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Quinoa, sorprendente pianta del desertoSvegliatevi! 1990 | 22 aprile
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Il quinoa ha un sapore singolare che ricorda quello delle noci. Lo si può consumare a colazione. Si può servire freddo in insalata, caldo insieme a piatti di carne o dolce come dessert. Gli andini in particolare hanno trovato vari modi di preparare il quinoa.
“Non viaggio mai senza quinoa”, dice un testimone di Geova che in precedenza serviva come ministro viaggiante sulle Ande. “Devo portare poco bagaglio dato che, come tutti, mi sposto in bicicletta. Ho sempre con me un sacchetto di farina di quinoa tostata. Mescolata con acqua, costituisce un nutriente spuntino”.
Rosa, una boliviana cresciuta in un villaggio dell’altipiano, rammenta altri modi in cui vengono impiegati i semi di quinoa. “Mia madre era solita fare pane e biscotti con la farina di quinoa che macinava con una pietra, e molte volte bolliva il quinoa e ce lo serviva con un uovo”. In seguito Rosa andò ad abitare in città e per anni lavorò come cuoca presso una famiglia benestante. Fece conoscere loro un piatto che finirono per apprezzare moltissimo: la zuppa di quinoa! “Tritate alcune cipolle, carote, fave e zucchine”, spiega, “e poi fatele bollire in brodo di carne insieme a quinoa integrale previamente lavato finché i semi si aprono.a Si può mettere il sale a fine cottura”.
Qual è il piatto a base di quinoa che i figli di Rosa preferiscono? “Le tortille!”, esclama un ragazzino. “Ah, sì”, replica Rosa, “è facile prepararle. Si cuociono i semi di quinoa come si fa normalmente col riso, ma senza sale. Poi si schiacciano con un cucchiaio ottenendo una pasta. Si aggiunge un uovo, un po’ di latte e un po’ di fior di farina, quindi un pizzico di sale e un po’ di cannella. Ora si frigge l’impasto a cucchiaiate ed ecco delle frittelle squisite!”
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Quinoa, sorprendente pianta del desertoSvegliatevi! 1990 | 22 aprile
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a Di solito il quinoa venduto in pacchetti è già stato sottoposto industrialmente a lavaggio per eliminare la pellicola amara. Quindi il tempo di cottura varia notevolmente secondo la varietà, la lavorazione che ha subìto e l’altitudine alla quale viene cucinato.
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