolo disse: “Nessuna tentazione vi ha colti eccetto ciò che è comune agli uomini. Ma Dio è fedele, e non lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare, ma con la tentazione farà anche la via d’uscita perché la possiate sopportare”. (1 Corinti 10:13) Da dove nasce tale tentazione, e in che modo Dio provvede la via d’uscita?

      11, 12. A quali tentazioni cedettero gli israeliti, e come possiamo trarre beneficio dalle loro esperienze?

      11 La tentazione nasce da circostanze che possono indurci ad essere infedeli a Dio. Paolo disse: “Queste cose divennero nostri esempi, affinché non siamo desiderosi di cose dannose, proprio come [gli israeliti] le desiderarono. Né divenite idolatri, come alcuni di loro; come è scritto: ‘Il popolo si mise a sedere per mangiare e bere, e si alzarono per divertirsi’. Né pratichiamo la fornicazione, come alcuni di essi commisero fornicazione, solo per cadere, ventitremila d’essi in un giorno. Né mettiamo Geova alla prova, come alcuni di loro lo misero alla prova, solo per perire mediante i serpenti. Né siate mormoratori, come alcuni di loro mormorarono, solo per perire ad opera del distruttore”. — 1 Corinti 10:6-10.

      12 Gli israeliti desiderarono cose dannose quando cedettero alla tentazione di essere avidi nel raccogliere e mangiare le quaglie che Dio aveva miracolosamente provveduto. (Numeri 11:19, 20, 31-35) In precedenza essi erano divenuti idolatri quando l’assenza di Mosè fece sorgere la tentazione di adorare il vitello. (Esodo 32:1-6) Migliaia di loro persero la vita perché cedettero alla tentazione e commisero fornicazione con donne moabite. (Numeri 25:1-9) Quando gli israeliti si lasciarono tentare e mormorarono in relazione alla distruzione dei ribelli Cora, Datan, Abiram e dei loro compagni, 14.700 di loro perirono a causa di un flagello di origine divina. (Numeri 16:41-49) Noi possiamo trarre beneficio da queste esperienze se ci rendiamo conto che nessuna di queste tentazioni era tanto grande che gli israeliti non avrebbero potuto resistere. Avrebbero potuto farlo se avessero esercitato fede, se fossero stati riconoscenti per l’amorevole cura di Dio e se avessero capito la giustezza della sua Legge. In tal caso il braccio di Geova li avrebbe potuti salvare, proprio come può salvare noi.

      13, 14. In che modo Geova fa la via d’uscita quando i suoi servitori sono di fronte a una tentazione?

      13 Come cristiani, affrontiamo tentazioni comuni al genere umano. Tuttavia possiamo rimanere fedeli a Dio chiedendo in preghiera il suo aiuto e dandoci da fare per resistere alla tentazione. Dio è fedele, e non permetterà che siamo tentati oltre ciò che possiamo sopportare. Se siamo leali a Geova, non troveremo mai impossibile compiere la sua volontà. Egli fa la via d’uscita rafforzandoci in modo che possiamo resistere alla tentazione. Ad esempio, di fronte alla persecuzione, possiamo essere tentati di scendere a compromessi nella speranza di evitare la tortura o la morte. Ma se confidiamo nel possente braccio di Geova, la tentazione non sarà mai tale da impedire a Dio di rafforzare la nostra fede e di darci la forza di rimanere integri. È proprio come disse l’apostolo Paolo: “Siamo incalzati in ogni modo, ma non alle strette da non muoverci; siamo perplessi, ma non assolutamente senza via d’uscita; siamo perseguitati, ma non abbandonati; siamo abbattuti, ma non distrutti”. — 2 Corinti 4:8, 9.

      14 Geova sostiene il suo popolo anche usando il suo spirito come rammemoratore e insegnante. Esso ci fa ricordare punti scritturali e ci aiuta a capire come applicarli per resistere alla tentazione. (Giovanni 14:26) I fedeli servitori di Geova comprendono le contese implicate nella tentazione e non si fanno ingannare così da seguire una condotta errata. Dio ha fatto la via d’uscita permettendo loro di perseverare sino alla morte senza cedere alla tentazione. (Rivelazione 2:10) Oltre ad aiutare i suoi servitori mediante il suo spirito, Geova usa i suoi angeli a favore della sua organizzazione. — Ebrei 1:14.

