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  • Ravvivate l’amore iniziale!
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • Capitolo 7

      Ravvivate l’amore iniziale!

      EFESO

      1. A quale congregazione è indirizzato il primo messaggio di Gesù, e che cosa ricorda egli ai sorveglianti?

      IL PRIMO messaggio di Gesù è indirizzato alla congregazione di Efeso, allora prospera città costiera dell’Asia Minore in prossimità dell’isola di Patmos. Egli dà a Giovanni questo comando: “All’angelo della congregazione che è a Efeso scrivi: Queste son le cose che dice colui che tiene le sette stelle nella mano destra, colui che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro”. (Rivelazione 2:1) Come negli altri sei messaggi, qui Gesù richiama l’attenzione su un aspetto che dà risalto alla sua posizione autorevole. Ricorda ai sorveglianti di Efeso che tutti gli anziani sono sotto la sua protettiva sorveglianza e che egli ispeziona tutte le congregazioni. Fino a oggi egli ha continuato a esercitare questa amorevole autorità, vegliando sugli anziani e pascendo benignamente tutti i componenti della congregazione. A volte egli modifica le disposizioni relative alla congregazione affinché la luce possa risplendere più fulgidamente. Sì, Gesù è il Capo Pastore del gregge di Dio. — Matteo 11:28-30; 1 Pietro 5:2-4.

      2. (a) Per quali cose eccellenti Gesù lodò la congregazione di Efeso? (b) Quale consiglio dell’apostolo Paolo gli anziani di Efeso avevano evidentemente seguito?

      2 A questo punto Gesù, iniziando con calorose parole di lode, stabilisce il modello che seguirà in tutt’e sette i suoi messaggi, meno che in due. Ecco il suo messaggio per gli efesini: “Conosco le tue opere, e la tua fatica e la tua perseveranza, e che non puoi sopportare i malvagi, e che metti alla prova quelli che dichiarano di essere apostoli, ma non lo sono, e li hai trovati bugiardi. E hai mostrato perseveranza, e hai sopportato per amore del mio nome e non ti sei stancato”. (Rivelazione 2:2, 3) Anni prima l’apostolo Paolo aveva avvertito gli anziani di Efeso in merito a “oppressivi lupi”, apostati molestatori del gregge, e aveva detto a quegli anziani di ‘stare svegli’, imitando il suo proprio instancabile esempio. (Atti 20:29, 31) Poiché Gesù ora li loda per le loro fatiche e la loro perseveranza e per non essersi stancati, c’è da ritenere che avessero messo in pratica quel consiglio.

      3. (a) In che modo “apostoli falsi” hanno cercato di ingannare i fedeli nei nostri giorni? (b) Quale avvertimento diede Pietro riguardo agli apostati?

      3 Anche durante il giorno del Signore sono sorti “apostoli falsi” che ‘dicono cose storte per trarsi dietro i discepoli’. (2 Corinti 11:13; Atti 20:30; Rivelazione 1:10) Secondo loro c’è del buono in tutte le discordanti religioni settarie. Asseriscono che Dio non ha un’organizzazione e negano che Gesù abbia ricevuto il potere del Regno nel 1914. Adempiono la profezia di 2 Pietro 3:3, 4, che dice: “Negli ultimi giorni verranno degli schernitori con i loro scherni, che procederanno secondo i propri desideri e diranno: ‘Dov’è questa sua promessa presenza? Infatti, dal giorno che i nostri antenati si addormentarono nella morte, tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione’”.

      4. (a) Come si manifestano l’orgoglio e lo spirito di ribellione degli schernitori? (b) Gli odierni cristiani mostrano di essere come gli efesini intraprendendo quale azione contro i mendaci oppositori?

      4 Questi schernitori si ribellano al pensiero di fare pubblica dichiarazione della loro fede. (Romani 10:10) Hanno ottenuto l’aiuto del clero della cristianità, della stampa e di emittenti televisive per diffondere calunnie sul conto dei loro ex compagni. I fedeli si accorgono subito che il modo di parlare e di agire di questi ingannatori non ha il suono della verità. Come gli efesini, gli odierni cristiani ‘non possono sopportare i malvagi’, per cui li disassociano dalle loro congregazioni.a

      5. (a) Quale debolezza degli efesini evidenziò Gesù? (b) Quali parole avrebbero dovuto ricordare gli efesini?

      5 Ora, comunque, come fa con cinque delle sette congregazioni, Gesù evidenzia un serio problema. Egli dice agli efesini: “Tuttavia, ho questo contro di te, che hai lasciato l’amore che avevi in principio”. (Rivelazione 2:4) Non sarebbero dovuti venir meno sotto questo aspetto, perché 35 anni prima Paolo aveva scritto loro facendo riferimento al “grande amore col quale [Dio] ci amò”, e li aveva esortati dicendo: “Divenite perciò imitatori di Dio, come figli diletti, e continuate a camminare nell’amore, come anche il Cristo vi ha amati”. (Efesini 2:4; 5:1, 2) Inoltre, avrebbero dovuto avere indelebilmente impresse nel cuore queste parole di Gesù: “Geova nostro Dio è un solo Geova, e tu devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. (Marco 12:29-31) Gli efesini avevano perso quell’amore iniziale.

      6. (a) Sia che siamo nella congregazione da tanto o da poco tempo, da che pericolo e tendenze dobbiamo guardarci? (b) L’amore per Dio dovrebbe spingerci a fare che cosa?

      6 Sia che siamo nella congregazione da tanto o da poco tempo, dobbiamo badare di non perdere l’amore iniziale per Geova. Come si può perdere questo amore? Potremmo lasciare che l’attaccamento al lavoro secolare, il desiderio di arricchire o la ricerca dei piaceri divengano lo scopo principale della nostra vita. Potremmo così divenire di mente carnale anziché di mente spirituale. (Romani 8:5-8; 1 Timoteo 4:8; 6:9, 10) Il nostro amore per Geova dovrebbe spingerci a correggere qualsiasi tendenza del genere e a ‘continuare a cercare prima il regno di Dio e la Sua giustizia’, così da ‘accumularci tesori in cielo’. — Matteo 6:19-21, 31-33.

      7. (a) Da cosa dovrebbe essere motivato il servizio che rendiamo a Geova? (b) Cosa disse Giovanni a proposito dell’amore?

      7 Il nostro servizio a Geova sia sempre motivato da un profondo amore per lui. Vorremo apprezzare di cuore tutto ciò che Geova e Cristo hanno fatto per noi. Come Giovanni stesso scrisse in seguito, “l’amore è in questo, non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui amò noi e mandò il Figlio suo come sacrificio propiziatorio per i nostri peccati”. Giovanni aggiunge: “Dio è amore, e chi rimane nell’amore rimane unito a Dio e Dio rimane unito a lui”. Ci sia consentito di non lasciar mai affievolire il nostro amore per Geova, per il Signore Gesù Cristo e per la vivente Parola di Dio! Possiamo esprimere questo amore non solo servendo zelantemente Dio, ma anche ubbidendo a “questo comandamento, che chi ama Dio ami anche il suo fratello”. — 1 Giovanni 4:10, 16, 21; Ebrei 4:12; vedi anche 1 Pietro 4:8; Colossesi 3:10-14; Efesini 4:15.

      “Compi le opere precedenti”

      8. Secondo ciò che disse Gesù, come avrebbero dovuto agire gli efesini?

      8 Se non volevano perdere il premio, quegli efesini dovevano ravvivare l’amore che avevano un tempo. “Perciò”, dice loro Gesù, “ricordati da che cosa sei caduto, e pentiti e compi le opere precedenti. Se no, verrò da te, e rimuoverò il tuo candelabro dal suo luogo, se non ti penti”. (Rivelazione 2:5) Come accolsero i cristiani della congregazione di Efeso queste parole? Non lo sappiamo. Possiamo sperare che si siano pentiti e siano riusciti a ridestare il loro amore per Geova. Altrimenti, la loro lampada sarebbe stata spenta e il loro candelabro tolto. Avrebbero perso il loro privilegio di far risplendere la verità.

      9. (a) Quali incoraggianti parole rivolse Gesù agli efesini? (b) In che modo dopo i giorni di Giovanni le congregazioni smisero di prestare ascolto al consiglio dato da Gesù agli efesini?

      9 Nondimeno Gesù rivolge agli efesini queste parole di incoraggiamento: “Tuttavia hai questo, che odii le opere della setta dei nicolaiti, che anch’io odio”. (Rivelazione 2:6) Se non altro odiavano le divisioni settarie, come le odia il Signore Gesù Cristo. Col passar degli anni, però, molte congregazioni smisero di prestare ascolto a queste parole di Gesù. La mancanza di amore per Geova, per la verità e degli uni per gli altri finì per farli sprofondare nelle tenebre spirituali. Si suddivisero in numerose sette in conflitto fra loro. Copisti “cristiani” senza amore per Geova arrivarono al punto di togliere il nome di Dio dai manoscritti greci della Bibbia. La mancanza di amore lasciò spazio anche all’insegnamento di dottrine babiloniche e greche, come quelle dell’inferno di fuoco, del purgatorio e della Trinità, che vennero spacciate per cristianesimo. Non avendo alcun amore per Dio e per la verità, la maggioranza di coloro che si dicevano cristiani smisero di predicare la buona notizia del Regno di Dio. Finirono con l’essere dominati da un’egoistica classe clericale che instaurò il proprio regno qui sulla terra. — Confronta 1 Corinti 4:8.

