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Non è più un libro proibitoSvegliatevi! 1986 | 8 giugno
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Il vero cambiamento si ebbe con il Concilio Vaticano Secondo (1962-65). Il Concilio dichiarò: “Parimenti il Santo Sinodo esorta con ardore e insistenza tutti i fedeli, soprattutto i religiosi, ad apprendere ‘la sublime scienza di Gesù Cristo’ (Fil 3,8) con la frequente lettura delle divine Scritture. ‘L’ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo’ [disse Girolamo]”. — I Documenti del Concilio Vaticano II, II ediz., Ed. Paoline, 1966, pp. 165, 166.
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La Bibbia o la tradizione? Il dilemma dei cattolici sinceriSvegliatevi! 1986 | 8 giugno
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Il Concilio Vaticano Secondo cambiò le cose. La Chiesa Cattolica Romana ‘si aggiornò’, il che portò i cattolici a farsi alcune penetranti domande, fatto senza precedenti. Il Vaticano II diede via libera alla pubblicazione di altre “opportune e corrette traduzioni” della Bibbia, e ordinò ai vescovi cattolici “di istruire debitamente i fedeli loro affidati nel corretto uso dei libri divini”. Pertanto i comuni cattolici possono al presente procurarsi Bibbie, leggerle e confrontare quello che leggono con quello che è stato loro insegnato.
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