      Aiuto in questioni personali

      15. Quale aiuto personale possiamo ricevere dal Cantico dei Cantici?

      15 Chi fa parte dell’organizzazione di Geova ha il Suo aiuto in questioni personali. Ad esempio, alcuni forse stanno cercando un coniuge cristiano. (1 Corinti 7:39) Chi è vittima di una delusione può trovare utile pensare a Salomone, re d’Israele. Egli non riuscì a ottenere la mano di una ragazza sulamita poiché essa amava un umile pastore. Il racconto che il re stesso fece di questo episodio si potrebbe chiamare “Il cantico dell’amore frustrato di Salomone”. Se i nostri sentimenti non sono corrisposti da una certa persona forse verseremo qualche lacrima, ma Salomone sopravvisse alla sua delusione, e così possiamo sopravvivere anche noi. Lo spirito di Dio può aiutarci a mostrare padronanza di sé e altre sante qualità. La sua Parola ci aiuta ad accettare il fatto, spesso doloroso, che non si può provare amore romantico per chiunque. (Il Cantico dei Cantici 2:7; 3:5) Tuttavia, il Cantico dei Cantici mostra che spesso è possibile trovare un compagno di fede che ci ama. Ciò che più conta, questo “cantico superlativo” si adempie nell’amore che il Pastore eccellente, Gesù Cristo, prova per la sua “sposa”, i 144.000 seguaci unti. — Il Cantico dei Cantici 1:1; Rivelazione 14:1-4; 21:2, 9; Giovanni 10:14.

      16. Cosa può includere la ‘tribolazione nella carne’ che provano i cristiani sposati?

      16 Anche chi sposa un credente ha ‘tribolazione nella carne’. (1 Corinti 7:28) Ci saranno ansietà e preoccupazioni relative al marito, alla moglie e ai figli. (1 Corinti 7:32-35) Una malattia può complicare le cose e causare stress. La persecuzione o qualche difficoltà economica possono rendere difficile a un padre cristiano provvedere le cose necessarie per la famiglia. Genitori e figli possono venire separati dalla prigionia; alcuni possono essere torturati e persino messi a morte. Ma in tutte queste situazioni possiamo resistere alla tentazione di rinnegare la fede se confidiamo veramente nel salvifico braccio di Geova. — Salmo 145:14.

      17. Quali problemi familiari Dio diede a Isacco e Rebecca la forza di sopportare?

      17 Può darsi che dobbiamo sopportare alcune prove a lungo. Ad esempio, un figlio può addolorare i suoi devoti genitori sposando un’incredula. Questo accadde nella famiglia del patriarca Isacco e di sua moglie Rebecca. Il loro figlio quarantenne Esaù sposò due ittite che furono “fonte di amarezza di spirito per Isacco e Rebecca”, tant’è vero che “Rebecca diceva ad Isacco: ‘Aborro questa mia vita a causa delle figlie di Het. Se Giacobbe [l’altro loro figlio] prende moglie dalle figlie di Het come queste dalle figlie del paese, a che mi giova la vita?’” (Genesi 26:34, 35; 27:46) A quanto pare, l’anima giusta di Rebecca era tormentata da questo problema che durava nel tempo. (Confronta 2 Pietro 2:7, 8). Tuttavia, il braccio di Geova sostenne Isacco e Rebecca, permettendo loro di sopportare questa prova e allo stesso tempo di mantenere una forte relazione con Lui.

      18. Quale prova personale sopportò C. T. Russell con l’aiuto di Dio?

      18 È molto triste vedere un familiare battezzato che rallenta nel servire Dio. (Confronta 2 Timoteo 2:15). Tuttavia, alcuni hanno dovuto affrontare addirittura la morte spirituale di un coniuge, come accadde a Charles T. Russell, primo presidente della Società (Watch Tower). Sua moglie troncò ogni legame con la Società e lo abbandonò nel 1897, dopo quasi 18 anni di matrimonio. Nel 1903 essa chiese la separazione legale, che fu concessa nel 1908. Il dolore del fratello Russell traspare chiaramente da una lettera che egli le scrisse: “Ho pregato fervidamente il Signore a tuo favore. . . . Non ti tedierò raccontandoti quanto soffro, né tenterò di far leva sui tuoi sentimenti spiegandoti come mi sento quando, di tanto in tanto, il mio sguardo si posa sui tuoi vestiti o su altri oggetti che mi ricordano vivamente com’eri prima — così piena d’amore, di comprensione e di attenzioni — lo spirito di Cristo. . . . Oh, rifletti in preghiera su ciò che sto per dire. E sii certa che la cosa che più mi addolora, e mi affligge profondamente, non è il fatto che resterò solo per il resto dei miei giorni, ma la tua caduta, mia cara, il fatto che ti ho persa per sempre, per quanto mi è dato di vedere”. Nonostante questo dolore, Russell ebbe il sostegno di Dio sino alla fine della sua vita terrena. (Salmo 116:12-15) Geova sostiene sempre i suoi leali servitori.

