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Aiutiamo gli uomini a progredire spiritualmenteLa Torre di Guardia 2011 | 15 novembre
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Aiutiamo gli uomini a progredire spiritualmente
‘Da ora in poi prenderai persone vive’. — LUCA 5:10.
1, 2. (a) Come reagirono gli uomini alla predicazione di Gesù? (b) Cosa prenderemo in esame in questo articolo?
DURANTE un giro di predicazione in tutta la Galilea, Gesù e i suoi discepoli salgono su una barca per ritirarsi in un luogo solitario. Le folle, però, li seguono a piedi. Quel giorno coloro che vanno da Gesù sono “circa cinquemila uomini, oltre alle donne e ai bambini”. (Matt. 14:21) In un’altra circostanza, molti accorrono da lui sperando di essere guariti e per ascoltarlo. Fra loro ci sono “quattromila uomini, oltre alle donne e ai bambini”. (Matt. 15:38) Evidentemente tra coloro che andavano da Gesù e si interessavano dei suoi insegnamenti c’erano molti uomini. In effetti egli stesso si aspettava che molti altri accettassero la verità, poiché dopo aver fatto fare una pesca miracolosa ai discepoli disse a Simone: “Da ora in poi prenderai uomini [o persone] vivi”. (Luca 5:10) I discepoli dovevano calare le loro reti nel mare dell’umanità e potevano aspettarsi di pescare persone di ogni tipo, fra cui molti uomini.
2 Anche oggi ci sono uomini che si interessano del messaggio che predichiamo e accettano di studiare la Bibbia con noi. (Matt. 5:3) Molti di loro, però, si tirano indietro e non progrediscono spiritualmente. Come possiamo aiutarli? Anche se Gesù non organizzò un ministero finalizzato alla ricerca degli uomini, affrontò senza dubbio argomenti che stavano a cuore agli uomini dei suoi giorni. Tenendo in mente il suo esempio, vediamo come possiamo aiutare gli uomini ad affrontare tre potenziali ostacoli: (1) la necessità di guadagnarsi da vivere, (2) il timore di quello che pensano gli altri e (3) il senso di inadeguatezza.
La necessità di guadagnarsi da vivere
3, 4. (a) Cos’è che molti uomini ritengono di primaria importanza? (b) Perché molti uomini antepongono la necessità di guadagnarsi da vivere alla spiritualità?
3 “Maestro”, disse uno scriba a Gesù, “ti seguirò dovunque tu stia per andare”. Comunque, quando Gesù gli spiegò che ‘il Figlio dell’uomo non aveva dove adagiare la testa’, lo scriba ebbe un ripensamento. A quanto pare lo preoccupava l’idea di non sapere come si sarebbe procurato il pasto successivo o dove sarebbe vissuto, dato che le Scritture non indicano che diventasse un seguace di Cristo. — Matt. 8:19, 20.
4 Spesso gli uomini antepongono la sicurezza materiale alla spiritualità. Per molti di loro farsi un’istruzione di alto livello e trovare un lavoro ben pagato sono cose di primaria importanza. Secondo il loro modo di vedere, guadagnare denaro è più importante e pratico di qualsiasi beneficio che potrebbero avere studiando le Scritture e coltivando una stretta relazione con Dio. Forse sono attratti dagli insegnamenti della Bibbia, ma “le ansietà di questo sistema di cose e il potere ingannatore delle ricchezze” soffocano quel po’ di interesse che potrebbero avere. (Mar. 4:18, 19) Consideriamo dunque come Gesù aiutò i discepoli a rivedere le loro priorità.
5, 6. Cosa aiutò Andrea, Pietro, Giacomo e Giovanni a modificare le loro priorità per quanto riguardava la partecipazione all’opera di predicazione e la necessità di guadagnarsi da vivere?