      10. Qual era la situazione religiosa della cristianità nel 1918?

      10 Quando nel 1918 il giudizio iniziò dalla casa di Dio, il clero settario della cristianità stava apertamente sostenendo la prima guerra mondiale, esortando cattolici e protestanti d’ambo le parti a scannarsi a vicenda. (1 Pietro 4:17) A differenza della congregazione di Efeso, che odiava le attività della setta dei nicolaiti, le religioni della cristianità erano da tempo imbevute di empie dottrine contrastanti, e il loro clero si era schierato col mondo del quale Gesù aveva detto che i suoi discepoli non devono far parte. (Giovanni 15:17-19) Le loro congregazioni, all’oscuro del tema della Bibbia — il Regno di Dio — non erano candelabri che facevano rifulgere la verità scritturale, né i loro membri appartenevano al tempio spirituale di Geova. I loro esponenti (uomini e donne) non erano stelle, ma mostravano di essere componenti dell’“uomo dell’illegalità”. — 2 Tessalonicesi 2:3; Malachia 3:1-3.

      11. (a) Quale gruppo di cristiani presente sulla scena mondiale nel 1918 metteva in pratica le parole rivolte da Gesù agli efesini? (b) Cosa fece la classe di Giovanni dal 1919 in poi?

      11 Gli appartenenti alla classe di Giovanni, invece, emersero dai tumultuosi giorni della prima guerra mondiale con un amore per Geova e per la verità che li spinse a servirlo con infuocato zelo. Si opposero a coloro che cercavano di introdurre il settarismo idoleggiando praticamente il primo presidente della Società (Watch Tower), Charles T. Russell, dopo la sua morte avvenuta nel 1916. Disciplinato dalle persecuzioni e dalle avversità, questo gruppo di cristiani ricevette chiaramente dal suo Signore un giudizio favorevole, un “ben fatto”, e l’invito a entrare nella sua gioia. (Matteo 25:21, 23) Negli avvenimenti mondiali e nelle loro proprie esperienze riconobbero l’adempimento del segno che secondo Gesù avrebbe contraddistinto la sua invisibile presenza nel potere del Regno. Dal 1919 in poi si impegnarono progressivamente nell’ulteriore adempimento della grande profezia di Gesù: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matteo 6:9, 10; 24:3-14) Se il loro amore per Geova era stato in qualche modo carente, da quel momento in poi esso fu alimentato sino a divenire una fiamma.

      12. (a) Quale invito risuonò a una storica assemblea tenuta nel 1922? (b) Quale nome abbracciarono i veri cristiani nel 1931, e di che cosa si pentirono?

      12 A una storica assemblea tenuta a Cedar Point (Ohio, USA) dal 5 al 13 settembre 1922, a cui parteciparono 18.000 di quei cristiani, risuonò l’invito: “Tornate al campo, figli dell’Iddio Altissimo! . . . Il mondo deve conoscere che Geova è Dio e che Gesù Cristo è il Re dei re e il Signore dei signori. . . . Perciò, annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno”. Venne dato più risalto al prezioso nome di Geova. Nel 1931 questi cristiani, riuniti in assemblea a Columbus (Ohio, USA), si rallegrarono abbracciando il nome indicato da Dio nella profezia di Isaia: Testimoni di Geova. (Isaia 43:10, 12) Col numero del 1º marzo 1939, il nome del principale periodico dell’organizzazione fu cambiato in La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova, attribuendo così il principale onore al nostro Creatore e al suo governo reale. I testimoni di Geova, con rinnovato amore per Lui, si sono pentiti di qualsiasi eventuale trascuratezza precedentemente mostrata in quanto a onorare e magnificare il suo illustre nome e il suo Regno. — Salmo 106:6, 47, 48.

      “A chi vince”

      13. (a) Quale benedizione era in serbo per gli efesini qualora avessero ‘vinto’? (b) In che modo i cristiani di Efeso avrebbero ‘vinto’?

      13 Infine Gesù, come fa anche negli altri suoi messaggi, richiama l’attenzione sullo spirito di Dio come ciò che, mediante Gesù, fa conoscere le ricompense dovute alla fedeltà. Agli efesini dice: “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: A chi vince concederò di mangiare dell’albero della vita, che è nel paradiso di Dio”. (Rivelazione 2:7) Quelli dotati di orecchi sensibili avrebbero preso premurosamente a cuore quel messaggio di vitale importanza, sapendo che non era da attribuirsi a un’iniziativa personale di Gesù, ma che originava dal Sovrano Signore Geova stesso tramite il suo spirito santo o forza attiva. In che modo avrebbero ‘vinto’? Seguendo attentamente le orme di Gesù, che mantenne l’integrità fino alla morte e poté quindi dire: “Fatevi coraggio! Io ho vinto il mondo”. — Giovanni 8:28; 16:33; vedi anche 1 Giovanni 5:4.

      14. A cosa deve riferirsi il “paradiso di Dio” menzionato da Gesù?

      14 Non avendo nessuna prospettiva di vivere in un paradiso terrestre, in che senso i cristiani unti, come quegli efesini, vengono ricompensati con l’opportunità di mangiare “dell’albero della vita, che è nel paradiso di Dio”? Non può trattarsi del Paradiso ristabilito sulla terra, dal momento che i 144.000 cristiani unti, inclusi quelli della congregazione di Efeso, vengono comprati di fra il genere umano perché regnino con l’Agnello, Cristo Gesù, sul celeste monte Sion in qualità di figli spirituali. (Efesini 1:5-12; Rivelazione 14:1, 4) Queste parole si devono quindi riferire al reame celeste, paragonato a un giardino, ereditato da questi vincitori. Lì “nel paradiso di Dio”, sì, alla presenza di Geova stesso, questi vincitori ai quali è stata concessa l’immortalità continueranno a vivere in eterno, cosa qui simboleggiata dal fatto che mangiano dell’albero della vita.

      15. Perché l’esortazione di Gesù a vincere è oggi di vitale interesse per la grande folla?

      15 Che dire comunque dei leali sostenitori terreni dei 144.000 unti? Anche una grande folla di questi Testimoni loro compagni sta vincendo. Ma la loro speranza è quella di entrare in un paradiso terrestre, dove berranno da “un fiume d’acqua di vita” e otterranno guarigione dalle “foglie degli alberi” piantati lungo quel fiume. (Rivelazione 7:4, 9, 17; 22:1, 2) Se fate parte di questo gruppo, sia consentito anche a voi di esprimere il vostro sincero amore per Geova e vincere il combattimento della fede. Potrete così ottenere la felicità della vita eterna sulla terra paradisiaca. — Confronta 1 Giovanni 2:13, 14.

      [Nota in calce]

      a Per informazioni storiche sulla comparsa di falsi apostoli, vedi il manuale Ragioniamo facendo uso delle Scritture, pp. 377-84, pubblicato dai testimoni di Geova.

  • La lotta per vincere
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • Capitolo 8

      La lotta per vincere

      SMIRNE

      1. (a) Qual è la successiva congregazione a ricevere un messaggio dal glorificato Gesù? (b) Definendosi “il Primo e l’Ultimo”, cosa rammentava Gesù ai cristiani di quella congregazione?

      OGGI l’antica Efeso giace in rovina. Ma il luogo a cui era destinato il secondo messaggio di Gesù è ancora un’operosa città. Circa 60 chilometri a nord delle rovine di Efeso si trova la città turca di Izmir, dove oggi ci sono quattro zelanti congregazioni di testimoni di Geova. Nel I secolo qui sorgeva Smirne. Notate ora le seguenti parole di Gesù: “E all’angelo della congregazione che è a Smirne scrivi: Queste son le cose che dice ‘il Primo e l’Ultimo’, che fu morto e tornò a vivere”. (Rivelazione 2:8) Rivolgendo queste parole ai cristiani di Smirne, Gesù ricordava loro che egli era stato il primo e ultimo uomo integro a essere risuscitato direttamente da Geova alla vita immortale in spirito. Gesù stesso avrebbe risuscitato tutti gli altri cristiani unti. Egli è quindi ben qualificato per dare consigli ai suoi fratelli che hanno la speranza di ricevere come lui la vita immortale nei cieli.

      2. Perché tutti i cristiani ricevono conforto dalle parole di Colui che “fu morto e tornò a vivere”?

      2 Gesù diede l’esempio nel sopportare la persecuzione per amor di giustizia e ricevette la dovuta ricompensa. La sua fedeltà sino alla morte e la conseguente risurrezione sono la base su cui poggia la speranza di tutti i cristiani. (Atti 17:31) Il fatto che Gesù “fu morto e tornò a vivere” dimostra che qualsiasi cosa si debba sopportare per la causa della verità non è vana. La risurrezione di Gesù è fonte di grande incoraggiamento per tutti i cristiani, specialmente quando sono chiamati a soffrire per la loro fede. Vi trovate in questa situazione? In caso affermativo, potete ricevere coraggio anche dalle successive parole che Gesù rivolge alla congregazione di Smirne:

      3. (a) Quale incoraggiamento diede Gesù ai cristiani di Smirne? (b) Sebbene i cristiani di Smirne fossero poveri, perché Gesù li definì ‘ricchi’?

      3 “Conosco la tua tribolazione e la tua povertà — ma tu sei ricco — e la bestemmia di quelli che dicono di essere essi stessi giudei, e non lo sono ma sono una sinagoga di Satana”. (Rivelazione 2:9) Gesù non rivolge alcuna critica ai suoi fratelli di Smirne, ma solo calorose parole di lode. Hanno sofferto molta tribolazione per la loro fede. Materialmente sono poveri, probabilmente a motivo della loro fedeltà. (Ebrei 10:34) La loro principale preoccupazione, però, è per le cose spirituali, e hanno accumulato tesori in cielo, come consigliò Gesù. (Matteo 6:19, 20) Quindi agli occhi del Capo Pastore sono ‘ricchi’. — Confronta Giacomo 2:5.

