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Informazioni generali su Sierra Leone e GuineaAnnuario dei Testimoni di Geova del 2014
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SIERRA LEONE E GUINEA
Informazioni generali su Sierra Leone e Guinea
Paese Entrambi i paesi hanno una fascia costiera paludosa, savane, altipiani coltivati e aree montane interne. In Guinea nascono tre dei principali fiumi dell’Africa occidentale: il Gambia, il Niger e il Senegal.
Popolazione I mende e i temne sono i principali dei 18 gruppi etnici della Sierra Leone. I krio, discendenti degli schiavi africani liberati, risiedono perlopiù a Freetown e dintorni. In Guinea vivono oltre 30 etnie; le principali sono i fulani, i mandingo e i susu.a
Religione Un 60 per cento dei sierraleonesi è di religione musulmana; la maggioranza degli altri si professa cristiana. I guineani sono per un 90 per cento musulmani. In entrambi i paesi sono molto diffuse anche religioni africane tradizionali.
Lingua Ogni etnia ha il proprio idioma. In Sierra Leone la lingua franca è il krio, un mix di inglese e altre lingue europee e africane. In Guinea la lingua ufficiale è il francese. Circa il 60 per cento degli abitanti di entrambi i paesi è analfabeta.
Risorse economiche Si pratica perlopiù l’agricoltura di sussistenza. I diamanti estratti da giacimenti alluvionali rappresentano quasi la metà delle entrate derivanti dalle esportazioni. La Guinea ha una delle più grandi riserve di bauxite al mondo.
Alimentazione È comune dire: “Se oggi non ho mangiato riso, allora non ho mangiato!” Il fufu, impasto a base di manioca bollita, viene spesso consumato con carne, salsa di gombo e salsa speziata.
Clima Caldo e umido sulla costa. Più fresco sugli altipiani. Nella stagione asciutta l’harmattan, violento vento sahariano, soffia per giorni provocando cali di temperatura e ricoprendo di polvere la zona su cui si abbatte.
a Alcuni gruppi etnici hanno più di una denominazione.
SIERRA LEONE
GUINEA
SUPERFICIE
71.740 km2
245.857 km2
POPOLAZIONE
6.092.000
11.745.000
PROCLAMATORI NEL 2013
2.039
748
1 PROCLAMATORE SU
2.988
15.702
PRESENTI ALLA COMMEMORAZIONE NEL 2013
8.297
3.609
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1915-1947 Gli inizi (Parte 1)Annuario dei Testimoni di Geova del 2014
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SIERRA LEONE E GUINEA
1915-1947 Gli inizi (Parte 1)
La luce della verità comincia a risplendere
La buona notizia arrivò nella Sierra Leone nel 1915, quando alcuni abitanti del paese fecero ritorno dall’Inghilterra portando con sé delle pubblicazioni bibliche. Verso il luglio di quell’anno giunse a Freetown il primo servitore di Geova battezzato: si chiamava Alfred Joseph, aveva 31 anni ed era nato in Guyana, nell’America Meridionale. Si era battezzato quell’anno a Barbados, nelle Indie Occidentali, e aveva firmato un contratto di lavoro come macchinista di locomotive. Si stabilì nella zona ferroviaria di Cline Town, a tre chilometri dall’Albero del cotone di Freetown. Cominciò subito a parlare del messaggio biblico ai colleghi.
L’anno dopo ad Alfred si aggiunse Leonard Blackman, un suo ex collega di Barbados, la cui madre, Elvira Hewitt, aveva fatto conoscere la verità ad Alfred. Leonard andò ad abitare vicino ad Alfred e i due si riunivano regolarmente per approfondire argomenti biblici. Inoltre distribuivano pubblicazioni bibliche ad amici e ad altri interessati.
Alfred e Leonard scoprirono che i campi di Freetown erano “bianchi da mietere” (Giov. 4:35). Nel 1923 Alfred scrisse alla sede centrale di New York dichiarando: “Qui molti si interessano della Bibbia. Potete mandare qualcuno che si prenda cura di loro e ci dia una mano a promuovere l’opera di predicazione nella Sierra Leone?” Gli fu risposto: “Manderemo qualcuno”.
William “Brown della Bibbia” e sua moglie, Antonia
“Alcuni mesi più tardi, una domenica sera ricevetti una telefonata inaspettata”, raccontava Alfred.
“‘Sei tu che hai scritto alla Watch Tower Society chiedendo di mandare dei predicatori?’, mi chiese la persona dall’altro capo del telefono.
“‘Sì’, risposi.
“‘Beh, hanno mandato me’, disse l’interlocutore con il suo vocione.
“Il vocione era quello di William Roland Brown. Lui, sua moglie Antonia e la loro bambina erano arrivati in città quel giorno e alloggiavano presso il Gainford Hotel.
“La mattina dopo io e Leonard stavamo tenendo il nostro studio biblico settimanale quando un uomo dall’aspetto imponente apparve sulla porta: era William Brown. Il suo zelo per la verità era così forte che voleva pronunciare un discorso già il giorno dopo. Subito prenotammo la Wilberforce Memorial Hall, la più grande sala per conferenze di Freetown, e stabilimmo di tenere la prima di quattro conferenze pubbliche per il seguente giovedì sera.
“Il nostro gruppetto si mise all’opera per pubblicizzare le conferenze con annunci sui giornali, volantini e passaparola. Ci chiedevamo quanti sarebbero stati presenti, ma le nostre preoccupazioni non avevano ragione d’essere. Circa 500 persone gremirono la sala; tra loro c’erano molti ecclesiastici di Freetown. Eravamo entusiasti!”
Nei suoi discorsi di un’ora il fratello Brown faceva ampio uso di citazioni dalle Scritture e si serviva di diapositive per proiettare il testo dei brani biblici su uno schermo. Ripeteva costantemente: “Non lo dice Brown, lo dice la Bibbia”. I presenti erano meravigliati e applaudivano punto dopo punto. A colpirli non era la vigorosa oratoria del fratello Brown ma le efficaci prove scritturali. Come ebbe a dire un giovane studente di teologia che era fra i presenti: “Certo che il signor Brown la conosce la Bibbia!”