5 Andrea e suo fratello, Simon Pietro, avevano un’attività di pesca insieme a Giovanni, suo fratello Giacomo e il loro padre Zebedeo. Il lavoro andava abbastanza bene da richiedere l’aiuto di uomini salariati. (Mar. 1:16-20) Quando Andrea e Giovanni sentirono per la prima volta parlare di Gesù da Giovanni il Battezzatore, si convinsero di aver trovato il Messia. Andrea diede la notizia al fratello Simon Pietro, e forse anche Giovanni fece lo stesso con suo fratello Giacomo. (Giov. 1:29, 35-41) Nei mesi successivi tutt’e quattro stettero insieme a Gesù mentre predicava in Galilea, Giudea e Samaria; quindi tornarono alla loro attività di pesca. Anche se avevano interesse per le cose spirituali, il ministero non aveva la priorità nella loro vita.
6 Qualche tempo dopo Gesù invitò Pietro e Andrea a seguirlo e diventare “pescatori di uomini”. Cosa fecero i due fratelli? “Abbandonate subito le reti, lo seguirono”, dice il Vangelo. Lo stesso fecero Giacomo e Giovanni: “Lasciata subito la barca e il loro padre, lo seguirono”. (Matt. 4:18-22) Cosa aiutò questi uomini a dedicarsi a tempo pieno al ministero? Si trattò di una decisione presa d’impulso? Niente affatto! Nei mesi precedenti essi avevano ascoltato Gesù, lo avevano visto compiere miracoli, avevano notato il suo zelo per la giustizia ed erano stati testimoni dello straordinario effetto della sua predicazione. Di conseguenza, la loro fede e la loro fiducia in Geova si erano rafforzate.
7. Come possiamo aiutare chi studia la Bibbia con noi a imparare ad avere fiducia nella capacità di Geova di provvedere il necessario ai suoi servitori?
7 Come possiamo imitare Gesù e aiutare chi studia la Bibbia con noi a imparare ad avere fiducia in Geova? (Prov. 3:5, 6) Il nostro modo d’insegnare ha un peso considerevole. Quando insegniamo, possiamo sottolineare che Dio promette di benedirci abbondantemente se mettiamo il Regno al primo posto. (Leggi Malachia 3:10; Matteo 6:33). Per quanto sia utile usare vari versetti per spiegare che Geova provvede il necessario ai suoi servitori, non dobbiamo sottovalutare l’effetto del nostro stesso esempio. Raccontando qualche nostra esperienza possiamo aiutare in notevole misura lo studente ad avere fiducia in Geova. Inoltre possiamo narrare esperienze incoraggianti che abbiamo letto nelle nostre pubblicazioni.a
8. (a) Perché è importante che una persona che studia la Bibbia ‘gusti e veda che Geova è buono’? (b) Come possiamo aiutare lo studente a sperimentare in prima persona la bontà di Geova?
8 Per coltivare una fede forte non basta leggere o sentire di come altri sono stati benedetti da Geova. Chi studia la Bibbia ha anche bisogno di sperimentare la bontà di Geova in prima persona. Il salmista cantò: “Gustate e vedete che Geova è buono; felice è l’uomo robusto che si rifugia in lui”. (Sal. 34:8) Come possiamo aiutare coloro che studiano la Bibbia a capire che Geova è buono? Supponiamo che uno studente, oltre ad avere preoccupazioni di natura economica, stia anche cercando di liberarsi di un vizio, ad esempio il fumo, il gioco d’azzardo o il bere. (Prov. 23:20, 21; 2 Cor. 7:1; 1 Tim. 6:10) Insegnandogli a pregare per avere la forza di vincere tale vizio non lo aiuteremo a sperimentare la bontà di Geova? Pensiamo poi ai risultati che si possono ottenere se incoraggiamo lo studente a dare la precedenza alle cose spirituali prendendosi il tempo ogni settimana per studiare la Bibbia e prepararsi per le adunanze e parteciparvi. Non c’è dubbio che, constatando come Geova benedice i suoi sforzi, la sua fede si rafforzerà.
Il timore di quello che pensano gli altri
9, 10. (a) Perché Nicodemo e Giuseppe di Arimatea mantennero segreto il loro interesse per Gesù? (b) Perché oggi alcuni uomini esitano a seguire Cristo?
