Puerto Rico e Isole Vergini
PUERTO RICO è uno dei paesi più densamente popolati del mondo. Inoltre il clima piacevole e le spiagge sabbiose attirano molti turisti. Il paesaggio è gradevolmente vario, dato che i monti dell’entroterra cedono il passo a basse colline e fertili pianure costiere. L’isola tuttavia è relativamente piccola, poiché misura più o meno 180 chilometri da est a ovest e una sessantina da nord a sud.
Quest’isola delle Antille ha circa 3.500.000 abitanti, quasi un milione dei quali vive nella capitale, San Juan, e nei dintorni. Molti si trovano anche a Ponce sulla costa meridionale, Mayagüez a ovest, Arecibo a nord e Caguas in mezzo alle montagne.
La popolazione india originale fu praticamente sterminata dagli esploratori spagnoli. Chi sono dunque gli attuali abitanti? In gran parte discendenti degli spagnoli e di schiavi provenienti dall’Africa. A motivo di questo retaggio lo spagnolo è la lingua dominante e molti sono cattolici. Ma nel 1898, dopo la guerra ispano-americana, l’isola venne ceduta agli Stati Uniti, aprendo così la via a una varietà di gruppi protestanti.
All’inizio del XVI secolo, il primo governatore spagnolo chiamò l’originale insediamento coloniale Puerto Rico (che significa “porto ricco”) perché vi veniva imbarcato molto oro. Tuttavia in tempi più recenti altri sono venuti, non per sfruttare le risorse del paese ma per aiutare gli abitanti a godere personalmente di ricchezze molto più preziose dell’oro.
AVVIATA L’OPERA DEL REGNO
Durante un viaggio nell’America Latina compiuto all’inizio degli anni trenta, Robert Montero fece sosta a Puerto Rico per determinare cosa si poteva fare per portare ad altri l’inestimabile buona notizia del Regno di Dio. Nella relazione che inviò alla sede centrale della Watch Tower Society a New York, affermò che Puerto Rico era un terreno fertile per l’opera di predicazione e raccomandò che la Società inviasse nell’isola proclamatori del Regno a tempo pieno, cioè pionieri. Riferì che c’era un solo Testimone, John Dahlberg, un uomo sulla settantina che si occupava di un’impresa di pesca a Puerto Real, sulla costa orientale. L’attività di predicazione del fratello Dahlberg era piuttosto limitata in quel tempo, date le sue scarsissime nozioni di spagnolo, ma egli offriva piena cooperazione a qualsiasi Testimone venisse a Puerto Rico per diffondere il messaggio del Regno.
I primi che accettarono l’invito furono il fratello Colin McLarty e sua moglie, poco più che settantenni, i quali arrivarono nell’inverno del 1932. Armati di letteratura biblica che annunciava il Regno di Dio, si recarono al palazzo del governatore e al comando di polizia. Lasciarono delle pubblicazioni a un giudice del tribunale distrettuale americano. Diedero testimonianza anche agli insegnanti durante gli intervalli fra le lezioni. Per quattro o cinque mesi fecero visite a domicilio e nei luoghi di lavoro. Accompagnando le scarse nozioni di spagnolo con un po’ di linguaggio gestuale, cercarono di suscitare interesse per la verità della Parola di Dio. Ma nell’accingersi a partire, dissero che quanto avevano fatto era “nulla in paragone all’opera che è necessario fare”.
ARRIVANO DUE PIONIERE
Nel 1935 due pioniere, Lillian Carr e Marie Hawkins, vennero da Rochester (New York) per portare il vivificante messaggio del Regno ai cordiali portoricani. Trovandosi in un ambiente nuovo, dapprima lavorarono insieme. Poi si impegnarono in zone diverse. La sorella Carr, non essendo in grado di conversare in spagnolo, più che altro distribuì letteratura biblica ad Aguadilla e Mayagüez sulla costa occidentale e a Ponce al sud. In questo modo, comunque, nei successivi 15 anni venne seminato molto “seme” di verità del Regno.
Intanto, per dieci anni, la sorella Hawkins lavorò a San Juan e in altre città della parte settentrionale e orientale dell’isola. Come la sorella Carr, aveva solo una conoscenza molto limitata di spagnolo, ma si sforzava di rivisitare gli interessati e teneva studi biblici come meglio poteva.
PRIMI TESTIMONI PORTORICANI
La sorella Hawkins non aveva dato personalmente testimonianza ad Ambrosio Rosa García, nei pressi di Arecibo, ma aveva lasciato un opuscolo a un suo amico. Nel 1938 questo amico diede l’opuscolo, Vicina la guerra universale, al signor Rosa. Questi, benché praticasse lo spiritismo, fu profondamente colpito dal contenuto di quella pubblicazione. Subito si fece spedire altra letteratura dall’ufficio della Società di New York. In breve si convinse che quanto leggeva era la verità e cominciò a parlarne ad altri.
Consapevole della falsità della religione cattolica, non permise che la figlia maggiore facesse la prima comunione. Per questa ragione ricevette la visita del sacerdote locale. Ma Ambrosio fu ben capace di difendere ciò in cui credeva, facendo buon uso della conoscenza acquisita dalla Bibbia.
Egli si rendeva conto di dover parlare della buona notizia ad altri, perciò predicava di casa in casa, benché solo e senza addestramento. Era un vero uomo di fede che aveva forte amore per Geova! Per quel che ne sapeva, era l’unico servitore di Geova sull’isola. Eppure era pronto ad andare avanti e insegnare ad altri ciò che conosceva dei propositi di Dio. Quando apprese che negli Stati Uniti per diffondere la verità si usavano messaggi biblici registrati, ordinò alla Società un fonografo portatile e alcuni dischi in spagnolo, di cui fece buon uso.
Un giorno, mentre usava il fonografo di fronte alla chiesa cattolica di Arecibo, un uomo gli chiese di fargli sentire il discorso “Affrontate i fatti”. Parte del discorso denunciava l’attività politica della Chiesa Cattolica. Quando la registrazione menzionò la parte avuta dalla Chiesa nella guerra civile in Spagna, l’uomo corse a chiamare il sacerdote locale. Questi accusò il fratello Rosa di appartenere alla “quinta colonna” e di essere antiamericano, ma il fratello Rosa conosceva i fatti. Rafforzato dallo spirito di Geova, fu in grado di dimostrare che erano piuttosto i preti ad appartenere alla “quinta colonna” e a essere antiamericani, a motivo dell’appoggio dato a Hitler e a Mussolini. E chiese anche al sacerdote perché si faceva chiamare “Padre” quando la Bibbia proibisce una cosa del genere. (Matt. 23:9) Questi batté in ritirata, ma un poliziotto minacciò di arrestare il fratello Rosa. Ancora una volta egli difese la propria posizione, spiegando che aveva il diritto costituzionale di predicare la Parola di Dio in piazza. Allora il sacerdote e il poliziotto si consultarono, poi sparirono entrambi.
Fra quelli a cui Ambrosio aveva dato testimonianza ad Arecibo c’era Santiago Rodríguez senior, un commesso sulla quarantina. In un primo momento Santiago aveva detto al fratello Rosa che aveva la sua religione e non gli interessava proprio. Ma dopo un po’ Ambrosio lo persuase a fare un abbonamento alla Torre di Guardia in spagnolo per soli sei mesi. Quando arrivavano le riviste, Santiago le leggeva e ben presto riconobbe che ciò che imparava era la verità. Non passò molto che usciva in predicazione con il fratello Rosa.
Geova benedisse i loro sforzi e cominciò a radunarsi un gruppetto di interessati. Fu allora che i due compresero la necessità di “consacrarsi” (o dedicarsi) a Geova e farsi battezzare. Ma chi li poteva battezzare? Non conoscevano nessun altro Testimone a Puerto Rico. Che fare? Dopo aver riflettuto in preghiera, radunarono il gruppo e si recarono tutti a un fiumiciattolo nei pressi di Arecibo, dove prima Ambrosio battezzò Santiago e poi Santiago battezzò Ambrosio, divenendo così i primi testimoni di Geova battezzati nativi di Puerto Rico. Era il 18 gennaio 1940. In seguito altri del gruppo furono battezzati e, l’8 giugno di quell’anno venne organizzata la compagnia (o congregazione) dei Testimoni di Geova di Arecibo.