1930
Le conferenze del fratello Brown crearono fermento in città, e la gente accorreva ad ascoltarle. La domenica seguente ci fu di nuovo il pienone per il discorso dal tema “All’inferno e ritorno”. Le potenti verità presentate quella sera spinsero perfino membri di spicco delle varie comunità di fedeli a lasciare le proprie chiese.
La quarta e ultima conferenza della serie, “Milioni ora viventi non morranno mai”, richiamò una folla così grande che tempo dopo un abitante di Freetown ricordò: “Le chiese dovettero sospendere le funzioni serali perché tutti i fedeli erano andati ad ascoltare la conferenza del fratello Brown”.
Siccome il fratello Brown usava sempre la Bibbia, indicandola come autorità assoluta, la gente cominciò a chiamarlo “Brown della Bibbia”. Il soprannome si affermò e diventò conosciuto in tutta l’Africa Occidentale. Sino alla fine della sua vita terrena William Brown fu orgoglioso di quel soprannome.
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1915-1947 Gli inizi (Parte 2)Annuario dei Testimoni di Geova del 2014
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SIERRA LEONE E GUINEA
1915-1947 Gli inizi (Parte 2)
In lotta con i “gladiatori”
Quando videro che i loro fedeli apprezzavano le conferenze del fratello Brown, gli ecclesiastici di Freetown si accesero di gelosia e rabbia. La Torre di Guardia (inglese) del 15 dicembre 1923 riferiva: “Gli ecclesiastici hanno impugnato il manganello e stanno attaccando la verità a mezzo stampa. Il fratello Brown ha replicato loro più volte, e i giornali hanno pubblicato gli interventi di ambo le parti”. Alla fine gli ecclesiastici tacquero: i loro ragionamenti fallaci erano stati smascherati. Le verità della Bibbia si stavano diffondendo in lungo e in largo, e molti lettori dei giornali richiedevano pubblicazioni bibliche. Il clero aveva tramato per mettere a tacere i servitori di Dio, ma Geova aveva fatto “ricadere su di loro la loro nocività” (Sal. 94:21-23).
A difesa del clero si mosse un gruppo giovanile. Questi giovani, soprannominati “gladiatori”, annunciarono una serie di riunioni pubbliche per ridurre al silenzio il “russellismo”, come chiamavano il messaggio del Regno. Il fratello Brown li sfidò pubblicamente a una serie di dibattiti. I “gladiatori” si rifiutarono di accettare la sfida lanciata da Brown e protestarono con il direttore del giornale che l’aveva pubblicata. In più, non vollero che egli partecipasse ai loro raduni, ai quali assisté invece Alfred Joseph.
I raduni si tennero presso la Buxton Memorial Chapel, una prestigiosa chiesa metodista a Freetown. “Durante l’intervento con domande e risposte”, ricordava Alfred, “misi in discussione il credo anglicano, la Trinità e altri insegnamenti non scritturali. Alla fine il moderatore non volle più accogliere altre domande”.
Uno dei “gladiatori” presenti quella sera, Melbourne Garber, aveva assistito alle conferenze di “Brown della Bibbia”. Era lui il giovane studente di teologia che aveva affermato: “Certo che il signor Brown la conosce la Bibbia!” Garber soppesò ciò che aveva udito, si convinse di aver trovato la verità e chiese al fratello Brown di studiare la Bibbia con lui. Brown lo invitò al settimanale studio Torre di Guardia che si teneva a casa sua. Sebbene la famiglia lo avesse ripudiato, Garber fece un rapido progresso spirituale, e insieme ad alcuni altri si battezzò di lì a poco.
I tentativi di Satana di soffocare sul nascere l’opera di predicazione fallirono. Come il sindaco di Freetown aveva detto ai “gladiatori”: “Se quest’opera è dagli uomini, finirà; ma se è da Dio, non riuscirete a fermarla” (Atti 5:38, 39).
La religione dei Brown
All’inizio del maggio 1923 il fratello Brown inviò un telegramma alla filiale di Londra per richiedere altre pubblicazioni. Ben presto arrivò un carico di 5.000 libri, cui fecero seguito altre spedizioni. Brown continuò anche a tenere adunanze pubbliche che richiamavano l’attenzione di migliaia di persone.
Verso la fine di quell’anno, La Torre di Guardia scrisse: “L’opera [nella Sierra Leone] ha avuto una crescita così rapida che il fratello Brown ha richiesto un assistente; Claude Brown, proveniente da Winnipeg, e originario delle Indie Occidentali, è in viaggio per prestare servizio lì”.
Claude Brown era un esperto ministro della buona notizia. Durante la prima guerra mondiale aveva subìto maltrattamenti nelle prigioni canadesi e inglesi per essersi rifiutato di violare la sua neutralità cristiana. Prestò servizio nella Sierra Leone per quattro anni rafforzando molto i fratelli e le sorelle locali.
Pauline Cole ricordava: “Prima che mi battezzassi nel 1925, il fratello Claude mi fece delle domande per accertarsi della mia convinzione.
“‘Sorella Cole, comprendi ciò che hai studiato da Studi sulle Scritture?’, mi chiese. ‘Non vorremmo che ti sviassi dalla verità per il fatto che non hai compreso gli insegnamenti biblici’.
“‘Fratello Claude’, risposi io, ‘ho letto e riletto quelle informazioni. Ho preso la mia decisione!’”
Pauline Cole
Pauline servì Geova per più di 60 anni, molti dei quali come pioniera speciale. Terminò la sua vita terrena nel 1988.
William “Brown della Bibbia” era anche consapevole della necessità di aiutare altri a coltivare buone abitudini spirituali. Alfred Joseph narrava: “Quando incontravo il fratello Brown di mattina, la nostra conversazione si svolgeva così: ‘Ciao, fratello Joe’ mi diceva. ‘Come stai? Qual è il versetto biblico di oggi?’ Se io non lo sapevo, mi faceva capire quanto fosse importante conoscere la scrittura tratta dal libro Manna celeste giornaliera. [Oggi Esaminiamo le Scritture ogni giorno.] La mattina seguente leggevo subito il versetto per non farmi cogliere in fallo. Sulle prime non apprezzai del tutto quell’inestimabile addestramento, ma in seguito sì”.