      4. Da parte di chi i cristiani di Smirne avevano subìto grande opposizione, e come considerava Gesù quegli oppositori?

      4 Gesù osserva in particolare che i cristiani di Smirne hanno sopportato molta opposizione da parte dei giudei carnali. Già in precedenza molti di quella religione si erano energicamente opposti alla diffusione del cristianesimo. (Atti 13:44, 45; 14:19) Ora, solo pochi decenni dopo la caduta di Gerusalemme, quei giudei di Smirne mostravano lo stesso spirito satanico. Non c’è da meravigliarsi che Gesù li consideri “una sinagoga di Satana”!a

      5. Quali prove attendevano i cristiani di Smirne?

      5 In presenza di un tale odio, i cristiani di Smirne furono confortati da Gesù con queste parole: “Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova, e affinché abbiate tribolazione per dieci giorni. Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”. (Rivelazione 2:10) Qui in greco Gesù usa per tre volte la seconda persona plurale, a indicare che le sue parole riguardano la congregazione nel suo insieme. Gesù non può promettere che le prove dei cristiani di Smirne avranno presto fine. Alcuni di loro continueranno ad essere perseguitati e gettati in prigione. Avranno tribolazione per “dieci giorni”. Il numero dieci simboleggia totalità o completezza terrena. Nel tempo in cui sarebbero rimasti nella carne, anche quei cristiani integri e spiritualmente ricchi sarebbero stati sottoposti a una completa prova.

      6. (a) Perché i cristiani di Smirne non dovevano aver timore? (b) Come conclude Gesù il suo messaggio alla congregazione di Smirne?

      6 Tuttavia i cristiani di Smirne non avrebbero dovuto temere o fare compromesso. Se fossero rimasti fedeli sino alla fine, avrebbero ricevuto come ricompensa la “corona della vita”, nel loro caso la vita immortale nei cieli. (1 Corinti 9:25; 2 Timoteo 4:6-8) L’apostolo Paolo considerò questo prezioso premio degno del sacrificio di ogni altra cosa, inclusa la sua stessa vita terrena. (Filippesi 3:8) Evidentemente quei fedeli cristiani di Smirne la pensavano allo stesso modo. Gesù conclude il suo messaggio dicendo: “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: Chi vince non sarà affatto danneggiato dalla seconda morte”. (Rivelazione 2:11) A chi vince è assicurata la vita immortale nei cieli, una vita che la morte non può toccare. — 1 Corinti 15:53, 54.

      “Tribolazione per dieci giorni”

      7, 8. Come la congregazione di Smirne, in che modo nel 1918 la congregazione cristiana fu ‘pienamente messa alla prova’?

      7 Così come i cristiani di Smirne, oggi la classe di Giovanni e i suoi compagni sono stati e continuano ad essere “pienamente messi alla prova”. La loro fedeltà nella prova li identifica come popolo di Dio. (Marco 13:9, 10) Poco dopo l’inizio del giorno del Signore, le parole rivolte da Gesù ai cristiani di Smirne furono di vero conforto per il piccolo gruppo internazionale dei servitori di Geova. (Rivelazione 1:10) Fin dal 1879 essi avevano scrutato la Parola di Dio alla ricerca di ricchezze spirituali da condividere generosamente con altri. Ma durante la prima guerra mondiale furono oggetto di intenso odio e opposizione, in parte perché non si erano fatti prendere dall’isterismo bellico e in parte perché smascheravano intrepidamente gli errori della cristianità. La persecuzione che subirono per istigazione di alcuni capi della cristianità giunse all’apice nel 1918 e fu paragonabile a quella subita dai cristiani di Smirne per mano della locale comunità giudaica.

      8 Negli Stati Uniti d’America un’ondata di persecuzione raggiunse il culmine con l’imprigionamento, avvenuto il 22 giugno 1918, del nuovo presidente della Società (Watch Tower), Joseph F. Rutherford, e di sette suoi compagni, condannati quasi tutti a 20 anni di reclusione. Nove mesi dopo furono rilasciati dietro cauzione. Il 14 maggio 1919 la corte d’appello annullò le loro ingiuste condanne; furono individuati 130 errori commessi nel processo. Il giudice cattolico Manton, cavaliere dell’ordine di S. Gregorio Magno, che nel 1918 aveva respinto la richiesta di libertà provvisoria per questi cristiani, venne poi condannato, nel 1939, a due anni di reclusione e a una multa di 10.000 dollari per aver chiesto e accettato bustarelle in sei diverse occasioni.

      9. Come vennero trattati da Hitler i testimoni di Geova nella Germania nazista, e quale fu la reazione del clero?

      9 In Germania, sotto il regime nazista, Hitler mise completamente al bando l’opera di predicazione dei testimoni di Geova. Per anni migliaia di Testimoni furono crudelmente rinchiusi in campi di concentramento e prigioni, dove molti persero la vita, mentre circa 200 giovani che avevano rifiutato di combattere nell’esercito di Hitler furono giustiziati. L’appoggio dato dal clero a tutto ciò è evidenziato dalle parole di un sacerdote cattolico pubblicate nel giornale The German Way del 29 maggio 1938. In parte egli diceva: “Sulla terra c’è attualmente un paese dove i cosiddetti . . . Studenti Biblici [Testimoni di Geova] sono proscritti. È la Germania! . . . Quando Adolf Hitler salì al potere e l’episcopato cattolico tedesco rinnovò la propria richiesta, Hitler disse: ‘Questi cosiddetti Zelanti Studenti Biblici [Testimoni di Geova] sono dei sovversivi; . . . li considero dei ciarlatani; non tollero che i cattolici tedeschi vengano infangati in tal modo da questo giudice americano Rutherford; io sciolgo [l’associazione dei testimoni di Geova] in Germania’”. A ciò il sacerdote aggiungeva: “Bravo!”

      10. (a) Nel corso del giorno del Signore, quale persecuzione hanno dovuto affrontare i testimoni di Geova? (b) Qual è stato spesso il risultato quando i cristiani hanno combattuto in difesa della libertà religiosa facendo ricorso ai tribunali?

      10 Nel corso del giorno del Signore, il Serpente e il suo seme non hanno mai smesso di combattere contro gli unti cristiani e i loro compagni. Molti di questi sono stati imprigionati e spietatamente perseguitati. (Rivelazione 12:17) Quei nemici hanno continuato a ‘progettare affanno mediante decreto’, ma il popolo di Geova ha insistito tenacemente nel dire: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini”. (Salmo 94:20; Atti 5:29) Nel 1955 la rivista Torre di Guardia riferì: “Più di settanta paesi, in un tempo o nell’altro durante i trascorsi quarant’anni, hanno emanato decreti restrittivi e hanno perseguitato i testimoni di Geova”. Dove è stato possibile combattere in difesa della libertà religiosa facendo ricorso ai tribunali, questi cristiani l’hanno fatto, e in vari paesi hanno ottenuto splendide vittorie. Nei soli Stati Uniti, i testimoni di Geova hanno ottenuto 50 vittorie presso la Corte Suprema.

      11. Quale profezia di Gesù concernente il segno della sua presenza si è adempiuta sui testimoni di Geova durante il giorno del Signore?

      11 Nessun altro gruppo è stato così coscienzioso nell’ubbidire al comando di Gesù di rendere a Cesare le cose di Cesare. (Luca 20:25; Romani 13:1, 7) Nondimeno, i membri di nessun altro gruppo sono stati imprigionati in così tanti paesi e sotto regimi così diversi fra loro, e questa situazione esiste tuttora nelle Americhe, in Europa, in Africa e in Asia. La grande profezia di Gesù concernente il segno della sua presenza includeva queste parole: “Quindi vi daranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio nome”. (Matteo 24:3, 9) Questo si è senz’altro adempiuto sui cristiani testimoni di Geova durante il giorno del Signore.

      12. In che modo la classe di Giovanni ha fortificato i servitori di Dio affinché sopportino la persecuzione?

      12 Per fortificare i servitori di Dio affinché sopportino la tribolazione, la classe di Giovanni rammenta loro di continuo la sostanza delle parole rivolte da Gesù ai cristiani di Smirne. Per esempio, quando iniziò la persecuzione nazista, La Torre di Guardia del 1933 e del 1934 pubblicò articoli come “Non li temete!”, che prendeva in esame Matteo 10:26-33, “Il crogiuolo”, basato su Daniele 3:17, 18, e “La bocca dei leoni”, imperniato su Daniele 6:22. Negli anni ’80, quando fu pubblicata la prima edizione di questo libro e i testimoni di Geova subivano spietata persecuzione in oltre 40 paesi, La Torre di Guardia fortificò il popolo di Dio con articoli come “Felici benché perseguitati!” e “I cristiani affrontano la persecuzione con perseveranza”.b

      13. Come i cristiani di Smirne, perché i cristiani testimoni di Geova non hanno avuto timore della persecuzione?

      13 Sì, i cristiani testimoni di Geova stanno subendo persecuzioni fisiche e altre prove per dieci giorni simbolici. Come gli antichi cristiani di Smirne, non si sono lasciati intimorire; né alcuno di noi deve provare timore man mano che sulla terra aumentano i guai. Siamo preparati a perseverare nonostante le sofferenze e ad accettare con gioia anche ‘la rapina dei nostri beni’. (Ebrei 10:32-34) Studiando la Parola di Dio e facendola nostra, ci prepareremo a rimanere solidi nella fede. Siate certi che Geova può proteggervi mentre mantenete l’integrità, e lo farà. “Gettate su di lui tutta la vostra ansietà, perché egli ha cura di voi”. — 1 Pietro 5:6-11.

