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UruguayAnnuario dei Testimoni di Geova del 1999
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Secondo gli storici uruguaiani, gli anni ’60 segnarono l’inizio della crisi economica nel paese. I prodotti tradizionali di esportazione, come manzo, cuoio e lana, persero gradualmente valore sul mercato internazionale. Alcune banche e grosse industrie fallirono, lasciando migliaia di persone disoccupate. La gente era preoccupata per l’inflazione galoppante, la brusca svalutazione della moneta, l’aumento delle tasse e le difficoltà incontrate per procurarsi viveri e altri generi di prima necessità.
La crisi economica ebbe gravi ripercussioni di carattere sociale. L’impoverimento del folto ceto medio portò a un forte aumento della criminalità. Il malcontento causò frequenti e talora violente manifestazioni contro le autorità. Migliaia di uruguaiani, in particolare giovani, emigrarono in altri paesi nel tentativo di sottrarsi a una crisi che si andava rapidamente aggravando.
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UruguayAnnuario dei Testimoni di Geova del 1999
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Al principio degli anni ’70 l’economia dell’Uruguay peggiorò. Gli atti di disubbidienza civile divennero più frequenti. Le manifestazioni sindacali e studentesche sfociarono in atti di violenza e vandalismo. Nelle grandi città cominciarono a formarsi bande armate che attuavano la guerriglia urbana. Mentre queste bande compivano rapine, attentati, aggressioni e rapimenti, il terrore si diffondeva. In mezzo a questi disordini il potere dei militari si consolidò e nel 1973 si impadronirono del governo.
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