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  • La religione ha i giorni contati?

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  • La religione ha i giorni contati?
  • Svegliatevi! 1996
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Svegliatevi! 1996
g96 8/4 pp. 9-11

La religione ha i giorni contati?

“La terra sarà certamente piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare”.

ISAIA, PROFETA ISRAELITA DELL’VIII SECOLO A.E.V.

IL PROFETA ebreo Isaia predisse così che un giorno tutti sulla terra saranno uniti nell’adorazione dell’Onnipotente Dio. Oggi, comunque, una simile prospettiva può apparire più remota che mai.

Nella prima parte di questo secolo, ad esempio, i rivoluzionari comunisti russi credevano che la distruzione della religione fosse un passo necessario verso la liberazione del proletariato. L’ateismo, affermavano, avrebbe ‘liberato le masse lavoratrici dal peso dei pregiudizi e delle illusioni del passato’. Entro il 1939 Stalin aveva ridotto a 100 il numero delle chiese ortodosse aperte nell’Unione Sovietica, rispetto alle oltre 40.000 che c’erano prima del 1917.

Anche Hitler considerava la religione un ostacolo sul suo cammino verso il potere assoluto. “O si è cristiani o si è tedeschi. Non si può essere entrambe le cose”, dichiarò in un’occasione. Egli intendeva eliminare gradualmente ogni forma di culto che non riusciva a tenere sotto il suo controllo. A tal fine i nazisti idearono una loro forma quasi religiosa di preghiere, feste, battesimi e persino uffici funebri. Hitler era il loro messia e la patria era il loro dio. Si poteva commettere qualsiasi atrocità se così decideva Hitler.

Gli ultimi giorni della religione?

Né Stalin né Hitler riuscirono nella loro campagna per sopprimere la religione. Ma ora sembra che l’apatia abbia preso il posto della tirannide. Per chi studia la Bibbia questo fatto non è una sorpresa. L’apostolo Paolo disse a Timoteo che negli “ultimi giorni” gli uomini sarebbero stati “amanti dei piaceri anziché amanti di Dio”. — 2 Timoteo 3:1-4.

La Bibbia insegna forse che questi “ultimi giorni”, contrassegnati dall’indifferenza religiosa, avrebbero preceduto il crollo di tutta la religione? No. Anziché predire la fine di tutta la religione, la Bibbia spiega che a finire sarà la falsa religione, chiamata col nome simbolico di Babilonia la Grande.a Il libro di Rivelazione, o Apocalisse, dice: “Un forte angelo alzò una pietra simile a una grande macina da mulino e la scagliò nel mare, dicendo: ‘Così, con rapido lancio, Babilonia la gran città sarà scagliata giù, e non sarà più trovata’”. — Rivelazione 18:21.

La scomparsa della falsa religione, comunque, non avrà come risultato un mondo senza Dio. Al contrario Salmo 22:27 predice: “Tutte le estremità della terra si ricorderanno e torneranno a Geova. E tutte le famiglie delle nazioni si inchineranno dinanzi a te”. Provate a immaginare il tempo in cui “tutte le famiglie delle nazioni” saranno unite nell’adorazione del solo vero Dio! Sotto il dominio del Regno di Dio questa sorprendente promessa troverà il suo meraviglioso adempimento. (Matteo 6:10) Quando verrà quel tempo la religione — la vera religione — conterà molto. Ma che dire di adesso?

Colmano il vuoto spirituale

Il vuoto spirituale oggi così diffuso in Europa corrisponde alla situazione esistente nel I secolo nell’impero romano. Lo storico Will Durant spiega come il cristianesimo del I secolo riuscì a soddisfare il bisogno spirituale di quel tempo: “Nel vuoto morale del moribondo paganesimo, nella freddezza dello stoicismo e nella corruzione dell’epicureismo, in un mondo malato di brutalità, di crudeltà, di oppressione e di disordine sessuale, in un impero pacificato che sembrava non avere più bisogno delle maschie virtú e degli dèi della guerra, il cristianesimo recava una nuova morale fatta di fratellanza, di bontà, di dignità e di pace”. — Storia della Civiltà, Parte III, Cesare e Cristo, trad. di A. Mattioli, Mondadori, Milano, 1957, p. 763.

Il vuoto morale e spirituale nella vita delle persone del nostro tempo può essere colmato dallo stesso potente messaggio che fu predicato in tutto l’impero romano dai primi cristiani. E ci sono orecchi che lo ascoltano. Molti europei, pur non essendo religiosi esteriormente, ritengono ancora che Dio abbia un ruolo importante nella loro vita. Forse non assistono più alle funzioni religiose tradizionali, ma alcuni sono andati altrove per riempire il loro vuoto spirituale.

Juan José, un giovane di Palma di Maiorca, aveva studiato in una scuola cattolica e aveva fatto il chierichetto fino a 13 anni. Andava a messa tutte le domeniche con la sua famiglia, ma divenuto adolescente smise di andare in chiesa. Perché? “Anzitutto andare a messa mi annoiava”, spiega Juan José. “Conoscevo la liturgia a memoria. Sembrava tutto una ripetizione di quello che avevo già sentito. Inoltre il nostro parroco spesso trattava male noi chierichetti. E poi non pensavo fosse giusto che la povera gente dovesse pagare il prete per un ufficio funebre.

“Credevo ancora in Dio, ma pensavo di poterlo servire a modo mio, fuori della chiesa. Insieme a un gruppo di amici cercai di godermi la vita più che potevo. Credo si possa dire che il divertimento divenne la cosa più importante della mia vita.

