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Liberati dalle tenebre spiritualiLa Torre di Guardia (per lo studio) 2016 | Novembre
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Liberati dalle tenebre spirituali
Geova “vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce” (1 PIET. 2:9)
1. Descrivete gli eventi che ebbero luogo durante la distruzione di Gerusalemme.
NEL 607 a.E.V. un imponente esercito al comando del re Nabucodonosor II invase la città di Gerusalemme. Riguardo ai sanguinosi eventi che seguirono, la Bibbia dice: “[Nabucodonosor] uccideva i loro giovani con la spada nella casa del loro santuario, né provò compassione di giovane o vergine, vecchio o decrepito. [...] E bruciava la casa del vero Dio e abbatteva le mura di Gerusalemme; e bruciarono col fuoco tutte le sue torri di dimora e anche tutti i suoi oggetti desiderabili, in modo da causare rovina” (2 Cron. 36:17, 19).
2. In che modo gli ebrei erano stati avvertiti dell’imminente distruzione di Gerusalemme, e cosa sarebbe accaduto loro?
2 La distruzione di Gerusalemme non avrebbe dovuto cogliere di sorpresa gli abitanti della città. Per anni, infatti, i profeti di Dio avevano avvertito gli ebrei che, se avessero continuato a disprezzare la Legge di Geova, sarebbero stati consegnati nelle mani dei babilonesi. Molti sarebbero caduti sotto il taglio della spada e chiunque fosse sfuggito alla morte avrebbe passato probabilmente il resto della sua vita in esilio a Babilonia (Ger. 15:2). Com’era la vita in esilio? In epoca cristiana, esiste un parallelo con la prigionia babilonese? In caso affermativo, in quale periodo si colloca?
LA VITA IN ESILIO
3. In che senso l’esilio a Babilonia fu completamente diverso dalla schiavitù in Egitto?
3 Quello che era stato predetto dai profeti si avverò. Tramite Geremia, Geova invitò gli ebrei che sarebbero andati in esilio ad accettare quella nuova situazione e a cercare di viverla al meglio. Disse loro: “Edificate case [a Babilonia] e abitatele, e piantate giardini e mangiatene il frutto. [...] Cercate anche la pace della città alla quale vi ho fatto andare in esilio, e pregate Geova in suo favore, poiché nella sua pace ci sarà pace per voi stessi” (Ger. 29:5, 7). Coloro che si sottomisero alla volontà di Geova vissero una vita relativamente normale a Babilonia. I conquistatori permettevano agli ebrei esiliati di gestire la maggior parte delle loro faccende e di muoversi liberamente in tutto il paese. Nel mondo antico Babilonia rappresentava un importante centro di scambi commerciali; alcuni documenti rinvenuti indicano che molti ebrei impararono lì l’arte del commercio, mentre altri divennero abili artigiani. Alcuni addirittura si arricchirono. Le condizioni di vita di chi era in esilio a Babilonia furono completamente diverse da quelle degli israeliti ridotti in schiavitù in Egitto secoli prima. (Leggi Esodo 2:23-25.)
4. Oltre agli israeliti ribelli, chi subì le conseguenze dell’esilio a Babilonia, e perché quelle persone non riuscirono a osservare tutto ciò che era richiesto dalla Legge?
4 Gli ebrei esiliati videro soddisfatti i loro bisogni materiali, ma che dire di quelli spirituali? Il tempio di Geova e l’altare erano stati distrutti, e il sacerdozio non funzionava più in modo organizzato. Tra gli esiliati c’erano anche fedeli servitori di Dio che, pur non avendo fatto nulla per meritarsi questa punizione, soffrivano insieme al resto della nazione. Ad ogni modo, fecero il possibile per osservare la Legge di Dio. Per esempio Daniele e i suoi tre compagni, Sadrac, Mesac e Abednego, evitarono di mangiare cibi vietati agli ebrei. Inoltre la Bibbia dice che Daniele comunicava regolarmente con Dio in preghiera (Dan. 1:8; 6:10). Tuttavia, trovandosi sotto il dominio di una nazione pagana, nemmeno un ebreo fedele sarebbe riuscito a osservare tutto ciò che veniva richiesto dalla Legge.