9 Alcuni uomini potrebbero esitare a seguire Cristo pienamente a causa delle pressioni degli altri. Nicodemo e Giuseppe di Arimatea mantennero segreto l’interesse che nutrivano per Gesù perché avevano timore di quello che altri ebrei avrebbero potuto dire o fare se l’avessero scoperto. (Giov. 3:1, 2; 19:38) Questo timore non era frutto dell’immaginazione. Alla fine l’odio dei capi religiosi per Gesù diventò così profondo che chiunque confessasse di avere fede in lui veniva espulso dalla sinagoga. — Giov. 9:22.
10 Nei nostri giorni, in alcuni luoghi, se un uomo si interessa seriamente di Dio, della Bibbia o della religione può essere oggetto di critiche o ostilità da parte di colleghi, amici o parenti. Altrove dire di voler cambiare religione può essere addirittura pericoloso. Le pressioni possono essere particolarmente forti se un uomo presta servizio nell’esercito, è impegnato in politica o ha una posizione in vista nella comunità. Per esempio, in Germania un uomo ha ammesso: “Quello che voi Testimoni predicate riguardo alla Bibbia è vero. Ma se oggi diventassi Testimone, domani lo saprebbero tutti. Cosa penserebbero di me al lavoro, nel vicinato e al club a cui io e la mia famiglia apparteniamo? Non potrei sopportarlo”.
11. In che modo Gesù aiutò i discepoli ad affrontare il timore dell’uomo?
11 Benché nessuno degli apostoli di Gesù fosse codardo, tutti loro dovettero lottare contro il timore dell’uomo. (Mar. 14:50, 66-72) In che modo Gesù li aiutò a fare progresso spirituale nonostante le forti pressioni da parte delle persone attorno a loro? Li preparò ad affrontare l’opposizione che avrebbero subìto. “Felici voi, quando gli uomini vi odieranno”, disse, “e quando vi escluderanno e vi biasimeranno e ripudieranno il vostro nome come malvagio a causa del Figlio dell’uomo”. (Luca 6:22) Gesù avvertì i suoi seguaci che potevano aspettarsi di essere biasimati, e ciò “a causa del Figlio dell’uomo”. Inoltre assicurò loro che se avessero confidato in Dio per ricevere aiuto e forza, egli li avrebbe sostenuti. (Luca 12:4-12) Per di più, Gesù invitò i nuovi a stare liberamente in compagnia dei suoi discepoli e fare amicizia con loro. — Mar. 10:29, 30.
12. Cosa possiamo fare per aiutare i nuovi a vincere il timore dell’uomo?
12 Anche noi dobbiamo aiutare chi studia la Bibbia a vincere il timore dell’uomo. Spesso è più facile affrontare un problema quando ce lo si aspetta. (Giov. 15:19) Ad esempio, perché non aiutare lo studente a preparare risposte semplici, ragionevoli e basate sulla Bibbia a domande e obiezioni che potrebbero fare colleghi e altri? Oltre a dargli la nostra amicizia, possiamo presentargli altri componenti della congregazione, in particolare coloro con cui potrebbe avere affinità. Soprattutto dovremmo insegnargli a pregare regolarmente e di cuore. Questo potrà aiutarlo ad avvicinarsi a Geova Dio e a fare di lui il proprio Rifugio e la propria Roccia. — Leggi Salmo 94:21-23; Giacomo 4:8.
Il senso di inadeguatezza
13. In che modo il senso di inadeguatezza può trattenere alcuni dall’impegnarsi in attività spirituali?
13 Ci sono uomini che si trattengono dall’impegnarsi in attività spirituali perché non leggono bene o non sanno esprimersi con scioltezza, o semplicemente perché sono timidi. Altri si sentono a disagio al pensiero di parlare delle proprie opinioni e dei propri sentimenti in pubblico. Studiare, commentare alle adunanze o parlare della propria fede ad altri potrebbe sembrare un compito al di sopra delle loro possibilità. “Da giovane”, ammette un fratello, “mi avvicinavo in fretta alla porta, facevo finta di suonare il campanello e me ne andavo quatto quatto, sperando che nessuno mi avesse visto o udito. . . . Il pensiero di andare di porta in porta mi faceva star male”.
14. Perché i discepoli di Gesù non riuscirono a guarire un ragazzo indemoniato?
14 Pensate allo sconforto che dovettero provare i discepoli di Gesù quando non riuscirono a guarire un ragazzo indemoniato. Il padre del ragazzo andò da Gesù e disse: “Mio figlio . . . è epilettico e sta male, poiché cade spesso nel fuoco e spesso nell’acqua; e l’ho condotto dai tuoi discepoli, ma non l’hanno potuto guarire”. Gesù espulse il demonio e sanò il ragazzo. Quindi i discepoli si avvicinarono a Gesù e chiesero: “Perché noi non l’abbiamo potuto espellere?” Gesù rispose: “A causa della vostra poca fede. Poiché veramente vi dico: Se avete fede quanto un granello di senape, direte a questo monte: ‘Trasferisciti di qui a là’, ed esso si trasferirà, e nulla vi sarà impossibile”. (Matt. 17:14-20) Per superare ostacoli paragonabili a montagne bisogna avere fede in Geova. Cosa succede se una persona perde di vista questo fatto e comincia a fare affidamento sulle proprie capacità? Non riuscendo in ciò che si è proposta potrebbe finire per pensare di non essere in grado di servire Geova.
15, 16. Come possiamo aiutare uno studente a vincere il senso di inadeguatezza?
15 Un ottimo modo per aiutare uno studente a vincere il senso di inadeguatezza è quello di incoraggiarlo a confidare in Geova invece di preoccuparsi delle sue capacità. Pietro scrisse: “Umiliatevi . . . sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti a suo tempo; mentre gettate su di lui tutta la vostra ansietà”. (1 Piet. 5:6, 7) Questo richiede che aiutiamo lo studente a coltivare la spiritualità. Un uomo dalla mentalità spirituale apprezza profondamente le cose spirituali. Ama la Parola di Dio e manifesta “il frutto dello spirito” nella propria vita. (Gal. 5:22, 23) Dà molta importanza alla preghiera. (Filip. 4:6, 7) Oltre a ciò si rivolge a Dio per avere il coraggio e la forza necessari per affrontare qualsiasi situazione e riuscire ad assolvere qualsiasi incarico. — Leggi 2 Timoteo 1:7, 8.
16 Alcuni studenti potrebbero anche aver bisogno di aiuto pratico per migliorare le loro capacità nella lettura e nel parlare. Altri potrebbero sentirsi indegni di servire Dio a motivo delle cattive azioni che hanno commesso prima di conoscerlo. In entrambi i casi il nostro aiuto, dato con amore e pazienza, può essere proprio ciò di cui hanno bisogno. “I sani non hanno bisogno del medico”, disse Gesù, “ma quelli che stanno male sì”. — Matt. 9:12.
Aiutiamo ancora più uomini a conoscere Geova
17, 18. (a) Come possiamo raggiungere ancora più uomini nel ministero? (b) Cosa tratterà il prossimo articolo?
17 È nostro desiderio che molti altri uomini accettino il significativo e importantissimo messaggio che si trova solo nella Bibbia. (2 Tim. 3:16, 17) Come possiamo perciò raggiungere ancora più uomini nel ministero? Dedicando più tempo alla testimonianza di sera, nei pomeriggi del fine settimana o nei giorni di festa, quando un maggior numero di uomini è a casa. Possiamo chiedere di parlare con il capofamiglia, se è possibile. Quando è appropriato possiamo dare testimonianza informale ai colleghi e cercare di parlare con i mariti delle nostre sorelle.
18 Mentre predichiamo a tutti coloro che incontriamo possiamo essere certi che chi cerca la verità ascolterà il messaggio. Aiutiamo con pazienza tutti quelli che dimostrano sincero interesse per la verità. Ma come possiamo aiutare gli uomini battezzati della congregazione a coltivare il desiderio di assolvere responsabilità nell’organizzazione di Dio e a divenire idonei in tal senso? Il prossimo articolo risponderà a questa domanda.
