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Libro biblico numero 52: 1 Tessalonicesi“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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1. (a) Per quale motivo fu scritto 1 Tessalonicesi? (b) Quando fu scritta questa lettera, e cos’ha di particolare?
VERSO l’anno 50 E.V., mentre compiva il suo secondo giro di predicazione, l’apostolo Paolo visitò la città macedone di Tessalonica e vi stabilì una congregazione cristiana.
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Libro biblico numero 52: 1 Tessalonicesi“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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3, 4. Che effetto ebbe il successo iniziale del ministero di Paolo a Tessalonica?
3 Uno sguardo alla breve storia della congregazione di Tessalonica prima della stesura di questa lettera spiega il motivo della profonda preoccupazione di Paolo per i fratelli di questa città. Sin dal principio la congregazione aveva subìto grave persecuzione e opposizione. Nel capitolo 17 di Atti, Luca parla dell’arrivo di Paolo e Sila a Tessalonica, “dov’era una sinagoga dei giudei”. Per tre sabati Paolo predicò loro facendo ragionamenti tratti dalle Scritture, e ci sono indicazioni secondo cui vi rimase anche più a lungo, poiché ebbe il tempo di esercitarvi il suo mestiere, e, soprattutto, di istituire e organizzare una congregazione. — Atti 17:1; 1 Tess. 2:9; 1:6, 7.
4 Il racconto di Atti 17:4-7 descrive in maniera vivida l’effetto della predicazione dell’apostolo a Tessalonica. Gelosi del successo del ministero cristiano di Paolo, i giudei formarono una turba e misero la città in subbuglio. Assalirono la casa di Giasone e trascinarono lui e altri fratelli dai capi della città, gridando: “Questi uomini che hanno messo sottosopra la terra abitata sono presenti anche qui, e Giasone li ha ricevuti con ospitalità. E tutti questi agiscono contro i decreti di Cesare, dicendo che c’è un altro re, Gesù”. Giasone e gli altri furono costretti a versare una cauzione per essere rilasciati. Per il bene dei fratelli della congregazione, e anche per la loro sicurezza personale, Paolo e Sila furono mandati di notte a Berea. Ma la congregazione di Tessalonica era stata stabilita.
5. Come mostrò Paolo la sua preoccupazione e il suo amorevole interesse per la congregazione di Tessalonica?
5 L’ardente opposizione dei giudei seguì Paolo a Berea e minacciò di fermare la sua predicazione lì. Egli si trasferì quindi ad Atene, in Grecia. Ma aveva ancora grande desiderio di sapere come stavano i fratelli di Tessalonica che vivevano in tribolazione. Due volte tentò di tornare da loro, ma ogni volta ‘Satana gli intralciò il cammino’. (1 Tess. 2:17, 18) Molto preoccupato per la giovane congregazione, e ben conscio della tribolazione che subivano, Paolo rimandò Timoteo a Tessalonica per confortare i fratelli e per renderli più fermi nella fede. Quando Timoteo tornò con notizie rincuoranti, Paolo fu grandemente incoraggiato udendo della loro risoluta integrità in mezzo alla violenta persecuzione. La loro condotta era ormai divenuta un esempio per i credenti di tutta la Macedonia e l’Acaia. (1:6-8; 3:1-7) Paolo era grato a Geova Dio per la loro fedele perseveranza, ma si rendeva pure conto che mentre continuavano a crescere verso la maturità, avevano bisogno di ulteriore guida e consigli. Perciò, mentre era a Corinto in compagnia di Timoteo e di Silvano, Paolo scrisse la sua prima lettera ai Tessalonicesi.
CONTENUTO DI 1 TESSALONICESI
6. Per che cosa Paolo loda i tessalonicesi?
6 I tessalonicesi sono un esempio per gli altri credenti (1:1-10). Paolo comincia la sua lettera ai Tessalonicesi lodando calorosamente la loro fedele opera, la loro amorevole fatica e la loro perseveranza dovuta alla speranza. La buona notizia era stata predicata fra loro non solo a parole, ma ‘anche con potenza e ferma convinzione’. Imitando l’esempio dato loro, i tessalonicesi avevano accettato la parola “con la gioia dello spirito santo” ed erano divenuti essi stessi un esempio per tutti i credenti nella Macedonia, nell’Acaia e oltre. Si erano completamente volti dai loro idoli “per essere schiavi di un Dio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il Figlio suo”. — 1:5, 6, 9, 10.
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