5. Quale promessa aveva fatto Geova al suo popolo, e perché era così straordinaria?
5 Gli israeliti avrebbero mai ripreso ad adorare Dio in un modo che gli fosse completamente gradito? All’epoca sembrava quasi impossibile: Babilonia non liberava mai i suoi prigionieri. Questa politica, però, non teneva conto di Geova Dio. Egli aveva promesso che il suo popolo sarebbe stato liberato, e così avvenne. Le promesse di Dio si avverano sempre (Isa. 55:11).
ESISTE UN PARALLELO MODERNO?
6, 7. Perché è stato necessario raffinare il nostro intendimento riguardo alla moderna prigionia sotto Babilonia?
6 Ai cristiani è accaduto qualcosa che si può paragonare all’esilio degli ebrei a Babilonia? Per molti anni questo periodico ha affermato che i servitori di Dio dei tempi moderni caddero prigionieri di Babilonia nel 1918 e furono liberati nel 1919. In questo articolo e nel prossimo, però, considereremo i motivi per cui si è reso necessario riesaminare questo argomento.
7 Riflettiamo: Babilonia la Grande è l’impero mondiale della falsa religione. Quindi, per divenire prigionieri di Babilonia nel 1918, i servitori di Dio avrebbero dovuto diventare in qualche modo schiavi della falsa religione in quel periodo. Come dimostrano i fatti, però, nei decenni che precedettero la prima guerra mondiale, gli unti servitori di Dio non stavano divenendo schiavi di Babilonia la Grande; al contrario, si stavano liberando dalla sua influenza. È vero che gli unti furono perseguitati durante la prima guerra mondiale, ma questa persecuzione fu causata principalmente dalle autorità secolari, non da Babilonia la Grande. Pertanto, non sembra logico concludere che il popolo di Geova sia caduto prigioniero di Babilonia la Grande nel 1918.
INIZIA LA PRIGIONIA
8. Dopo la morte degli apostoli, cosa accadde al vero cristianesimo? (Vedi l’immagine iniziale.)
8 Alla Pentecoste del 33 E.V. migliaia di ebrei e proseliti furono unti con lo spirito santo. Quei nuovi cristiani divennero “una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso”. (Leggi 1 Pietro 2:9, 10.) Finché furono in vita, gli apostoli continuarono a vigilare sulle congregazioni. Tuttavia, specialmente dopo la loro morte, sorsero uomini che dicevano “cose storte per trarsi dietro i discepoli” (Atti 20:30; 2 Tess. 2:6-8). Molti di quegli uomini ricoprivano posizioni di responsabilità all’interno delle congregazioni, servendo come sorveglianti e successivamente come “vescovi”. Cominciò quindi a formarsi una classe clericale, anche se Gesù aveva detto ai suoi discepoli: “Voi siete tutti fratelli” (Matt. 23:8). Uomini in vista, affascinati dalle filosofie di Aristotele e Platone, iniziarono a promuovere false idee religiose, che gradualmente sostituirono i puri insegnamenti della Parola di Dio.
9. In che modo il cristianesimo apostata fu sostenuto dall’impero romano, e quale fu il risultato?
9 Nel 313 E.V. il cristianesimo apostata fu riconosciuto ufficialmente da Costantino, un imperatore romano pagano. Da quel momento in poi, ebbe inizio una stretta collaborazione tra Chiesa e Stato. Per esempio, Costantino convocò il Concilio di Nicea, in seguito al quale Ario, un sacerdote dissidente, fu mandato in esilio per essersi rifiutato di accettare l’idea che Gesù fosse Dio. In seguito, sotto l’imperatore Teodosio I (379-395 E.V.), la Chiesa Cattolica, nome con cui divenne nota questa forma contaminata di cristianesimo, diventò la religione ufficiale dell’impero romano. Gli storici sostengono che Roma fu “cristianizzata” durante il IV secolo. In realtà, però, i cristiani apostati avevano adottato insegnamenti pagani ancora prima di quel periodo e quindi erano già diventati parte di Babilonia la Grande. Nonostante questo, c’erano ancora alcuni cristiani unti simili a grano: facevano del loro meglio per adorare Dio, ma le loro voci venivano soffocate. (Leggi Matteo 13:24, 25, 37-39.) Erano davvero prigionieri di Babilonia!