[Nota in calce]
a Vedi gli annuari dei Testimoni di Geova e le biografie pubblicate nella Torre di Guardia e in Svegliatevi!
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Aiutiamo i fratelli ad avere i requisiti per servire altriLa Torre di Guardia 2011 | 15 novembre
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Aiutiamo i fratelli ad avere i requisiti per servire altri
“Chiunque è ammaestrato perfettamente sarà come il suo maestro”. — LUCA 6:40.
1. In che modo, durante il suo ministero terreno, Gesù pose le fondamenta di una congregazione straordinaria?
A CONCLUSIONE del suo Vangelo l’apostolo Giovanni scrisse: “Ci sono, in effetti, molte altre cose che Gesù fece, le quali, se fossero scritte nei minimi particolari, suppongo che il mondo stesso non potrebbe contenere i rotoli scritti”. (Giov. 21:25) Tra tutte le “cose” che Gesù fece nel corso del suo breve ma dinamico ministero ci fu trovare, preparare e organizzare uomini che avrebbero avuto incarichi di sorveglianza nella congregazione dopo la sua partenza. Quando tornò in cielo nel 33 E.V., Gesù aveva ormai posto le fondamenta di una congregazione straordinaria che presto avrebbe contato migliaia di componenti.
2, 3. (a) Perché c’è urgente bisogno di uomini battezzati che aspirino al privilegio di servire gli altri? (b) Cosa prenderemo in esame in questo articolo?
2 Anche oggi, con oltre sette milioni di proclamatori del Regno attivi in più di 100.000 congregazioni in tutto il mondo, continua ad esserci bisogno di uomini che diano impulso alle attività spirituali. Per esempio, c’è grande bisogno di anziani. I fratelli che aspirano a questo privilegio di servizio meritano una lode perché ‘desiderano un’opera eccellente’. — 1 Tim. 3:1.
3 Comunque i requisiti per ricoprire incarichi di responsabilità nella congregazione non si acquistano in modo automatico. Non sono l’istruzione, l’esperienza o le capacità a rendere qualificati per questo tipo di servizio. Per assolvere dovutamente tale servizio un uomo deve essere idoneo dal punto di vista spirituale. Più di capacità o di doti personali deve avere qualità spirituali. In che modo possiamo aiutare i fratelli ad acquisire tali qualità? “Chiunque è ammaestrato perfettamente sarà come il suo maestro”, disse Gesù. (Luca 6:40) In questo articolo prenderemo in esame alcuni modi in cui il grande Insegnante, Gesù Cristo, aiutò i discepoli ad avere i requisiti necessari per assolvere responsabilità maggiori; vedremo quindi cosa possiamo imparare dal suo esempio.
“Vi ho chiamati amici”
4. In che modo Gesù si dimostrò un vero amico per i discepoli?
4 Gesù considerò i suoi discepoli amici, non subordinati. Stava in loro compagnia, si fidava di loro e ‘faceva conoscere loro tutte le cose che aveva udito dal Padre’. (Leggi Giovanni 15:15). Immaginate come saranno stati emozionati i discepoli quando Gesù rispose alla loro domanda: “Quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?” (Matt. 24:3, 4) Gesù esprimeva loro ciò che pensava e quali erano i sentimenti che provava. Ad esempio, la notte in cui fu tradito portò con sé Pietro, Giacomo e Giovanni nel giardino di Getsemani dove pregò fervidamente, parlando dal profondo del suo cuore afflitto. Può darsi che i tre apostoli non abbiano sentito ciò che Gesù stava dicendo in preghiera, ma devono aver percepito la serietà della circostanza. (Mar. 14:33-38) Pensate inoltre all’effetto che in precedenza la trasfigurazione dovette avere sui tre. (Mar. 9:2-8; 2 Piet. 1:16-18) La stretta amicizia che Gesù aveva coltivato con i discepoli fu un punto fermo che in seguito li aiutò ad assolvere importanti responsabilità.