Quell’addestramento portò frutto. Nel 1923 fu formata una congregazione a Freetown e si battezzarono 14 persone. Uno dei nuovi fratelli fu George Brown, il che portò a tre il numero delle famiglie Brown della congregazione. La zelante attività di quelle tre famiglie spinse molti abitanti di Freetown a chiamare gli Studenti Biblici “la religione dei Brown”.
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1915-1947 Gli inizi (Parte 3)Annuario dei Testimoni di Geova del 2014
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SIERRA LEONE E GUINEA
1915-1947 Gli inizi (Parte 3)
Nelle province e oltre
Mossa da uno zelo infuocato per la verità, la congregazione di Freetown “si occupava intensamente della parola” (Atti 18:5). Alfred Joseph raccontava: “Mi capitava spesso di legare uno scatolone di pubblicazioni bibliche alla mia moto, una Norton. E poi, con Thomas o con Sylvester Grant sul sellino posteriore ci mettevamo in viaggio verso zone rurali e piccoli villaggi intorno a Freetown per quella che chiamavamo ‘la nostra campagna pubblicitaria’”.
Fino al 1927 si era predicato soprattutto a Freetown e dintorni, nella zona chiamata The Colony. Ma dal 1928 in poi ogni anno, prima che iniziassero le piogge, la congregazione noleggiava un pullman per raggiungere le province. Coloro che non potevano partecipare contribuivano economicamente ai viaggi, che erano organizzati da Melbourne Garber. Il gruppo di proclamatori predicava in paesi e villaggi a est di Kailahun e anche verso sud, quasi al confine con la Liberia. Poi, la prima domenica di ogni mese ritornava a visitare chi aveva mostrato interesse.
In quel periodo il fratello Brown si trovava in visita nelle Indie Occidentali e quando ritornò portò con sé un’automobile, una delle prime a entrare nella Sierra Leone, che era dotata di un potente impianto audio fatto apposta per la testimonianza pubblica. Il fratello Brown la parcheggiava in zone frequentate e faceva ascoltare della bella musica per far avvicinare le persone. Dopo un po’ pronunciava un breve discorso, o mandava la registrazione di una conferenza, e invitava tutti a richiedere pubblicazioni bibliche. La “macchina parlante”, come veniva chiamata, era un’attrazione e in molti accorrevano per ascoltare il messaggio.
Diedero una coraggiosa testimonianza
In seguito Brown si dedicò a un territorio spiritualmente ancora inesplorato: gli altri paesi di lingua inglese dell’Africa occidentale. Verso la fine degli anni ’20 intraprese una serie di giri di predicazione in Gambia, Ghana, Liberia e Nigeria. In ognuno di questi paesi trovò delle persone interessate, ma la Nigeria sembrava essere un territorio particolarmente fertile. Nel 1930 si trasferì con la famiglia da Freetown a Lagos, e da lì continuò a sovrintendere all’opera del Regno che si svolgeva in tutta l’Africa occidentale.
Oggi più di 500.000 Testimoni servono Geova nell’Africa occidentale
Nel 1950, quando dovette ritornare in Giamaica a causa di problemi di salute, Brown lasciò una considerevole eredità spirituale. In 27 anni, lui e sua moglie avevano visto aumentare il numero dei Testimoni nell’Africa occidentale da 2 a più di 11.000. Avevano visto adempiersi la profezia di Isaia: “Il piccolo stesso diverrà mille, e l’esiguo una nazione potente” (Isa. 60:22). Oggi, a poco più di 60 anni di distanza, “una nazione potente” composta da più di 500.000 Testimoni serve Geova nell’Africa occidentale.
Saldi nonostante le restrizioni
Quando lo spettro della seconda guerra mondiale si presentò anche in Africa, i servitori di Geova nella Sierra Leone si prepararono a difendere la loro neutralità cristiana (Mic. 4:3; Giov. 18:36). Le autorità britanniche li bollarono come sovversivi e presero a controllare la loro attività e a vietare le loro pubblicazioni. Funzionari della dogana a Freetown confiscarono un carico di pubblicazioni e lo bruciarono. Alcuni fratelli furono arrestati perché in possesso di pubblicazioni proibite, ma vennero subito rilasciati.a
Malgrado le restrizioni, i Testimoni continuarono a predicare. Pauline Cole raccontava: “Un fratello che faceva parte dell’equipaggio di una nave ci portava regolarmente alcune copie della Torre di Guardia. Noi poi ne producevamo altre copie per le adunanze. Stampavamo anche volantini su argomenti biblici e li distribuivamo. I fratelli continuarono a pronunciare discorsi pubblici e a trasmettere registrazioni di conferenze radiofoniche del fratello Rutherford, specialmente nei villaggi più lontani”.
Quelle attività, per quanto limitate, avevano indubbiamente la benedizione di Geova. James Jarrett, pioniere speciale e anziano di vecchia data, ricorda: “Durante la guerra lavoravo come scalpellino quando una sorella anziana mi diede l’opuscolo Rifugiati. Visto che molti rifugiati sbarcavano a Freetown, l’argomento mi incuriosì. Quella sera lessi l’opuscolo e subito riconobbi che quella era la verità. Il giorno dopo rintracciai la sorella e mi feci dare altre copie dell’opuscolo per i miei tre fratelli. Alla fine tutti e quattro abbiamo accettato la verità”.
Nel 1945, quando finì la guerra, la congregazione di Freetown aveva 32 proclamatori. Tutti avevano mantenuto la loro integrità ed erano rimasti attivi spiritualmente. Erano pronti a continuare la loro attività e desiderosi di farlo.
Una campagna per l’adunanza pubblica
All’adunanza di servizio del 29 agosto 1945, nella congregazione di Freetown si parlò di una nuova campagna presentata nell’Informatore (oggi Il ministero del Regno) del dicembre 1944. Ogni congregazione avrebbe dovuto organizzare e pubblicizzare una serie di quattro adunanze pubbliche da tenere in “ogni città, paese e villaggio” del proprio territorio. Il programma delle adunanze avrebbe incluso un discorso di un’ora pronunciato da un fratello (di almeno 18 anni) che frequentava con profitto la Scuola di Ministero Teocratico. Una volta conclusa la serie di adunanze, i fratelli avrebbero formato dei gruppi di studio della Bibbia per aiutare gli interessati di ciascuna zona.
