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  • Cambia l’identità dei due re
    Prestate attenzione alle profezie di Daniele!
    • UN NUOVO RE INVIA “UN ESATTORE”

      4. Perché dovremmo aspettarci che un altro regno assuma l’identità di re del nord?

      4 Nella primavera del 33 E.V. Gesù Cristo disse ai discepoli: “Quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita in un luogo santo . . . allora quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti”. (Matteo 24:15, 16) Citando Daniele 11:31, Gesù avvertì i suoi seguaci di una futura “cosa disgustante che causa desolazione”. Questa profezia che riguarda il re del nord fu pronunciata circa 195 anni dopo la morte di Antioco IV, l’ultimo re di Siria che ebbe questo ruolo. Sicuramente un altro regno avrebbe dovuto assumere l’identità di re del nord. Quale?

      5. Chi sorse come re del nord, assumendo la posizione occupata un tempo da Antioco IV?

      5 L’angelo di Geova Dio predisse: “Al suo posto [quello di Antioco IV] deve sorgere uno che farà passare un esattore per il regno splendido, e in pochi giorni sarà infranto, ma non nell’ira né nella guerra”. (Daniele 11:20) Colui che doveva “sorgere” in questo modo dimostrò di essere il primo imperatore romano, Ottaviano, chiamato Cesare Augusto. — Vedi “L’uno onorato, l’altro disprezzato”, a pagina 248.

      6. (a) Quando “un esattore” fu fatto passare per “il regno splendido”, e che importanza ebbe ciò? (b) Perché si può dire che Augusto non morì “nell’ira né nella guerra”? (c) Che cambiamento ci fu nell’identità del re del nord?

      6 “Il regno splendido” di Augusto includeva il “paese dell’Adornamento”: la provincia romana della Giudea. (Daniele 11:16) Nel 2 a.E.V. Augusto inviò “un esattore” ordinando una registrazione, o censimento, probabilmente per accertare la consistenza numerica della popolazione ai fini della tassazione e della coscrizione militare. A motivo di questo decreto Giuseppe e Maria andarono a Betleem per farsi registrare, così che Gesù nacque nella località predetta. (Michea 5:2; Matteo 2:1-12) Nell’agosto del 14 E.V. — “in pochi giorni”, cioè non molto tempo dopo aver ordinato il censimento — Augusto morì a 76 anni, non “nell’ira” per mano di un assassino né “nella guerra”, ma di malattia. L’identità del re del nord era davvero cambiata! Adesso il re del nord era l’impero romano impersonato dai suoi imperatori.

      ‘SORGE IL DISPREZZATO’

      7, 8. (a) Chi sorse al posto di Augusto come re del nord? (b) Perché “la dignità del regno” fu conferita controvoglia al successore di Cesare Augusto?

      7 Continuando la profezia, l’angelo disse: “Deve sorgere al suo posto [quello di Augusto] uno che sarà disprezzato, e certamente non porranno su di lui la dignità del regno; ed effettivamente verrà durante la libertà dalle ansie e si impadronirà del regno per mezzo della lusinga. E riguardo alle braccia dell’inondazione, saranno inondate a causa di lui, e saranno infrante; come anche il Condottiero del patto”. — Daniele 11:21, 22.

      8 L’“uno che sarà disprezzato” fu Tiberio Cesare, figlio di Livia, terza moglie di Augusto. (Vedi “L’uno onorato, l’altro disprezzato”, a pagina 248). Augusto odiava questo figliastro per il suo cattivo carattere e non voleva che diventasse il prossimo Cesare. “La dignità del regno” gli fu conferita controvoglia solo dopo che tutti gli altri probabili successori erano morti. Augusto adottò Tiberio nel 4 E.V. e lo costituì erede al trono. Dopo la morte di Augusto, il cinquantaquattrenne Tiberio — il disprezzato — ‘sorse’ assumendo il potere quale imperatore romano e re del nord.

      9. In che modo Tiberio ‘si impadronì del regno per mezzo della lusinga’?

      9 “Tiberio”, dice la New Encyclopædia Britannica, “brigò con il Senato e non permise che lo nominassero imperatore per quasi un mese [dopo la morte di Augusto]”. Disse al senato che nessuno eccetto Augusto era in grado di sostenere il peso di governare l’impero romano e chiese ai senatori che si restaurasse la repubblica affidando tale autorità a un gruppo di uomini anziché a uno solo. “Non osando prenderlo in parola”, scrisse lo storico Will Durant, “il Senato scambiò con lui molti inchini e alla fine egli accettò il potere”. E aggiunse: “La commedia fu recitata bene da ambo le parti. Tiberio voleva il principato, altrimenti avrebbe trovato il modo di evitarlo. Il Senato lo temeva e lo odiava, ma si rifiutava di ristabilire una Repubblica basata, come l’antica, sulla teorica sovranità delle assemblee”.a Così Tiberio ‘si impadronì del regno per mezzo della lusinga’.

      10. Come furono ‘infrante le braccia dell’inondazione’?

      10 “Riguardo alle braccia dell’inondazione” — le forze militari dei regni circostanti — l’angelo disse: ‘Saranno inondate e saranno infrante’. Quando Tiberio diventò il re del nord, suo nipote Giulio Cesare Germanico era il comandante delle legioni romane sul Reno. Nel 15 E.V. Germanico guidò con qualche successo i suoi uomini contro l’eroe germanico Arminio. Comunque le poche vittorie furono riportate a caro prezzo e in seguito Tiberio pose fine alle operazioni in Germania. Invece, promuovendo la guerra civile, cercò di impedire che le tribù germaniche si unissero. Tiberio in genere optò per una politica estera difensiva e si preoccupò di rafforzare i confini. Questa strategia ebbe abbastanza successo. In questo modo le “braccia dell’inondazione” furono contenute e furono “infrante”.

      11. Come fu ‘infranto il Condottiero del patto’?

      11 ‘Infranto’ fu anche “il Condottiero del patto” che Geova Dio aveva fatto con Abraamo per la benedizione di tutte le famiglie della terra. Gesù Cristo era il Seme di Abraamo promesso in quel patto. (Genesi 22:18; Galati 3:16) Il 14 nisan del 33 E.V. Gesù si trovava davanti a Ponzio Pilato nel palazzo del governatore romano a Gerusalemme. I sacerdoti ebrei avevano accusato Gesù di tradimento contro l’imperatore. Ma Gesù disse a Pilato: “Il mio regno non fa parte di questo mondo. . . . Il mio regno non è di qui”. Affinché il procuratore romano non potesse liberare l’innocente Gesù, gli ebrei gridarono: “Se liberi quest’uomo, non sei amico di Cesare. Chiunque si fa re parla contro Cesare”. Dopo aver chiesto la morte di Gesù, dissero: “Non abbiamo altro re che Cesare”. Poiché fra i reati di “lesa maestà” Tiberio aveva incluso praticamente ogni offesa a Cesare, Pilato consegnò Gesù perché fosse ‘infranto’, cioè inchiodato al palo di tortura. — Giovanni 18:36; 19:12-16; Marco 15:14-20.

      UN TIRANNO ‘TRAMA DISEGNI’

      12. (a) Chi erano coloro che si allearono con Tiberio? (b) Come Tiberio divenne “potente per mezzo di una piccola nazione”?

      12 Profetizzando ancora a proposito di Tiberio, l’angelo disse: “A causa del loro allearsi con lui egli praticherà l’inganno e realmente salirà e diverrà potente per mezzo di una piccola nazione”. (Daniele 11:23) Membri del senato romano ‘si erano alleati’ costituzionalmente con Tiberio, che dipendeva formalmente da loro. Ma egli usò l’inganno, divenendo in effetti “potente per mezzo di una piccola nazione”. Quella piccola nazione era la guardia pretoriana, stanziata vicino alle mura di Roma. La sua vicinanza intimidiva il senato e permetteva a Tiberio di sedare qualsiasi insurrezione popolare contro la sua autorità. Con circa 10.000 guardie del corpo Tiberio rimase dunque potente.

      13. In che cosa Tiberio superò i suoi antenati?

      13 L’angelo aggiunse profeticamente: “Durante la libertà dalle ansie, entrerà perfino nella pinguedine del distretto giurisdizionale e realmente farà ciò che non hanno fatto i suoi padri e i padri dei suoi padri. Spargerà fra loro preda e spoglie e beni; e tramerà disegni contro luoghi fortificati, ma solo fino a un tempo”. (Daniele 11:24) Tiberio era estremamente sospettoso e durante il suo regno fece mettere a morte molte persone. In gran parte per l’influenza di Seiano, comandante dei pretoriani, l’ultima parte del suo regno fu caratterizzata dal terrore. Infine i sospetti caddero anche su Seiano, che fu giustiziato. Nel tiranneggiare, Tiberio superò i suoi antenati.

      14. (a) In che modo Tiberio sparse “preda e spoglie e beni” in tutte le province romane? (b) Come era considerato Tiberio all’epoca della sua morte?

      14 Tiberio, tuttavia, sparse “preda e spoglie e beni” in tutte le province romane. All’epoca della sua morte tutti i popoli soggetti prosperavano. Le tasse non erano gravose ed egli poté essere generoso con gli abitanti delle zone che attraversavano tempi difficili. Se i soldati o gli ufficiali opprimevano qualcuno o incoraggiavano irregolarità di procedura, potevano aspettarsi la vendetta imperiale. La maniera autoritaria di esercitare il potere garantì la sicurezza pubblica e l’avanzato sistema di comunicazioni incrementò il commercio. Tiberio si assicurò che la cosa pubblica fosse amministrata con equità e fermezza sia a Roma che fuori. Le leggi furono migliorate e il codice sociale e morale fu valorizzato con l’attuazione delle riforme introdotte da Cesare Augusto. Eppure Tiberio ‘tramò disegni’, tanto che lo storico romano Tacito lo definì un ipocrita, pieno di studiata dissimulazione. All’epoca della sua morte nel marzo del 37 E.V. Tiberio era considerato un tiranno.

      15. Qual era la condizione di Roma tra la fine del I e l’inizio del II secolo E.V.?

      15 Alcuni successori di Tiberio che sostennero il ruolo di re del nord furono Caligola, Claudio, Nerone, Vespasiano, Tito, Domiziano, Nerva, Traiano e Adriano. “In massima parte”, dice la New Encyclopædia Britannica, “i successori di Augusto portarono avanti la sua politica amministrativa e il suo programma edilizio, ma con meno innovazioni e più ostentazione”. La stessa opera di consultazione fa inoltre notare: “Tra la fine del I e l’inizio del II secolo Roma raggiunse il massimo del suo splendore e della sua popolazione”. Anche se in quel periodo Roma ebbe qualche difficoltà ai confini dell’impero, il primo scontro predetto con il re del sud avvenne solo nel III secolo E.V.

      DESTATO CONTRO IL RE DEL SUD

      16, 17. (a) Chi assunse il ruolo del re del nord menzionato in Daniele 11:25? (b) Chi finì per occupare la posizione di re del sud, e come avvenne ciò?

      16 L’angelo di Dio proseguì la profezia dicendo: “[Il re del nord] desterà il suo potere e il suo cuore contro il re del sud con grandi forze militari; e il re del sud, da parte sua, si ecciterà per la guerra con forze militari straordinariamente grandi e potenti. Ed egli [il re del nord] non resisterà, perché trameranno contro i suoi disegni. E i medesimi che mangeranno i suoi cibi prelibati lo infrangeranno. E in quanto alle sue forze militari, saranno inondate, e molti certamente cadranno uccisi”. — Daniele 11:25, 26.

      17 Circa 300 anni dopo che Ottaviano aveva reso l’Egitto una provincia romana, l’imperatore romano Aureliano assunse il ruolo di re del nord. Nel frattempo Settimia Zenobia, regina della città di Palmira — che aveva lo stato giuridico di colonia romana — occupò la posizione di re del sud.b (Vedi “Zenobia, la regina guerriera di Palmira”, a pagina 252). L’esercito palmireno occupò l’Egitto nel 269 E.V. con il pretesto di riaffermare l’autorità di Roma. Zenobia voleva fare di Palmira la città più importante dell’Oriente e voleva dominare le province orientali di Roma. Allarmato dall’ambizione di lei, Aureliano ‘destò il suo potere e il suo cuore’ per procedere contro Zenobia.

      18. Quale fu l’esito del conflitto tra l’imperatore Aureliano, il re del nord, e la regina Zenobia, il re del sud?

      18 Il re del sud, il regno guidato da Zenobia, ‘si eccitò’ per combattere contro il re del nord “con forze militari straordinariamente grandi e potenti” al comando di due generali, Zabda e Zabbai. Ma Aureliano riconquistò l’Egitto e poi guidò una spedizione in Asia Minore e in Siria. Zenobia fu sconfitta a Emesa (l’odierna Homs), dopo di che si ritirò a Palmira. Quando Aureliano assediò la città, Zenobia la difese valorosamente ma senza successo. Lei e il figlio fuggirono verso la Persia, ma furono catturati dai romani presso l’Eufrate. Nel 272 E.V. i difensori di Palmira si arresero. Aureliano risparmiò la vita a Zenobia, facendo di lei l’elemento di spicco del suo corteo trionfale che attraversò le vie di Roma nel 274 E.V. Zenobia passò il resto della sua vita come matrona romana.

      19. Come Aureliano cadde ‘per le trame contro di lui’?

      19 Aureliano stesso ‘non resisté per le trame contro di lui’. Nel 275 E.V. preparò una spedizione contro i persiani. Mentre in Tracia attendeva l’opportunità di attraversare lo stretto e passare in Asia Minore, quelli che ‘mangiavano il suo cibo’ tramarono contro di lui e lo ‘infransero’. Egli era in procinto di chieder conto di certe irregolarità al suo segretario Eros. Questi, tuttavia, falsificò un elenco di nomi di ufficiali destinati alla morte. La vista di questo elenco indusse gli ufficiali a congiurare contro Aureliano e ad assassinarlo.

      20. In che modo le “forze militari” del re del nord furono “inondate”?

      20 La carriera del re del nord non finì con la morte dell’imperatore Aureliano. Seguirono altri governanti romani. Per qualche tempo ci furono un imperatore d’Occidente e un imperatore d’Oriente. Sotto questi uomini le “forze militari” del re del nord furono “inondate”, “sparse” o “sopraffatte”,c e molti ‘caddero uccisi’ a motivo delle invasioni delle tribù germaniche dal nord. I goti varcarono i confini dell’impero romano nel IV secolo E.V. Le invasioni continuarono, una dopo l’altra. Nel 476 E.V. il condottiero germanico Odoacre depose l’ultimo imperatore di Roma. Verso l’inizio del VI secolo l’impero romano d’Occidente era stato smembrato e re germanici governavano in Britannia, Gallia, Italia, Spagna e Africa settentrionale. La parte orientale dell’impero resisté fino al XV secolo.

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    • [Immagine a pagina 233]

      Augusto

      [Immagine a pagina 234]

      Tiberio

      [Immagine a pagina 235]

      A motivo del decreto di Augusto, Giuseppe e Maria andarono a Betleem

      [Immagine a pagina 237]

      Come predetto Gesù fu ‘infranto’, cioè messo a morte

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