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  • Le opere di Geova: grandi e meravigliose
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • “E dopo queste cose vidi, e il santuario della tenda della testimonianza fu aperto nel cielo, e i sette angeli con le sette piaghe uscirono dal santuario, vestiti di lino puro e splendente e cinti al petto di cinture d’oro. E una delle quattro creature viventi diede ai sette angeli sette coppe d’oro che erano piene dell’ira di Dio, che vive per i secoli dei secoli”. — Rivelazione 15:5-7.

      15. Perché non sorprende che i sette angeli escano dal santuario?

      15 Nel tempio d’Israele, che conteneva rappresentazioni di cose celesti, solo il sommo sacerdote poteva entrare nel Santissimo, qui chiamato il “santuario”. (Ebrei 9:3, 7) Quest’ultimo rappresenta il luogo del cielo dove Geova risiede di persona. In cielo, però, il privilegio di entrare dinanzi a Geova è concesso non solo al Sommo Sacerdote Gesù Cristo, ma anche agli angeli. (Matteo 18:10; Ebrei 9:24-26) Non sorprende quindi che sette angeli vengano visti uscire dal santuario che è in cielo. Hanno ricevuto un incarico da Geova Dio in persona: quello di versare le coppe piene dell’ira di Dio. — Rivelazione 16:1.

  • Le opere di Geova: grandi e meravigliose
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • Geova nel suo santuario

      17. Cosa dice Giovanni riguardo al santuario, e perché questo ci rammenta il santuario dell’antico Israele?

      17 Infine, completando questa parte della visione, Giovanni dice: “E il santuario si riempì di fumo a causa della gloria di Dio e a causa della sua potenza, e nessuno poteva entrare nel santuario finché non fossero compiute le sette piaghe dei sette angeli”. (Rivelazione 15:8) Nella storia d’Israele ci furono occasioni in cui una nube coprì il santuario letterale, e questa manifestazione della gloria di Geova impedì al sacerdote di entrarvi. (1 Re 8:10, 11; 2 Cronache 5:13, 14; confronta Isaia 6:4, 5). Erano occasioni in cui Geova si occupava attivamente di particolari avvenimenti sulla terra.

      18. Quand’è che i sette angeli torneranno da Geova a fare rapporto?

      18 Anche ora Geova si interessa vivamente di certe cose che stanno avvenendo sulla terra. Vuole che i sette angeli portino a termine il loro incarico. È un cruciale tempo di giudizio, così descritto in Salmo 11:4-6: “Geova è nel suo santo tempio. Geova, nei cieli è il suo trono. I suoi propri occhi guardano, i suoi propri occhi brillanti esaminano i figli degli uomini. Geova stesso esamina sia il giusto che il malvagio, e la Sua anima certamente odia chiunque ama la violenza. Farà piovere sui malvagi trappole, fuoco e zolfo e un vento bruciante, come porzione del loro calice”. Finché queste sette piaghe non siano state versate sui malvagi, i sette angeli non torneranno all’eccelsa presenza di Geova.

      19. (a) Quale comando viene dato, e da chi? (b) Quando deve avere avuto inizio il versamento delle simboliche coppe?

      19 Risuona ora un tonante comando che incute reverenziale timore: “E udii un’alta voce che dal santuario diceva ai sette angeli: ‘Andate e versate le sette coppe dell’ira di Dio sulla terra’”. (Rivelazione 16:1) Chi dà questo comando? Dev’essere Geova stesso, dato che lo splendore della sua gloria e della sua potenza impediva a chiunque altro di entrare nel santuario. Geova venne al suo tempio spirituale per il giudizio nel 1918. (Malachia 3:1-5) Dev’essere stato quindi poco dopo quella data che egli diede il comando di versare le coppe dell’ira di Dio. Infatti i giudizi contenuti nelle simboliche coppe cominciarono a essere intensamente proclamati nel 1922, e la loro proclamazione procede oggi in crescendo.

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