NON ERA FACILE ESSERE UN TESTIMONE
Nel frattempo si stava formando un altro gruppo di servitori di Geova a Santurce, vasto quartiere della capitale, San Juan. Mentre predicava nella zona, Marie Hawkins aveva studiato con la signora Leonor Román, e questa aveva cominciato a sua volta a proclamare la buona notizia. Suo marito si unì a lei, tenendo studi biblici in casa loro, e la figlia di sei anni accompagnava la madre nel servizio di campo. Nel maggio 1940 il gruppetto di Santurce fu organizzato come congregazione. Ma quando la sorella Román si ammalò, ogni attività cessò. Perciò il 1º settembre 1941 la piccola congregazione venne sciolta.
Tre anni dopo venne formata un’altra congregazione a San Juan. Ma anche questa, per mancanza di direttiva, per il momento non prosperò.
Eppure alcuni sembravano disposti a impegnarsi nel servizio di Geova anche se c’erano pochissimi Testimoni. Due che vivevano nell’entroterra fecero domanda di poter svolgere il servizio di pioniere. Fu affidata loro l’intera regione di Guayama, nella parte meridionale dell’isola. Essi più che altro distribuirono letteratura. Senza dubbio questo aiutò alcuni a venire in contatto con la verità. Purtroppo però sembra che il motivo principale dei due uomini fosse quello di vendere libri. Perciò dopo un po’ la loro attività si esaurì.
Non era facile essere servitori di Geova. Spesso si riceveva ben poco incoraggiamento da altri. Ciascuno doveva sostenere uno strenuo combattimento per la fede.
L’ARRIVO DI DIPLOMATI DI GALAAD
Presto iniziò una nuova era a Puerto Rico. Alcuni dei primi diplomati della Scuola missionaria di Galaad vennero inviati a Puerto Rico. Nel marzo 1944, quando il China Clipper atterrò all’aeroporto Isla Grande di San Juan, c’erano a bordo quattro missionari: Leo ed Eunice Van Daalen, Emil, fratello di Leo, e il loro cugino Donald. La sorella Hawkins era lì ad accoglierli, entusiasta perché ora aveva l’aiuto di fratelli maturi per coltivare il campo portoricano.
Quali mentalità e consuetudini trovarono i missionari fra i portoricani? In genere questi erano gentili, generosi e ospitali; si accontentavano di avere un posto per dormire, di che vestire e mangiare. Erano anche religiosi, quasi tutti di fede cattolica. Era assai comune vedere la statua di un “santo patrono” portata in processione da preti salmodianti e altri fedeli. In molte case c’erano altarini adorni di immagini e figure di “santi” con davanti ceri sempre accesi. Lo spiritismo era largamente praticato, ma generalmente quelli che lo praticavano erano anche bravi cattolici. C’erano pure diversi cosiddetti evangélicos, che avevano rotto col cattolicesimo e si erano uniti alle sette protestanti introdotte dai nordamericani.
I MISSIONARI COMINCIANO A PREDICARE
Quando i missionari bussavano alle porte, quasi sempre la gente ascoltava il messaggio del Regno. Nessuno sbatteva loro la porta in faccia, nessuno opponeva un secco rifiuto; anzi, quasi in ogni casa venivano invitati a entrare. Prima di poter presentare il messaggio del Regno, però, spesso bisognava rispondere ad alcune domande per soddisfare la curiosità del padrone di casa. “Di dove siete?” “Siete sposati?” “Avete figli?” Solo allora si poteva dare testimonianza. Molte volte la conversazione terminava con un caffè o persino con un invito a pranzo.
I missionari conoscevano pochissimo lo spagnolo. Per fortuna in quell’epoca nel servizio di campo si usava il fonografo portatile. Perciò, dopo aver salutato il padrone di casa, questi veniva invitato ad ascoltare un breve messaggio registrato. Almeno uno dei missionari aveva però un problema. Dopo che aveva sistemato il fonografo e si era offerto di far ascoltare una registrazione sulla Bibbia, il padrone di casa di solito rispondeva: “¡Como no!” Sentendo la parola “no” e non essendo in grado di continuare la conversazione in spagnolo, il missionario chiudeva il fonografo e andava alla porta successiva. Gli ci volle un po’ prima di scoprire che “¡Como no!” in realtà significa “Perché no!” e che in effetti era un invito a proseguire. Ma le persone in genere erano gentili e, se potevano, aiutavano i missionari a trovare le parole giuste.