“Ma a 18 anni cominciai a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. Cosa avevano da offrirmi che non avevo trovato nella chiesa? Una fede ben precisa basata sulla Bibbia anziché tradizioni e ‘misteri’ che non ero mai riuscito a capire. Le mie nuove credenze, comunque, mi indussero a fare grandi cambiamenti. Invece di organizzare feste ogni fine settimana nelle discoteche, cominciai ad andare di casa in casa per parlare ai vicini della mia nuova fede. L’essere attivamente impegnato ad aiutare altri ha dato un senso alla mia vita. Da sette anni sono un ministro a tempo pieno dei testimoni di Geova”.

I giovani non sono gli unici a cercare di colmare il vuoto religioso. Antonia, una donna anziana che vive nell’Estremadura, in Spagna, aveva passato la maggior parte della vita a “cercare Dio”, per citare le sue stesse parole. Durante l’adolescenza andava a messa tutti i giorni e poi entrò in un convento cattolico, poiché credeva “che se non si può trovare Dio in un convento, non lo si può trovare da nessun’altra parte”. Ma tre anni dopo lasciò il convento, con un senso di delusione e di vuoto più grande di prima.

Infine, passata ormai la cinquantina, divenne testimone di Geova. “Fui molto felice quando i Testimoni mi fecero visita e risposero alle mie domande con la Bibbia”, spiega. “Da che sono diventata testimone di Geova la mia vita ha uno scopo. Ho i miei problemi, ma posso farvi fronte perché ho trovato il vero Dio”.

Questi due non sono casi isolati. Sempre più persone, contrariamente alla tendenza generale in campo religioso, si uniscono ai testimoni di Geova e riscontrano che vivendo secondo la propria fede e predicandola ad altri la loro vita acquista un senso e uno scopo.

La vera religione conta più che mai

Anche se viviamo in un tempo in cui molti rigettano la religione, non sarebbe giusto pensare che tutta la religione sia priva di valore. È vero che nel nostro secolo la gente respinge i riti vuoti e i dogmi sorpassati e non scritturali, e disdegna di andare in chiesa solo per salvare le apparenze. In effetti la Bibbia raccomanda di evitare la religione ipocrita. L’apostolo Paolo predisse che durante gli “ultimi giorni” alcuni avrebbero ‘avuto una forma di santa devozione, ma si sarebbero mostrati falsi alla sua potenza’. Costoro conservano una parvenza di religiosità, ma la loro condotta li smentisce. Come dovremmo comportarci davanti a una simile ipocrisia religiosa? “Da questi allontànati”, consigliò Paolo. — 2 Timoteo 3:1, 5.

Ma Paolo disse pure che “la religione è una grande ricchezza”. (1 Timoteo 6:6, Parola del Signore) Paolo non parlava di qualsiasi tipo di religione. Il termine greco qui tradotto “religione” era eusèbeia, che significa “devozione o riverenza verso Dio”. La vera religione, l’autentica santa devozione, “ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. — 1 Timoteo 4:8.

Come dimostrano gli esempi menzionati sopra, la vera religione può realmente dare un significato alla nostra vita e aiutarci ad affrontare i problemi con coraggio. Inoltre la vera religione garantisce un futuro eterno. Vale la pena perseguire questa forma di adorazione, poiché ci è assicurato che infine ‘la terra ne sarà piena’.b (Isaia 11:9; 1 Timoteo 6:11) Non c’è dubbio: oggi la vera religione conta più che mai.

[Note in calce]

a La Bibbia usa l’antica città di Babilonia come simbolo dell’impero mondiale della falsa religione, poiché fu in questa città che ebbero origine molte idee religiose non scritturali. Nel corso dei secoli questi concetti babilonici finirono per permeare le principali religioni del mondo.

b Per una trattazione di come riconoscere la vera religione, vedi il capitolo 5, “Qual è l’adorazione che Dio accetta?”, del libro La conoscenza che conduce alla vita eterna, edito in Italia nel 1995 dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.

[Riquadro/Immagini a pagina 10]

Storia di due edifici

La Spagna è piena di edifici religiosi, ma il fervore che un tempo animava la costruzione di costose cattedrali sembra scomparso. Per esempio, a Mejorada del Campo, alla periferia di Madrid, è in costruzione un’imponente chiesa cattolica. Justo Gallego Martínez, ex frate benedettino, cominciò i lavori una ventina d’anni fa. Ma dell’edificio c’è ancora soltanto lo scheletro. Martínez, il costruttore solitario, è ora sulla sessantina, per cui appare improbabile che la chiesa venga mai portata a termine. Tuttavia 300 chilometri più a sud le cose sono andate in un altro modo.

“La fede sposta i monti”, titolava un giornale locale descrivendo la costruzione, che ha richiesto due giorni, di una Sala del Regno dei Testimoni di Geova a Martos, nella provincia di Jaén. “Com’è possibile”, chiedeva il giornale, “che nel mondo odierno basato sull’egoismo volontari di varie regioni [della Spagna] si spostino altruisticamente per venire a Martos a erigere un edificio che per velocità, perfezione e organizzazione ha battuto tutti i record?” Rispondendo a questa domanda, l’articolo citava le parole di uno dei volontari: “Tutto dipende dal fatto che siamo un popolo ammaestrato da Geova”.

[Immagini a pagina 10]

Mejorada del Campo

Sala del Regno a Martos

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