5. Quali sono alcuni modi in cui gli anziani cristiani si mettono a disposizione degli altri?
5 Oggi gli anziani cristiani, imitando Gesù, desiderano essere amici dei fratelli e aiutarli. Coltivano una calorosa e stretta relazione con loro interessandosi di loro e dedicando loro del tempo. Pur riconoscendo l’importanza della riservatezza, gli anziani non fanno i misteriosi. Si fidano dei fratelli e condividono con loro le verità scritturali che hanno imparato. Un anziano non avrà mai un atteggiamento di superiorità verso un servitore di ministero più giovane. Al contrario, lo considererà un uomo spirituale dalle buone potenzialità che svolge un prezioso servizio a favore della congregazione.
“Vi ho dato il modello”
6, 7. Descrivete l’esempio che Gesù diede ai discepoli e spiegate che effetto ebbe su di loro.
6 Anche se i discepoli di Gesù apprezzavano le cose spirituali, talvolta il loro modo di pensare era influenzato dal loro retaggio. (Matt. 19:9, 10; Luca 9:46-48; Giov. 4:27) Tuttavia Gesù non faceva loro la paternale, né li minacciava. Non li gravava di pretese irragionevoli, e neppure diceva loro di fare cose che lui non era disposto a fare. Al contrario, insegnava loro con l’esempio. — Leggi Giovanni 13:15.
7 Quale modello lasciò Gesù ai discepoli? (1 Piet. 2:21) Condusse una vita semplice così da essere libero di servire gli altri. (Luca 9:58) Gesù era modesto, e il suo insegnamento era sempre basato sulle Scritture. (Giov. 5:19; 17:14, 17) Era avvicinabile e benigno. Le sue azioni erano sempre motivate dall’amore. (Matt. 19:13-15; Giov. 15:12) L’esempio di Gesù ebbe un’influenza positiva sugli apostoli. Per esempio Giacomo fu coraggioso di fronte alla morte, e servì lealmente Dio finché non fu giustiziato. (Atti 12:1, 2) Giovanni seguì fedelmente le orme di Gesù per più di 60 anni. — Riv. 1:1, 2, 9.
8. Che esempio danno gli anziani ai fratelli più giovani e al resto del gregge?
8 Gli anziani che agiscono con altruismo, umiltà e amore danno ai fratelli più giovani l’esempio di cui hanno bisogno. (1 Piet. 5:2, 3) Inoltre, essendo di esempio per quanto riguarda fede, insegnamento, condotta cristiana e ministero provano soddisfazione sapendo che altri possono imitare la loro fede. — Ebr. 13:7.
Li mandò “dando loro questi ordini”
9. Come sappiamo che Gesù addestrò i discepoli a svolgere l’opera di evangelizzazione?
9 Dopo aver zelantemente svolto il ministero per due anni, Gesù ampliò l’opera di predicazione impiegando i dodici apostoli. Prima però diede loro le istruzioni necessarie. (Matt. 10:5-14) Anche quando sfamò miracolosamente una folla di migliaia di persone, Gesù prima spiegò ai discepoli come dividere le persone in gruppi e distribuire il cibo. (Luca 9:12-17) È evidente, perciò, che Gesù addestrava i discepoli dando loro istruzioni chiare e dettagliate. Questo tipo di preparazione, insieme alla potente influenza dello spirito santo, permise in seguito agli apostoli di organizzare la grande opera di predicazione che ebbe inizio nel 33.
10, 11. Cosa si può fare per addestrare gradualmente i nuovi?
10 Oggi un uomo comincia a ricevere istruzione spirituale quando accetta di studiare la Bibbia. Forse ha bisogno di aiuto per leggere bene. Col proseguire dello studio verrà aiutato anche in altri modi. Quando inizierà ad assistere regolarmente alle adunanze continuerà a progredire, partecipando alla Scuola di Ministero Teocratico, diventando un proclamatore non battezzato e così via. Dopo il battesimo il suo addestramento proseguirà, e potrà includere attività come la manutenzione della Sala del Regno. Col tempo il fratello potrà essere aiutato a capire quali requisiti deve soddisfare per diventare servitore di ministero.
