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    Svegliatevi! 1987 | 22 febbraio
    • Vantaggi economici della salute

      NEGLI Stati Uniti la spesa annua per le cure mediche è vertiginosamente salita fino a raggiungere i 400 miliardi di dollari, vale a dire molte volte più di quanto ammontava negli anni ’70! Le crescenti spese mediche non solo minacciano la sicurezza economica delle famiglie, ma portano anche via un’enorme fetta dei guadagni delle imprese. Le aziende statunitensi sborsano più di 80 miliardi di dollari l’anno solo in contributi per la cassa malattia dei dipendenti!

      La Ford Motor Company, ad esempio, calcola che nel 1980 le spese sostenute per la cassa malattia dei dipendenti abbiano fatto aumentare di 290 dollari il prezzo di ciascuna automobile. La General Motors in un anno spende di più per la cassa malattia e infortuni dei dipendenti che per l’acciaio acquistato dalla USX Corporation (la ex U.S. Steel), uno dei suoi principali fornitori.

      Si calcola che il solo mal di schiena costi alle imprese statunitensi un miliardo di dollari l’anno in produttività perduta. A causa di malanni di questo genere, ogni giorno qualcosa come un milione di lavoratori americani non si presenta al lavoro. Particolarmente allarmanti sono le cardiopatie. Ogni anno circa 700.000 americani — alcuni dei quali nel fiore della vita — muoiono d’infarto, mentre altri 700.000 riescono a sopravvivervi e rimarranno forse assenti per mesi dal lavoro. Per le aziende si tratta di un costo altissimo.

      “Un dipendente che deve sostenere un intervento di by-pass [cardiaco] quadruplo”, spiega il dott. Richard H. Stein, “a seconda del suo stipendio costerà presumibilmente al suo datore di lavoro intorno ai 100.000 dollari. Un programma completo di medicina preventiva per un’intera azienda potrebbe costare meno. Penso che dal punto di vista economico sia saggio valutare la possibilità di ridurre l’onere a carico delle società commerciali”.

      È saggio prevenire?

      Gran parte dei 400 miliardi di dollari per le spese sanitarie serve a curare malanni derivanti da problemi che sono potenzialmente controllabili, come l’obesità, il fumo, l’elevato tasso di colesterolo nel sangue e l’ipertensione.

      Come saprete, quasi tutte le aziende investono denaro in programmi di manutenzione affinché i loro macchinari continuino ad essere efficienti. Lo fanno perché dal punto di vista economico è una cosa sensata. Che dire, allora, di programmi volti a prevenire i problemi di salute dei dipendenti? È sensato predisporne uno?

      ‘Ognuno ha la responsabilità personale di mantenersi in buona salute’, potrebbe dire un datore di lavoro. Tuttavia, poiché la stressante società moderna incoraggia abitudini errate per quanto riguarda il mangiare, il bere e il dormire, per non parlare della vita sedentaria e dell’importanza data all’uso di medicinali, le aziende cominciano ad avere ripensamenti in merito.

      Nel 1974 una ventina di direttori di programmi di efficienza fisica nel campo del lavoro diedero vita a un’associazione (Association for Fitness in Business). Ora l’associazione conta più di 3.500 membri! L’opinione generale è che sia saggio — tanto dal punto di vista economico quanto da quello umanitario — approntare un programma di medicina preventiva.

      Prevenire la tragedia

      Il dott. John Bagshaw si è lamentato dicendo: “Non c’è cosa più frustrante di visitare un paziente che va incontro a problemi e avvertirlo su come aver più cura di se stesso senza poi vedere alcun miglioramento; anzi, peggio ancora, vederlo finire in ospedale per un infarto”.

      Questa triste situazione ha indotto il dott. Bagshaw a fare cambiamenti nella propria attività medica e a sviluppare un programma di medicina preventiva. Che sia opportuno fare questo cambiamento può essere illustrato da un sogno raccontato da un altro medico.

      “Mi trovavo sulla riva di un fiume”, dice quest’ultimo, “e un uomo veniva portato dalla corrente. Stava annegando. Allora mi tuffai, lo raggiunsi a nuoto, lo portai a riva, gli praticai la respirazione artificiale e lo salvai. A quel punto un altro uomo invocava aiuto. Così mi tuffai di nuovo per salvare anche lui, solo per veder apparire altri uomini che stavano annegando. Dopo non molto tempo la riva del fiume era piena di persone che avevo salvato. Quello che mi ha fatto ricordare il sogno è il fatto che rammento di aver pensato: ‘Quello che dovrei fare è risalire il fiume e scoprire chi sta buttando in acqua tutte queste persone’”.

      In effetti nel “fiume” visto in sogno da questo medico la gente ci si butta da sola fumando, drogandosi, nutrendosi in maniera sbagliata e trascurando di fare esercizio fisico. Questo è confermato da dati forniti da un ente statunitense, i Centri per il Controllo delle Malattie, secondo i quali più della metà di tutti i decessi di persone di età inferiore ai 65 anni sono direttamente riconducibili a modi di vivere malsani.

      Eppure negli Stati Uniti la medicina si interessa principalmente della cura delle malattie, anziché della loro prevenzione. A differenza di molti altri paesi, gli Stati Uniti fino a tempi recenti hanno dato poco peso alla medicina preventiva. Ora è lo stesso Ronald Reagan, presidente degli Stati Uniti, che incoraggia a imparare dai programmi altrui.

      “Tutti noi conosciamo i programmi di efficienza fisica adottati dalle aziende giapponesi”, ha detto. “Una forza lavorativa più sana vuol dire maggiore produttività. A lungo andare vuol dire anche ridurre i contributi per la cassa malattia dei dipendenti”.

  • Vantaggi economici della salute
    Svegliatevi! 1987 | 22 febbraio
    • In anni recenti molte aziende americane hanno cominciato a prendere provvedimenti analoghi per i loro dipendenti, in particolare per i dirigenti e per coloro che lavorano in ufficio. Oltre a preparare corsi che espongono i criteri di una corretta alimentazione e che si prefiggono di aiutare i dipendenti a smettere di fumare, la General Foods Corporation ha approntato un nuovissimo centro sportivo aziendale presso la sua bella nuova sede di Rye Brook (New York). L’impianto comprende un campo da squash, un campo da tennis al coperto, l’attrezzatura per la pesistica, cyclette e tapis roulant. All’esterno c’è un percorso per il jogging che si snoda in un paesaggio molto bello. Personale qualificato e un fisiologo tengono regolarmente sotto controllo il progresso di coloro che frequentano il centro.

      Nel 1979 la Pepsico, presso la sua sede sociale a Purchase (New York), ha dato il via a un programma per consentire ai dipendenti di fare dell’esercizio fisico. Da allora il programma è stato avviato in una decina di altre sue sedi. La AT&T Communications Corporation dispone di un programma simile noto col nome di “Total Life Concept” (Concetto di vita totale). Questi programmi promossi dalle ditte, oltre a tenere sotto controllo l’esercizio fisico, includono consigli sulla dieta da seguire in base al peso, sull’educazione alimentare e sulle tecniche di relax.

      Il dott. Dennis L. Colacino, direttore del programma della Pepsico, ha fatto notare che sono invitati esperti in vari campi della medicina a tenere conferenze ai dipendenti dell’azienda su un’ampia gamma di argomenti correlati alla salute. Nella mensa aziendale, ha detto il dott. Colacino, viene incoraggiata un’alimentazione sana provvedendo ai dipendenti una tabella con i valori calorici dei diversi cibi. “Abbiamo sia un banco delle verdure che uno della frutta. Facciamo in modo che sia possibile scegliere”. Ma, ha precisato, “il nostro metodo si incentra soprattutto sull’esercizio”.

      Molte altre ditte fanno la stessa cosa. Di recente la Tenneco, un grande gruppo statunitense nel campo dei prodotti petroliferi, in un periodo di tre anni ha allestito impianti sportivi in 17 delle sue sedi. Anche alcune piccole ditte hanno allestito impianti simili per i dipendenti.

      Per esempio Siegfried Tunger, proprietario di una ditta che dà lavoro a cinque persone, di fianco alla sua fabbrica ha attrezzato un campo per il gioco del tennis e della pallavolo. Da cinque anni, alla fine della giornata lavorativa, i dipendenti giocano a pallavolo. “A volte il lavoro che facciamo può essere monotono”, ha spiegato Tunger. “È bene uscire e muoversi un po’. Sono tutti ansiosi di farlo”.

      D’altra parte, poiché allestire un centro sportivo veramente attrezzato comporterebbe una grossa spesa per le piccole aziende, molte pagano, per intero o in parte, affinché i loro dipendenti possano avvalersi dei vicini club ginnici o sportivi. Nelle città più grandi sono stati costruiti di recente centri sportivi utilizzabili dai dipendenti di più ditte della zona. Secondo il dott. Jerome Zuckerman, un fautore di questa concezione, “nei prossimi 10-15 anni il futuro della buona forma fisica dei dipendenti delle aziende nelle 50 maggiori città del nostro paese sta nei centri sportivi utilizzabili da più aziende”.

      Ma l’esercizio fa davvero così bene?

      Alcuni, comunque, mettono in dubbio che l’esercizio regolare possa effettivamente tenere lontano le malattie e migliorare il rendimento del dipendente. Eppure ci sono sempre più fatti che lo comprovano. Il dott. Peter Lindner, uno specialista nella cura degli obesi, fa notare: “È stato dimostrato che l’esercizio stimola la produzione di endorfine, composti chimici naturali presenti nel cervello che alleviano la depressione e danno una sensazione di benessere”.

      Ma oltre a far semplicemente sentire meglio una persona, l’esercizio regolare può in effetti migliorarne la salute e, di conseguenza, aumentarne il rendimento. Può persino allungarne la vita. Un articolo comparso lo scorso marzo sulla prima pagina del New York Times, con l’intestazione “Secondo uno studio, l’esercizio moderato può aggiungere alcuni anni alla vita”, diceva:

      “In uno studio [compiuto su quasi 17.000 ex studenti di Harvard] coloro che facevano sport o praticavano attività come camminare e salire le scale, usando un minimo di 2.000 calorie la settimana, presentavano un tasso di mortalità da un quarto a un terzo inferiore rispetto a quelli meno attivi”. E, fatto degno di nota, il rischio di decesso per quelli attivi con un’elevata pressione sanguigna era meno della metà che per gli inattivi che soffrivano di ipertensione.

      Il direttore dello studio, il dott. Ralph S. Paffenbarger jr., ha fatto notare: “Esistono moltissimi scettici secondo i quali la gente è attiva perché è sana”. Ma, ha detto, “si è sani perché si è attivi”.

      Questa sembra essere anche l’opinione generale delle aziende in cui funzionano con successo programmi per mantenere in buona forma fisica i dipendenti. A proposito del programma della Pacific Gas & Electric, Russ Cunningham, direttore del personale, ha osservato: “Lo consideriamo una polizza contro il fallimento”. E ha aggiunto: “A nostro parere, è stato più che conveniente”. John Sculley, ex presidente della Pepsi Cola, un ramo della Pepsico, avrebbe detto: “Quello dell’efficienza fisica è il ramo in cui è più conveniente investire”.

      Anche uno studio preparato da dirigenti della Exxon, il gigante petrolifero, ha confermato l’efficacia dei programmi per mantenere in buona forma fisica i dipendenti. I tre quarti dei partecipanti hanno detto di sentirsi meglio, il 29 per cento di essi è calato di peso e il 27 per cento dei fumatori ha smesso di fumare. In modo simile, la Control Data Corporation ha riscontrato che le spese mediche annue per i dipendenti che fanno regolarmente esercizio sono inferiori di 115 dollari rispetto a quelle per i dipendenti che non ne fanno.

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    Svegliatevi! 1987 | 22 febbraio
    • Inoltre un’inchiesta condotta dall’Health Research Institute nel 1983 ha mostrato che le ditte che dispongono di questi programmi hanno speso per ogni dipendente 1.061 dollari l’anno in spese mediche contro i 1.456 di quelle che non li hanno: una differenza del 37 per cento, o 395 dollari, per dipendente!

      Come incoraggiare la partecipazione

      Rendendosi conto dei benefìci derivanti da programmi simili, molte imprese stanno cercando di invogliare più dipendenti a parteciparvi. Ma spesso non è facile. Anche se forse la gente si rende conto di mettere in pericolo la propria vita fumando, bevendo troppo, mangiando male, drogandosi e mancando di fare esercizio, è difficile indurre alcuni a cambiare il loro modo di vivere malsano.

      Spesso meno del 30 per cento del personale si avvale di questi programmi. Per invogliare più dipendenti a prendervi parte, alcune ditte offrono vari incentivi tra cui quelli economici. Per esempio la Hospital Corporation of America dà ai propri dipendenti 24 cent per ogni chilometro e mezzo percorso a piedi o di corsa, o per ogni mezzo chilometro fatto a nuoto, o per ogni sei chilometri e mezzo percorsi in bicicletta.

      Per scoraggiare il vizio del fumo, la SpeedCall Corporation offre ai suoi dipendenti 7 dollari la settimana se non fumano sul lavoro. È significativo che dopo un periodo di quattro anni il numero dei fumatori sia calato del 65 per cento e il numero di richieste di risarcimento presentate da coloro che avevano smesso di fumare sia diminuito del 50 per cento.

      Perché un programma del genere abbia successo è importante che sia sostenuto dai quadri dirigenti della ditta. Se chi riveste incarichi di responsabilità fa esercizio, sarà più probabile che lo facciano anche altri. Il dott. Lindner esorta a non lesinare il tempo dedicato all’esercizio. “In effetti avrete più tempo”, dice, “perché l’esercizio vi darà così tanta energia che riuscirete a fare più lavoro in minor tempo”.

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