      Geova salva da tutte le angustie

      19. Cosa dovremmo ricordare se un problema angustioso continua ad affliggerci?

      19 I servitori di Geova sanno che lui è “un Dio di atti di salvezza”, “che ogni giorno porta il carico per noi”. (Salmo 68:19, 20) Pertanto, quali membri dedicati della sua organizzazione terrena, non cediamo mai alla disperazione se problemi angustiosi continuano ad affliggerci. Ricordiamo che “Dio è per noi rifugio e forza, un aiuto che si può trovare prontamente durante le angustie”. (Salmo 46:1) Se confidiamo in lui saremo sempre ricompensati. “Interrogai Geova, ed egli mi rispose”, disse Davide, “e mi liberò da tutti i miei spaventi. . . . Questo afflitto chiamò, e Geova stesso udì. E lo salvò da tutte le sue angustie”. — Salmo 34:4-6.

      20. A quale domanda vogliamo ancora rispondere?

      20 Sì, il nostro Padre celeste salva il suo popolo da tutte le angustie. Egli sostiene la sua organizzazione terrena, provvedendo aiuto sia a livello di congregazione che a livello personale. Sì, “Geova non abbandonerà il suo popolo”. (Salmo 94:14) Ma ora analizziamo alcuni modi in cui Geova aiuta i suoi servitori a livello individuale. In che modo il nostro Padre celeste sostiene i suoi servitori che sono malati, depressi, sopraffatti dal dolore a motivo di un lutto oppure angustiati per i propri errori? Come vedremo, anche in queste circostanze abbiamo motivo di confidare nel possente braccio di Geova.

  • Fate delle braccia eterne di Geova il vostro sostegno
    La Torre di Guardia 1991 | 1° ottobre
    • Fate delle braccia eterne di Geova il vostro sostegno

      “Eccelso tuo rifugio è l’Eterno Iddio, e in basso sono le Sue braccia eterne”. — DEUTERONOMIO 33:27, Bibbia rabbinica, ed. Marietti.

      1, 2. Perché il popolo di Geova può avere fiducia nel suo sostegno?

      GEOVA ha cura del suo popolo. Ad esempio, tutto il periodo di angustia degli israeliti “fu angustioso per lui”! Spinto dall’amore e dalla compassione, egli “li sollevava e li portava”. (Isaia 63:7-9) Perciò, se gli siamo fedeli, possiamo avere fiducia nel suo sostegno.

      2 Il profeta Mosè disse: “L’Iddio dei tempi antichi è un rifugio, e di sotto sono le braccia di durata indefinita”. (Deuteronomio 33:27) Un’altra traduzione dice: “Eccelso tuo rifugio è l’Eterno Iddio, e in basso sono le Sue braccia eterne”. (Bibbia rabbinica, ed. Marietti) Ma in che modo le braccia di Dio sostengono i suoi servitori?

      Perché ci sono tante difficoltà?

      3. Quand’è che l’umanità ubbidiente godrà appieno della “gloriosa libertà dei figli di Dio”?

      3 Servire Geova non ci mette al riparo dalle difficoltà comuni agli esseri umani imperfetti. Giobbe, un servitore di Dio, disse: “L’uomo, nato di donna, è di breve vita e sazio di agitazione”. (Giobbe 14:1) In quanto ai “giorni dei nostri anni”, il salmista disse che “la loro insistenza è sull’affanno e sulle cose nocive”. (Salmo 90:10) La vita sarà così fino al tempo in cui ‘la creazione sarà resa libera dalla schiavitù alla corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio’. (Romani 8:19-22) Questo accadrà durante il Regno millenario di Cristo. In quel tempo, grazie al sacrificio di riscatto di Gesù, i sudditi umani del Regno saranno liberati dal peccato e dalla morte. Entro la fine del Millennio, Cristo e i suoi re-sacerdoti associati aiuteranno l’umanità ubbidiente a raggiungere la perfezione, e i nomi di quelli che rimarranno leali a Dio durante la prova finale causata da Satana e dai suoi demoni saranno scritti in maniera permanente nel “libro della vita”. (Rivelazione 20:12-15) Allora essi godranno appieno la gloriosa libertà dei figli di Dio.