Come reagirono i proclamatori a questa nuova iniziativa? Nel rapporto dell’adunanza di servizio della congregazione di Freetown erano riportati i seguenti commenti:
Presidente: “Come pensate che dovremmo muoverci per questa nuova campagna?”
Fratello I: “Non possiamo certo aspettarci lo stesso successo che ha avuto in America: qui la gente è diversa”.
Fratello II: “Sono d’accordo”.
Fratello III: “Perché non proviamo?”
Fratello IV: “Non sarà per niente facile”.
Fratello V: “È vero, però dobbiamo seguire le istruzioni che ci dà l’organizzazione di Geova”.
Fratello VI: “Ma qui le circostanze giocano a nostro sfavore”.
Sorella I: “Ad ogni modo, le istruzioni dell’Informatore sono chiare. Dai, proviamoci!”
E così fecero. Dalla costa di Freetown a Bo, a sud-est, e fino a Kabala, sugli altipiani del nord, i fratelli tennero adunanze in aule scolastiche, luoghi di mercato e case private. Questa attività rinvigorì la congregazione, e “la parola di Geova cresceva e si diffondeva” (Atti 12:24).
Eppure i proclamatori avevano bisogno di addestramento teocratico. E fu proprio ciò che Geova provvide.
a Le restrizioni furono revocate nel 1948.
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1945-1990 “Conducono molti alla giustizia” (Dan. 12:3) (Parte 1)Annuario dei Testimoni di Geova del 2014
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1945-1990 “Conducono molti alla giustizia” (Dan. 12:3) (Parte 1)
Arrivano i missionari di Galaad
Nel giugno del 1947 giunsero a Freetown tre diplomati della Scuola biblica di Galaad — Charles Fitzpatrick, George Richardson e Hubert Gresham — i primi di una lunga serie.
I missionari appurarono che i proclamatori locali erano desiderosi di predicare ma dovevano diventare insegnanti più efficaci (Matt. 28:20). Quindi cominciarono insegnando ai proclamatori come coltivare l’interesse delle persone e condurre studi biblici. Trasmisero inoltre istruzioni aggiornate per quanto riguardava le adunanze e l’organizzazione teocratica. Alla Wilberforce Memorial Hall si tenne un’adunanza pubblica. Con molta gioia dei missionari i presenti furono 450. Poi i missionari introdussero un settimanale giorno della rivista. Questo addestramento fu di sprone alla congregazione e pose le basi per la crescita futura.
Nel frattempo i missionari dovevano fare i conti con il clima. Un rapporto della filiale del 1948 riportava: “Le condizioni climatiche della Sierra Leone sono proibitive. La stagione delle piogge dura sei mesi e le piogge sono pesanti, torrenziali e continue. A volte piove anche per due settimane senza sosta. Durante la stagione secca, invece, il caldo è intenso e il tasso di umidità è alto”. I primi esploratori europei arrivati nella Sierra Leone l’avevano ribattezzata “il cimitero dell’uomo bianco”. Malaria, febbre gialla e altre malattie tropicali attaccavano con facilità. Uno dopo l’altro tutti i missionari si ammalarono e dovettero lasciare il paese.
I proclamatori locali rimasero comprensibilmente costernati da questi sviluppi, ma non si arresero. Tra il 1947 e il 1952 il numero massimo dei proclamatori passò da 38 a 73. A Waterloo, vicino a Freetown, pionieri operosi contribuirono all’apertura di una nuova congregazione. Si formarono anche nuovi gruppi di studio a Kissy e a Wellington, alla periferia di Freetown. La Sierra Leone sembrava pronta per la crescita; mancava soltanto il giusto catalizzatore.
Una visita incoraggiante
Nel novembre del 1952 uno spilungone americano poco più che trentenne sbarcò al molo di Freetown e subito si immerse nella baraonda cittadina. Si trattava di Milton Henschel, della sede mondiale, il quale ricordava: “Sono rimasto piuttosto sorpreso nel vedere una città moderna molto più pulita di tante altre nella maggior parte dei paesi. [...] Strade asfaltate, negozi affollati, automobili nuove e tantissima gente per le strade”.
Il fratello Henschel camminò fino alla casa missionaria, a soli due isolati dal famoso Albero del cotone. Lì annunciò ai fratelli che la Sierra Leone avrebbe ricevuto ulteriore aiuto. La domenica successiva, alla Wilberforce Memorial Hall, 253 persone ascoltarono una serie di entusiasmanti annunci del fratello Henschel: la Sierra Leone avrebbe avuto la propria filiale, un sorvegliante di circoscrizione, e si sarebbero tenute assemblee di circoscrizione; inoltre a Kissy sarebbe stata formata una nuova congregazione e l’opera di predicazione nelle province sarebbe stata fortemente incrementata. L’uditorio non stava in sé dalla gioia!
Il fratello Henschel ricordava: “Tutti continuavano a dire kusheh, un’espressione vivace che significa ‘ben fatto!’ L’entusiasmo era alle stelle. Gruppetti di fratelli rimasero nella sala fino a quando non si fece buio, [...] e alcuni si misero a cantare cantici”.
Un missionario arrivato da poco, William Nushy, fu nominato sorvegliante della nuova filiale. Aveva lavorato come croupier in diversi casinò negli Stati Uniti. Abbracciando il cristianesimo aveva lasciato il suo lavoro ed era diventato uno strenuo sostenitore dei princìpi biblici: proprio questa sua caratteristica gli fece guadagnare l’amore e il rispetto dei fratelli della Sierra Leone.
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Volevano vederloAnnuario dei Testimoni di Geova del 2014
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SIERRA LEONE E GUINEA
Volevano vederlo
NEL 1956 i fratelli di Freetown proiettarono il film La Società del Nuovo Mondo all’opera. In seguito dissero:
“Affittammo la più grande sala conferenze di Freetown e distribuimmo 1.000 inviti. Ci chiedevamo quanti sarebbero venuti. A mezz’ora dall’inizio della proiezione c’erano solo 25 presenti; nei 15 minuti successivi ne arrivarono più di 100. Presto vennero occupati tutti i 500 posti e altre 100 persone furono felici di assistere in piedi. Fuori c’erano ancora 500 persone che non erano riuscite ad entrare. Avrebbero aspettato una seconda proiezione? Dissero di sì, e infatti non si mossero da lì nonostante la pioggia!”