      [Note in calce]

      a Circa 60 anni dopo la morte di Giovanni, l’ottantaseienne Policarpo fu bruciato vivo a Smirne per non aver voluto rinnegare la sua fede in Gesù. Nel Martirio di Policarpo, opera ritenuta contemporanea all’avvenimento, si afferma che mentre veniva raccolta la legna per il rogo, “i giudei con più zelo, come è loro costume, si diedero da fare in questo”, sebbene l’esecuzione avvenisse in un “grande sabato”. — I Padri Apostolici, Città Nuova, 1976, pp. 167, 164.

      b Vedi La Torre di Guardia inglese del 1º novembre 1933, del 1º e 15 ottobre e del 1º e 15 dicembre 1934, e quella italiana del 15 ottobre 1983.

  • Tenete saldo il nome di Gesù
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • Capitolo 9

      Tenete saldo il nome di Gesù

      PERGAMO

      1. A quale congregazione fu inviato il successivo messaggio di Gesù, e in che specie di città vivevano quei cristiani?

      PARTENDO da Smirne e percorrendo 80 chilometri in direzione nord lungo la strada costiera e quindi 24 chilometri verso l’interno lungo la valle del fiume Caico, si arriva a Pergamo, l’attuale Bergama. La città era famosa per il suo tempio di Zeus, o Giove. Nel XIX secolo gli archeologi trasportarono l’altare di quel tempio in Germania, dove, insieme a numerose statue e bassorilievi di divinità pagane, è ancora visibile nel Pergamon Museum di Berlino. Che messaggio il Signore Gesù avrebbe inviato a una congregazione circondata da tutta quell’idolatria?

      2. In che modo Gesù dichiara la propria identità, e cosa significa il fatto che egli ha la ‘spada a due tagli’?

      2 Gesù comincia col dichiarare la propria identità: “E all’angelo della congregazione che è a Pergamo scrivi: Queste son le cose che dice colui che ha la lunga spada affilata a due tagli”. (Rivelazione 2:12) Qui Gesù ripete la descrizione di sé fatta in Rivelazione 1:16. In qualità di Giudice e Giustiziere, egli annienterà i persecutori dei suoi discepoli. Che confortante rassicurazione! Riguardo al giudizio, comunque, anche quelli all’interno della congregazione devono essere avvertiti che Geova, agendo per mezzo di questo “messaggero del patto”, Gesù Cristo, ‘sarà un pronto testimone’ contro tutti quei sedicenti cristiani che praticano idolatria, immoralità, menzogna e disonestà e che trascurano i bisognosi. (Malachia 3:1, 5; Ebrei 13:1-3) I consigli e le riprensioni che Dio impartisce mediante Gesù devono essere presi a cuore!

      3. Quale falsa adorazione era praticata a Pergamo, e perché si può dire che “il trono di Satana” era lì?

      3 Gesù dice ora alla congregazione: “So dove dimori, cioè dov’è il trono di Satana”. (Rivelazione 2:13a) Sì, quei cristiani erano circondati dal culto satanico. Oltre al tempio di Zeus, c’era un santuario di Esculapio, dio della medicina. Pergamo era anche rinomata come centro del culto imperiale. La parola ebraica tradotta “Satana” significa “uno che fa (oppone) resistenza”, e il suo “trono” rappresenta il suo dominio sul mondo permesso da Dio per un periodo di tempo. (Giobbe 1:6, Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti, nota in calce) La diffusione dell’idolatria a Pergamo indicava che il “trono” di Satana era ben radicato in quella città. Come doveva essere adirato Satana per il fatto che i cristiani del luogo non si inchinavano a lui partecipando al culto nazionalistico!

      4. (a) Quale lode rivolge Gesù ai cristiani di Pergamo? (b) Cosa scrisse il legato romano Plinio all’imperatore Traiano a proposito del trattamento riservato ai cristiani? (c) Nonostante il pericolo, quale condotta seguivano i cristiani di Pergamo?

      4 Sì, “il trono di Satana” era proprio lì a Pergamo. Eppure, prosegue Gesù, “continui a tenere saldo il mio nome, e non hai negato la tua fede in me neanche ai giorni di Antipa, mio testimone, il fedele, che fu ucciso al vostro lato, dove Satana dimora”. (Rivelazione 2:13b) Che lode incoraggiante! Senza dubbio il martirio di Antipa era stato la conseguenza del suo rifiuto di partecipare a pratiche demoniche e al culto dell’imperatore romano. Non molto tempo dopo che Giovanni ricevette questa profezia, Plinio il Giovane, legato personale dell’imperatore romano Traiano, scrisse a Traiano spiegandogli quale procedura seguiva con coloro che erano accusati di essere cristiani, procedura che l’imperatore approvò. Quelli che negavano di essere cristiani venivano rilasciati, dice Plinio, “se invocavano gli dèi secondo la formula che io avevo imposta, e se facevano sacrifici con incenso e vino dinnanzi alla immagine tua [o Traiano], . . . e inoltre maledicevano il Cristo”. (Carteggio con Traiano e Panegirico di Traiano, BUR, 1963, p. 82) Chiunque era riconosciuto come cristiano veniva giustiziato. Nonostante questo pericolo, i cristiani di Pergamo non avevano rinnegato la loro fede. ‘Tenevano saldo il nome di Gesù’, in quanto continuavano a onorare il suo alto incarico di Rivendicatore di Geova e di Giudice da Lui costituito. Lealmente seguivano le orme di Gesù come testimoni del Regno.

      5. (a) Quale controparte moderna del culto dell’imperatore è stata fonte di dure prove per i cristiani nel nostro tempo? (b) Quale aiuto La Torre di Guardia ha provveduto ai cristiani?

      5 In varie occasioni Gesù aveva rivelato che Satana domina l’attuale sistema malvagio, ma che, a motivo dell’integrità di Gesù, Satana non aveva presa su di lui. (Matteo 4:8-11; Giovanni 14:30) Nel nostro tempo nazioni potenti, in particolare il “re del nord” e il “re del sud”, sono state impegnate in una lotta per il dominio mondiale. (Daniele 11:40) Il fervore patriottico viene alimentato e il culto dell’imperatore ha una controparte moderna nell’ondata di nazionalismo che ha travolto la terra. Gli articoli sulla neutralità pubblicati nella Torre di Guardia del 1º novembre 1939 (inglese) e, di nuovo, nei numeri del 15 maggio 1980 e del 1º settembre 1986, hanno chiaramente esposto l’insegnamento biblico a questo riguardo, fornendo così un indirizzo a quei cristiani che desiderano camminare nel nome di Geova e vincere il mondo, come fece coraggiosamente Gesù. — Michea 4:1, 3, 5; Giovanni 16:33; 17:4, 6, 26; 18:36, 37; Atti 5:29.

      6. Come Antipa, in che modo nei tempi moderni i testimoni di Geova hanno assunto un atteggiamento fermo?

      6 C’era urgente bisogno di questi consigli. Di fronte all’irrazionale fervore patriottico, i testimoni di Geova, sia gli unti che i loro compagni, dovettero mantenersi saldi nella fede. Negli Stati Uniti centinaia di ragazzi e insegnanti furono espulsi dalle scuole per essersi rifiutati di salutare la bandiera, mentre in Germania i Testimoni erano spietatamente perseguitati perché non salutavano la svastica. Come già detto, al tempo di Hitler i nazisti uccisero migliaia di leali servitori di Geova perché si rifiutavano di prendere parte a tale idolatria nazionalistica. Negli anni ’30, all’apice del culto imperiale nel Giappone scintoista, due ministri pionieri piantarono numerosi semi del Regno a Taiwan, allora occupata dai giapponesi. Le autorità militari li misero in prigione, dove uno di loro morì per il brutale trattamento. In seguito l’altro fu rilasciato, solo per essere fucilato alla schiena: un moderno Antipa. Ancora oggi ci sono paesi dove il culto dei simboli nazionalistici è obbligatorio e lo stato esige esclusiva devozione. Molti giovani Testimoni sono stati imprigionati e non pochi sono stati messi a morte per il loro coraggioso atteggiamento di neutralità cristiana. Se sei un giovane e vai incontro a questi problemi, studia quotidianamente la Parola di Dio così da aver “fede per conservare in vita l’anima”, con la prospettiva della vita eterna. — Ebrei 10:39–11:1; Matteo 10:28-31.

      7. Come hanno affrontato il problema del culto nazionalistico alcuni giovani in India, e con quale risultato?

      7 Giovani studenti hanno dovuto affrontare problemi analoghi. Nel 1985, nello stato indiano del Kerala, tre ragazzi figli di testimoni di Geova si rifiutarono di cantare l’inno nazionale perché ciò avrebbe violato la loro fede basata sulla Bibbia. Mentre gli altri cantavano, loro stavano rispettosamente in piedi, ma nonostante ciò furono espulsi dalla scuola. Il padre si appellò contro questo provvedimento portando la questione fino alla Corte Suprema dell’India, dove i due giudici emanarono una sentenza favorevole ai ragazzi, dichiarando coraggiosamente: “La nostra tradizione, la nostra filosofia, la nostra costituzione ci insegnano e attuano la tolleranza. Non sminuiamone il valore”. La pubblicità data a questo caso dalla stampa, con articoli favorevoli, è servita a informare l’intera nazione, la cui popolazione ammontava all’epoca a quasi un quinto di quella della terra, che in quel paese ci sono cristiani che adorano il vero Dio Geova e che si attengono lealmente ai princìpi biblici.