11 Quando affidano un incarico a un fratello, gli anziani gli spiegheranno quali sono le procedure organizzative e le istruzioni necessarie per svolgerlo. Al fratello deve essere chiaro cosa ci si aspetta da lui. Se ha difficoltà a svolgere il suo compito, gli anziani non concluderanno frettolosamente che non è idoneo. Piuttosto gli spiegheranno benevolmente gli aspetti in cui ha bisogno di migliorare e ripasseranno con lui gli obiettivi e le istruzioni. Per gli anziani è una gioia vedere che i loro sforzi producono buoni risultati e che i fratelli da loro addestrati provano a loro volta la gioia che deriva dal servire gli altri. — Atti 20:35.
“Chi ascolta il consiglio è saggio”
12. Perché i consigli di Gesù erano efficaci?
12 Gesù preparò i discepoli dando loro consigli adatti ai loro bisogni. Per esempio, rimproverò Giacomo e Giovanni perché volevano far scendere fuoco dal cielo su alcuni samaritani che non avevano ricevuto il loro Maestro. (Luca 9:52-55) Quando la madre di Giacomo e Giovanni andò da Gesù e gli chiese una posizione privilegiata nel Regno per i suoi figli, Gesù si rivolse direttamente ai due fratelli con queste parole: “In quanto a sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo, ma appartiene a coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio”. (Matt. 20:20-23) Gesù diede sempre consigli chiari, pratici e fermamente basati sui princìpi di Dio. Insegnò ai discepoli a ragionare su tali princìpi. (Matt. 17:24-27) Inoltre riconobbe i limiti dei suoi seguaci e non si aspettò la perfezione da loro. I suoi consigli erano frutto di un amore genuino. — Giov. 13:1.
13, 14. (a) Chi ha bisogno di consigli? (b) Fate qualche esempio di consigli che un anziano potrebbe dare a un fratello che non sta facendo progresso spirituale.
13 Ogni uomo che aspira ad avere responsabilità nella congregazione prima o poi avrà bisogno di qualche suggerimento o di qualche consiglio scritturale. “Chi ascolta il consiglio è saggio”, dichiara Proverbi 12:15. “Ho capito che per me la difficoltà maggiore era affrontare le mie carenze”, dice un giovane fratello. “Le parole di un anziano mi hanno aiutato a vedere le cose nella giusta prospettiva”.
14 Se notano che un fratello non sta progredendo spiritualmente per via di qualche comportamento discutibile, gli anziani prendono l’iniziativa per ristabilirlo con uno spirito di mitezza. (Gal. 6:1) A volte, invece, devono dare consigli per correggere un certo atteggiamento. Ad esempio, se un fratello sembra impegnarsi poco, un anziano può fargli notare che Gesù proclamava il messaggio del Regno con zelo, e che incaricò i suoi seguaci di fare discepoli. (Matt. 28:19, 20; Luca 8:1) Se un fratello sembra ambizioso, l’anziano può farlo riflettere su come Gesù aiutò i discepoli a capire i pericoli a cui si espone chi cerca la preminenza. (Luca 22:24-27) Nel caso di un fratello che ha difficoltà a perdonare, poi, può risultare efficace la parabola dello schiavo che rifiutò di annullare un piccolo debito nonostante gliene fosse stato annullato uno ben maggiore. (Matt. 18:21-35) Quando un fratello ha bisogno di consigli, è bene che gli anziani glieli diano il prima possibile. — Leggi Proverbi 27:9.
“Addèstrati”
15. In che modo un fratello può essere sostenuto dalla moglie e dai figli nel servizio che rende alla congregazione?
15 Anche se gli anziani sono i primi ad addestrare i fratelli per ulteriori responsabilità, gli altri possono sostenere i loro sforzi. Per esempio, un fratello può e deve essere aiutato dalla famiglia in questo senso. E se è già un anziano, il sostegno amorevole ed altruistico della moglie e dei figli gli sarà di grande aiuto. Perché possa assolvere il proprio incarico è essenziale che essi siano disposti a “dividerlo” con la congregazione. Il loro spirito di sacrificio è fonte di gioia per lui ed è molto apprezzato dagli altri. — Prov. 15:20; 31:10, 23.