Nel corso degli anni, più di 80.000 persone in tutta la Sierra Leone hanno visto questa e altre significative pellicole del genere.
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1945-1990 “Conducono molti alla giustizia” (Dan. 12:3) (Parte 2)Annuario dei Testimoni di Geova del 2014
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SIERRA LEONE E GUINEA
1945-1990 “Conducono molti alla giustizia” (Dan. 12:3) (Parte 2)
Si onora il dono divino del matrimonio
Dopo un po’ di tempo William Nushy vide che alcuni proclamatori non sostenevano le norme di Geova relative al matrimonio. Alcune coppie convivevano senza registrare la loro unione davanti alle autorità civili. Altre seguivano l’usanza locale di posticipare il matrimonio fino alla prima gravidanza per essere sicure che la loro unione sarebbe stata feconda.
Perciò, nel maggio del 1953, la filiale scrisse alle congregazioni chiarendo il punto di vista biblico sul matrimonio (Gen. 2:24; Rom. 13:1; Ebr. 13:4). Ai proclamatori fu dato del tempo per registrare il loro matrimonio; se non l’avessero fatto sarebbero stati espulsi dalla congregazione (1 Cor. 5:11, 13).
La maggioranza fu felice di questo raffinamento. Alcuni, però, pensarono che tale disposizione fosse esagerata. In due congregazioni più della metà dei proclamatori si allontanò dall’organizzazione di Geova. D’altra parte, coloro che rimasero leali diedero maggiore impulso alla loro attività, e questo fu una chiara prova della benedizione di Geova.
I fratelli si adoperarono diligentemente e, alla fine, la Sala del Regno di Freetown fu riconosciuta come sede adatta per celebrare matrimoni. I fratelli officiarono lì il primo matrimonio il 3 settembre 1954. In seguito le autorità fornirono a fratelli qualificati, in sette distretti diversi, i registri dei matrimoni. Questo permise a più persone interessate di legalizzare il loro matrimonio e diventare così idonee per predicare la buona notizia.
Un matrimonio celebrato in una Sala del Regno
Anche molti interessati che erano poligami fecero passi concreti per allinearsi con le norme di Dio. Samuel Cooper, che oggi vive a Bonthe, racconta: “Nel 1957 cominciai a frequentare le adunanze con le mie due mogli, e poco dopo mi iscrissi alla Scuola di Ministero Teocratico. Una volta mi fu assegnato un discorso sul matrimonio cristiano. Facendo ricerche mi resi conto che avrei dovuto lasciare la mia seconda moglie. Quando lo dissi ai miei parenti, loro si opposero. La mia seconda moglie aveva avuto una bambina, mentre la mia prima moglie sembrava sterile. Ma io ero ormai deciso ad attenermi ai princìpi biblici. Con mia grande sorpresa, quando la mia seconda moglie ritornò dalla sua famiglia, la mia prima moglie rimase incinta, e oggi abbiamo cinque figli”.
Quando Honoré Kamano, un interessato che viveva poco oltre il confine con la Guinea, congedò le due mogli più giovani, la sua prima moglie apprezzò molto la sua determinazione e iniziò a interessarsi più seriamente della verità. Una delle mogli più giovani, benché delusa per essere stata allontanata, ammirò il suo rispetto per i princìpi biblici; chiese di avere uno studio biblico, e in seguito si dedicò a Geova.
I testimoni di Geova sono conosciuti come persone che onorano il matrimonio
Oggi i testimoni di Geova della Sierra Leone e della Guinea sono conosciuti come persone che onorano il matrimonio. La loro fedeltà al coniuge ‘adorna l’insegnamento di Dio’ e dà gloria a lui quale Istitutore del matrimonio (Matt. 19:4-6; Tito 2:10).
Dissensi a Freetown
Nel 1956 arrivarono a Freetown altri due diplomati di Galaad, Charles e Reva Chappell. Nel tragitto verso la casa missionaria, i due rimasero di stucco vedendo un cartellone che annunciava una conferenza biblica presso la Wilberforce Memorial Hall. Charles ricorda: “L’oratore, secondo il cartellone, sarebbe stato C.N.D. Jones, un rappresentante dell’‘Ecclesia dei Testimoni di Geova’”.
Jones, che dichiarava di far parte della classe degli unti, era il leader di un gruppo staccatosi dalla congregazione di Freetown diversi anni prima, i cui appartenenti dicevano di essere i “veri” testimoni di Geova e chiamavano i missionari e coloro che rimanevano leali ai rappresentanti dell’organizzazione “impostori” e “cowboy di Galaad”.
La situazione precipitò quando Jones e diversi suoi sostenitori furono disassociati. “L’annuncio fu uno shock per alcuni fratelli che preferivano essere tolleranti nei confronti dei dissidenti”, dice Chappell. “Certuni espressero pubblicamente il proprio malcontento e insieme ad altri continuarono a frequentare i ribelli cercando anche di disturbare le adunanze e l’opera di predicazione. Alle adunanze questi si sedevano tutti insieme in quella che era chiamata la fila dei dissidenti. La maggior parte di loro, alla fine, lasciò la verità, ma alcuni ritrovarono il loro equilibrio spirituale e divennero predicatori zelanti”.
La lealtà della maggioranza dei fratelli permise allo spirito di Dio di fluire liberamente. Quando l’anno seguente il sorvegliante di zona, Harry Arnott, visitò Freetown, ebbe a dire: “Nella Sierra Leone abbiamo avuto il primo significativo aumento da alcuni anni a questa parte: questo ci fa ben sperare per il progresso futuro”.
Si insegna ai kissi
Poco dopo la visita del fratello Arnott, Charles Chappell ricevette una lettera da un fratello della vicina Liberia. Il mittente voleva aprire l’opera di predicazione alle persone di etnia kissi nella Sierra Leone. Lui stesso apparteneva a una tribù kissi che abitava sulle colline e nelle valli ammantate di foreste attorno ai confini tra Sierra Leone, Liberia e Guinea. Pareva proprio che molte persone di lingua kissi volessero studiare la Bibbia.
