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  • Benedizioni più grandi mediante il nuovo patto
    La Torre di Guardia 1998 | 1° febbraio
    • Nazioni benedette tramite il Seme di Abraamo

      5, 6. Nel basilare adempimento spirituale del patto abraamico, chi è il Seme di Abraamo, e quale nazione ricevette per prima una benedizione mediante lui?

      5 Geova promise ad Abraamo: “Per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno”. (Genesi 22:18) Sotto il vecchio patto, molti stranieri d’indole mite furono benedetti grazie all’associazione con la nazione di Israele, il seme di Abraamo. Comunque, nel suo basilare adempimento spirituale, il Seme di Abraamo era un singolo uomo perfetto. Paolo lo spiegò dicendo: “Le promesse furono dichiarate ad Abraamo e al suo seme. Non dice: ‘E ai semi’, come nel caso di molti, ma come nel caso di uno solo: ‘E al tuo seme’, che è Cristo”. — Galati 3:16.

      6 Sì, Gesù è il Seme di Abraamo e mediante Lui le nazioni ricevono una benedizione di gran lunga superiore a qualunque cosa potesse fare l’Israele carnale. In realtà la prima nazione a ricevere questa benedizione fu proprio Israele. Poco dopo la Pentecoste del 33 E.V. l’apostolo Pietro disse a una folla di ebrei: “Voi siete i figli dei profeti e del patto che Dio stipulò con i vostri antenati, dicendo ad Abraamo: ‘E nel tuo seme tutte le famiglie della terra saranno benedette’. A voi per primi Dio, dopo aver fatto sorgere il suo Servitore, l’ha mandato per benedirvi, allontanando ciascuno dalle sue opere malvage”. — Atti 3:25, 26.

      7. Quali nazioni furono benedette mediante Gesù, il Seme di Abraamo?

      7 Di lì a poco la benedizione fu estesa ai samaritani, e poi ai gentili. (Atti 8:14-17; 10:34-48) Fra il 50 e il 52 E.V. Paolo scrisse ai cristiani della Galazia, in Asia Minore: “La Scrittura, vedendo in anticipo che Dio avrebbe dichiarato giuste persone delle nazioni a motivo della fede, dichiarò in precedenza la buona notizia ad Abraamo, cioè: ‘Per mezzo di te tutte le nazioni saranno benedette’. Quindi quelli che aderiscono alla fede sono benedetti insieme al fedele Abraamo”. (Galati 3:8, 9; Genesi 12:3) Sebbene molti cristiani della Galazia fossero “persone delle nazioni”, furono benedetti mediante Gesù a motivo della loro fede. In che modo?

      8. Per i cristiani dei giorni di Paolo, cosa significava essere benedetti mediante il Seme di Abraamo, e quanti sono infine quelli che ricevono tale benedizione?

      8 Ai cristiani della Galazia, indipendentemente dalle loro origini, Paolo disse: “Se appartenete a Cristo, siete realmente seme di Abraamo, eredi secondo la promessa”. (Galati 3:29) Per quei galati, la benedizione tramite il Seme di Abraamo significava entrare a far parte del nuovo patto ed essere anche coeredi di Gesù, formando insieme a lui il seme di Abraamo. Non conosciamo la consistenza demografica dell’antico Israele. Sappiamo solo che col tempo gli israeliti furono “come i granelli di sabbia che sono presso il mare per moltitudine”. (1 Re 4:20) Conosciamo però il numero definitivo di coloro che insieme a Gesù formano il seme spirituale: 144.000. (Rivelazione [Apocalisse] 7:4; 14:1) Questi 144.000 vengono da “ogni tribù e lingua e popolo e nazione” del genere umano e hanno una parte nell’estendere le benedizioni del patto abraamico ad altre persone ancora. — Rivelazione 5:9.