Veniva distribuita molta letteratura, specie nelle zone commerciali. Tuttavia i missionari volevano “insegnare”. Man mano che la loro padronanza della lingua migliorava, si sforzavano di fare visite ulteriori e iniziare studi biblici sul libro Fanciulli. Poi un giorno ebbero la gioia di imbattersi in José Sosa, che aveva studiato con Ambrosio Rosa ad Arecibo, ma dopo essersi trasferito a San Juan aveva perso ogni contatto con i fratelli. Egli cominciò immediatamente ad accompagnare i missionari nel servizio di campo e li aiutò moltissimo con lo spagnolo.
ARRIVANO ALTRI MISSIONARI
In quel tempo l’isola aveva oltre due milioni di abitanti; era evidente che ci volevano altri operai. Come furono felici i fratelli quando arrivarono altri missionari! Nel corso degli anni più di 100 missionari hanno prestato servizio qui, fino a 60 contemporaneamente. Sono stati tutti volenterosi, pronti a fare il possibile per annunciare il messaggio del Regno. Hanno contribuito a iniziare l’opera in quasi tutte le città principali e in numerosi centri minori.
Non si prefiggevano solo di seminare, ma anche di coltivare il seme che era già stato seminato. (Confronta 1 Corinti 3:6-9; Atti 15:36). Perciò alcuni missionari di San Juan decisero di far visita ai fratelli di Arecibo per incoraggiarli nella fede. Poiché nelle adunanze e nelle disposizioni per il servizio di campo c’era evidentemente bisogno di aiuto da parte di fratelli maturi, si dispose che Emil Van Daalen e suo cugino Donald aiutassero il gruppetto di Arecibo. In seguito, a loro si aggiunse Arthur, un altro dei Van Daalen.
A San Juan intanto il numero dei Testimoni cominciava a crescere. Stavano venendo nella verità alcuni che hanno dimostrato davvero di essere fratelli fedeli. Uno di questi era Miguel Bari. Nella parte vecchia di San Juan, dove abitava in una minuscola stanza, la gente viveva per così dire sui pianerottoli degli edifici. Quando si entrava in un edificio, si vedevano fornelli, tavoli e altri mobili sul pianerottolo, e forse un’unica piccola stanzetta in cui dormire. In un ambiente del genere il fratello Bari faceva il sarto. Aveva pochi beni materiali, ma aveva le qualità che lo spinsero a partecipare fedelmente alla predicazione della Parola di Dio fino alla morte.
José Feliciano fu un altro dei primi Testimoni che servì fedelmente fino alla morte. Anche Ángel Figueroa, che in quel tempo vendeva arance per la strada, diventò un fratello. Persone sincere di ogni ceto sociale diventavano “uomini di buona volontà”.
IL PRIMO CONGRESSO
Le assemblee hanno una parte importante nella vita del popolo di Geova. E nel 1945 arrivò il momento di tenere il primo congresso di adoratori del vero Dio a Puerto Rico. Si doveva svolgere contemporaneamente ai congressi tenuti in 300 città degli Stati Uniti. Venne affittata la saletta di un’associazione nella parte vecchia di San Juan, vicino all’ingresso della Fortaleza (il palazzo del governatore). I missionari, nonostante la limitata conoscenza dello spagnolo, dovettero preparare tutti i discorsi. I presenti alle varie sessioni naturalmente non furono molti.
Il discorso pubblico “I mansueti erederanno la terra” era in programma domenica alle 15 nella Sala dei Congressi della Scuola di Medicina Tropicale, adiacente al palazzo del governo. Per fargli pubblicità vennero distribuiti per le strade 10.000 foglietti d’invito e furono fatti annunci alla radio e sui giornali. Un grande striscione venne teso attraverso il viale Ponce de León. All’inizio del discorso fu abbastanza deludente vedere solo una ventina di presenti, quasi tutti fratelli. Ma alla fine del programma i presenti erano 250.
INCORAGGIANTE VISITA DEI FRATELLI KNORR E FRANZ
Nel marzo 1946, in occasione dell’arrivo di altri missionari, anche il presidente della Watch Tower Society, N. H. Knorr, e l’allora vicepresidente F. W. Franz, vennero a Puerto Rico durante il loro viaggio nelle Antille. Che momenti felici furono quelli!