Visto che la maggioranza dei kissi non sapeva né leggere né scrivere, a Koindu vennero organizzati corsi di alfabetizzazione per insegnare le verità bibliche fondamentali. I corsi attirarono centinaia di studenti. “Al gruppo si aggiunsero 5 nuovi proclamatori, poi 10, poi 15, poi 20”, ricorda Charles. “Le persone accettavano la verità così velocemente che dubitavo fossero proclamatori mossi da motivi sinceri. Ma mi sbagliavo. Molti di loro non solo si dimostrarono fedeli, ma anche zelanti!”
I nuovi proclamatori, pieni di entusiasmo, diffusero la buona notizia oltre la città di Koindu, spingendosi fino alla vicina Guinea. Percorrendo per ore sentieri in mezzo a paesaggi ondulati, predicavano nei campi e nei villaggi. “Per settimane, a volte per mesi, non sentivamo il rumore di un veicolo a motore”, dice Eleazar Onwudiwe, allora sorvegliante di circoscrizione.
I fratelli e le sorelle kissi seminavano e innaffiavano il seme del Regno, e Geova lo faceva crescere (1 Cor. 3:7). Quando venne in contatto con la verità, un ragazzo cieco imparò a memoria l’opuscolo di 32 pagine “Questa buona notizia del Regno”. In seguito, nel ministero di campo, era in grado di recitare un qualsiasi paragrafo davanti ai suoi studenti della Bibbia, meravigliando gli astanti. Una donna sorda che accettò la verità fece cambiamenti così radicali che sua cognata cominciò ad assistere alle adunanze, pur dovendo camminare circa 10 chilometri per arrivare.
L’opera tra i kissi progredì velocemente. Si formò una nuova congregazione, e un’altra poco dopo. Circa 30 proclamatori diventarono pionieri. Il capo villaggio di Koindu si interessò della verità e donò un terreno per costruire una Sala del Regno. Quando a Kailahun si tenne un’assemblea di circoscrizione con 500 presenti, venne formata una congregazione anche lì. Nel giro di poco, metà dei proclamatori della Sierra Leone erano kissi, sebbene questa etnia costituisse meno del due per cento della popolazione totale.
Questo progresso non piacque a tutti, specialmente ai capi religiosi kissi. Pieni di invidia decisero che avrebbero cancellato questa minaccia alla loro autorità. Restava solo da sapere come e quando avrebbero colpito.
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1945-1990 “Conducono molti alla giustizia” (Dan. 12:3) (Parte 3)Annuario dei Testimoni di Geova del 2014
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SIERRA LEONE E GUINEA
1945-1990 “Conducono molti alla giustizia” (Dan. 12:3) (Parte 3)
Si affronta il Poro
Il primo attacco si verificò in un villaggio vicino a Koindu, dove un gruppo di uomini stava studiando la Bibbia e frequentando regolarmente le adunanze. Questi, come la maggior parte degli uomini kissi, appartenevano al Poro, una società segreta imbevuta di spiritismo. James Mensah, un missionario di Galaad che ha servito anche in Sierra Leone, racconta: “Quando quegli studenti si rifiutarono di partecipare ai riti spiritici, il capo del Poro divenne furibondo. Lui e i suoi sostenitori li percossero, li derubarono, appiccarono il fuoco alle loro case, li incatenarono e li lasciarono nella boscaglia con l’intento di farli morire di fame. Anche il capo del distretto provinciale agitò gli animi dei membri del Poro. Nonostante queste angherie, quegli studenti della Bibbia si mantennero saldi”.
I fratelli di Koindu riferirono l’accaduto alla polizia. Il capo del Poro e i suoi accoliti vennero arrestati, processati e ammoniti severamente; lo stesso accadde al capo del distretto provinciale, che fu anche sospeso dalle sue funzioni per quasi un anno. La notizia di questa vittoria legale si diffuse e molti altri nuovi presero il coraggio di frequentare le adunanze. In seguito, il capo del distretto provinciale cambiò atteggiamento e iniziò a interessarsi della verità. Quando si tenne un’assemblea di circoscrizione in quella zona, offrì degli alloggi e donò una grossa mucca.
Altri capi del Poro, invece, ricorsero a una diversa strategia d’attacco, ‘progettando affanno mediante decreto’ (Sal. 94:20). Alcuni politici appartenenti al Poro presentarono una mozione in Parlamento per proibire l’opera dei testimoni di Geova. “Comunque, il capo del distretto provinciale venne in nostra difesa, dicendo all’intera assemblea che studiava con noi da due anni”, racconta Charles Chappell. “Affermò che la nostra organizzazione era assolutamente apolitica, che svolgeva un’opera educativa ed elevava le norme morali delle persone. Dichiarò inoltre che sperava di unirsi a noi un giorno. Anche un altro membro del Parlamento, che aveva studiato la Bibbia, si dichiarò d’accordo e la mozione venne respinta”.
Gli dicevano: “Fatti sfamare da Dio!”
Quelli che abbandonarono le società segrete dovettero affrontare una forte opposizione dalle proprie famiglie. Jonathan Sellu, un adolescente di Koindu, era cresciuto in una famiglia che da quattro generazioni praticava il feticismo (juju) ed era stato allevato perché diventasse anche lui un sacerdote-stregone. Quando cominciò a studiare la Bibbia, smise di praticare lo spiritismo e di fare sacrifici rituali. La sua famiglia si oppose aspramente, gli fece interrompere la scuola e rifiutava di dargli da mangiare quando andava alle adunanze. I suoi familiari gli dicevano: “Fatti sfamare da Dio!” Jonathan, però, si mantenne saldo. Non patì la fame e imparò a leggere e scrivere. In seguito divenne un pioniere regolare e vide con gioia sua madre accettare la verità.
Crescita in altre zone del paese
Nel 1960 c’erano congregazioni e gruppi isolati a Bo, Freetown, Kissy, Koindu, Lunsar, Magburaka, Makeni, Moyamba, Port Loko, Waterloo e perfino in zone molto più a nord, come a Kabala. Il numero dei proclamatori era cresciuto da 182 a 282. Dal Ghana e dalla Nigeria arrivarono molti pionieri speciali per rafforzare le congregazioni che stavano aumentando.