      4. Anziché lamentarci della nostra sorte, cosa dovremmo fare?

      4 Nel frattempo, anziché lamentarci della nostra sorte, confidiamo in Geova. (1 Samuele 12:22; Giuda 16) Mostriamo anche gratitudine per il nostro Sommo Sacerdote, Gesù, mediante il quale possiamo accostarci a Dio “affinché otteniamo misericordia e troviamo immeritata benignità per ricevere aiuto al tempo opportuno”. (Ebrei 4:14-16) Non dovremmo mai fare come Adamo, il quale, in pratica, accusò ingiustamente Geova di avergli dato una cattiva moglie, dicendo: “La donna che desti perché fosse con me, essa mi ha dato del frutto dell’albero e così ho mangiato”. (Genesi 3:12) Dio dà cose buone e non ci causa difficoltà. (Matteo 5:45; Giacomo 1:17) Le avversità sono spesso il risultato della nostra stessa mancanza di sapienza o di errori altrui. Inoltre, a volte subiamo avversità perché siamo peccatori e viviamo in un mondo che giace nel potere di Satana. (Proverbi 19:3; 1 Giovanni 5:19) Tuttavia, le braccia eterne di Geova sostengono sempre i suoi leali servitori che pregano e confidano in lui e che applicano personalmente i consigli della sua Parola. — Salmo 37:5; 119:105.

      Sostegno durante la malattia

      5. Di che incoraggiamento può essere Salmo 41:1-3 per chi è malato?

      5 Capita quasi a tutti, prima o poi, di soffrire a causa di una malattia. Tuttavia, Davide disse: “Felice è chiunque mostra considerazione al misero; nel giorno della calamità Geova gli provvederà scampo. Geova stesso lo custodirà e lo conserverà in vita. Egli sarà dichiarato felice sulla terra; e non lo potrai cedere all’anima dei suoi nemici. Geova stesso lo sosterrà su un divano di malattia; certamente cambierai tutto il suo letto durante la sua infermità”. — Salmo 41:1-3.

      6, 7. In che modo Dio aiutò Davide quand’era su un letto di malattia, e di che incoraggiamento può essere questo per gli odierni servitori di Geova?

      6 Chi è premuroso aiuta chi è nel bisogno. Il “giorno della calamità” può essere qualsiasi circostanza calamitosa o qualsiasi lungo periodo di difficoltà che indebolisce la persona. Egli confida in Dio perché lo custodisca durante l’infermità, e altri ‘lo dichiarano felice sulla terra’ divulgando la notizia del modo misericordioso in cui Geova lo tratta. Dio sostenne Davide “su un divano di malattia”, forse durante il difficile periodo in cui Absalom, figlio di Davide, cercò di usurpare il trono di Israele. — 2 Samuele 15:1-6.

      7 Avendo egli stesso mostrato considerazione al misero, Davide riteneva che Dio l’avrebbe sostenuto mentre giaceva privo di aiuto in un letto di malattia. (Salmo 18:24-26) Pur essendo gravemente malato aveva fiducia che Dio avrebbe ‘cambiato il suo letto’, non eliminando miracolosamente la malattia, ma rafforzandolo con pensieri confortanti. Sarebbe stato come se Geova trasformasse il suo letto da un letto di malattia in uno di guarigione. Similmente, se siamo servitori di Geova e soffriamo a causa di malattie, le braccia eterne di Geova ci sosterranno.