      Influenze corruttrici

      8. Quale rimprovero ritenne necessario esprimere Gesù nei confronti dei cristiani di Pergamo?

      8 I cristiani di Pergamo mantenevano dunque l’integrità. “Tuttavia”, dice Gesù, “ho contro di te alcune cose”. Cosa avevano fatto per meritare questo rimprovero? Gesù prosegue: “Hai là quelli che si attengono all’insegnamento di Balaam, che insegnava a Balac a porre una pietra d’inciampo davanti ai figli d’Israele, a mangiare cose sacrificate agli idoli e a commettere fornicazione”. — Rivelazione 2:14.

      9. Chi era Balaam, e in che modo il suo consiglio pose “una pietra d’inciampo davanti ai figli d’Israele”?

      9 Ai giorni di Mosè, Balac re di Moab aveva assoldato Balaam, un profeta non israelita che conosceva qualcosa delle vie di Geova, perché maledicesse Israele. Geova si oppose a Balaam, costringendolo a pronunciare benedizioni sugli israeliti e maledizioni sui loro nemici. Balaam placò il conseguente risentimento di Balac proponendo un attacco più insidioso: le donne moabite avrebbero dovuto sedurre gli uomini d’Israele inducendoli a commettere grave immoralità sessuale e a partecipare al culto idolatrico di un falso dio, il Baal di Peor! Questa tattica funzionò. La giusta ira di Geova divampò, ed egli inviò un flagello che uccise 24.000 di quei fornicatori israeliti e che si arrestò solo quando il sacerdote Fineas intervenne con decisione per togliere il male da Israele. — Numeri 24:10, 11; 25:1-3, 6-9; 31:16.

      10. Quali pietre d’inciampo si erano infiltrate nella congregazione di Pergamo, e perché quei cristiani forse pensavano che Dio sarebbe passato sopra alle loro trasgressioni?

      10 Ai giorni di Giovanni esistevano forse a Pergamo simili pietre d’inciampo? Sì! Immoralità e idolatria si erano infiltrate nella congregazione. Quei cristiani non prestavano ascolto agli avvertimenti di Dio dati mediante l’apostolo Paolo. (1 Corinti 10:6-11) Avendo resistito alla persecuzione, forse pensavano che Geova sarebbe passato sopra alle loro trasgressioni di natura sessuale. Così Gesù rese chiaro che dovevano rifuggire da tale malvagità.

      11. (a) A che cosa devono stare attenti i cristiani, e quale modo di pensare devono evitare? (b) Nel corso degli anni, quante persone sono state disassociate dalla congregazione cristiana, e per lo più a causa di che cosa?

      11 Similmente oggi i cristiani devono stare attenti a non ‘mutare l’immeritata benignità di Dio in una scusa per condotta dissoluta’. (Giuda 4) Siamo tenuti a odiare ciò che è male e a ‘trattare con durezza il nostro corpo’ per seguire una virtuosa condotta cristiana. (1 Corinti 9:27; Salmo 97:10; Romani 8:6) Non dovremmo mai pensare che lo zelo nel servizio di Dio e l’integrità sotto persecuzione costituiscano una licenza per commettere immoralità sessuale. Nel corso degli anni, in tutto il mondo, i trasgressori disassociati dalla congregazione cristiana, per lo più a causa di immoralità sessuale, sono stati decine di migliaia. Certi anni il loro numero ha addirittura superato quello di coloro che perirono nell’antico Israele a causa del Baal di Peor. Ci sia consentito di non abbassare la guardia così da non fare mai quella fine! — Romani 11:20; 1 Corinti 10:12.

      12. Come per i servitori di Dio dei tempi antichi, quali princìpi valgono per i cristiani d’oggi?

      12 Gesù rimproverò inoltre i cristiani di Pergamo perché ‘mangiavano cose sacrificate agli idoli’. Di che si trattava? Viste le parole di Paolo ai corinti, forse alcuni abusavano della loro libertà cristiana e turbavano deliberatamente la coscienza altrui. Cosa ancora più probabile, però, partecipavano in qualche modo a vere e proprie cerimonie idolatriche. (1 Corinti 8:4-13; 10:25-30) Oggi i cristiani fedeli devono mostrare amore altruistico nell’esercizio della loro libertà cristiana, stando attenti a non fare inciampare altri. Devono senz’altro evitare moderne forme di idolatria, come il culto delle stelle del cinema, della televisione e dello sport, badando anche di non fare del denaro — o persino del proprio ventre — il proprio dio! — Matteo 6:24; Filippesi 1:9, 10; 3:17-19.

      Evitate il settarismo!

      13. Quali parole di riprensione rivolge successivamente Gesù ai cristiani di Pergamo, e perché la congregazione ne aveva bisogno?

      13 Gesù riprende ancora i cristiani di Pergamo, dicendo: “Così anche tu hai quelli che si attengono in modo simile all’insegnamento della setta dei nicolaiti”. (Rivelazione 2:15) Precedentemente Gesù aveva lodato gli efesini perché odiavano le attività di questa setta. Ma i cristiani di Pergamo avevano bisogno di consigli su come mantenere la congregazione libera dal settarismo. Occorreva maggiore fermezza nel sostenere le norme cristiane così da preservare l’unità per cui Gesù aveva pregato in Giovanni 17:20-23. Era necessario ‘esortare mediante l’insegnamento che è sano e riprendere quelli che contraddicevano’. — Tito 1:9.

      14. (a) Fin dall’inizio, contro chi ha dovuto lottare la congregazione cristiana, e come li descrisse l’apostolo Paolo? (b) Quali parole di Gesù dovrebbe prendere a cuore chiunque fosse divenuto propenso a seguire un gruppo dissidente?

      14 Fin dall’inizio, la congregazione cristiana ha dovuto lottare contro orgogliosi apostati, i quali, con parlare mellifluo e ingannevole, “causano divisioni e occasioni d’inciampo contro l’insegnamento” impartito mediante il canale di Geova. (Romani 16:17, 18) L’apostolo Paolo mise in guardia contro questa minaccia in quasi tutte le sue lettere.a Nei tempi moderni, pur avendo Gesù riportato la vera congregazione alla sua purezza e unità cristiana, il pericolo del settarismo permane. Perciò, chiunque fosse divenuto propenso a seguire un gruppo dissidente, formando così una setta, dovrebbe prendere a cuore le successive parole di Gesù: “Perciò pentiti. Se no, vengo presto da te, e guerreggerò con loro con la lunga spada della mia bocca”. — Rivelazione 2:16.

      15. Come ha inizio il settarismo?

      15 Come ha inizio il settarismo? Forse uno che si reputa maestro semina dubbi, mettendo in discussione alcune verità bibliche (ad esempio, il fatto che viviamo negli ultimi giorni), e così un gruppo dissidente si separa e lo segue. (2 Timoteo 3:1; 2 Pietro 3:3, 4) Oppure qualcuno critica il modo in cui Geova fa compiere la sua opera e, facendo leva sullo spirito di chi non è disposto a prodigarsi, asserisce che non sia né scritturale né necessario andare di casa in casa a predicare il messaggio del Regno. Svolgendo questo servizio a imitazione di Gesù e degli apostoli, costoro sarebbero aiutati a rimanere umili; invece preferiscono separarsi e prendersela comoda, limitandosi forse a leggere occasionalmente la Bibbia come gruppo privato. (Matteo 10:7, 11-13; Atti 5:42; 20:20, 21) Elaborano le loro proprie idee circa la Commemorazione della morte di Gesù, il comando scritturale di astenersi dal sangue, la celebrazione di feste e l’uso di tabacco. Inoltre sminuiscono l’importanza del nome di Geova; ben presto ricadono nel permissivismo di Babilonia la Grande. Cosa anche peggiore, alcuni vengono istigati da Satana a ‘battere i propri compagni di schiavitù’, attaccando quelli che un tempo erano i loro fratelli. — Matteo 24:49; Atti 15:29; Rivelazione 17:5.

      16. (a) Perché chi sta vacillando a causa dell’influenza degli apostati dovrebbe pentirsi prontamente? (b) Cosa accadrà a quelli che rifiutano di pentirsi?

      16 Chiunque stia vacillando a causa dell’influenza degli apostati dovrebbe ascoltare con prontezza l’esortazione di Gesù a pentirsi! La propaganda apostata va respinta come veleno, perché tale essa è! Si basa sull’invidia e sull’odio, in contrasto con le giuste, caste e amabili verità con cui Gesù alimenta la sua congregazione. (Luca 12:42; Filippesi 1:15, 16; 4:8, 9) In quanto a quelli che rifiutano di pentirsi, il Signore Gesù ‘guerreggia’ effettivamente con loro ‘con la lunga spada della sua bocca’. Egli sta vagliando il suo popolo per mantenere l’unità a favore della quale pregò l’ultima sera che trascorse con i suoi discepoli. (Giovanni 17:20-23, 26) Poiché gli apostati rifiutano l’aiuto e gli amorevoli consigli dati dalle stelle nella sua mano destra, Gesù li giudica e li punisce “con la massima severità”, consegnandoli alle “tenebre di fuori”. Vengono disassociati, affinché non agiscano più da lievito fra il popolo di Dio. — Matteo 24:48-51; 25:30; 1 Corinti 5:6, 9, 13; Rivelazione 1:16.