10. Nei primi secoli dell’era volgare, perché le persone dal cuore sincero potevano mettere in dubbio gli insegnamenti della Chiesa?
10 Nei primi secoli dell’era volgare diverse persone erano in grado di leggere la Bibbia in greco o in latino. Avevano quindi la possibilità di mettere a confronto gli insegnamenti della Parola di Dio con i dogmi della Chiesa. In base a quanto leggevano nella Bibbia, alcuni rigettarono le dottrine antiscritturali promulgate dalla Chiesa; ma esprimere apertamente la propria opinione era pericoloso e poteva addirittura costare la vita.
11. In che modo la Bibbia finì sotto il controllo del clero?
11 Col passare del tempo la gente comune smise di parlare le lingue in cui era disponibile la Bibbia e la Chiesa si oppose a qualunque tentativo di tradurla nelle lingue volgari. Di conseguenza, il messaggio della Bibbia era accessibile solo a poche persone istruite e ai membri del clero, anche se fra questi ultimi non tutti sapevano leggere e scrivere bene. Chi non era d’accordo con gli insegnamenti della Chiesa veniva punito severamente. I fedeli unti servitori di Dio erano costretti a riunirsi di nascosto in piccoli gruppi, sempre che riuscissero a farlo. Proprio come era accaduto durante l’esilio degli ebrei a Babilonia, il “regal sacerdozio” composto da cristiani unti non funzionava in modo organizzato. Le persone erano completamente sotto il controllo di Babilonia la Grande!
I PRIMI BARLUMI DI LUCE
12, 13. Grazie a quali due fattori l’influenza di Babilonia la Grande sulle persone iniziò gradualmente a diminuire? Spiegate.
12 I veri cristiani sarebbero mai stati liberi di adorare Dio apertamente e in un modo che gli fosse gradito? Due fattori principali contribuirono a far intravedere i primi barlumi di luce tra le tenebre spirituali. Il primo fu l’invenzione della stampa a caratteri mobili a metà del XV secolo. In precedenza, la Bibbia veniva diligentemente copiata a mano: le copie erano rare e costose. Secondo alcuni, un esperto copista impiegava 10 mesi per produrre una sola copia manoscritta della Bibbia. Inoltre, anche i materiali scrittori (il velino o la pergamena) erano molto costosi. La stampa su carta rappresentava un’alternativa molto più pratica: un tipografo esperto poteva produrre addirittura 1.300 pagine al giorno!
La stampa a caratteri mobili e il lavoro di coraggiosi traduttori biblici contribuirono a far diminuire l’influenza di Babilonia (Vedi i paragrafi 12 e 13)
13 Il secondo fattore fu la traduzione della Bibbia. A rischio della propria vita, all’inizio del XVI secolo alcuni uomini coraggiosi decisero di tradurre la Parola di Dio nelle lingue parlate dal popolo. Secondo la Chiesa, però, mettere la Bibbia nelle mani di persone dal cuore sincero poteva costituire una minaccia. Effettivamente, avendone la possibilità, le persone iniziarono a leggere la Bibbia e a chiedersi: “Nella Parola di Dio, dove si parla del purgatorio, delle messe a pagamento per i defunti, di papi e cardinali?” Per la Chiesa era un vero oltraggio: come osava la gente comune porre simili domande agli ecclesiastici? Così passò al contrattacco. Uomini e donne furono condannati come eretici perché rigettavano gli insegnamenti della Chiesa, molti dei quali erano basati sulle filosofie pagane di Aristotele e Platone, uomini vissuti addirittura prima della nascita di Gesù Cristo. La Chiesa emetteva la sentenza di morte, lo Stato la eseguiva. L’obiettivo era quello di dissuadere le persone dal leggere la Bibbia e dal fare domande. Anche se in molti casi questa tattica ebbe successo, ci furono alcune persone coraggiose che non si lasciarono intimorire da Babilonia la Grande. Avevano iniziato a conoscere la Parola di Dio e non volevano di certo smettere. La liberazione dalla falsa religione si stava avvicinando.
14. (a) Verso la fine del XIX secolo, quali circostanze contribuirono a una maggiore comprensione delle verità bibliche? (b) Descrivete il modo in cui il fratello Russell ricercò la verità.