Si dispose di tenere un’assemblea di due giorni a San Juan nell’Ateneo Puertorriqueño, all’ingresso della città vecchia. Il discorso pubblico, “Siate liete, nazioni”, fu pronunciato dal fratello Knorr, col fratello Franz come interprete. Per annunciarlo erano stati distribuiti 65.000 foglietti d’invito di casa in casa e per le strade di tutta la città. Vennero persone di ogni ceto, e anche i fratelli di Arecibo. In tutto ci furono 260 presenti. Che occasione gioiosa fu quella per i 35 proclamatori del Regno allora attivi a Puerto Rico! Era evidente che la verità stava ormai prendendo piede.
Durante la loro visita i fratelli Knorr e Franz si incontrarono con i missionari per fare i piani per la futura espansione. Affinché i missionari si potessero dedicare interamente all’opera del Regno furono istituite le case missionarie. Secondo questa disposizione, la Società forniva la casa e provvedeva vitto e alloggio ai missionari, la maggior parte dei quali aveva lasciato casa e parenti per prestare servizio in un paese straniero. Come apprezzarono questo amorevole provvedimento quegli zelanti predicatori! Inoltre il fratello Knorr annunciò che il 1º aprile 1946 si sarebbe aperta a Puerto Rico una filiale della Watch Tower Society. L’edificio di due piani che venne poi acquistato a Santurce, in Calle Lafayette 704, fu per i successivi vent’anni il centro dell’attività teocratica di Puerto Rico.
LE ADUNANZE PUBBLICHE DIFFONDONO LA BUONA NOTIZIA
Uno dei metodi usati efficacemente per divulgare il messaggio del Regno era quello di tenere adunanze pubbliche. Erano davvero pubbliche, poiché si svolgevano per lo più in piazze e giardini pubblici. Dato che a Puerto Rico fa caldo tutto l’anno, si potevano tenere quasi ogni settimana. Comunque anche questo richiedeva grande fede e spirito volenteroso. Perché?
Pensate ai quattro discorsi in programma nel luglio 1946 a Santurce, nella piazza Barrio Obrero. Chi furono gli oratori? I fratelli locali erano tutti troppo nuovi nella verità, perciò i missionari dovettero fare del loro meglio col poco spagnolo che conoscevano. Molti lessero manoscritti preparati copiando alcuni paragrafi da diverse pubblicazioni e poi mettendoli in ordine secondo il soggetto. Una volta, dopo che un missionario ebbe letto il suo discorso, un interessato lo avvicinò per fargli una domanda. Ma il missionario non capì una parola di ciò che l’uomo diceva e dovette mandarlo da qualcun altro che parlasse spagnolo. Comunque, con l’aiuto dello spirito santo quei fratelli volenterosi predicavano la buona notizia.
Vari parchi e piazze, inclusa la piazza principale davanti al municipio di San Juan, furono usati per tenere discorsi. Com’era prevedibile, questo alle autorità religiose non piacque tanto quanto alla popolazione in generale. Insisterono perché il sindaco negasse ai testimoni di Geova questa libertà d’espressione. I giornali annunciarono che i giardini pubblici non potevano essere usati per “servizi religiosi”. I fratelli ne parlarono con un avvocato che si era mostrato favorevole, ed egli li consigliò di aspettare un po’ e poi chiedere di nuovo il permesso. E così fu fatto, con buoni risultati. Evidentemente il sindaco si rendeva conto che non poteva negare legalmente questo diritto.
I fratelli di San Juan stabilirono di tenere discorsi anche nelle piazze delle cittadine vicine. Una sera, appena i Testimoni avevano concluso la loro conferenza a Juncos, un predicatore pentecostale chiese di venire al microfono per fare alcune domande. Quando la sua richiesta non fu accolta, cominciò a gridare a perdifiato, contraddicendo ciò che aveva detto l’oratore. Anche se le incisive risposte dalla Bibbia dimostravano che era nel torto, egli non si dava per vinto. Molti si radunarono per ascoltare la discussione. Dopo un’ora circa si stancarono della sua arroganza e gli dissero di tacere. Egli li accusò rabbiosamente di essere “peccatori”. Allora uno della folla chiese che alzassero la mano quanti erano favorevoli alle tesi dell’“americano”. Eccetto quattro o cinque, tutti i cento o più presenti l’alzarono.