      ‘La manna nascosta e un sassolino bianco’

      17. Quale ricompensa attende gli unti cristiani che ‘vincono’, e cosa dovevano debellare i cristiani di Pergamo?

      17 Una grande ricompensa attende tutti coloro che prendono a cuore i consigli di Gesù impartiti sotto la guida dello spirito santo di Geova. Ascoltate! “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: A chi vince darò della manna nascosta, e gli darò un sassolino bianco, e sul sassolino un nuovo nome scritto che nessuno conosce tranne colui che lo riceve”. (Rivelazione 2:17) Così i cristiani di Pergamo, come quelli di Smirne, erano incoraggiati a ‘vincere’. Per potervi riuscire, quelli di Pergamo, dov’era il trono di Satana, dovevano fuggire l’idolatria. Dovevano debellare l’immoralità, il settarismo e l’apostasia messi in relazione con Balac, Balaam e la setta dei nicolaiti. Se l’avessero fatto, quei cristiani unti sarebbero stati invitati a mangiare della “manna nascosta”. Cosa significa questo?

      18, 19. (a) Cos’era la manna che Geova provvide agli israeliti? (b) Quale manna era nascosta? (c) Cosa è simboleggiato dal mangiare la manna nascosta?

      18 Ai giorni di Mosè, Geova provvide la manna per sostenere gli israeliti durante il viaggio nel deserto. Quella manna non era nascosta, poiché ogni mattina — ad eccezione del sabato — appariva miracolosamente, come brina a fiocchi che copriva la terra. Era un provvedimento divino per mantenere in vita gli israeliti. A ricordo di ciò, Geova comandò a Mosè di conservare parte di questo “pane” in una giara d’oro posta all’interno della sacra arca del patto, ‘per tutte le generazioni’ d’Israele. — Esodo 16:14, 15, 23, 26, 33; Ebrei 9:3, 4.

      19 Che simbolo appropriato! Quella manna era nascosta nel Santissimo del tabernacolo, dove la luce miracolosa sospesa sul coperchio dell’Arca simboleggiava la presenza stessa di Geova. (Esodo 26:34) Nessuno era autorizzato ad entrare in quel luogo sacro per mangiare la manna nascosta. Comunque, Gesù disse che i suoi unti seguaci vincitori avrebbero mangiato la “manna nascosta”. Come Cristo prima di loro, sarebbero entrati “non in un luogo santo fatto con mani, che è una copia della realtà, ma nel cielo stesso”. (Ebrei 9:12, 24) Alla loro risurrezione, essi rivestono l’incorruzione e l’immortalità, un meraviglioso provvedimento di Geova simboleggiato dal fatto che ricevono l’imperitura “manna nascosta”. Che privilegio per questo piccolo gruppo di vincitori! — 1 Corinti 15:53-57.

      20, 21. (a) Cosa simboleggia il fatto che ai cristiani unti venga dato un sassolino bianco? (b) Dal momento che ci sono solo 144.000 sassolini bianchi, quale speranza nutre la grande folla?

      20 Questi ricevono anche “un sassolino bianco”. Nei tribunali romani si usavano dei sassolini per emettere la sentenza.b Un sassolino bianco significava assoluzione, mentre uno nero significava condanna, spesso a morte. Il fatto che Gesù desse ai cristiani di Pergamo “un sassolino bianco” stava a indicare che li considerava innocenti, puri e retti. Ma le parole di Gesù possono anche avere un altro significato. In epoca romana i sassolini erano pure usati a mo’ di biglietti d’ingresso per avvenimenti importanti. Quindi il sassolino bianco potrebbe indicare qualcosa di veramente speciale in serbo per l’unto cristiano che vince: l’autorizzazione a occupare un posto d’onore in cielo al matrimonio dell’Agnello. Di questi sassolini ne esistono soltanto 144.000. — Rivelazione 14:1; 19:7-9.

      21 Significa questo che se appartenete alla grande folla di adoratori loro compagni venite trascurati? Niente affatto! Pur non ricevendo il sassolino bianco per accedere al cielo, se perseverate potrete venir fuori dalla grande tribolazione per partecipare alla rallegrante opera di restaurare il Paradiso sulla terra. Insieme a voi prenderanno parte a quest’opera i fedeli risuscitati dei tempi precristiani e i componenti delle altre pecore morti in epoca più recente. Alla fine tutti gli altri morti redenti saranno risuscitati per vivere sulla terra paradisiaca. — Salmo 45:16; Giovanni 10:16; Rivelazione 7:9, 14.

      22, 23. Qual è il significato del nome scritto sul sassolino dato ai cristiani unti, e quale incoraggiamento questo dovrebbe costituire?

      22 Cos’è il nuovo nome scritto sul sassolino? Il nome è un mezzo per identificare una persona e distinguerla dagli altri. Questi cristiani unti ricevono il sassolino dopo aver terminato da vincitori la loro vita terrena. Chiaramente, quindi, il nome sul sassolino ha a che fare col loro privilegio di essere uniti a Cristo in cielo, un incarico molto intimo di regale servizio che può essere pienamente apprezzato e goduto solo da quelli che ereditano il Regno celeste. È quindi un nome, o la designazione di un incarico, “che nessuno conosce tranne colui che lo riceve”. — Confronta Rivelazione 3:12.

      23 Che incentivo per la classe di Giovanni a ‘udire ciò che lo spirito dice alle congregazioni’ e a metterlo in pratica! E come questo incoraggia i loro compagni, la grande folla, a prestare fedelmente servizio con loro mentre possono godere della loro compagnia qui sulla terra e insieme partecipare all’opera di far conoscere il Regno di Geova!

      [Note in calce]

      a Vedi anche 1 Corinti 3:3, 4, 18, 19; 2 Corinti 11:13; Galati 4:9; Efesini 4:14, 15; Filippesi 3:18, 19; Colossesi 2:8; 1 Tessalonicesi 3:5; 2 Tessalonicesi 2:1-3; 1 Timoteo 6:3-5; 2 Timoteo 2:17; 4:3, 4; Tito 1:13, 14; 3:10; Ebrei 10:26, 27.

      b Vedi Atti 26:10 e relativa nota in calce nella Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti.

  • Aborrite le “cose profonde di Satana”
    Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
    • Capitolo 10

      Aborrite le “cose profonde di Satana”

      TIATIRA

      1. Com’era situata Tiatira rispetto ad altre congregazioni, e qual era l’ambiente religioso del posto?

      UNA sessantina di chilometri a sud-est di Bergama (Pergamo) sorge l’attiva cittadina turca di Akhisar. Circa 1.900 anni fa qui sorgeva Tiatira. Un sorvegliante viaggiante poteva arrivare facilmente a Tiatira da Pergamo percorrendo una strada interna e raggiungere quindi le rimanenti congregazioni menzionate nel capitolo 3 di Rivelazione: Sardi, Filadelfia e Laodicea. A differenza di Pergamo, non sembra che Tiatira fosse un importante centro del culto imperiale, ma vi erano santuari e templi dedicati a divinità pagane. Tiatira era conosciuta come centro commerciale.

      2, 3. (a) Cos’era stato scritto in precedenza circa un’abitante di Tiatira che era divenuta cristiana? (b) Cosa significava per i cristiani di Tiatira il fatto che Gesù fosse il “Figlio di Dio” e che avesse “occhi simili a una fiamma di fuoco”?

      2 Mentre predicava in Macedonia, Paolo incontrò una donna di Tiatira di nome Lidia, venditrice di porpora. Lidia e tutta la sua famiglia accettarono lietamente il messaggio predicato da Paolo e mostrarono straordinaria ospitalità. (Atti 16:14, 15) A quel che si sa, Lidia fu la prima abitante di Tiatira ad accettare il cristianesimo. Col tempo la città divenne sede di una congregazione cristiana. Gesù vi indirizza il suo messaggio più lungo: “E all’angelo della congregazione che è a Tiatira scrivi: Queste son le cose che dice il Figlio di Dio, colui che ha gli occhi simili a una fiamma di fuoco e i cui piedi sono simili a rame fino”. — Rivelazione 2:18.

      3 Questa è l’unica volta che in Rivelazione è usata l’espressione “Figlio di Dio”, anche se altrove Gesù chiama in effetti Geova “Padre mio”. (Rivelazione 2:27; 3:5, 21) L’uso di questo titolo serviva probabilmente a ricordare ai cristiani di Tiatira l’intima relazione che Gesù aveva con Geova. Questo Figlio “ha gli occhi simili a una fiamma di fuoco”, un avvertimento per i cristiani di Tiatira che il suo giudizio sarebbe divampato contro qualsiasi elemento contaminante egli avesse visto nella congregazione. Riferendosi per la seconda volta ai suoi piedi lucenti come il rame, Gesù sottolinea il fulgido esempio di fedeltà che egli aveva dato quand’era sulla terra. Senza dubbio i cristiani di Tiatira presero a cuore il suo consiglio, e altrettanto dobbiamo fare noi oggi! — 1 Pietro 2:21.

      4, 5. (a) Perché Gesù poté lodare i cristiani di Tiatira? (b) Sotto quali aspetti la congregazione di Tiatira assomiglia alle congregazioni attuali dei testimoni di Geova?

      4 Gesù ha motivo di lodare i cristiani di Tiatira. Egli dice: “Conosco le tue opere, e il tuo amore e la tua fede e il tuo ministero e la tua perseveranza, e che le tue ultime opere sono più numerose di quelle precedenti”. (Rivelazione 2:19) A differenza degli efesini, quei cristiani unti non avevano perso l’amore iniziale per Geova. La loro fede era forte. Inoltre, le loro opere erano più numerose di quelle precedenti e, come le prime tre congregazioni, i cristiani di Tiatira perseveravano. Questo può certo dirsi anche delle quasi 100.000 congregazioni dei testimoni di Geova esistenti oggi in tutta la terra! L’amore per Geova risplende, mentre uno spirito di zelo per il ministero permea l’organizzazione stimolando giovani e vecchi. Sono sempre più numerosi quelli che si spendono nel servizio di pioniere, usando così saggiamente il tempo che ancora rimane per proclamare la gloriosa speranza del veniente Regno di Dio! — Matteo 24:14; Marco 13:10.

