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  • Calamità e disastri: la ricerca delle cause
  • Svegliatevi! 1986
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  • Le cause fondamentali
  • Si imparano utili lezioni
  • Previsione delle calamità naturali
  • Prevenzione delle calamità naturali
  • Attribuibili a forze soprannaturali?
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1993
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
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Svegliatevi! 1986
g86 8/8 pp. 3-5

Calamità e disastri: la ricerca delle cause

“IL PEGGIOR anno della storia”, titolava il Times di Londra, parlando delle sciagure aeree verificatesi nel 1985. Le circa 2.000 vittime confermano che questo è stato l’anno peggiore nella storia dell’aviazione.

Nel maggio del 1985 il peggior incendio scoppiato in uno stadio inglese di calcio causò effetti disastrosi nella città inglese di Bradford. Le fiamme si propagarono in un baleno sulla tribuna di legno coperta dove c’erano 3.000 spettatori, provocando 55 morti e centinaia di feriti.

In altri luoghi i disastri naturali hanno causato un’enorme perdita di vite l’anno scorso. Il terremoto che in settembre ha colpito Città di Messico ha ucciso oltre 9.000 persone. Alcune settimane più tardi, in Colombia, una gigantesca frana di smottamento causata dall’eruzione di un vulcano, il Nevado del Ruiz, ha praticamente spazzato via la città di Armero, seppellendo oltre 20.000 persone.

Le cause fondamentali

Quando si verifica una calamità, si comincia a investigarne a fondo la causa e possono volerci settimane o mesi per scoprirla. Si è trattato di negligenza, di una macchina difettosa o addirittura di sabotaggio? È stato dato il debito avvertimento? Quali misure di sicurezza erano state prese? Qualcuno ha cercato di eluderle?

Il risarcimento danni richiesto dalle vittime dipende da chi è responsabile. Una fuga di gas avvenuta in uno stabilimento di pesticidi a Bhopal, in India, descritto come “il peggiore incidente industriale della storia”, ha causato la morte di oltre 1.700 persone, secondo i dati ufficiali, e circa 200.000 feriti. A quanto si afferma, le richieste di risarcimento ammontano a una somma superiore al capitale indiano della società chimica. Essendo in gioco interessi di questa portata, stabilire la causa e vedere di chi è la colpa è un’impresa non indifferente.

I grandi aerei d’oggi trasportano due registratori di volo, le cosiddette scatole nere. Uno registra secondo per secondo decine di informazioni circa le condizioni dell’aereo. L’altro, situato nella cabina di pilotaggio, registra le comunicazioni dell’equipaggio fino al momento del disastro. Queste scatole nere sono così importanti per aiutare a determinare la causa degli incidenti aerei che vengono compiuti enormi sforzi per ricuperarle.

Gli investigatori interrogano anche i superstiti alla ricerca di indizi sulla causa di una sciagura. In Giappone, una hostess fuori servizio è sopravvissuta al peggiore disastro aereo del mondo (in cui era rimasto coinvolto un solo aeromobile). Essa ha potuto fornire agli esperti certi particolari sul volo dell’aviogetto importanti per determinare la causa della tragedia in cui 520 persone hanno perso la vita.

Si imparano utili lezioni

Una volta stabilita la causa, si presta attenzione a come prevenire analoghe catastrofi. Si pensa che l’incendio allo stadio di calcio di Bradford sia stato causato da rifiuti che erano sotto le tribune; evidentemente il fuoco è stato appiccato da una sigaretta o un fiammifero accesi. Come conseguenza, i dirigenti hanno formulato norme per migliorare le misure di sicurezza negli impianti sportivi.

All’aeroporto di Manchester, in Inghilterra, un incendio ha impedito il decollo di un aviogetto di linea, causando la morte di 55 persone. Di conseguenza, sono state mosse delle critiche circa le misure di evacuazione. Inoltre, sono stati attentamente esaminati i materiali ignifughi di arredamento usati nelle cabine degli aerei.