A Bayamón, un sobborgo a ovest di San Juan, il sindaco rifiutò il permesso di tenere discorsi nella piazza, dicendo che la folla avrebbe danneggiato le piante intorno al parco. Tuttavia, quando i fratelli scoprirono che un’altra organizzazione usava il parco, decisero di tenere la serie di discorsi. Mentre venivano distribuiti per le strade gli inviti al primo discorso, passò il sindaco, e fu invitato pure lui. Poco dopo il missionario fu chiamato al commissariato, dove il sindaco insisté che non si pronunciasse il discorso. Ma quando se ne fu andato, il commissario di polizia disse ai fratelli di pronunciarlo pure poiché egli assicurava la protezione della polizia. Quando si stava installando l’impianto acustico, il sindaco ordinò a un poliziotto di arrestare l’oratore, ma l’agente rifiutò di farlo, affermando che i Testimoni avevano ogni diritto di tenere i discorsi. La settimana dopo i fratelli scoprirono che era stata sospesa l’erogazione della corrente elettrica per l’impianto acustico. Ma avevano un generatore d’emergenza, e il discorso fu pronunciato senza inconvenienti.
Molti che oggi sono testimoni di Geova ebbero i primi contatti con la verità grazie a quelle conferenze bibliche all’aperto.
I PIONIERI LOCALI ESPANDONO LA TESTIMONIANZA
Lo zelante esempio dato dai missionari incoraggiò i Testimoni locali a intraprendere il servizio a tempo pieno. Uno dei primi pionieri fu Theódulo Otero (detto Teo), un fratello poco meno che trentenne. Aveva conosciuto la verità leggendo il libro Fanciulli e con l’aiuto di uno studio biblico che si teneva in una casa di fronte a quella in cui viveva e lavorava. Afferrò prontamente gli insegnamenti della Bibbia, fu battezzato alla prima assemblea tenuta a Puerto Rico nel 1945, e fu uno dei felici delegati presenti all’assemblea internazionale dei testimoni di Geova tenuta a Cleveland (Ohio, USA) nel 1946. Più tardi, quello stesso anno, fu nominato pioniere “regolare”. Dal momento che non aveva responsabilità familiari che gli impedissero di trasferirsi, venne mandato a Cayey, in un’alta valle verdeggiante sui monti a sud di San Juan. Circa dieci anni prima, Ramón López Núñez, un barbiere di Cayey, aveva preso della letteratura da Marie Hawkins e poi aveva rotto i ponti con la falsa religione. Quando scese dalla montagna per assistere al congresso di San Juan nel 1946, i fratelli si rallegrarono moltissimo nell’apprendere che a Cayey c’era una persona del genere. Perciò Theódulo Otero fu mandato ad aiutarlo. Andavano insieme di casa in casa, e in breve venne formata un’altra congregazione.
Ad Arecibo, nel frattempo, Santiago Rodríguez senior aveva iniziato il servizio di pioniere. Questo fratello alto ed energico aveva moglie e dieci figli a cui provvedere, perciò il servizio di pioniere richiedeva un buon programma. Comunque la sua piccola pensione lo aiutava a sbarcare il lunario. Non contento di compiere la predicazione solo ad Arecibo, aspirava, come l’apostolo Paolo, a estenderla in altri campi. Lo si vedeva predicare a Barceloneta, Manatí, Hatillo, Camuy, Quebradillas, Lares e Utuado. Per raggiungere queste località percorreva 25-30 chilometri e più lungo tortuose strade di montagna.
Il fratello Rodríguez aveva 52 anni quando intraprese il servizio di pioniere regolare, e rimase nel servizio a tempo pieno quasi fino alla morte, avvenuta nel 1977, all’età di 83 anni. Gli abitanti della zona erano abituati a vederlo camminare in fretta per la strada mentre andava di casa in casa. Andare in servizio con Chago, come veniva chiamato, era un’esperienza interessante. Si doveva quasi trottare per stargli dietro. I suoi gesti e le espressioni facciali rivelavano che metteva tutta l’anima nella sua opera. Non aveva timore dell’uomo e predicava a chiunque in qualsiasi luogo.
LA VERITÀ DEL REGNO RAGGIUNGE LE ISOLE VERGINI AMERICANE
Immediatamente a est di Puerto Rico ci sono le Isole Vergini. Nel 1917 gli Stati Uniti comprarono dalla Danimarca Saint Thomas, Saint John e Saint Croix. In passato queste erano zone agricole e per lavorare i campi venivano di norma impiegati gli schiavi. Nelle campagne si vedono ancora le rovine di antichi poderi, con una grande casa nel mezzo, circondata da casupole di mattoni cotti al sole in cui erano alloggiati gli schiavi. Alcune località vengono tuttora chiamate col nome di quei poderi, come Podere Carlton o Podere Richmond. Ma l’industria dello zucchero si è trasferita e lo zuccherificio è chiuso; ora il turismo è diventata una delle principali risorse del paese.