      5 Da decenni molti fedeli, sia degli unti che della grande folla, stanno mostrando un’esemplare perseveranza nel servizio di Dio, mentre il mondo intorno a loro sprofonda sempre più in una cupa disperazione. Facciamoci però coraggio! Rivelazione conferma la testimonianza degli antichi profeti di Dio: “Il grande giorno di Geova è vicino. È vicino, e si affretta moltissimo”. — Sofonia 1:14; Gioele 2:1; Abacuc 2:3; Rivelazione 7:9; 22:12, 13.

      “Quella donna, Izebel”

      6. (a) Nonostante gli aspetti degni di lode, quale problema notò Gesù nella congregazione di Tiatira che doveva essere preso immediatamente in considerazione? (b) Chi era Izebel, e aveva forse qualche diritto di definirsi profetessa?

      6 Gli occhi infuocati di Gesù scrutano in profondità. Egli nota qualcosa che dev’essere immediatamente preso in considerazione. “Tuttavia”, dice ai cristiani di Tiatira, “ho questo contro di te, che tolleri quella donna, Izebel, che si dice profetessa, e insegna e svia i miei schiavi a commettere fornicazione e a mangiare cose sacrificate agli idoli”. (Rivelazione 2:20) Nel X secolo a.E.V. la regina Izebel, moglie del re d’Israele Acab e adoratrice di Baal, era diventata tristemente famosa per il suo comportamento omicida, adultero e tirannico. Ieu, quale unto di Geova, la fece mettere a morte. (1 Re 16:31; 18:4; 21:1-16; 2 Re 9:1-7, 22, 30, 33) L’idolatra Izebel non aveva nessun diritto di definirsi profetessa. Non era come Miriam e Debora che avevano prestato servizio in Israele come fedeli profetesse. (Esodo 15:20, 21; Giudici 4:4; 5:1-31) E lo spirito di Geova non la spingeva a profetizzare come aveva fatto con l’anziana Anna e con le quattro figlie di Filippo l’evangelizzatore. — Luca 2:36-38; Atti 21:9.

      7. (a) Menzionando “quella donna, Izebel”, a quale influenza si riferiva evidentemente Gesù? (b) In che modo alcune donne associate giustificavano forse la loro condotta caparbia?

      7 Chiaramente, quindi, “quella donna, Izebel”, che a Tiatira si definiva profetessa, era un’ingannatrice. Non aveva il sostegno dello spirito di Dio. Chi era? Probabilmente era una donna o un gruppo di donne che esercitava una spudorata influenza corruttrice in seno alla congregazione. Alcune donne associate avevano forse coinvolto membri della congregazione nell’immoralità, mentre giustificavano sfacciatamente la loro condotta caparbia applicando in modo errato certi passi biblici. Erano davvero false profetesse! Istigavano altri a imitare la loro condotta di “fornicazione, impurità, appetito sessuale, desideri dannosi e concupiscenza, che è idolatria”. (Colossesi 3:5) Spingevano i componenti della congregazione a seguire uno stile di vita immorale ed egoistico, come quello approvato o tollerato dalla maggioranza delle religioni della cristianità.

      8. (a) Cosa decretò Gesù circa la “Izebel” di Tiatira? (b) In che modo un’indebita influenza femminile si è fatta sentire nei tempi moderni?

      8 Gesù prosegue dicendo agli anziani di Tiatira: “E le ho dato il tempo di pentirsi, ma non si vuole pentire della sua fornicazione. Ecco, sto per gettarla in un letto da malati, e quelli che commettono adulterio con lei in grande tribolazione, se non si pentono delle sue opere”. (Rivelazione 2:21, 22) Come l’originale Izebel dominava evidentemente Acab e in seguito sfidò Ieu, giustiziere di Dio, così quell’influenza femminile cercava forse di manovrare i mariti e gli anziani. A quanto pare, gli anziani di Tiatira tolleravano tale influenza immodesta simile a quella di Izebel. Gesù diede loro un energico avvertimento, che vale anche per la congregazione mondiale dell’odierno popolo di Geova. Nei tempi moderni alcune di queste donne dal carattere forte hanno indotto i mariti a divenire apostati e li hanno addirittura istigati a promuovere azioni legali contro i fedeli servitori di Geova. — Confronta Giuda 5-8.

      9. (a) Perché le parole di Gesù a proposito di Izebel non si riflettono sfavorevolmente su tutte le donne della congregazione? (b) Solo in quali circostanze sorge un’influenza simile a quella di Izebel?

      9 In nessun modo però questo si riflette sfavorevolmente sulle donne fedeli della congregazione cristiana. Oggigiorno gran parte dell’opera di testimonianza viene compiuta da fedeli sorelle; mediante gli studi biblici a domicilio che tengono, conducono folle di nuovi nella congregazione. Dio stesso benedice questa disposizione, come indica il Salmo 68:11, che dice: “Geova stesso dà la parola; le donne che annunciano la buona notizia sono un grande esercito”. I mariti possono essere positivamente influenzati dalla condotta mite e rispettosa delle rispettive mogli, condotta che “è di grande valore agli occhi di Dio”. (1 Pietro 3:1-4) La donna capace e operosa è lodata dal re Lemuel. (Proverbi 31:10-31) Un’influenza simile a quella di Izebel sorge solo quando alcune donne escono dai limiti seducendo uomini, sfidando l’autorità o non tenendone conto. — Efesini 5:22, 23; 1 Corinti 11:3.

      10. (a) Perché Izebel e i suoi figli ricevettero un avverso giudizio? (b) In quale pericolosa condizione vengono a trovarsi quelli che diventano figli di Izebel, e cosa dovrebbero fare essi?

      10 Riferendosi a “quella donna, Izebel”, Gesù aggiunge: “E ucciderò i suoi figli con piaga mortale, affinché tutte le congregazioni sappiano che io sono colui che scruta i reni e i cuori, e vi darò individualmente secondo le vostre opere”. (Rivelazione 2:23) Gesù aveva dato a Izebel e ai suoi figli il tempo di pentirsi, ma essi persistevano nelle loro vie immorali e dovevano quindi ricevere un avverso giudizio. Per i cristiani di oggi c’è qui una vigorosa lezione. Quelli che imitano Izebel, siano essi uomini o donne, e che quindi divengono suoi figli violando i princìpi biblici dell’autorità e della moralità o essendo ostinati così da non tener conto dell’ordine teocratico, si trovano in una pericolosa condizione di malattia spirituale. È vero che se uno di questi chiama gli anziani della congregazione perché preghino su di lui “la preghiera della fede farà star bene l’indisposto e Geova lo desterà”, sempre che agisca umilmente in armonia con quelle preghiere. Ma nessuno pensi di poter ingannare Dio o Cristo cercando di nascondere atti immorali o facendo mostra di un servizio zelante. — Giacomo 5:14, 15.

      11. In che modo oggi le congregazioni sono aiutate a essere deste per riconoscere un’illegittima influenza femminile?

      11 È un bene che la maggioranza delle congregazioni dei testimoni di Geova siano oggi deste a questo pericolo. Gli anziani vigilano per discernere le tendenze non teocratiche e le inclinazioni peccaminose. Cercano di aiutare quelli che si trovano in pericolo, sia uomini che donne, affinché possano rafforzare la loro spiritualità ed essere ristabiliti prima che sia troppo tardi. (Galati 5:16; 6:1) Con amore e fermezza questi sorveglianti cristiani frenano qualsiasi tentativo femminile di formare gruppi volti a perseguire scopi simili a quelli del movimento di liberazione della donna. Per di più, le pubblicazioni dei testimoni di Geova danno periodicamente opportuni consigli.a

      12. In quale modo oggi la classe di Giovanni dà prova di uno zelo simile a quello di Ieu?

      12 Qualora però sia stata commessa grave immoralità, specialmente quando questa diviene una pratica, i peccatori impenitenti devono essere disassociati. Ricordiamo lo zelo di Ieu nel togliere di mezzo ogni traccia dell’influenza di Izebel in Israele. Similmente oggi la classe di Giovanni interviene energicamente dando l’esempio ai “Gionadab” suoi compagni e mostrando di essere molto diversa dai permissivi ministri della cristianità. — 2 Re 9:22, 30-37; 10:12-17.

      13. Cosa accadrà a quelli che cedono a una peccaminosa influenza femminile?

      13 In qualità di Messaggero e Giudice di Geova, il Figlio di Dio agisce giustamente per identificare la moderna Izebel e gettarla in un letto da malati, perché la sua malattia spirituale è divenuta cronica. (Malachia 3:1, 5) Anche quelli che hanno ceduto a questa peccaminosa influenza femminile vanno incontro a grande tribolazione: il dispiacere di essere disassociati, stroncati dalla congregazione cristiana come se fossero morti. A meno che non si pentano, non si convertano e non siano riaccettati nella congregazione, vanno anche incontro alla morte letterale mediante “piaga mortale”, al più tardi durante la grande tribolazione. Nel frattempo possono essere ristabiliti se si pentono completamente delle loro opere peccaminose. — Matteo 24:21, 22; 2 Corinti 7:10.