      Consolazione per i depressi

      8. In che modo un cristiano malato ha mostrato di fare affidamento su Dio?

      8 Le malattie possono portare alla depressione. Un cristiano gravemente malato, che a volte non ha neanche la forza di leggere, spiega: “La mia situazione spesso mi fa sentire depresso e inutile, tanto che a volte mi viene da piangere”. Sapendo che Satana vuole sopraffarlo usando lo scoraggiamento, egli reagisce a questi sentimenti, sapendo che con l’aiuto di Geova non può venir meno. (Giacomo 4:7) Quest’uomo è fonte di incoraggiamento per gli altri che sanno che confida in Dio. (Salmo 29:11) Anche quando è ricoverato, telefona ai malati e ad altri per edificarli spiritualmente. Lui stesso si edifica ascoltando le registrazioni su cassetta delle melodie del Regno e di articoli di questa rivista e della rivista Svegliatevi!, nonché stando in compagnia di altri cristiani. Questo fratello dice: “Parlo regolarmente a Geova in preghiera, chiedendogli di darmi la forza, la guida, il conforto e l’aiuto necessario per perseverare”. Se siete un cristiano che ha gravi problemi di salute, confidate sempre in Geova e fate delle sue braccia eterne il vostro sostegno.

      9. Quali esempi indicano che la depressione a volte affligge anche persone devote?

      9 La depressione è un problema antico. Quando era nella prova, Giobbe parlò come un uomo che si sentiva abbandonato da Dio. (Giobbe 29:2-5) La preoccupazione per la condizione desolata di Gerusalemme e delle sue mura rattristò Neemia, e Pietro si sentì talmente male per aver rinnegato Cristo che pianse amaramente. (Neemia 2:1-8; Luca 22:62) Epafrodito era depresso perché i cristiani di Filippi avevano saputo che si era ammalato. (Filippesi 2:25, 26) Anche alcuni cristiani di Tessalonica soffrivano di depressione, poiché Paolo esortò i fratelli di quella congregazione a ‘parlare in maniera consolante alle anime depresse’. (1 Tessalonicesi 5:14) Perciò, in che modo Dio aiuta tali individui?

      10. Cosa può essere utile per combattere la depressione?

      10 La scelta delle terapie mediche da seguire nei casi di depressione grave è una questione personale.a (Galati 6:5) Può essere utile concedersi sufficiente riposo e condurre un’attività equilibrata. Invece di considerare i diversi problemi come un unico grosso ostacolo, chi è depresso può trovare utile darsi da fare per risolverli uno alla volta. L’aiuto e il conforto degli anziani di congregazione possono essere molto utili, specie se questo problema emotivo sta destando delle preoccupazioni spirituali. (Giacomo 5:13-15) Soprattutto, è essenziale confidare in Geova, ‘gettando su di lui tutta la nostra ansietà, perché egli ha cura di noi’. Pregando in maniera costante e sincera si può ottenere ‘la pace di Dio che custodisce il cuore e le facoltà mentali mediante Cristo Gesù’. — 1 Pietro 5:6-11; Filippesi 4:6, 7.

      Geova ci aiuta a superare la perdita di una persona cara

      11-13. Cosa può contribuire ad alleviare il dolore che si prova quando muore una persona cara?

      11 Un’altra esperienza angustiosa è la morte di una persona cara. Abraamo fece lamento quando perse sua moglie Sara. (Genesi 23:2) Davide soffrì molto quando suo figlio Absalom morì. (2 Samuele 18:33) Persino l’uomo perfetto Gesù “cedette alle lacrime” di fronte alla morte del suo amico Lazzaro! (Giovanni 11:35) È chiaro quindi che la morte di una persona cara è un motivo di tristezza. Ma cosa può aiutare a superare il dolore?

      12 Dio aiuta i suoi servitori a sopportare l’enorme dolore che si prova quando si perde una persona cara. La sua Parola dice che ci sarà una risurrezione. Pertanto, noi ‘non ci rattristiamo come fanno anche gli altri che non hanno speranza’. (1 Tessalonicesi 4:13; Atti 24:15) Lo spirito di Geova ci aiuta ad avere pace e fede e a meditare sul meraviglioso futuro che la sua Parola promette, così che non siamo completamente sopraffatti da pensieri tristi riguardo alla persona cara che è morta. Inoltre, si può avere sollievo leggendo le Scritture e pregando “l’Iddio di ogni conforto”. — 2 Corinti 1:3, 4; Salmo 68:4-6.

