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RachelePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Prima di andarsene, Rachele rubò i “terafim” del padre, evidentemente qualche tipo di immagini idolatriche. Quando Labano in seguito li raggiunse e menzionò il furto (la cosa che a quanto sembra lo preoccupava di più), Giacobbe, ignaro della colpa di Rachele, espresse la sua disapprovazione per l’azione stessa, decretando che il colpevole, se si fosse trovato fra il suo seguito, sarebbe stato messo a morte. La ricerca portò Labano nella tenda di Rachele, la quale però riuscì a non farsi scoprire dichiarando di essere indisposta a motivo delle mestruazioni, e rimanendo così seduta sulla sella che conteneva i terafim. — Ge 30:25-30; 31:4-35, 38.
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RachelePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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aveva debolezze umane: il furto dei terafim e l’astuzia con cui evitò di essere scoperta vanno forse attribuiti almeno in parte al suo ambiente familiare.
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RachelePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Alcuni avanzano l’ipotesi che Rachele possa aver pensato che Giacobbe aveva diritto a una parte dell’eredità dei beni di Labano come un figlio adottivo e che quindi possa aver preso i terafim a titolo di garanzia o anche per avvantaggiarsi rispetto ai figli maschi di Labano. Oppure Rachele può aver pensato che il possesso dei terafim fosse un mezzo per impedire qualsiasi tentativo legale del padre di reclamare parte delle ricchezze accumulate da Giacobbe mentre era al suo servizio. (Cfr. Ge 30:43; 31:1, 2, 14-16).
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