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La controversia sull’origine dell’universoEsiste un Creatore che si interessa di noi?
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Prove che c’è stato un inizio
Tutte le singole stelle che si vedono a occhio nudo fanno parte della Via Lattea. Fino agli anni ’20 sembrava che questa fosse l’unica galassia. Probabilmente sapete, però, che successive osservazioni condotte con telescopi più potenti hanno dimostrato che non è così. Nell’universo ci sono almeno 50.000.000.000 di galassie. Non stiamo parlando di 50 miliardi di stelle, ma di almeno 50 miliardi di galassie, ciascuna delle quali è costituita da miliardi di stelle come il nostro sole. Eppure non fu la sbalorditiva quantità di immense galassie che scosse le teorie scientifiche negli anni ’20. Fu il fatto che tutte queste galassie sono in movimento.
Gli astronomi scoprirono un fenomeno degno di nota: Facendo passare la luce delle galassie attraverso un prisma si notava che le onde luminose apparivano “allungate”, il che stava ad indicare che la loro fonte si stava allontanando da noi a enorme velocità. Più distanti erano le galassie, più velocemente sembravano allontanarsi. Questo indicava che l’universo si sta espandendo!b
Anche se non siamo astronomi di professione né dilettanti, è facile capire che se l’universo si sta espandendo questo ha conseguenze di vasta portata per quanto riguarda il nostro passato, e forse anche il futuro di ciascuno di noi. Ci dev’essere stato un qualcosa che ha avviato il processo, una forza abbastanza potente da vincere l’immensa attrazione gravitazionale dell’intero universo. Avete ogni ragione per chiedervi: ‘Da dove può essere venuta tale energia dinamica?’
Benché la maggior parte degli scienziati faccia risalire l’universo a un inizio estremamente piccolo e denso (una cosiddetta “singolarità”), non si può eludere un problema fondamentale: “Se a un certo punto nel passato l’Universo si trovava vicino a uno stato di singolarità di dimensioni infinitesime e densità infinita, dobbiamo chiederci cosa c’era prima e cosa c’era al di fuori dell’Universo. . . . Dobbiamo affrontare il problema di un Inizio”. — Sir Bernard Lovell.
Questo non richiede solo una fonte di immensa energia. Sono necessarie anche lungimiranza e intelligenza, perché la velocità di espansione dell’universo sembra calibrata con grande precisione. “Se l’espansione dell’Universo fosse proceduta a una velocità superiore di una parte su mille miliardi”, ha detto Lovell, “tutta la materia dell’Universo si sarebbe già dispersa. . . . E se fosse proceduta a una velocità inferiore di una parte su mille miliardi, le forze gravitazionali avrebbero fatto collassare l’Universo entro il primo miliardo di anni circa. Anche in questo caso, non ci sarebbero state stelle stabili e non ci sarebbe stata la vita”.
Tentativi per spiegare l’inizio
Gli esperti sono attualmente in grado di spiegare l’origine dell’universo? Molti scienziati, che non accettano volentieri l’idea che l’universo sia stato creato da un’intelligenza superiore, ipotizzano che in virtù di qualche processo esso si sia creato da solo a partire dal nulla. Vi sembra una cosa ragionevole? Queste ipotesi in genere tirano in ballo qualche variante di una teoria (il modello dell’universo inflazionario)c concepita nel 1979 dal fisico Alan Guth. Più di recente, però, Guth ha ammesso che la sua teoria “non spiega come l’universo sia sorto dal nulla”. Il fisico teorico Andrei Linde è stato più esplicito in un articolo pubblicato su Scientific American: “La spiegazione di questa singolarità iniziale resta il problema più intrattabile della moderna cosmologia”. — Trad. in Le Scienze, gennaio 1995, p. 26.
Se gli esperti in realtà non sanno spiegare né l’origine né i primi sviluppi dell’universo, non dovremmo cercare una spiegazione altrove? In effetti, avete valide ragioni per esaminare alcune prove che molti hanno trascurato ma che possono essere illuminanti in proposito. Una di queste chiama in causa l’esatta intensità di quattro forze fondamentali da cui dipendono tutte le proprietà e le trasformazioni della materia. Qualcuno, sentendo parlare di forze fondamentali, potrebbe avere qualche titubanza, pensando che sia un argomento riservato esclusivamente ai fisici. Non è così. Vale la pena di analizzare i fatti basilari perché ci riguardano da vicino.
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b Nel 1995 alcuni scienziati notarono in una remota galassia lo strano comportamento di SN 1995K, la stella più distante di cui sia mai stata osservata l’esplosione. Al pari delle supernovae nelle galassie vicine, questa stella divenne estremamente luminosa per poi spegnersi pian piano, ma in un arco di tempo più lungo di quanto si fosse mai osservato in precedenza. La rivista New Scientist riportò questi dati in un grafico e spiegò: “La forma della curva di luce . . . è allungata nel tempo esattamente della quantità che ci si aspetterebbe se la galassia si stesse allontanando da noi a una velocità pari a quasi metà di quella della luce”. La conclusione? Questa è “finora la migliore prova che l’Universo si sta davvero espandendo”.
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I commenti di Jastrow sull’Inizio
Robert Jastrow, che insegna astronomia e geologia presso la Columbia University, ha scritto: “Pochi astronomi avrebbero previsto che questo evento — la nascita improvvisa dell’universo — sarebbe diventato un fatto scientifico assodato, ma in seguito l’osservazione dei cieli mediante i telescopi li ha costretti a tale conclusione”.
E a proposito delle conseguenze di questo fatto ha osservato: “La prova astronomica di un Inizio costringe gli scienziati a una posizione scomoda, poiché è loro convinzione che ogni effetto abbia una causa naturale . . . L’astronomo inglese E. A. Milne ha scritto: ‘Non possiamo fare alcuna asserzione su come stavano le cose [all’inizio]; nell’atto divino della Creazione Dio non ebbe né osservatori né testimoni’”. — Il telaio incantato, trad. di T. Chersi e L. Maldacea, Mondadori, Milano, 1982, pp. 17-19.
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L’astronomo Edwin Hubble (1889-1953) capì che lo spostamento verso il rosso della luce proveniente da remote galassie indica che l’universo è in espansione, e dunque ha avuto un inizio
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