      Una profezia adempiuta

      9. In che senso quelli che sono nel nuovo patto hanno la legge di Geova dentro di loro?

      9 Nel predire il nuovo patto, Geremia scrisse: “‘Questo è il patto che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni’, è l’espressione di Geova. ‘Certamente metterò la mia legge dentro di loro, e la scriverò nel loro cuore’”. (Geremia 31:33) Una caratteristica di quelli che sono nel nuovo patto è che servono Geova per amore. (Giovanni 13:35; Ebrei 1:9) La legge di Geova è scritta nel loro cuore ed essi desiderano ardentemente fare la sua volontà. È vero che nell’antico Israele c’erano persone fedeli che amavano intensamente la legge di Geova. (Salmo 119:97) Molti però non l’amavano. Tuttavia continuavano a far parte della nazione. Nessuno invece può rimanere nel nuovo patto se non ha la legge di Dio scritta nel cuore.

      10, 11. Nel caso di quelli che sono nel nuovo patto, in che senso Geova ‘diviene il loro Dio’, e in che modo tutti loro lo conosceranno?

      10 Inoltre, riguardo a quelli che sono nel nuovo patto, Geova disse: “Di sicuro diverrò il loro Dio, ed essi stessi diverranno il mio popolo”. (Geremia 31:33) Nell’antico Israele molti adoravano gli dèi delle nazioni, eppure rimanevano israeliti. In base al nuovo patto Geova creò una nazione spirituale, l’“Israele di Dio”, perché prendesse il posto dell’Israele carnale. (Galati 6:16; Matteo 21:43; Romani 9:6-8) Tuttavia nessuno che smetta di adorare Geova, e lui soltanto, può continuare a far parte della nuova nazione spirituale.

      11 Geova disse pure: “Mi conosceranno tutti, dal più piccolo di loro fino al più grande di loro”. (Geremia 31:34) In Israele molti non tenevano minimamente conto di Geova, dicendo in effetti: “Geova non farà bene, e non farà male”. (Sofonia 1:12) Nessuno può rimanere nell’Israele di Dio se non tiene conto di Geova Dio o contamina la pura adorazione. (Matteo 6:24; Colossesi 3:5) Gli israeliti spirituali sono ‘il popolo che conosce il suo Dio’. (Daniele 11:32) Sono felici di ‘acquistare conoscenza del solo vero Dio e di Gesù Cristo’. (Giovanni 17:3) Conoscendo Gesù conoscono meglio Dio, perché Gesù, più di chiunque altro, ‘è colui che ha spiegato Dio’. — Giovanni 1:18; 14:9-11.

      12, 13. (a) In base a che cosa Geova perdona i peccati di quelli che sono nel nuovo patto? (b) In quanto al perdono dei peccati, in che modo il nuovo patto è superiore al vecchio?

      12 Infine Geova promise: “Perdonerò il loro errore, e non ricorderò più il loro peccato”. (Geremia 31:34b) La Legge di Mosè conteneva centinaia di regole scritte a cui gli israeliti dovevano ubbidire. (Deuteronomio 28:1, 2, 15) Tutti quelli che violavano la Legge dovevano offrire sacrifici per coprire i loro peccati. (Levitico 4:1-7; 16:1-31) Molti ebrei finirono per credere che potevano diventare giusti grazie alle opere che compivano in armonia con la Legge. I cristiani invece si rendono conto che non potrebbero mai guadagnarsi la giustizia con le proprie opere. Non possono evitare di peccare. (Romani 5:12) Sotto il nuovo patto si può avere una condizione giusta dinanzi a Dio soltanto grazie al sacrificio di Gesù. Ma questa condizione è un dono, un atto di immeritata benignità da parte di Dio. (Romani 3:20, 23, 24) Geova richiede ancora ubbidienza dai suoi servitori. Paolo dice che quelli che sono nel nuovo patto sono “sotto la legge verso Cristo”. — 1 Corinti 9:21.

      13 Perciò anche per i cristiani c’è un sacrificio per i peccati, ma di valore assai maggiore dei sacrifici che si facevano sotto il patto della Legge. Paolo scrisse: “Ogni sacerdote [sotto il patto della Legge] occupa il suo posto di giorno in giorno per rendere servizio pubblico e per offrire gli stessi sacrifici molte volte, poiché questi non possono mai togliere completamente i peccati. Ma [Gesù] offrì un solo sacrificio per i peccati in perpetuo e si mise a sedere alla destra di Dio”. (Ebrei 10:11, 12) Dato che i cristiani inclusi nel nuovo patto esercitano fede nel sacrificio di Gesù, Geova li dichiara giusti, senza peccato, e quindi nella condizione di poter essere unti come suoi figli spirituali. (Romani 5:1; 8:33, 34; Ebrei 10:14-18) Quando a motivo dell’imperfezione umana commettono peccato, possono implorare il perdono di Geova, ed egli, in base al sacrificio di Gesù, li perdona. (1 Giovanni 2:1, 2) Se però cominciano a peccare deliberatamente, perdono la loro condizione giusta e il privilegio di far parte del nuovo patto. — Ebrei 2:2, 3; 6:4-8; 10:26-31.

      Il vecchio patto e il nuovo

      14. Quale circoncisione era richiesta sotto il patto della Legge e quale sotto il nuovo patto?

      14 Sotto il vecchio patto gli individui di sesso maschile venivano circoncisi come segno che erano sotto la Legge. (Levitico 12:2, 3; Galati 5:3) Dopo l’istituzione della congregazione cristiana, alcuni pensavano che anche i cristiani non ebrei dovessero circoncidersi. Ma gli apostoli e gli anziani di Gerusalemme, guidati dalla Parola di Dio e dallo spirito santo, compresero che non era necessario. (Atti 15:1, 5, 28, 29) Alcuni anni dopo, Paolo disse: “Non è giudeo colui che lo è di fuori, né è circoncisione quella che è di fuori nella carne. Ma è giudeo colui che lo è di dentro, e la sua circoncisione è quella del cuore mediante lo spirito, e non mediante un codice scritto”. (Romani 2:28, 29) La circoncisione letterale, anche per gli ebrei carnali, non aveva più nessun valore spirituale agli occhi di Geova. Nel caso di quelli che sono nel nuovo patto, è il cuore, non la carne, che deve essere circonciso. Tutto ciò che è impuro o che dispiace a Geova nei loro pensieri, desideri e motivi, dev’essere reciso.a Oggi molti sono una testimonianza vivente del potere dello spirito santo di trasformare in tal senso la mentalità delle persone. — 1 Corinti 6:9-11; Galati 5:22-24; Efesini 4:22-24.

      15. Che raffronto si può fare tra l’Israele carnale e l’Israele di Dio per quanto riguarda il dominio regale?

      15 Nella disposizione del patto della Legge, Geova era il Re di Israele e a un certo punto esercitò la sua sovranità mediante re umani a Gerusalemme. (Isaia 33:22) Geova è anche il Re dell’Israele di Dio, l’Israele spirituale, e dal 33 E.V. regna mediante Gesù Cristo, che ha ricevuto “ogni autorità . . . in cielo e sulla terra”. (Matteo 28:18; Efesini 1:19-23; Colossesi 1:13, 14) Oggi l’Israele di Dio riconosce Gesù quale Re del celeste Regno di Dio, istituito nel 1914. Gesù è un Re di gran lunga migliore anche di Ezechia, di Giosia e degli altri re fedeli dell’antico Israele. — Ebrei 1:8, 9; Rivelazione 11:15.

      16. Che tipo di sacerdozio è l’Israele di Dio?

      16 Israele non solo era un regno, ma aveva anche un sacerdozio unto. Nel 33 E.V. l’Israele di Dio prese il posto dell’Israele carnale e divenne il “servitore” di Geova, i suoi “testimoni”. (Isaia 43:10) Da quel momento le parole che Geova rivolse a Israele e che troviamo in Isaia 43:21 e in Esodo 19:5, 6 si applicarono allo spirituale Israele di Dio. La nuova nazione spirituale di Dio era ora “una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso”, che doveva ‘dichiarare le eccellenze di Geova’. (1 Pietro 2:9) Tutti i componenti dell’Israele di Dio, uomini e donne, formano un sacerdozio collettivo. (Galati 3:28, 29) Quale parte secondaria del seme di Abraamo, ora dicono: “Rallegratevi, nazioni, col suo popolo”. (Deuteronomio 32:43) I componenti dell’Israele spirituale ancora sulla terra costituiscono “lo schiavo fedele e discreto”. (Matteo 24:45-47) Solo unendosi a loro si può rendere sacro servizio a Dio in modo accettevole.

      Il Regno di Dio: l’adempimento finale

      17. Che nascita ricevono quelli che sono introdotti nel nuovo patto?

      17 Gli israeliti nati dopo il 1513 a.E.V. venivano a trovarsi per nascita sotto il patto della Legge. Anche quelli che Dio introduce nel nuovo patto ricevono una nuova nascita, in questo caso una nascita spirituale. Gesù lo indicò al fariseo Nicodemo quando gli disse: “Verissimamente ti dico: A meno che uno non nasca di nuovo, non può vedere il regno di Dio”. (Giovanni 3:3) I 120 discepoli presenti alla Pentecoste del 33 E.V. furono i primi esseri umani imperfetti ad avere questa nuova nascita. Dichiarati giusti sotto il nuovo patto, ricevettero lo spirito santo come “caparra” della loro eredità regale. (Efesini 1:14) ‘Nacquero di spirito’ per essere adottati quali figli di Dio, il che li rese fratelli di Gesù e quindi “coeredi di Cristo”. (Giovanni 3:6; Romani 8:16, 17) L’essere ‘nati di nuovo’ offrì loro meravigliose prospettive.

      18. Quali meravigliose prospettive offre il nascere di nuovo a quelli che sono nel nuovo patto?

      18 Nel fare da mediatore per il nuovo patto, Gesù strinse un ulteriore patto con i suoi seguaci: “Faccio un patto con voi, come il Padre mio ha fatto un patto con me, per un regno”. (Luca 22:29) Questo patto del Regno apre la via all’adempimento di una straordinaria visione descritta in Daniele 7:13, 14, 22, 27. Daniele vide “qualcuno simile a un figlio dell’uomo” a cui veniva data autorità regale dall’“Antico di Giorni”, Geova Dio. Poi Daniele vide che “i santi presero possesso dello stesso regno”. Il personaggio “simile a un figlio dell’uomo” è Gesù, che nel 1914 ricevette il Regno celeste da Geova Dio. I suoi discepoli unti con lo spirito sono “i santi” che partecipano a tale Regno insieme a lui. (1 Tessalonicesi 2:12) In che modo?

      19, 20. (a) Per quelli che sono nel nuovo patto, quale glorioso adempimento finale avrà la promessa fatta da Geova ad Abraamo? (b) Quale domanda resta da considerare?

      19 Dopo la morte questi unti, come Gesù, vengono risuscitati quali creature spirituali immortali per servire insieme a lui come re e sacerdoti in cielo. (1 Corinti 15:50-53; Rivelazione 20:4, 6) Che splendida speranza! “Regneranno sulla terra”, non semplicemente sul paese di Canaan. (Rivelazione 5:10) Si può dire che ‘prenderanno possesso della porta dei loro nemici’? (Genesi 22:17) Sì, e lo faranno in modo risolutivo quando saranno testimoni della distruzione della nemica meretrice religiosa, Babilonia la Grande, e quando questi unti risuscitati si uniranno a Gesù nel pascere le nazioni “con una verga di ferro” e nello schiacciare la testa a Satana. In tal modo parteciperanno all’adempimento dell’ultimo aspetto della profezia di Genesi 3:15. — Rivelazione 2:26, 27; 17:14; 18:20, 21; Romani 16:20.

  • Le altre pecore e il nuovo patto
    La Torre di Guardia 1998 | 1° febbraio
    • 1. (a) Secondo la visione di Giovanni, cosa ha luogo mentre i venti del giudizio di Geova vengono trattenuti? (b) Quale folla straordinaria vide Giovanni?

      NELLA quarta visione del libro di Rivelazione, o Apocalisse, l’apostolo Giovanni vide trattenere i distruttivi venti del giudizio di Geova in attesa che venisse completato il suggellamento di tutti i membri dell’“Israele di Dio”. Questi sono i primi a essere benedetti tramite Gesù, la parte principale del seme di Abraamo. (Galati 6:16; Genesi 22:18; Rivelazione 7:1-4)

  • Le altre pecore e il nuovo patto
    La Torre di Guardia 1998 | 1° febbraio
    • 3. Per quanto riguarda il nuovo patto, che differenza c’è fra i cristiani unti e le altre pecore?

