Un futuro in cui credere
“Dove non c’è visione il popolo si sfrena”, disse molto tempo fa uno scrittore biblico. (Proverbi 29:18) La gente ha bisogno di “visioni”, ha bisogno di sperare in un futuro luminoso. Altrimenti si demoralizza e perde ogni freno. Ma c’è un futuro in cui poter credere?
Il tema del concorso di prosa “Voce della democrazia” dello scorso anno (negli USA) era “Prepariamoci per il futuro dell’America”. A vincere il primo premio a livello distrettuale nello stato della Virginia è stata una sedicenne, una testimone di Geova. Essa è stata anche invitata a una riunione locale di reduci (Veterans of Foreign Wars), dove ha letto il suo componimento davanti a un centinaio di reduci. Il tema è stato pubblicato dal giornale locale, il “Saltville News-Messenger”, del 15 dicembre 1988. Leggete il suo componimento e vedete perché questa ragazza crede che ci sia veramente un magnifico futuro.
“Immaginate d’essere in paradiso. Siete in mezzo a un prato e sotto i vostri piedi c’è un soffice tappeto di erba verde. Da un lato, sul fianco di un colle, l’acqua di un’imponente cascata precipita sulle rocce. Sopra di voi ci sono dei bei salici piangenti con grappoli di fiori viola che emanano un delizioso profumo. In lontananza si vedono cervi brucare. Un orso grigio si avvicina e si lascia accarezzare la folta pelliccia. Gli uccelli del paradiso cantano un melodioso canto. Non sarebbe meraviglioso? Che bel futuro in cui sperare!
“Cosa manca in questo quadro? Non ho detto che il torrente era inquinato da vetri rotti e da lattine di bibite perché queste cose non c’erano. Non ho detto che il vostro sguardo era preoccupato per la paura di una guerra nucleare perché questa paura non esisteva. Non ho parlato del triste fatto che entro due mesi sareste morti di AIDS, perché neppure questo era vero. Ora dite qual è la scena che corrisponde alla realtà. Non sarà difficile. Ma qual è il futuro degli americani?
“In un periodo di 40 anni, dal 1945 al 1985, l’America ha fabbricato 60.000 testate nucleari, che sono costate alla nazione 82 miliardi di dollari. Questa cifra equivale a 1.500 armi all’anno, quattro al giorno. La parola ‘inquinamento’ dice tutto. Lo vediamo coi nostri occhi nei dintorni e nelle contee vicine. Qui vicino c’è un fiume che attraversa varie contee: l’acqua è stagnante e puzzolente per l’inquinamento chimico. Dov’è l’immensa regione americana inesplorata su cui posarono lo sguardo i primi pionieri? Si calcola che per il Duemila i tre quarti della crescente popolazione vivranno in aree urbane.
“Anche la moralità ha subìto un notevole declino. Come conseguenza di anni di promiscuità sessuale, solo a New York ci sono da 250.000 a 400.000 persone affette da AIDS. Questo costa a ciascuna vittima 50.000 dollari all’anno. Queste basse norme morali significano pure che oggi in America ci sono 12 milioni di giovani sessualmente attivi. Non è strano quindi che l’America sia il paese industrializzato con la più alta percentuale di gravidanze tra le giovanissime. C’è anche disonestà. I dipendenti che rubano tempo alle aziende per cui lavorano costano all’America 170 miliardi di dollari all’anno.
“Questi sono problemi di cui siamo tutti ben consapevoli e che tutti dobbiamo affrontare. È vero, può essere deprimente, ma una volta ho sentito una poesia che diceva: ‘Due uomini guardavano fuori dalle sbarre della loro cella, uno vedeva il fango, l’altro vedeva le stelle’. Per risolvere questi problemi dobbiamo guardare le stelle, nel senso che dobbiamo avere un atteggiamento ottimistico. Per migliaia d’anni l’uomo ha stabilito governi, tutti diversi l’uno dall’altro, ma nessuno ha avuto successo o è resistito molto a lungo. Una volta un profeta disse: ‘Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo’. Un re saggio disse che l’uomo domina l’uomo a suo danno. Per avere un futuro dobbiamo guardare le stelle, non le stelle sulla bandiera, nemmeno le stelle che secondo gli astrologi determinano il nostro futuro, ma dobbiamo guardare oltre, a una fonte molto più alta, il nostro Creatore.
“In Salmo 46:9 il Creatore promette che farà cessare le guerre. In Rivelazione capitolo 11 e versetto 18 egli ci assicura che ridurrà in rovina quelli che rovinano la terra. Possiamo anche aver fiducia nell’adempimento di Daniele 2:44, che parla di un regno, un governo che durerà per sempre. Questo governo perfetto farà per la terra quello che abbiamo descritto all’inizio di questo discorso.
“Quando studiamo la Bibbia, apprendiamo ciò che Geova Dio ha in serbo per il nostro futuro. Il presidente Reagan sa che questo è vero perché nel 1983 firmò una risoluzione che fu approvata da entrambe le camere del Congresso e dichiarava il 1983 ‘Anno della Bibbia’ [negli USA]. Questa risoluzione riconosceva il ‘bisogno nazionale di studiare e applicare gli insegnamenti delle Sacre Scritture’. Reagan chiese: ‘Vogliamo decidere di raggiungere, apprendere e cercare di mettere in pratica il più grande messaggio che sia mai stato scritto, la Parola di Dio, la Sacra Bibbia? Nelle sue pagine troviamo tutte le risposte a tutti i problemi che l’uomo ha conosciuto’.
“Immaginatevi di nuovo un paradiso. Questo è il futuro in cui io credo, quando le persone saranno mosse dall’amore, onesto e sincero. I problemi dell’America non esistono solo in America. Esistono gli stessi problemi in tutto il mondo. Basta leggere il quotidiano o vedere il telegiornale della sera con Tom Brokaw. Il solo modo per risolvere questi problemi è di rivolgerci al nostro Creatore. In origine il suo proposito era che la terra fosse un paradiso. Rammentate il giardino di Eden dove mise Adamo ed Eva? Io sono convinta che adempirà quel proposito. Dobbiamo solo avere fiducia in lui. Perciò apprendiamo quello che predice la Bibbia e facciamoci coraggio in attesa di un bel futuro”.