      13 Possiamo trarre conforto dalla speranza della risurrezione, come fece il devoto Giobbe, che esclamò: “Oh [Geova,] mi nascondessi tu nello Sceol, mi tenessi celato finché si ritragga la tua ira, mi stabilissi un limite di tempo e ti ricordassi di me! Se un uomo robusto muore, può egli tornare a vivere? Tutti i giorni del mio lavoro obbligatorio aspetterò, finché venga il mio sollievo. Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò. Bramerai l’opera delle tue mani”. (Giobbe 14:13-15) Di solito non ci rattristiamo molto quando un caro amico parte per un viaggio, poiché ci aspettiamo di rivederlo. Se consideriamo la morte di un cristiano fedele in maniera simile, il dolore che si prova quando muore una persona cara, per quanto grande, può essere alleviato. Se questo cristiano aveva una speranza terrena, si risveglierà dal sonno della morte qui sulla terra durante il Regno millenario di Cristo. (Giovanni 5:28, 29; Rivelazione 20:11-13) E se anche noi speriamo di vivere sulla terra per sempre, potremo essere qui ad accogliere il nostro caro risuscitato.

      14. In che modo due vedove cristiane hanno affrontato la morte del marito?

      14 Dopo la morte del marito, una sorella capiva che per lei la vita doveva continuare, sempre nel servizio di Dio. Oltre a tenersi occupata avendo “molto da fare nell’opera del Signore”, fece una coperta patchwork composta di 800 pezzi. (1 Corinti 15:58) “È stata una buona idea”, dice, “perché per tutto il tempo che lavoravo potevo ascoltare melodie del Regno e cassette bibliche, così da tenere la mente occupata”. Questa sorella ricorda con piacere la visita di un anziano esperto e di sua moglie. Bibbia alla mano, l’anziano indicò che Dio si interessa veramente delle vedove. (Giacomo 1:27) Anche un’altra cristiana non cedette all’autocommiserazione quando suo marito morì. Apprezzò il sostegno degli amici e si interessò maggiormente degli altri. Essa dice: “Ho pregato più spesso e ho coltivato una relazione più stretta con Geova”. Che benedizione avere il sostegno delle braccia eterne di Dio!

      Aiuto quando sbagliamo

      15. Qual è la sostanza delle parole di Davide riportate in Salmo 19:7-13?

      15 Anche se amiamo la legge di Geova, a volte sbagliamo. Senza dubbio questo è per noi motivo di angustia, come lo era per Davide, il quale considerava le leggi, i rammemoratori, gli ordini e le decisioni giudiziarie di Dio più desiderabili dell’oro. Davide disse: “Il tuo proprio servitore è stato da esse avvertito; nell’osservarle c’è una grande ricompensa. Gli sbagli, chi li può discernere? Dai peccati nascosti dichiarami innocente. Anche dagli atti presuntuosi trattieni il tuo servitore; non mi dominino. In tal caso sarò completo, e sarò rimasto innocente da molta trasgressione”. (Salmo 19:7-13) Analizziamo queste parole.

      16. Perché dovremmo evitare la presunzione?

      16 Gli atti presuntuosi sono peccati molto più gravi degli sbagli. Saul fu rigettato come re per aver offerto presuntuosamente un sacrificio e per aver risparmiato il re amalechita Agag e il meglio delle spoglie, nonostante Dio avesse comandato che gli amalechiti fossero votati alla distruzione. (1 Samuele 13:8-14; 15:8-19) Il re Uzzia fu colpito con la lebbra per aver voluto svolgere presuntuosamente compiti sacerdotali. (2 Cronache 26:16-21) Quando l’arca del patto veniva portata a Gerusalemme e i bovini che tiravano il carro la fecero quasi rovesciare, Dio colpì a morte Uzza per aver afferrato in maniera irriverente l’Arca per tenerla ferma. (2 Samuele 6:6, 7) Perciò, se siamo incerti su ciò che dobbiamo fare o se non sappiamo se siamo autorizzati o no a fare una determinata cosa, mostriamoci modesti e consultiamo chi ha discernimento. (Proverbi 11:2; 13:10) Naturalmente, se qualche volta siamo stati presuntuosi, dovremmo chiedere perdono in preghiera e chiedere a Dio di aiutarci in futuro a stare in guardia contro la presunzione.

      17. In che modo i peccati nascosti possono influire su una persona, e tuttavia come si possono ottenere perdono e sollievo?