La maggioranza dei nuovi apparteneva a due gruppi: i krio, che vivevano a Freetown e dintorni, e i kissi, che popolavano la provincia Orientale. Man mano che la buona notizia si diffondeva, però, iniziarono a rispondere positivamente anche altri gruppi etnici, tra cui i kuranko, i limba e i temne a nord, e i mende a sud.
Nel 1961 la congregazione di Freetown Est dedicò la propria Sala del Regno. Poi la congregazione di Koindu ne dedicò un’altra fatta di mattoni, che aveva 300 posti a sedere e veniva usata anche come Sala delle Assemblee. Poco dopo, 40 anziani frequentarono la Scuola di Ministero del Regno, la prima tenuta nella Sierra Leone. A coronamento di quell’anno straordinario, i fratelli intrapresero una campagna per offrire la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (in inglese), iniziativa che ebbe molto successo.
Scuola di Ministero del Regno in Sierra Leone, 1961. William Nushy (fila posteriore, al centro), Charles Chappell (fila centrale, il secondo da destra), e Reva Chappell (fila anteriore, la terza da destra)
Geova stava chiaramente benedicendo il suo popolo. Il 28 luglio 1962 il governo concesse il riconoscimento giuridico all’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici, un ente legale usato dai Testimoni in molti paesi.
Gli inizi in Guinea
Diamo ora uno sguardo alla vicina Guinea (prima chiamata Guinea Francese). Prima del 1958, alcuni fratelli avevano dato testimonianza mentre attraversavano il paese, ma le autorità coloniali francesi si erano opposte alla nostra opera. In quell’anno, però, si presentò una nuova opportunità: la Guinea rinunciò al dominio francese e divenne una repubblica indipendente.
Sempre quell’anno Manuel Diogo, un fratello di lingua francese sulla trentina proveniente dal Dahomey (ora Benin), iniziò a lavorare in una miniera di bauxite a Fria, una città circa 80 chilometri a nord dalla capitale, Conakry. Desideroso di predicare in quel territorio ancora vergine, Manuel scrisse alla filiale della Francia chiedendo di inviare pubblicazioni e anche qualche pioniere speciale che desse una mano. La sua lettera si concludeva così: “Prego che Geova benedica l’opera, perché qui ci sono molte persone interessate al messaggio”.
La filiale della Francia gli scrisse una lettera incoraggiante, esortandolo a rimanere in Guinea il più a lungo possibile. Dispose inoltre che un pioniere speciale lo visitasse per addestrarlo nel ministero. Manuel trasse molto profitto dall’incoraggiamento ricevuto e predicò zelantemente a Fria fino alla sua morte nel 1968.
Quando visitò Conakry nel 1960, il sorvegliante di zona Wilfred Gooch vi trovò altri due fratelli africani che predicavano lì; suggerì che l’opera in Guinea fosse curata dalla filiale della Sierra Leone anziché da quella della Francia. Il trasferimento avvenne il 1º marzo 1961. Un mese dopo si formò a Conakry la prima congregazione della Guinea.
La luce spirituale penetra nella foresta pluviale
La buona notizia si stava diffondendo anche nel sud della Guinea. Falla Gbondo, un kissi, dalla Liberia ritornò al suo villaggio, Fodédou, circa 13 chilometri a ovest di Guékédou. Portava con sé il libro Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato. Non sapeva leggere, ma riusciva a spiegare le illustrazioni del libro agli altri della sua tribù. Falla ricorda: “Il libro faceva nascere conversazioni e la gente lo chiamava il libro di Adamo ed Eva”.
Falla tornò in Liberia, si battezzò e in seguito divenne pioniere speciale. Due volte al mese si recava a Fodédou per studiare con un gruppo di circa 30 persone. A lui si unì ben presto Borbor Seysey, un altro pioniere speciale kissi liberiano. Insieme formarono un secondo gruppo a Guékédou. I due gruppi divennero poi congregazioni.
Sempre più kissi divennero Testimoni, e i capi locali notarono la loro condotta eccellente: i fratelli lavoravano alacremente, erano onesti e promuovevano la pace nei loro villaggi. Per questo, quando fu chiesto il permesso di costruire una Sala del Regno a Fodédou, i capi offrirono prontamente tre ettari di terreno. Quella Sala del Regno, la prima in Guinea, fu completata all’inizio del 1964.
Tumulti a Conakry
Nel frattempo, a Conakry, si addensavano nubi minacciose. I disordini politici spinsero i funzionari del governo a guardare con sospetto gli stranieri. Quattro missionari di Galaad si videro rifiutare il visto permanente e furono espulsi. Due fratelli ghaneani furono arrestati sulla base di false accuse e imprigionati per quasi due mesi.
Dopo essere stato rilasciato, uno dei due fratelli, Emmanuel Awusu-Ansah, venne subito arrestato di nuovo e detenuto in condizioni disumane. Imprigionato in una sudicia cella, scrisse: “Spiritualmente sto bene, ma ho sempre la febbre. Nonostante questo, però, riesco ancora a predicare. Lo scorso mese ho dedicato 67 ore al servizio di campo, e due studenti della Bibbia hanno iniziato a predicare con me”. Uno di questi suoi studenti accettò la verità. Dopo cinque mesi il fratello Awusu-Ansah venne rilasciato, espulso dal paese e portato nella Sierra Leone. A Conakry rimase solo un proclamatore.
Nel 1969, quando si allentò la tensione politica, arrivarono a Conakry dei pionieri speciali. Con il permesso delle autorità, questi aprirono una Sala del Regno con un’insegna che la identificava. Ben presto circa 30 persone interessate frequentavano regolarmente le adunanze.
Per timore di essere arrestati, i fratelli all’inizio predicavano con cautela. Ma con il tempo acquisirono più fiducia e intensificarono i loro sforzi. Nel 1973 quella piccola congregazione distribuì 6.000 volantini. In seguito i proclamatori iniziarono a offrire le riviste in uffici e altre attività commerciali. Poco a poco i funzionari governativi e le persone in generale iniziarono a capire lo scopo della nostra opera e ad apprezzarla. Il 15 dicembre 1993 tutti quegli sforzi, compiuti con pazienza e perseveranza, vennero ricompensati: l’Associazione Cristiana dei Testimoni di Geova della Guinea ottenne la registrazione legale.
