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Quando la montagna cercò di raggiungere il mareSvegliatevi! 2000 | 22 ottobre
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Soccorsi
Presso la filiale venezuelana dei testimoni di Geova le operazioni di soccorso iniziarono appena giunse la notizia del disastro. Le strade però erano piene di detriti o non esistevano più. Dopo alcuni giorni fu aperta una corsia di emergenza nell’arteria principale e i veicoli dei Testimoni che trasportavano medicinali e personale qualificato ebbero il permesso di passare. Un funzionario in seguito disse: “Il governo sa bene che i testimoni di Geova sono stati fra i primi ad arrivare con gli aiuti e a portar via le persone dalla zona”.
I Testimoni organizzarono una ricerca sistematica per trovare coloro che avevano bisogno di aiuto. Presero disposizioni per il trasporto degli sfollati a Caracas, dove molti di loro arrivarono praticamente senza nulla. Nella città furono stabiliti punti di raccolta per distribuire viveri, vestiario e medicinali a chi ne aveva bisogno. Ma alla maggioranza di loro occorreva più che cibo e vestiario. Avevano un disperato bisogno di un posto dove stare, e i fratelli cristiani furono lieti di accoglierli in casa loro.
Anche molto tempo dopo il disastro alcuni avevano con loro amici e parenti. Joel ed Elsa, Testimoni di Puerto Cabello, abitano in un appartamentino. Un mese dopo l’inondazione, ospitavano ancora 16 persone. Molti avevano perso non solo la casa ma anche il lavoro. Il loro posto di lavoro non esisteva più.
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Quando la montagna cercò di raggiungere il mareSvegliatevi! 2000 | 22 ottobre
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[Immagini alle pagine 18 e 19]
1. Volontari in un punto di raccolta dei generi di soccorso a Caracas
2, 3. La congregazione di Maiquetía ha ripulito la Sala del Regno da uno strato di fango indurito spesso più di due metri
4. Questi Testimoni che avevano perso la casa hanno lavorato come volontari per costruire la propria casa e quella di altri
5. Una casa quasi ultimata a San Sebastián de los Reyes
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