BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g93 22/10 pp. 17-19
  • I segreti dell’anguilla

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • I segreti dell’anguilla
  • Svegliatevi! 1993
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Il mistero delle sue origini
  • Prendono strade diverse
  • La vita nell’acqua dolce
  • Trasformazione e migrazione
  • L’anguilla elettrica: una meraviglia
    Svegliatevi! 1983
  • Vi piace il pesce? Provate queste ricette portoghesi
    Svegliatevi! 1984
  • Dio esiste veramente?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
  • Uno sguardo al mondo
    Svegliatevi! 1998
Altro
Svegliatevi! 1993
g93 22/10 pp. 17-19

I segreti dell’anguilla

Dal corrispondente di Svegliatevi! in Irlanda

LE ANGUILLE lasciavano perplesso Aristotele, l’antico filosofo greco. Per quanto esaminasse questi pesci serpentiformi dalla pelle viscida, non trovò né organi sessuali né uova. “L’anguilla”, disse Aristotele, “non è né maschio né femmina, e non può generare nulla”. Egli giunse alla conclusione che le anguille derivano da vermi limicoli che si formano spontaneamente nel fango e nel terreno umido.

Ricercatori moderni hanno svelato questo particolare mistero relativo all’anguilla. Christopher Moriarty, del Dipartimento della Marina irlandese, spiega che mentre nella maggior parte dei pesci le uova sono molto evidenti, nell’anguilla non si trova traccia nemmeno di un piccolo uovo. “Le ovaie dell’anguilla”, dice, “non sono appariscenti: sono quasi invisibili negli esemplari giovani, e non formano che un nastro biancastro e arricciato in quelli più maturi”.

Visto che nessuno, nemmeno in epoca moderna, ha mai pescato un’anguilla mentre depone le uova, si può capire la perplessità di Aristotele. Non disponendo di microscopi, egli non poteva scoprire in alcun modo da dove venivano le anguille.

Anche se gli scienziati hanno risolto questo mistero circa l’anguilla, ne hanno scoperti altri che continuano a lasciare perplessi. Riflettete, ad esempio, sul ciclo vitale dell’anguilla europea, e vedete se non c’è da rimanere affascinati.

Il mistero delle sue origini

Ogni primavera milioni di minuscole anguille lunghe da 5 a 8 centimetri, dette ceche, arrivano in prossimità delle coste dell’Europa occidentale e dell’Africa settentrionale. Da dove vengono? Fino agli anni ’20, nessuno lo sapeva.

Tuttavia, verso la fine del XIX secolo fu fatta una sorprendente scoperta che contribuì a risolvere questo mistero. Si osservò che l’anguilla, come la rana e la farfalla, inizia la sua vita in una forma diversa. I biologi compresero per la prima volta che il leptocefalo, un pesciolino esile e trasparente dalla testa minuscola e dal corpo simile a una piccola foglia di salice, subiva una metamorfosi fino a diventare un piccolo pesce trasparente detto ceca.

Una volta capito il legame tra leptocefalo e ceca, fu possibile risalire al luogo di origine delle larve di anguilla. Nel 1922 l’oceanografo danese Johannes Schmidt scoprì che il luogo in cui tutte le anguille dell’Atlantico vanno a deporre le uova è il Mare dei Sargassi, una vasta area dell’Atlantico settentrionale ricoperta di alghe. Qui depongono le uova sia le anguille americane che quelle europee, e in questo entra in gioco un altro mistero.

Prendono strade diverse

In una zona vicino alle Bermuda le larve delle anguille americane ed europee prendono strade diverse. “Come facciano a sapere che strada prendere quando nessuna d’esse ha mai visto la sua dimora è ancora un mistero”, dice un libro sui pesci. (The Fresh & Salt Water Fishes of the World) E aggiunge: “Le anguille americane devono affrontare un viaggio di circa 1.600 chilometri, che richiede circa un anno. Le anguille europee percorrono 5.000 chilometri o più, e il viaggio dura quasi tre anni. Altrettanto sorprendente è il fatto che i due tipi di anguille [che sono quasi indistinguibili] crescono a un ritmo diverso così che ciascuno d’essi, quando arriva a destinazione, ha raggiunto più o meno le stesse dimensioni”.

Qualche sorprendente istinto spinge i due tipi di anguille a prendere strade diverse. Riguardo a questo fenomeno misterioso, un altro libro dice: “Come e perché compiano questa manovra sbalorditiva è altrettanto misterioso come lo erano le loro origini al tempo di Aristotele”. — Fishes of Lakes, Rivers & Oceans.

La vita nell’acqua dolce

Quando le ceche, sempre più grandi e ora di color bruno-giallastro, terminano la traversata oceanica, risalgono istintivamente i fiumi per raggiungere i laghi, gli stagni e i piccoli corsi d’acqua in cui cresceranno per altri 15 anni o più, fino a raggiungere la maturità. Per far questo superano ostacoli di ogni genere.

Un testo di storia naturale spiega che “in certi punti le sponde dei fiumi sono nere a motivo di questi pesciolini che migrano”. E aggiunge: “Queste giovani anguille sono state viste risalire chiuse di laghi, tubi dell’acqua o fognature . . . e sono capaci di attraversare addirittura prati umidi per arrivare in un luogo di loro gradimento”. — The Royal Natural History.