      3 I 144.000 ricevono la benedizione del patto abraamico mediante il nuovo patto. Quali partecipanti a questo patto, vengono a trovarsi “sotto l’immeritata benignità” e “sotto la legge verso Cristo”. (Romani 6:15; 1 Corinti 9:21) Perciò solo i 144.000 membri dell’Israele di Dio prendono giustamente gli emblemi alla Commemorazione della morte di Gesù e solo con essi Gesù ha fatto il suo patto per un Regno. (Luca 22:19, 20, 29)

  • Le altre pecore e il nuovo patto
    La Torre di Guardia 1998 | 1° febbraio
    • 5 Nei nostri giorni “gli stranieri che si sono uniti a Geova” sono la grande folla. Questi servono Geova insieme all’Israele di Dio. (Zaccaria 8:23) Offrono gli stessi sacrifici accettevoli che offre l’Israele di Dio. (Ebrei 13:15, 16) Adorano Dio nel suo tempio spirituale, la sua “casa di preghiera”. (Confronta Rivelazione 7:15). Osservano il sabato settimanale? Ciò non è comandato né agli unti né alle altre pecore. (Colossesi 2:16, 17) Tuttavia Paolo disse ai cristiani ebrei unti: “Rimane dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio. Poiché chi è entrato nel riposo di Dio si è riposato lui pure dalle sue opere, come Dio si riposò dalle proprie”. (Ebrei 4:9, 10) Quegli ebrei erano entrati in tale “riposo di sabato” sottoponendosi “alla giustizia di Dio” e si erano riposati dal cercar di essere giustificati mediante le opere della Legge. (Romani 10:3, 4) I cristiani gentili unti entrano nello stesso riposo sottoponendosi alla giustizia di Geova. La grande folla si unisce a loro in questo riposo.

      6. In che modo le odierne altre pecore si pongono sotto il nuovo patto?

      6 Inoltre le altre pecore si pongono sotto il nuovo patto come nell’antichità gli stranieri si ponevano sotto il patto della Legge. In che modo? Non divenendone parte, ma sottomettendosi alle relative leggi e traendo beneficio dalle sue disposizioni. (Confronta Geremia 31:33, 34). Come i loro compagni unti, le altre pecore hanno la legge di Geova scritta “nel loro cuore”. Amano profondamente i comandamenti e i princìpi di Geova e ubbidiscono ad essi. (Salmo 37:31; 119:97) Come i cristiani unti, conoscono Geova. (Giovanni 17:3) Che dire della circoncisione? Circa 1.500 anni prima dell’istituzione del nuovo patto, Mosè esortò gli israeliti: “Dovete circoncidere il prepuzio del vostro cuore”. (Deuteronomio 10:16; Geremia 4:4) Benché l’obbligo di effettuare la circoncisione della carne cessasse con l’abrogazione della Legge, sia gli unti che le altre pecore devono ‘circoncidere’ il loro cuore. (Colossesi 2:11) Infine, Geova perdona l’errore delle altre pecore in base al sangue versato da Gesù, il “sangue del patto”. (Matteo 26:28; 1 Giovanni 1:9; 2:2) Dio non adotta le altre pecore quali figli spirituali, come fa con i 144.000. Ma in effetti le dichiara giuste, nello stesso modo in cui Abraamo fu dichiarato giusto come amico di Dio. — Matteo 25:46; Romani 4:2, 3; Giacomo 2:23.

      7. Quale prospettiva hanno oggi le altre pecore, che sono dichiarate giuste come lo fu Abraamo?

      7 L’essere dichiarati giusti dà ai 144.000 la speranza di regnare con Gesù nel Regno celeste. (Romani 8:16, 17; Galati 2:16) Essere dichiarati giusti come amici di Dio permette alle altre pecore di abbracciare la speranza di ricevere la vita eterna su una terra paradisiaca, o sopravvivendo ad Armaghedon come parte della grande folla o mediante la ‘risurrezione dei giusti’. (Atti 24:15) Che privilegio avere tale speranza ed essere amici del Sovrano dell’universo, ‘ospiti nella sua tenda’! (Salmo 15:1, 2) Sì, tanto gli unti quanto le altre pecore sono benedetti in modo meraviglioso mediante Gesù, il Seme di Abraamo.

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