      17 I peccati nascosti possono essere fonte di angustia. Secondo Salmo 32:1-5, Davide cercò di nascondere il suo peccato, ma disse: “Quando tacevo le mie ossa si consumarono per il mio gemere tutto il giorno. Poiché giorno e notte la tua mano era grave su di me. L’umore della mia vita si è cambiato come all’arido calore dell’estate”. Cercare di mettere a tacere una coscienza sporca consumava Davide, e l’angustia gli toglieva le forze proprio come la siccità o l’arido calore estivo privano un albero della sua umidità vitale. A quanto pare, Davide soffriva mentalmente e fisicamente e aveva perso la gioia perché non aveva confessato il suo errore. Solo confessandolo a Dio poteva ottenere perdono e sollievo. Davide disse: “Felice è colui la cui rivolta è perdonata, il cui peccato è coperto. . . . Infine ti confessai il mio peccato e non coprii il mio errore. Dissi: ‘Farò confessione delle mie trasgressioni a Geova’. E tu stesso perdonasti l’errore dei miei peccati”. L’amorevole aiuto degli anziani cristiani può aiutare a promuovere la guarigione spirituale. — Proverbi 28:13; Giacomo 5:13-20.

      18. Cosa dimostra che il peccato può avere effetti a lungo termine, ma cosa può essere di conforto in tali circostanze?

      18 Il peccato può avere conseguenze a lungo termine. Fu così nel caso di Davide, che commise adulterio con Betsabea, fece in modo che suo marito morisse e poi sposò la vedova incinta. (2 Samuele 11:1-27) Anche se Dio fu misericordioso con Davide a motivo del patto del Regno, del suo pentimento e del modo misericordioso in cui egli aveva trattato altri, Davide subì ‘la calamità dalla sua propria casa’. (2 Samuele 12:1-12) Il bambino frutto del rapporto adulterino morì. Amnon, figlio di Davide, violentò la sorellastra Tamar e fu ucciso per ordine di Absalom, il fratello di lei. (2 Samuele 12:15-23; 13:1-33) Absalom disonorò Davide avendo relazione con le sue concubine e cercò di usurpare il trono, ma perse la vita. (2 Samuele 15:1–18:33) Il peccato ha sempre degli strascichi. Ad esempio, chi trasgredisce le leggi di Dio e viene disassociato può pentirsi ed essere riassociato nella congregazione, ma possono volerci anni prima di riavere una buona reputazione e di superare il trauma emotivo causato dal peccato. Nel frattempo, com’è confortante avere il perdono di Geova e il sostegno delle sue braccia eterne!

      Liberàti dalle nostre difficoltà

      19. In che modo lo spirito di Dio può essere d’aiuto quando affrontiamo una prova difficile?

      19 Quando affrontiamo una prova difficile, potremmo non avere sufficiente sapienza e forza per prendere una decisione e attenerci ad essa. In tal caso, lo spirito di Dio “viene in aiuto della nostra debolezza; poiché non sappiamo per che cosa dobbiamo pregare secondo il bisogno, ma lo spirito stesso intercede per noi con gemiti inespressi”. (Romani 8:26) Se Geova fa sì che le circostanze cambino, dovremmo esserne grati. Tuttavia, il suo braccio ci può salvare in un altro modo. Se preghiamo per avere sapienza, Geova mediante il suo spirito può indicarci cosa dovremmo fare e può darci la forza necessaria per farlo. (Giacomo 1:5-8) Con il suo aiuto, possiamo perseverare quando siamo “addolorati da varie prove” e uscirne con la fede provata e rafforzata. — 1 Pietro 1:6-8.

      20. Quale sarà il risultato se faremo davvero delle braccia eterne di Geova il nostro sostegno?

      20 Non stanchiamoci mai di rivolgerci a Dio in preghiera. “I miei occhi sono di continuo verso Geova, poiché è lui che fa uscire i miei piedi dalla rete”, disse Davide. “Volgi verso di me la tua faccia, e mostrami favore; poiché sono solitario e afflitto. Le angustie del mio cuore si sono moltiplicate; oh fammi uscire dalle difficoltà in cui mi trovo. Vedi la mia afflizione e il mio affanno, e perdona tutti i miei peccati”. (Salmo 25:15-18) Come fece con Davide, Geova Dio libererà anche noi, concedendoci il suo favore e il suo perdono, se realmente faremo delle sue braccia eterne il nostro sostegno.

      [Nota in calce]

      a Vedi gli articoli sulla depressione in Svegliatevi! del 22 ottobre 1987, pagine 2-16, e dell’8 novembre 1987, pagine 12-16.

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi