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RuandaAnnuario dei Testimoni di Geova del 2012
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Un milione di morti in cento giorni
“Quello avvenuto in Ruanda nel 1994 rappresenta uno dei casi più evidenti di genocidio della storia moderna. Dall’inizio di aprile fino alla metà di luglio del 1994 gli hutu, gruppo etnico di maggioranza del piccolo stato centrafricano, massacrarono sistematicamente i membri della minoranza tutsi. Il regime estremista hutu, temendo che l’azione di un movimento democratico e una guerra civile avrebbero comportato la perdita del potere, pianificò l’eliminazione di tutti quelli, hutu moderati o tutsi, che considerava una minaccia alla propria autorità. Il genocidio si concluse solo quando un esercito di ribelli, perlopiù tutsi, occupò il paese e mandò in esilio i membri del regime responsabile del genocidio. In soli cento giorni un milione di persone persero la vita a causa del genocidio e della guerra, il che fa del massacro ruandese una delle più intense ondate di morte che la storia ricordi”. — Encyclopedia of Genocide and Crimes Against Humanity.
Circa 400 testimoni di Geova furono vittima del genocidio, inclusi degli hutu che furono uccisi per aver protetto i loro fratelli e le loro sorelle tutsi. Nemmeno un Testimone perse la vita per mano dei suoi compagni di fede.
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Profughi in fuga dal Ruanda
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“Camere della morte”
“Le menti ideatrici del genocidio sfruttavano il concetto storico di rifugio inviolabile per attirare decine di migliaia di tutsi all’interno degli edifici religiosi con false promesse di protezione; a quel punto i miliziani e i soldati hutu trucidavano sistematicamente i malcapitati che avevano cercato asilo, sparando e lanciando bombe a mano contro le folle rifugiate nelle chiese e nelle scuole, dopo di che finivano i sopravvissuti a colpi di machete, roncola e coltello. . . . Il coinvolgimento delle chiese non si limitò, però, al permettere passivamente che i loro edifici fossero usati come camere della morte. In alcune comunità ecclesiastici, catechisti e altre persone alle dipendenze della chiesa sfruttarono la loro conoscenza della popolazione locale identificando i tutsi perché fossero eliminati. In altri casi il personale della chiesa prese parte attiva alle uccisioni”. — Christianity and Genocide in Rwanda.
“L’accusa principale mossa alla Chiesa [Cattolica] è di aver tradito l’alleanza con l’élite tutsi per dar vita a una rivoluzione capeggiata dagli hutu, contribuendo in questo modo all’ascesa al potere di Habyarimana in uno stato a maggioranza hutu. Riguardo al genocidio vero e proprio, ancora una volta i critici ritengono la Chiesa direttamente responsabile di aver fomentato l’odio, di aver nascosto i colpevoli e di non aver protetto quelli che cercavano rifugio tra le sue mura. C’è anche chi ritiene che, in veste di guida spirituale della maggioranza della popolazione del Ruanda, la Chiesa sia moralmente responsabile di non aver preso tutte le misure possibili per porre fine alla carneficina”. — Encyclopedia of Genocide and Crimes Against Humanity.
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RuandaAnnuario dei Testimoni di Geova del 2012
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[Immagine a pagina 193]
Relitto dell’aereo abbattuto, che precipitò nei pressi di Kigali
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