16. (a) Da chi dovrebbe partire il desiderio di avere un privilegio di servizio? (b) Cosa deve fare un fratello per diventare servitore di ministero o anziano?
16 Per quanto gli altri possano aiutarlo e sostenerlo, è il fratello stesso che deve mostrare di avere il desiderio di diventare qualificato per servire nella congregazione. (Leggi Galati 6:5). Ovviamente un fratello non deve essere servitore di ministero o anziano per aiutare gli altri e impegnarsi a fondo nel ministero. Ma se aspira ad avere privilegi nella congregazione deve sforzarsi di soddisfare i requisiti elencati nelle Scritture. (1 Tim. 3:1-13; Tito 1:5-9; 1 Piet. 5:1-3) Quindi se un fratello desidera prestare servizio come servitore di ministero o anziano, ma non è ancora stato nominato, dovrebbe concentrarsi su quegli aspetti della sua spiritualità in cui ha bisogno di migliorare. A tal fine deve leggere la Bibbia regolarmente, studiare in modo diligente, meditare approfonditamente, pregare con sentimento e partecipare al ministero cristiano con zelo. Così facendo potrà applicare personalmente il consiglio che Paolo diede a Timoteo: “Addèstrati avendo di mira la santa devozione”. — 1 Tim. 4:7.
17, 18. Cosa può fare un fratello se timore, senso di inadeguatezza o mancanza di motivazioni lo trattengono dal fare di più?
17 Alcuni fratelli, però, non si impegnano per soddisfare i requisiti scritturali per timore o per un senso di inadeguatezza. Essi farebbero bene a pensare a tutto quello che Geova Dio e Gesù Cristo fanno per noi. Geova “ogni giorno porta il carico per noi”. (Sal. 68:19) Perciò il nostro Padre celeste può aiutare un fratello ad assumersi maggiori responsabilità nella congregazione. Inoltre, un fratello che non è servitore di ministero o anziano troverà utile ricordare che c’è un grande bisogno di uomini maturi che accettino privilegi di servizio nell’organizzazione di Dio. Riflettere su questi fatti può aiutare il fratello a lottare contro i sentimenti negativi. Può pregare Geova di dargli spirito santo, ricordando che il frutto di tale spirito comprende la pace e la padronanza di sé, qualità necessarie per vincere timori e sentimenti di inadeguatezza. (Luca 11:13; Gal. 5:22, 23) Possiamo essere certi che Geova benedice tutti coloro che desiderano ulteriori responsabilità spinti dal motivo giusto.
18 E se un fratello non avesse questo desiderio, cosa potrebbe essergli di aiuto? L’apostolo Paolo scrisse: “Dio . . . , per amore del suo beneplacito, agisce in voi per produrre in voi il volere e l’agire”. (Filip. 2:13) Il desiderio di servire viene da Geova, e il suo spirito può dare a un cristiano la forza di rendergli sacro servizio. (Filip. 4:13) Inoltre, il fratello può pregare Dio di aiutarlo a fare ciò che è giusto. — Sal. 25:4, 5.
19. Cosa significa la profezia secondo cui sarebbero stati suscitati “sette pastori, sì, otto duchi”?
19 Geova benedice gli sforzi che gli anziani fanno per addestrare altri fratelli, così come benedice quelli che fanno tesoro di tale addestramento e desiderano servire la congregazione. Le Scritture ci assicurano che fra i servitori di Geova verranno suscitati “sette pastori, sì, otto duchi”, il numero necessario di uomini capaci, per guidare la sua organizzazione. (Mic. 5:5) Ringraziamo Geova che tanti uomini vengano addestrati e si sforzino umilmente di diventare idonei per ricoprire incarichi di servizio alla sua lode.
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