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    La Torre di Guardia 1987 | 1° marzo
    • Mentre era ancora sulla terra, Gesù disse ai suoi discepoli: “Veramente vi dico: Nella ricreazione, quando il Figlio dell’uomo sederà sul suo glorioso trono, anche voi che mi avete seguito sederete su dodici troni, giudicando le dodici tribù d’Israele”. (Matteo 19:28) I 144.000 componenti del “piccolo gregge” di Gesù che sono stati messi alla prova vengono così invitati a prendere parte con Gesù al suo Regno e a ‘sedere su troni per giudicare le dodici tribù d’Israele’. — Luca 12:32; 22:28-30; Rivelazione 14:1-5.

      11. Quali due aspetti del sacrificio di Gesù erano raffigurati in occasione del Giorno di Espiazione, e come?

      11 Chi sono queste “dodici tribù”? Un indizio ci è dato dalla disposizione di Geova per il Giorno di Espiazione nell’antico Israele. Ogni anno, il decimo giorno del settimo mese, il sommo sacerdote doveva sacrificare un toro come offerta per il peccato “a favore di se stesso e della sua casa”. Questo raffigurava il sacrificio di Gesù sotto il profilo dell’applicazione alla “sua casa” di sottosacerdoti. Ma che dire degli altri israeliti? Successivamente il sommo sacerdote tirava le sorti su due capri. Ne scannava uno come “capro dell’offerta per il peccato, che è per il popolo”. Il secondo lo mandava nel deserto dopo aver confessato su di esso i peccati del popolo. Ciò che veniva fatto a questi due capri rappresentava quindi il versamento del sangue di Gesù in sacrificio e il fatto che egli avrebbe portato completamente via i peccati di tutti gli esseri umani che non facevano parte della sua casa sacerdotale. — Levitico 16:6-10, 15.

      12. Cosa dice un’opera di consultazione analizzando il significato di “ricreazione”?

      12 “Le dodici tribù d’Israele” hanno lo stesso significato in Matteo 19:28. Qui l’applicazione va oltre i sottosacerdoti di Gesù generati dallo spirito e include tutti gli altri esseri umani. Un’opera di consultazione definisce la parola greca qui tradotta “ricreazione”, palingenesìa, come “nuova nascita . . . rigenerazione spirituale”, e aggiunge: “In Matt[eo] 19:28, nel discorso del Signore, il termine è impiegato nel senso più ampio di ‘restaurazione di tutte le cose’ (Atti 3:21, R.V.), allorché, in conseguenza del Secondo Avvento di Cristo, Geova ‘insedia il Suo Re sul colle santo di Sion’ (Sal. 2:6) . . . Sarà così compiuta la liberazione del mondo dal potere e dall’inganno di Satana e dai dispotici governanti anticristiani delle nazioni”. — An Expository Dictionary of New Testament Words, di W. E. Vine.

      13. (a) Cosa mostrano alcune traduzioni bibliche per quanto riguarda il significato di palingenesìa? (b) Cosa deve perciò accadere “sotto il sole”?

      13 In armonia con ciò, il termine palingenesìa in questo versetto è così reso da alcune traduzioni bibliche: rigenerazione, nuovo mondo, rinascita, mondo rinato, mondo avvenire, nuova creazione, nuovo ordine di vita, nuova era. Vi è chiaro il senso? Le “dodici tribù d’Israele”, simbolo di tutti i popoli dell’umanità, sono coloro che dovranno essere giudicati da Cristo e dai suoi leali sottosacerdoti. Questo deve aver luogo in relazione a una rigenerazione, a un grandioso rinnovamento di tutto ciò che Geova si è proposto per questa terra, qui “sotto il sole”.

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    La Torre di Guardia 1987 | 1° marzo
    • Attualmente il Re intronizzato, Gesù Cristo, sta separando le persone le une dalle altre, “come il pastore separa le pecore dai capri”. Le “pecore” sono quelli che si mostrano giustamente disposti verso il Re e i suoi fratelli generati dallo spirito, appartenenti alla “nuova creazione”. Queste “pecore” sono quindi invitate a ereditare la vita eterna nel reame terrestre del Regno di Geova. Godono già del paradiso spirituale ristabilito qui sulla terra. — Matteo 25:31-34, 46; Isaia 11:6-9.

      16. (a) Quale giudizio è ora in corso? (b) Quale ulteriore giudizio avrà luogo dopo Armaghedon?

      16 Il giudizio delle nazioni e delle “pecore” in questo tempo riguarda l’essere degni o no di sopravvivere attraverso la “grande tribolazione”. (Matteo 24:21, 22) Ma è questo il giudizio di cui si parla in Matteo 19:28? No, perché un’ulteriore opera di giudizio dovrà essere svolta da Cristo e dai suoi sottosacerdoti dopo quella tribolazione. Si tratta del giudizio delle simboliche “dodici tribù d’Israele”, popoli che non fanno parte del regal sacerdozio. Il numero “dodici” denota la completezza del numero di esseri umani che saranno giudicati. Saranno inclusi i superstiti della “grande tribolazione”, gli eventuali figli che nasceranno loro e i miliardi di persone che saranno risuscitate sulla terra.

      17. Chi sarà giudicato allora, e in base a quali “opere”?

      17 A questo riguardo, in Atti 17:31 Paolo afferma che Dio “ha stabilito un giorno in cui si propone di giudicare la terra abitata con giustizia mediante un uomo [Cristo Gesù] che ha costituito, e ne ha fornito garanzia a tutti in quanto lo ha risuscitato dai morti”. Dopo Armaghedon la “terra abitata”, formata da tutti gli esseri umani che ci saranno sulla terra, non sarà giudicata in base a precedenti peccati commessi durante l’attuale sistema di cose. Quegli esseri umani saranno invece “giudicati individualmente secondo le loro opere” che compiranno nella nuova terra mentre si avvarranno del provvedimento di riscatto di Cristo. — Rivelazione 20:13; Matteo 20:28; 1 Giovanni 2:2.

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