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Siria: testimonianze di un interessante passatoSvegliatevi! 2003 | 8 febbraio
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Palmira, un’oasi storica
A circa tre ore di automobile a nord-est di Damasco si trova una località di notevole interesse archeologico: Palmira, chiamata Tadmor nella Bibbia. (2 Cronache 8:4) Situata a metà strada fra il Mediterraneo e l’Eufrate, questa oasi è irrigata da acque sorgive che provengono dalle montagne settentrionali. L’antica via carovaniera tra la Mesopotamia e i paesi a occidente seguiva la Mezzaluna Fertile e perciò passava più a nord di Palmira, ma nel I secolo a.E.V. l’instabilità politica al nord fece preferire una via più breve e più a sud. Fu così che Palmira raggiunse il suo periodo di massimo splendore.
Utile a Roma come zona cuscinetto ai confini orientali dell’impero, Palmira fu incorporata nella provincia romana della Siria, ma col tempo fu dichiarata città libera. Lungo una via fiancheggiata da magnifici colonnati furono costruiti grandi templi, archi monumentali, terme e un teatro. I portici erano lastricati per i pedoni, ma la parte centrale della strada era di terra battuta per facilitare le carovane di cammelli che vi transitavano. Le carovane che percorrevano la via commerciale tra Cina e India a oriente e il mondo greco-romano a occidente facevano sosta a Palmira. Lì dovevano pagare imposte sulla seta, le spezie e le altre merci che trasportavano.
Al suo apogeo, nel III secolo E.V., Palmira aveva una popolazione di circa 200.000 abitanti. Fu allora che la sua ambiziosa regina, Zenobia, combatté contro Roma e venne infine sconfitta nel 272 E.V. In tal modo Zenobia adempì senza saperlo parte di una profezia che il profeta Daniele aveva messo per iscritto circa 800 anni prima.a (Daniele, capitolo 11) Dopo la sconfitta di Zenobia, Palmira sopravvisse per un certo periodo come avamposto strategico dell’impero romano, ma non riacquistò più il precedente potere e splendore.
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[Immagini a pagina 26]
Palmira
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