Si imparano pertanto utili lezioni esaminando attentamente le cause dei disastri. Negligenza, lavorazione scadente, difetti di progettazione e altri fattori mostrano che l’elemento umano ha un ruolo preponderante nelle calamità provocate dall’uomo.

Ma che dire delle calamità naturali? Che cosa rivela la ricerca delle loro cause?

Previsione delle calamità naturali

Si è avuto un notevole successo nel prevedere catastrofi come quelle causate dagli uragani. Nella zona caribica, “le probabilità di avvertimento anticipato” sono aumentate “quasi del 100%” dice una relazione che aggiunge: “La maggioranza delle previsioni possono avvertire con 24 ore di anticipo circa l’ora prevista dell’arrivo e circa la forza dell’uragano”.

Molto più difficile è dare un avvertimento anticipato in merito ad altri tipi di calamità. In un’occasione, però, i cinesi predissero con successo un terremoto. Osservando lo strano comportamento degli animali in una zona della provincia di Liaoning si comprese che era imminente una catastrofe e le autorità furono messe in stato di allarme. La città di Haicheng venne evacuata. Subito dopo ci fu un terremoto che devastò il 90 per cento della città. Poiché l’avvertimento era stato ascoltato, la perdita di vite fu minima.

Le previsioni dei terremoti, comunque, di rado sono abbastanza precise da consentire un’evacuazione di emergenza. Ne è un esempio lo spaventoso numero dei morti — la cifra ufficiale si aggira sui 242.000 — nel terremoto di Tangshan che colpì la Cina nel 1976. Gli scienziati possono individuare molte zone di pericolo, ma non possono predire quando avrà luogo il terremoto. Infatti, sebbene il terremoto che colpì il Messico nel 1985 “non fosse una sorpresa per i sismologi”, come diceva una relazione, causò ugualmente una devastazione di enorme portata.

Prevenzione delle calamità naturali

Gli esperti non offrono molte speranze circa la prevenzione di queste calamità. Infatti, secondo il libro Natural Disasters: Acts of God or Acts of Man? (Calamità naturali: opera di Dio o dell’uomo?), “le persone cambiano l’ambiente rendendolo più soggetto ad alcune calamità, e si comportano in modo da divenire più vulnerabili”.

Per fare un esempio, nelle zone sovraffollate del mondo la terra è spesso spogliata della vegetazione, favorendo le siccità e le inondazioni. Per di più, ci sono innumerevoli esempi di persone abitanti in aree soggette a calamità che non danno ascolto agli avvertimenti delle autorità.

Si può fare qualcosa per porre un freno alle forze naturali che causano queste calamità? In relazione ai terremoti, gli scienziati hanno notato che pompando del liquido in un profondo pozzo si produceva nella zona una serie di piccole scosse. Essi sperano di allentare in questo modo la tensione della crosta terrestre e ridurre al minimo i terremoti. Finora però hanno avuto poco successo. Il libro Disaster! dice in conclusione: “Non si sa abbastanza circa la non pericolosità di questa tecnica . . . da giustificarne l’impiego nelle zone densamente popolate”.

Altri tentativi compiuti per prevenire calamità naturali non hanno dato risultati migliori. Considerate ciò che è stato tentato in merito agli uragani. Per circa 25 anni aeromobili hanno volato nell’occhio degli uragani per “inseminarli” con sostanze chimiche nel tentativo di ridurre la forza della tempesta. Gli uragani però continuano a seminare morte e distruzione.

Attribuibili a forze soprannaturali?

Dato che le predizioni sono incerte e la prevenzione non è veramente possibile, molti ne danno la colpa a forze sovrumane che sono al di fuori del reame fisico. Il libro Disaster! osserva: “In una cultura che ha cercato di rendere tutto prevedibile, la violenza della natura è la sola variante, la sola stranezza che nessuno sa spiegare o prevenire”.

Non è strano quindi che molti attribuiscano le calamità naturali a Dio. Ma è corretto? Le calamità sono veramente mandate da Dio?

[Fonte dell’immagine a pagina 3]

Reuters/Bettmann Newsphotos

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