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Tre uomini alla ricerca della verità: Cosa trovarono?La Torre di Guardia 2014 | 1° giugno
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Il sincero desiderio di conoscere la verità dalla Parola di Dio era condiviso da Martin Borrhaus, detto Cellarius, un giovane che nel 1526 alloggiava presso Capitone.
“CONOSCENZA DEL VERO DIO”
Il frontespizio del libro De Operibus Dei di Borrhaus in cui si faceva un confronto tra gli insegnamenti della Chiesa e quelli della Bibbia
Nato nel 1499, Borrhaus era un ottimo studente di teologia e filosofia che accettò un impiego come insegnante a Wittenberg, in Germania. Dato che Wittenberg era la culla della Riforma, Borrhaus conobbe presto Martin Lutero e altri che volevano riformare gli insegnamenti della Chiesa. In che modo Borrhaus poteva distinguere quelle che erano semplici idee umane dalla verità delle Scritture?
Secondo una fonte, Borrhaus credeva che la vera comprensione derivasse “dall’assidua lettura della Scrittura, dal frequente confronto della Scrittura con se stessa, e dalla preghiera unita al pentimento” (Teaching the Reformation). Cosa scoprì Borrhaus dalla sua disamina della Bibbia?
Nel luglio del 1527 Borrhaus pubblicò le sue scoperte nel libro De Operibus Dei. Scrisse che i sacramenti della Chiesa, come l’Eucaristia, che si attuerebbe per via della transustanziazione, erano puramente simbolici. Stando al prof. Robin Barnes, il testo di Borrhaus “proponeva un’interpretazione delle profezie scritturali secondo cui un periodo di calamità generale e sofferenza sarebbe stato seguito da un rinnovamento e una realizzazione universali” (2 Pietro 3:10-13).
Particolarmente degne di nota furono le brevi osservazioni di Borrhaus a proposito della natura di Gesù Cristo. Anche se non contraddisse direttamente la Trinità, Borrhaus distinse il “Padre celeste” da “suo Figlio Gesù Cristo” e scrisse che Gesù era uno dei molti dèi e figli dell’onnipotente Dio (Giovanni 10:34, 35).
Nel suo Antitrinitarian Biography, Robert Wallace osservò che negli scritti di Borrhaus non si sostiene l’ortodossia trinitaria comune nel XVI secolo.c Vari studiosi sono così giunti alla conclusione che questi doveva aver respinto la Trinità. Borrhaus è stato descritto come uno strumento divino “nell’inculcare la conoscenza del vero Dio e di Cristo”.
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