Nel fiume Bann, nell’Irlanda del Nord, i pescatori hanno sistemato delle scalette di paglia nei tratti più difficili del fiume per facilitare la risalita alle ceche. Le ceche si arrampicano lungo queste scalette ed entrano in speciali vasche dove vengono contate: ogni anno ce ne sono 20 milioni!

Trasformazione e migrazione

Quando le anguille raggiungono la maturità, accade un altro fenomeno misterioso. “Si verifica una serie di notevoli cambiamenti legati al raggiungimento della maturità”, dice un libro sui pesci. (Fishes of the Sea) “Gli occhi aumentano di diametro e si modificano per poter vedere nelle profondità oceaniche; le viscere cominciano ad atrofizzarsi e le gonadi aumentano di volume. Anche il colore cambia da bruno-giallastro ad argenteo”.

Ogni autunno le anguille che hanno raggiunto la maturità intraprendono una migrazione di 5.000 chilometri che le riporterà nel Mare dei Sargassi. Nessuno sa come compiano questa straordinaria impresa di navigazione. Smettono di nutrirsi e durante i sei mesi del viaggio sopravvivono grazie alle riserve di grasso che hanno accumulato.

Secondo i biologi, una volta tornata nelle profondità del Mare dei Sargassi ogni anguilla femmina depone dai 10 ai 20 milioni di uova, che il maschio subito feconda. Dopo ciò gli esemplari adulti muoiono. Le uova fecondate galleggiano, e quando si schiudono ne escono i leptocefali a forma di foglia, completando così il ciclo.

Come mai nessuno ha mai pescato un’anguilla che depone le uova? “Esse non si nutrono più, visto che il loro apparato digerente si è atrofizzato, per cui non si possono pescare con lenza ed esca”, spiega Christopher Moriarty. “Depongono le uova a grandi profondità”, aggiunge, “e dato che il Mare dei Sargassi ha una superficie maggiore di quella della Gran Bretagna e le anguille sono creature sfuggenti, eludono facilmente le veloci reti a strascico”.

Forse un giorno tutti i misteri che circondano questa straordinaria creatura saranno svelati. Nel frattempo, per usare le parole del ricercatore Moriarty, fra tutti i pesci che affascinano l’uomo, ‘l’anguilla è davvero straordinaria’.

[Riquadro a pagina 18]

Piatti a base di anguilla

Anche se ad alcuni ripugna l’idea di mangiarla, in molte parti del mondo l’anguilla è considerata una vera specialità. Vi va di assaggiarla? Svegliatevi! ha chiesto a uno chef dell’Irlanda del Nord come cucinarla. Ecco due sue ricette:

Anguilla in umido: Procuratevi due anguille di media grandezza, lunghe circa mezzo metro ciascuna. Dopo averle spellate e spinate, tagliatele a pezzi lunghi circa 5 centimetri. Prendete anche quattro cucchiai di olio d’oliva, diversi spicchi d’aglio tritato, spezie, il succo di un’arancia, un po’ di buccia d’arancia grattugiata, un pizzico di peperoncino rosso, un pizzico di sale, un bicchiere abbondante di vino rosso.

Mettete l’olio in una casseruola di terracotta o in una padella dal fondo spesso che sia abbastanza grande da contenere tutti gli ingredienti. Aggiungete l’aglio tritato, le spezie, il succo e la buccia d’arancia e il peperoncino. Salate i pezzi d’anguilla e metteteli nella casseruola. Versateci sopra il vino, e aggiungete abbastanza acqua da coprirli. Cuocete senza coperchio a fuoco lento per circa 30 minuti finché l’anguilla non è cotta. Servite in piatti riscaldati.

Anguilla in gelatina: In un tegame mettete almeno un paio di etti di anguilla che avrete preventivamente spellato e spinato e tagliato a pezzi. Aggiungete una cipolla tritata, una carota, un gambo di sedano, una foglia di alloro, un po’ di prezzemolo, sale e pepe, e abbastanza acqua, vino bianco o sidro da coprire gli ingredienti. Portate lentamente a ebollizione, coprite e fate sobbollire per un’oretta. Mettete i pezzi di anguilla cotti in un contenitore. Bollite gli altri ingredienti finché non si riducano di un quarto, dopo di che filtrate il liquido e versatelo sui pezzi d’anguilla. Buttate le verdure e gli aromi. Fate raffreddare i pezzi d’anguilla e il liquido così che si formi una gelatina. Servite con succo di limone e pane leggermente tostato e imburrato, come se fosse un pâté.

[Riquadro a pagina 19]

Lo sapevate?

La femmina adulta dell’anguilla europea è lunga circa un metro, mentre il maschio è lungo solo la metà.

Alcune anguille adulte che vivono in stagni o laghi chiusi non migrano. Possono vivere in tali luoghi per 50 anni o più.

Le anguille possono sopravvivere 48 ore fuori dell’acqua.

L’anguilla più vecchia di cui si abbia notizia era una femmina di nome Putte. Quando morì, in un acquario, aveva più di 85 anni.

Le anguille hanno un olfatto straordinariamente sensibile, almeno quanto quello dei cani.

[Immagine a pagina 17]

Il fiume Bann, in Irlanda, pullula di milioni di anguille

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi