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  • Monete antiche confermano la verità profetica
    La Torre di Guardia 1988 | 1° gennaio
    • Osservate la moneta delle foto 3 e 4. Vedete la testa del generale Vespasiano, subentrato a Cestio Gallo. Secondo l’Encyclopædia Britannica, Vespasiano doveva “comandare la guerra in Giudea, regione che minacciava di mettere in subbuglio tutto l’Oriente, a motivo di un’opinione molto diffusa nella zona secondo cui dalla Giudea sarebbero venuti i futuri governanti del mondo. Vespasiano, che era molto superstizioso, fu indotto a credere che avrebbe avverato lui stesso quella speranza”. Lo storico Giuseppe Flavio descrive con vivacità le battaglie. Dopo che Vespasiano diventò imperatore nel 69 E.V., suo figlio Tito portò avanti la guerra e assediò Gerusalemme. Fame e terrore tormentarono gli assediati. Quando la città cadde, le mura furono abbattute e il tempio distrutto.

      Quale fu il prezzo di vite umane per coloro che avevano ignorato l’avvertimento di Gesù? “Per quanto affamati, difesero la loro roccaforte con sorprendente tenacia, perdendo oltre centomila uomini. E quasi altrettanti, dopo esser stati costretti ad assistere allo spettacolo straziante dell’incendio, del saccheggio e della distruzione completa del loro tempio sacro, furono portati in schiavitù, e molti di loro furono costretti . . . a svolgere il ruolo di gladiatori destinati a morire o di prede impotenti di bestie feroci nei ‘giochi’ spettacolari che accompagnarono il trionfo di Tito”. — Coins of Bible Days.

      Questo libro spiega che nel 71 E.V. Vespasiano e Tito marciarono in trionfo per le vie di Roma per celebrare questa vittoria. Ma “più durevoli di qualsiasi corteo o festeggiamento furono le numerose monete coniate a ricordo della ‘vittoria’”. Una è questa moneta d’oro (foto 5) coniata da Vespasiano per commemorare la conquista romana della Giudea.

  • Monete antiche confermano la verità profetica
    La Torre di Guardia 1988 | 1° gennaio
    • 3. Diritto: Sesterzio di bronzo coniato dall’imperatore Vespasiano a ricordo della conquista della Giudea. Le abbreviazioni latine intorno al suo ritratto stanno per IMP[erator] CAES[ar] VESPASIAN[us] AVG[ustus] P[ontifex] M[aximus] TR[ibunicia] P[otestate] (detentore del potere di tribuno), P[ater] P[atriae] (padre della patria), CO[n]S[ul] III (nel suo terzo consolato), e indicano quindi che la moneta venne coniata nel 71 E.V.

      4. Rovescio: A sinistra c’è l’esultante imperatore Vespasiano (o il generale Tito) che indossa l’armatura e ha una lancia e un pugnale in mano e il piede appoggiato su un elmo. A destra c’è una giudea seduta su una corazza sotto una palma, che piange e fa cordoglio. Le parole IVDAEA CAPTA significano “Giudea conquistata”. Questa moneta venne coniata S[enatus] C[onsulto], che significa “col consenso del senato”

      5. Rovescio: Aureo (una moneta d’oro) di Vespasiano su cui è raffigurata la Giudea in lutto

      [Fonte]

      Pictorial Archive (Near Eastern History) Est.

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