14 Molte persone assetate delle verità bibliche desideravano leggere, studiare e parlare di quello che imparavano senza che qualcuno condizionasse i loro pensieri. Per questo si rifugiarono in paesi che risentivano meno dell’influenza della Chiesa. In uno di questi paesi, gli Stati Uniti, verso la fine del XIX secolo Charles Taze Russell e alcuni suoi collaboratori iniziarono a studiare la Bibbia in modo sistematico. In un primo momento l’obiettivo del fratello Russell era quello di capire quale tra le religioni principali insegnasse la verità. Confrontò attentamente gli insegnamenti di diverse religioni, incluse alcune non cristiane, con ciò che dicono le Scritture. Ben presto si rese conto che nessuna di quelle religioni seguiva scrupolosamente la Parola di Dio. In un’occasione si incontrò con diversi ecclesiastici del posto sperando che accettassero le verità bibliche scoperte da lui e dai suoi collaboratori e che cominciassero a insegnarle nelle loro chiese. Ma quegli ecclesiastici non erano interessati. Gli Studenti Biblici dovevano accettare la realtà dei fatti: non potevano adorare Dio insieme a chi era determinato ad attenersi agli insegnamenti della falsa religione. (Leggi 2 Corinti 6:14.)
15. (a) In quale periodo i cristiani iniziarono a essere prigionieri di Babilonia la Grande? (b) A quali domande risponderemo nel prossimo articolo?
15 In questa considerazione abbiamo visto che i veri cristiani divennero prigionieri di Babilonia la Grande poco dopo la morte dell’ultimo degli apostoli. Rimangono, però, alcune domande in sospeso: Quali ulteriori prove ci sono del fatto che, nei decenni che precedettero il 1914, i cristiani unti si stavano davvero liberando dalla schiavitù di Babilonia la Grande? Geova aveva veramente disapprovato i suoi servitori perché avevano rallentato nell’opera di predicazione durante la prima guerra mondiale? In quel periodo ci fu qualche fratello che non mantenne una posizione neutrale e quindi perse il favore di Geova? Infine, se i cristiani iniziarono a essere prigionieri della falsa religione nel II secolo E.V., quando furono liberati? Queste sono tutte ottime domande, alle quali risponderemo nell’articolo che segue.
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Liberati dalla falsa religioneLa Torre di Guardia (per lo studio) 2016 | Novembre
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Liberati dalla falsa religione
“Uscite da essa, o popolo mio” (RIV. 18:4)
1. Perché il popolo di Dio poteva sperare di essere liberato da Babilonia la Grande? A quali domande daremo risposta?
NELL’ARTICOLO precedente abbiamo visto in che modo i cristiani fedeli divennero, per così dire, prigionieri di Babilonia. C’era però una buona notizia: non sarebbero rimasti in quella condizione per sempre. Infatti, se nessuno potesse sottrarsi all’influenza dell’impero mondiale della falsa religione, non avrebbe senso il comando di Geova: “Uscite da essa, o popolo mio”. (Leggi Rivelazione 18:4.) Tuttavia, prima di scoprire quando il popolo di Dio fu completamente liberato da Babilonia, è necessario rispondere alle seguenti domande: Quale posizione assunsero gli Studenti Biblici riguardo a Babilonia la Grande prima del 1914? Fino a che punto i nostri fratelli erano attivi nella predicazione durante la prima guerra mondiale? C’è una relazione fra il loro bisogno di essere corretti e disciplinati e la loro prigionia sotto Babilonia?
“LA CADUTA DI BABILONIA”
2. Quale posizione assunsero i primi Studenti Biblici riguardo alla falsa religione?
2 Nei decenni precedenti la prima guerra mondiale, Charles Taze Russell e i suoi collaboratori si resero conto che le organizzazioni religiose della cristianità non stavano insegnando le verità della Bibbia. Di conseguenza, in base a ciò che avevano compreso, decisero di troncare ogni rapporto con la falsa religione. Già nel novembre del 1879 La Torre di Guardia di Sion aveva dichiarato apertamente qual era la loro posizione in armonia con le Scritture. Riferendosi a Babilonia la Grande diceva: “Dobbiamo condannare ogni chiesa che asserisce di essere una casta vergine, sposa di Cristo, ma in realtà si unisce al mondo (la bestia) ed è da esso sostenuta perché in linguaggio scritturale è una chiesa che commette prostituzione”. (Leggi Rivelazione 17:1, 2.)
3. Quale importante iniziativa presa dagli Studenti Biblici mostra che avevano capito di doversi separare dalla falsa religione? (Vedi l’immagine iniziale.)
3 Uomini e donne che temevano Dio sapevano cosa dovevano fare. Se avessero continuato a sostenere organizzazioni religiose false, non avrebbero potuto ricevere la benedizione di Dio. Quindi molti Studenti Biblici scrissero lettere con cui dichiaravano di non voler più far parte delle chiese che avevano frequentato. A volte leggevano quelle lettere in chiesa davanti a tutti; quando veniva loro proibito di farlo, alcuni ne mandavano una copia a ogni fedele. Non volevano più aver alcun legame con la falsa religione. Nei secoli precedenti simili iniziative sarebbero costate care. Ma alla fine del XIX secolo in molti paesi le chiese avevano iniziato a perdere il sostegno dello Stato. I cittadini di quelle nazioni erano liberi di parlare senza alcun timore di argomenti religiosi e di dissentire apertamente dalle chiese ufficiali.
4. Durante la prima guerra mondiale i cristiani divennero prigionieri di Babilonia la Grande? Spiegate.
4 Gli Studenti Biblici compresero che non bastava spiegare la loro posizione riguardo alla falsa religione a parenti, amici e membri della stessa chiesa. Il mondo intero doveva vedere Babilonia la Grande per ciò che era realmente: una simbolica prostituta! Ecco perché tra il dicembre 1917 e l’inizio del 1918 gli Studenti Biblici, pur essendo poche migliaia, distribuirono con zelo 10 milioni di copie di un volantino che trattava il tema “La caduta di Babilonia” e conteneva una sferzante accusa nei confronti della cristianità. Naturalmente il clero si infuriò, ma gli Studenti Biblici continuarono a portare avanti quest’opera importante senza farsi intimidire. Erano decisi a “ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini” (Atti 5:29). A quale conclusione possiamo giungere? Quei cristiani non divennero prigionieri di Babilonia la Grande durante la guerra; piuttosto in quel periodo si stavano liberando dalla sua influenza e stavano aiutando altri a fare lo stesso.
ZELANTI DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE
5. Come sappiamo che i fratelli furono molto zelanti durante la prima guerra mondiale?
5 In passato credevamo che i servitori di Geova avessero perso la sua approvazione perché non avevano predicato con zelo durante la prima guerra mondiale. Pensavamo che per questa ragione Geova avesse permesso a Babilonia la Grande di imprigionarli per un breve periodo. Tuttavia, fedeli fratelli e sorelle che avevano servito durante gli anni dal 1914 al 1918 in seguito spiegarono che i servitori di Dio nell’insieme avevano fatto tutto il possibile per portare avanti l’opera di predicazione. La loro testimonianza è sostenuta da prove convincenti. Conoscere più accuratamente la nostra storia teocratica ci ha aiutato a comprendere con maggior chiarezza certi eventi riportati nella Bibbia.
6, 7. (a) Quali ostacoli dovettero affrontare gli Studenti Biblici durante la prima guerra mondiale? (b) Fate esempi dello zelo mostrato dagli Studenti Biblici.
6 In effetti, durante la prima guerra mondiale (1914-1918) gli Studenti Biblici diedero una potente testimonianza nonostante diverse difficoltà. Consideriamone un paio. Prima di tutto, l’opera a quel tempo consisteva principalmente nella distribuzione di pubblicazioni bibliche. Quando, all’inizio del 1918, le autorità proscrissero il libro The Finished Mystery (Il mistero compiuto), molti fratelli si trovarono in difficoltà perché non avevano ancora imparato a predicare usando solamente la Bibbia e contavano sul fatto che quel libro parlasse al posto loro. Un secondo fattore fu lo scoppio della terribile epidemia di influenza spagnola nel 1918. La diffusione del contagio impedì ai proclamatori di spostarsi liberamente. Nonostante questi e altri problemi, gli Studenti Biblici nel complesso fecero del loro meglio per portare avanti l’opera.
Quegli Studenti Biblici erano davvero zelanti! (Vedi i paragrafi 6 e 7)
7 Nel solo 1914 i pochissimi Studenti Biblici di allora fecero vedere il “Fotodramma della Creazione” a più di nove milioni di persone. Il “Fotodramma”, un programma di diapositive e immagini in movimento accompagnate da una colonna sonora, raccontava la storia umana dalla creazione fino alla fine del Millennio. Fu un’impresa straordinaria per l’epoca: il numero delle persone che assisterono alla proiezione nel solo 1914 supera il numero dei proclamatori del Regno oggi attivi in tutto il mondo! I rapporti indicano inoltre che nel 1916 negli Stati Uniti i presenti alle adunanze pubbliche furono in totale 809.393, cifra che nel 1918 salì a 949.444. Quegli Studenti Biblici erano davvero zelanti!
8. Come vennero soddisfatti i bisogni spirituali dei fratelli durante la prima guerra mondiale?
8 Durante la prima guerra mondiale si fece tutto il possibile per continuare a fornire cibo spirituale e incoraggiamento agli Studenti Biblici, ovunque si trovassero. Questo diede ai fratelli la forza di proseguire l’opera di predicazione. Richard Barber, che predicò zelantemente durante quel periodo, disse: “Riuscimmo a fare in modo che i sorveglianti viaggianti continuassero le loro visite, e fummo in grado di far circolare La Torre di Guardia e di introdurla in Canada, dove era vietata. Ebbi il privilegio di inviare per posta il libro The Finished Mystery (Il mistero compiuto) in formato tascabile a diversi fratelli a cui era stato confiscato. Il fratello Rutherford ci chiese di organizzare congressi in molte città degli Stati Uniti occidentali e di mandare oratori per incoraggiare quanto più possibile i fratelli”.
DOVEVANO ESSERE RAFFINATI
9. (a) Perché i servitori di Dio ebbero bisogno di essere corretti e disciplinati tra il 1914 e il 1919? (b) Cosa non dovremmo concludere?
9 Durante il periodo compreso tra il 1914 e il 1919 gli Studenti Biblici non agirono sempre in armonia con i princìpi della Bibbia. Pur essendo sinceri, i fratelli non capivano pienamente cosa significasse essere sottomessi alle autorità (Rom. 13:1). Quindi come gruppo a volte non rimasero neutrali. Per esempio, quando il presidente degli Stati Uniti indisse per il 30 maggio 1918 una giornata di preghiera per la pace, La Torre di Guardia esortò gli Studenti Biblici a parteciparvi. Alcuni fratelli acquistarono titoli di Stato per contribuire allo sforzo bellico e qualcuno andò perfino in trincea armato di fucile e baionetta. Sarebbe però un errore concludere che gli Studenti Biblici si trovassero prigionieri di Babilonia la Grande perché avevano bisogno di essere corretti e disciplinati. Al contrario, avevano compreso di doversi separare dalla falsa religione e durante la prima guerra mondiale questa separazione era quasi completa. (Leggi Luca 12:47, 48.)
10. In che modo gli Studenti Biblici dimostrarono di rispettare la santità della vita?
10 A differenza di noi oggi, gli Studenti Biblici non capivano appieno ogni questione legata alla neutralità cristiana, ma sapevano bene che la Bibbia contiene il comando di non uccidere. Infatti, anche quei pochi fratelli che fecero i soldati durante la prima guerra mondiale si rifiutarono categoricamente di usare le armi per uccidere altri esseri umani. Alcuni di loro vennero mandati al fronte nella speranza che perdessero la vita.
11. Quale fu la reazione delle autorità alla posizione assunta dagli Studenti Biblici nei confronti della guerra?
11 Anche se i fratelli non rimasero completamente neutrali nei confronti della guerra, il Diavolo si infuriò per la posizione che avevano assunto. Di conseguenza progettò “affanno mediante decreto” (Sal. 94:20). Parlando con il fratello Rutherford e il fratello Van Amburgh, James Franklin Bell, un generale di divisione dell’esercito degli Stati Uniti, rivelò che il Dipartimento della Giustizia aveva cercato di far passare al Congresso un disegno di legge che contemplava la pena capitale per chi si fosse rifiutato di imbracciare le armi. Il generale Bell aveva in mente in particolar modo gli Studenti Biblici. In preda alla rabbia, disse al fratello Rutherford: “Quella proposta di legge non è stata approvata, perché [il presidente] Wilson l’ha impedito; ma noi sappiamo come prendervi, e vi prenderemo!”
12, 13. (a) Perché otto fratelli con incarichi di responsabilità furono condannati a lunghe pene detentive? (b) Come sappiamo che i fratelli continuarono a ubbidire a Geova nonostante fossero in carcere?
12 Le autorità diedero seguito a quella minaccia. Il fratello Rutherford, il fratello Van Amburgh e altri sei rappresentanti della Watch Tower Society furono arrestati. Nell’emettere la sentenza il giudice dichiarò: “La propaganda religiosa che viene svolta da questi uomini è più dannosa di una divisione di soldati tedeschi [...]. Non solo hanno messo in dubbio i funzionari del governo e il servizio segreto dell’esercito ma hanno denunciato i ministri di tutte le chiese. La loro punizione dovrebbe essere severa” (A. H. Macmillan, Faith on the March). Quegli otto Studenti Biblici furono condannati a lunghe pene detentive da scontare nel carcere federale di Atlanta, in Georgia. Quando la guerra finì, però, furono rilasciati e le accuse mosse nei loro confronti vennero ritirate.
13 Anche in carcere quegli otto fratelli seguirono scrupolosamente la guida delle Scritture, secondo la comprensione che ne avevano all’epoca. In una richiesta di clemenza indirizzata al presidente degli Stati Uniti scrissero: “La volontà del Signore dichiarata nelle Scritture è ‘non uccidere’. Quindi ogni componente dell’Associazione [Internazionale degli Studenti Biblici] consacrato al Signore che violasse volontariamente il suo voto di dedicazione rinuncerebbe al favore di Dio, a sua completa distruzione. Di conseguenza, tali componenti non potrebbero volontariamente e in coscienza prendere parte all’uccisione di esseri umani”. Chiaramente quei fratelli coraggiosi non avevano la minima intenzione di scendere a compromessi.
FINALMENTE LIBERI!
14. Spiegate usando le Scritture cosa accadde dal 1914 al 1919.
14 Malachia 3:1-3 parla di un periodo — tra il 1914 e l’inizio del 1919 — in cui gli unti “figli di Levi” sarebbero stati raffinati. (Leggi.) Durante quel periodo Geova Dio, “il vero Signore”, venne al tempio spirituale insieme a Gesù Cristo, “il messaggero del patto”, per ispezionare quelli che vi servivano. Dopo aver ricevuto la necessaria disciplina, i servitori di Geova, ora purificati, erano pronti per un nuovo incarico di servizio. Nel 1919 tra loro fu nominato uno “schiavo fedele e discreto” per provvedere cibo spirituale alla famiglia della fede (Matt. 24:45). Il popolo di Dio era finalmente libero dall’influenza di Babilonia la Grande. Da allora, grazie all’immeritata benignità di Geova, i suoi servitori hanno compreso sempre meglio la volontà di Dio e hanno sviluppato un amore sempre più profondo per il loro Padre celeste. Siamo davvero grati per tutto questo![1]
15. Cosa dovremmo sentirci spinti a fare dato che siamo liberi da Babilonia la Grande?
15 Siamo molto grati di essere stati liberati da Babilonia la Grande. I tentativi di Satana di eliminare il vero cristianesimo dalla terra sono miseramente falliti. Comunque, non dobbiamo venir meno allo scopo per cui Geova ci ha concesso tale libertà (2 Cor. 6:1). Molte persone sono ancora prigioniere della falsa religione: abbiamo il privilegio di guidarle e mostrare loro la via d’uscita. Imitiamo dunque i nostri fratelli del secolo scorso e facciamo tutto il possibile per aiutare altri a ottenere la libertà!
^ [1] (paragrafo 14) Ci sono molte analogie tra i 70 anni di esilio degli ebrei a Babilonia e ciò che accadde ai cristiani dopo lo sviluppo dell’apostasia. Tuttavia, quell’esilio non sembra essere un tipo profetico di ciò che accadde ai cristiani. Per esempio, la durata degli eventi è diversa. Quindi non dovremmo cercare paralleli profetici in ogni particolare relativo all’esilio a Babilonia come se avesse una corrispondenza con ciò che accadde ai cristiani unti negli anni che precedettero il 1919.
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