      14. (a) In che modo Gesù si serve degli anziani per trattare certi problemi, ad esempio qualsiasi influenza simile a quella di Izebel? (b) In che modo la congregazione dovrebbe sostenere gli anziani che trattano tali problemi?

      14 “Tutte le congregazioni” devono sapere che Gesù scruta i “reni”, le più intime emozioni, e il ‘cuore’, la persona interiore, inclusi i veri motivi per cui si agisce. A tal fine egli si serve di fidate stelle, gli anziani, nel trattare certi problemi, ad esempio qualsiasi eventuale influenza paragonabile a quella di Izebel. (Rivelazione 1:20) Una volta che questi anziani hanno esaminato attentamente una questione del genere e hanno emesso il loro giudizio, non spetta ai singoli indagare sul perché o il percome dell’azione intrapresa. Tutti dovrebbero umilmente accettare la decisione degli anziani e continuare a sostenere queste stelle di congregazione. La lealtà a Geova e alle sue disposizioni organizzative sarà ricompensata. (Salmo 37:27-29; Ebrei 13:7, 17) In quanto a voi, possiate ricevere una benedizione quando Gesù darà a ciascuno individualmente secondo le sue opere. — Galati 5:19-24; 6:7-9.

      “Tenete saldo ciò che avete”

      15. (a) Cosa disse Gesù a quelli che non erano stati corrotti da Izebel? (b) Cosa mostra che non tutti quelli che nel 1918 si dicevano cristiani erano stati corrotti dall’apostata cristianità?

      15 Le successive parole di Gesù sono fonte di conforto: “Comunque, dico al resto di voi che siete a Tiatira, a tutti quelli che non hanno questo insegnamento, gli stessi che non hanno conosciuto le ‘cose profonde di Satana’, come dicono: Non metto su di voi altro peso. Nondimeno, tenete saldo ciò che avete finché io venga”. (Rivelazione 2:24, 25) A Tiatira c’erano anime fedeli che non erano state influenzate da Izebel. Similmente nei 40 anni precedenti il 1918, e da allora in poi, non tutti quelli che si professavano cristiani hanno tollerato la corruzione così diffusa nella cristianità. La piccola schiera di Studenti Biblici, oggi conosciuti come Testimoni di Geova, che cercava di aiutare i membri delle chiese a comprendere l’origine non cristiana di molte dottrine della cristianità, ha agito per liberarsi di tutte le credenze e pratiche babiloniche ereditate dall’apostata cristianità. Queste includono il permissivo insegnamento di “quella donna, Izebel”.

      16. Anche se Gesù e il corpo direttivo cristiano del I secolo non aggiunsero nessun altro peso, quali cose devono essere evitate?

      16 Oggi la classe di Giovanni ha anche incoraggiato i suoi compagni, la grande folla, a stare attenti alle influenze immorali, come quelle del degradato mondo dello spettacolo. Non c’è alcun bisogno di vedere o sperimentare la corruzione per curiosità o per sapere cosa evitare. La condotta saggia è quella di stare il più lontano possibile dalle “cose profonde di Satana”. Gesù dice: “Non metto su di voi altro peso”. Questo ci ricorda il decreto del corpo direttivo cristiano del I secolo: “Allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione. Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete”. (Atti 15:28, 29) Se volete prosperare spiritualmente, evitate la falsa religione, l’errato uso del sangue (come le trasfusioni di sangue) e l’immoralità! Anche la vostra salute fisica ne sarà probabilmente salvaguardata.

      17. (a) Con quali “cose profonde” Satana tenta oggi le persone? (b) Quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento verso le “cose profonde” del sofisticato mondo di Satana?

      17 Satana oggi ha altre “cose profonde”, come le complicate speculazioni e filosofie che solleticano l’intelletto. Oltre ai ragionamenti permissivi e immorali, esse includono lo spiritismo e la teoria dell’evoluzione. Come considera queste “cose profonde” l’onnisapiente Creatore? L’apostolo Paolo riporta queste sue parole: “Farò perire [“Distruggerò”, CEI] la sapienza dei saggi”. In contrasto con ciò, “le cose profonde di Dio” sono semplici, chiare e incoraggianti. I cristiani saggi evitano le “cose profonde” del sofisticato mondo di Satana. Ricordate: “Il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. — 1 Corinti 1:19; 2:10; 1 Giovanni 2:17.

      18. Quali benedizioni promise Gesù ai cristiani unti che rimangono fedeli sino alla fine, e quale privilegio avranno ad Armaghedon questi risuscitati?

      18 A quei cristiani di Tiatira Gesù rivolge ora parole calorose, che incoraggiano anche gli odierni cristiani unti: “E a colui che vince e osserva le mie opere sino alla fine darò autorità sulle nazioni, e pascerà il popolo con una verga di ferro così che saranno frantumati come vasi d’argilla, come ho ricevuto dal Padre mio”. (Rivelazione 2:26, 27) Che meraviglioso privilegio! Questa autorità che gli unti vincitori ricevono alla loro risurrezione significa brandire insieme a Gesù la “verga di ferro” della distruzione contro le nazioni ribelli ad Armaghedon. Nella migliore delle ipotesi gli ordigni nucleari di quelle nazioni scoppietteranno come mortaretti bagnati quando Cristo frantumerà i suoi nemici come fossero vasi d’argilla. — Salmo 2:8, 9; Rivelazione 16:14, 16; 19:11-13, 15.

      19. (a) Chi è la “stella del mattino”, e in che modo egli verrà dato a quelli che vincono? (b) Quale incoraggiamento riceve la grande folla?

      19 Gesù aggiunge: “E gli darò la stella del mattino”. (Rivelazione 2:28) Più avanti Gesù stesso spiega cos’è questa “stella”, dicendo: “Io sono la radice e la progenie di Davide, e la luminosa stella del mattino”. (Rivelazione 22:16) Sì, è in Gesù che si adempie la profezia che Geova fece pronunciare dalle riluttanti labbra di Balaam: “Una stella certamente verrà da Giacobbe, e uno scettro in realtà si leverà da Israele”. (Numeri 24:17) In che modo Gesù darà la “stella del mattino” a coloro che vincono? Evidentemente dando loro se stesso, accogliendoli nella più stretta e intima relazione con lui. (Giovanni 14:2, 3) Davvero un forte incentivo a perseverare! Anche per la grande folla è stimolante sapere che la “luminosa stella del mattino” eserciterà presto la sua regale autorità nel ripristinare il Paradiso qui sulla terra!

      Mantenete l’integrità!

      20. Quali sviluppi in seno alla cristianità ci rammentano alcune debolezze della congregazione di Tiatira?

      20 Questo messaggio dovette incoraggiare grandemente i cristiani di Tiatira. Pensate: il glorificato Figlio di Dio in cielo aveva parlato personalmente ai cristiani di Tiatira di alcuni loro problemi! Di sicuro almeno alcuni componenti della congregazione reagirono positivamente a quell’amorevole cura pastorale. Questo messaggio, il più lungo dei sette, aiuta anche noi oggi a identificare la vera congregazione cristiana. Nel 1918, quando Gesù venne al tempio di Geova per il giudizio, la stragrande maggioranza delle organizzazioni che si dicevano cristiane erano contaminate dall’idolatria e dall’immoralità spirituale. (Giacomo 4:4) Alcune basavano le loro dottrine sugli insegnamenti di donne volitive del XIX secolo, come l’Ellen White degli Avventisti del Settimo Giorno e la Mary Baker Eddy della Scienza Cristiana, e più recentemente molte donne si sono messe a predicare dal pulpito. (Confronta 1 Timoteo 2:11, 12). Fra le varie forme di cattolicesimo, spesso Maria viene onorata al di sopra di Dio e di Cristo. Gesù non la onorò in questo modo. (Giovanni 2:4; 19:26) Potrebbero organizzazioni che accettano una simile illegittima influenza femminile essere veramente considerate cristiane?

      21. Quali lezioni si possono trarre a livello personale dal messaggio di Gesù a Tiatira?

      21 I cristiani, sia che appartengano alla classe di Giovanni o alle altre pecore, fanno bene a ponderare personalmente questo messaggio. (Giovanni 10:16) Alcuni, come quei discepoli della Izebel di Tiatira, possono essere tentati a seguire una condotta comoda. Possono anche essere tentati a scendere a compromessi. Oggi si devono affrontare problemi come quello relativo al mangiare prodotti contenenti sangue o all’accettare trasfusioni di sangue. Alcuni possono pensare che lo zelo nel servizio di campo o il fatto che pronunciano discorsi li autorizzi a essere meno scrupolosi in altri campi, come il guardare videocassette o film violenti e immorali o eccedere nel bere. L’avvertimento dato da Gesù ai cristiani di Tiatira ci insegna che non dobbiamo prenderci queste libertà. Geova vuole che ci manteniamo puri, che lo serviamo con tutta l’anima, senza tentennamenti, come facevano molti cristiani di Tiatira.

      22. Come ribadisce Gesù l’importanza di avere un orecchio sensibile?

      22 Infine Gesù dichiara: “Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni”. (Rivelazione 2:29) Qui Gesù, per la quarta volta, ripete queste stimolanti parole, che ritroveremo anche alla conclusione dei restanti tre messaggi. Avete un orecchio sensibile? Continuate dunque ad ascoltare attentamente mentre Dio, mediante il suo spirito, continua a dare consigli attraverso il suo canale.

      [Nota in calce]

      a Vedi ad esempio l’articolo “Fedeli donne cristiane: preziose adoratrici di Dio”, nella Torre di Guardia del 1º novembre 2003.

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