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Società segreteAnnuario dei Testimoni di Geova del 2014
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SIERRA LEONE E GUINEA
Società segrete
IN TUTTA l’Africa occidentale sono diffuse società segrete che trascendono le differenze tribali, culturali e linguistiche, e che regolano i rapporti sociali, l’istruzione e l’attività politica degli aderenti. Il loro ruolo principale, comunque, è di natura religiosa. Due delle società segrete più diffuse sono il Poro (per gli uomini) e il Sande (per le donne).a Il Poro, ad esempio, si propone di “controllare gli spiriti e assicurarsi che intervengano in modo positivo nelle questioni che riguardano gli uomini” (Initiation, 1986).
I nuovi membri del Poro vengono iniziati ai segreti del reame spirituale e ai poteri della stregoneria, e vengono praticate sui loro corpi delle incisioni rituali. Anche alle nuove affiliate al Sande vengono insegnati rituali spiritici; generalmente queste subiscono la mutilazione genitale, sebbene in alcune zone la pratica sia in via di abbandono.
Altre società segrete regolano il comportamento sessuale degli aderenti e ricorrono a rimedi spiritici nel tentativo di curare la pazzia e altri disturbi. Durante la guerra civile nella Sierra Leone, una società segreta asserì che i suoi membri fossero resistenti alle pallottole. Ovviamente non era così.
Ai membri di queste società è vietato rivelare agli esterni le conoscenze e i rituali del gruppo. Chi trasgredisce le leggi e le procedure di una società segreta rischia la morte.
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“Tempo un anno e sarai morto”Annuario dei Testimoni di Geova del 2014
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SIERRA LEONE E GUINEA
“Tempo un anno e sarai morto”
Zachaeus Martyn
NATO 1880
BATTEZZATO 1942
PROFILO Cominciò il servizio di pioniere all’età di 72 anni.
ZACHAEUS non aveva mai avuto modo di studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. Ma dopo aver letto i libri Salvezza e L’Arpa di Dio capì di aver trovato la verità.
Una domenica mattina del 1941, sul presto, Zachaeus si incamminò per andare alla sua prima adunanza dei Testimoni, e questo significava fare otto chilometri giù per ripidi sentieri di montagna. Non sapendo a che ora sarebbe iniziata l’adunanza, arrivò molte ore prima e si mise a sedere aspettando i fratelli. Dopo aver frequentato per tre domeniche le adunanze nella Sala del Regno, richiese alla locale chiesa anglicana che il suo nome fosse cancellato dal registro dei fedeli.
Un suo amico, che frequentava la stessa chiesa, lo redarguì: “Senti, vecchio, se continui a farti questi otto chilometri a piedi su e giù per la montagna per andare alla sala di quella gente, tempo un anno e sarai morto”. Eppure vide Zachaeus andare su e giù per la montagna due volte alla settimana per cinque anni. Poi l’amico morì, mentre 25 anni dopo il nostro fratello era ancora in forma.
Zachaeus servì Geova fedelmente fino alla sua morte, a 97 anni.
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Lo chiamavano “Brown della Bibbia”Annuario dei Testimoni di Geova del 2014
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SIERRA LEONE E GUINEA
Lo chiamavano “Brown della Bibbia”
William Roland Brown
NATO 1879
BATTEZZATO 1908
PROFILO Promosse l’attività di predicazione nell’Africa occidentale.
NEL 1907, quando lavorava al canale di Panamá, William si imbatté in una conferenza tenuta all’angolo di una strada da Isaiah Richards, uno Studente Biblico, come allora si chiamavano i Testimoni di Geova. Il discorso si basava sulla “Carta delle Età”, uno schema usato per spiegare i propositi di Dio. William accettò rapidamente la verità e ritornò in Giamaica per parlarne a sua madre e sua sorella. Col tempo anche loro si unirono agli Studenti Biblici.
Per un periodo il fratello Brown servì a Panamá, dove incontrò Evander Joel Coward, un ministro viaggiante degli Studenti Biblici che era lì per un giro di conferenze. Coward era un oratore energico ed eloquente, e molte persone si accalcavano per ascoltare i suoi discorsi. Quando vide lo zelo di William, Coward gli chiese di accompagnarlo in un giro di predicazione a Trinidad.
Per i successivi dieci anni circa, William viaggiò in lungo e in largo per le Indie Occidentali svolgendo la sua attività di pioniere e rafforzando i piccoli gruppi. Nel 1920 si sposò con Antonia, una cristiana fedele, e due giorni dopo il matrimonio salpò con lei alla volta della piccola isola di Montserrat nell’arcipelago delle Leeward. Portavano con sé il “Fotodramma della Creazione”, un insieme di filmati e diapositive in quattro parti basato sulla Bibbia. Inoltre predicarono a Barbados, Dominica e Grenada. Fu una meravigliosa luna di miele al servizio di Geova.
Due anni più tardi, William scrisse a Joseph Rutherford, che allora sovrintendeva all’opera mondiale: “Con l’aiuto di Geova ho dato testimonianza in buona parte delle isole delle Antille e in molte ho fatto discepoli. Devo tornare di nuovo da loro?” Qualche giorno dopo arrivò la risposta del fratello Rutherford: “Vai nella Sierra Leone, nell’Africa occidentale, con tua moglie e tua figlia”.
Nei 27 anni in cui il fratello Brown servì con la sua famiglia nell’Africa occidentale, non si sentì mai a suo agio chiuso in un ufficio: preferiva stare fuori a predicare. Dal momento che dava grande importanza alla Bibbia, la gente cominciò a chiamarlo “Brown della Bibbia”.
Nel 1950 William Brown, ormai 71enne, e sua moglie tornarono in Giamaica come pionieri. William svolse questo servizio sino alla fine della sua vita terrena nel 1967. Amava moltissimo il servizio di pioniere e lo considerava uno dei più grandi privilegi che un essere umano potesse avere.
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