Nel gennaio 1947 la Società inviò in queste isole una coppia di missionari, il fratello Theophilus Klein e sua moglie, per iniziarvi la predicazione del Regno. L’accoglienza fu sorprendente. Nei primi quattro mesi ottennero 750 nuovi abbonamenti alle riviste della Società. Alcuni abitanti del luogo cominciarono ben presto a partecipare all’opera di predicazione. Infatti nei primi otto mesi 29 proclamatori cominciarono a predicare la buona notizia non solo di casa in casa, ma anche con le riviste per le strade. Spesso il sabato mattina la via principale di Saint Thomas era piena di proclamatori che offrivano La Torre di Guardia e Svegliatevi!
Una ex corrispondente della rivista Life descrisse così le sue impressioni: “Fra le scene che ci colpirono quando percorremmo per la prima volta le strade di Saint Thomas fu il numero di uomini e donne fermi agli incroci con borse di tela con su scritto LA TORRE DI GUARDIA . . . Il più estroverso di loro, un uomo sui quarantacinque anni, ben vestito, dall’aspetto florido, una volta mi aveva fatto visita a bordo del [motoscafo] Love Junk, chiedendo di potermi parlare per qualche minuto. Ma quella volta ero molto occupata perché avevo qualcosa sul fuoco e l’avevo mandato via; perciò non sapevo nulla della Torre di Guardia.
“Con una certa sorpresa riconobbi questo signore, immacolato come al solito, con un vestito bianco, camicia dal colletto inamidato e cravatta, chino sul motore insieme ad Harry. . . . Poiché il tempo passava e l’uomo non se ne andava, cominciai a chiedermi cosa stesse accadendo a mio marito, buon presbiteriano. Se si stava convertendo, mi chiedevo a che cosa. Forse tutto questo avrebbe portato a un battesimo per immersione; certo eravamo nel luogo ideale per farlo. . . . Ma lungi dall’oratoria tutta fuoco che mi sarei aspettata, le parole pronunciate dall’uomo della Torre di Guardia erano così sommesse che non riuscivo a capire cosa diceva. I suoi gesti erano ancora meno trasparenti. . . . ‘Cosa sta facendo lì dentro quell’uomo, John-Thomas?’, chiesi . . . ‘Sta convertendo il signor Harman?’ . . . ‘Non gredo. . . . L’uomo della Dorre di Guardia diene le binze ber il Badrone’. . . . Era tutto chiaro. L’uomo della Torre di Guardia non era solo un missionario, ma anche un abile psicologo. In quel momento non c’era modo più diretto per toccare il cuore di Harry che attraverso il suo motore.
“Finalmente l’uomo della Torre di Guardia uscì. . . . Non vedevo l’ora di parlare con Harry. ‘Ottima persona’, osservò. ‘Si è offerto di venire a parlare della Bibbia con me una volta la settimana’. ‘Chi è?’, gli chiesi. ‘Un testimone di Geova’, rispose Harry. ‘Certo ammiro la sua dedizione. . . . Dovevo fare qualcosa per lui; non accetta contribuzioni’. ‘E cosa hai detto, Harry’, chiesi, ‘che volevi fare per lui?’ ‘Oh, mi sono abbonato per un anno a Svegliatevi!’”
LIBERATA DALLA SCHIAVITÙ DEL FUMO
Alcuni dei missionari giunti alla fine del 1946 vennero mandati a Ponce, all’epoca la seconda città di Puerto Rico, sulla costa meridionale. Il territorio era fertile e in meno di un anno vi venne formata una congregazione.
Susana Mangual, una signora dai capelli argentei, cominciò a studiare nel 1948. Qualche mese dopo apprese che si doveva tenere un’assemblea a San Juan. Anche se prima di cominciare a studiare la verità non si era mai mossa di casa, decise di assistervi. Voleva anche battezzarsi, ma c’era un grave problema: era un’accanita fumatrice e sapeva che prima doveva abbandonare quell’abitudine impura. (2 Cor. 7:1) Sarebbe riuscita a liberarsene? Durante il viaggio per andare all’assemblea prese una decisione irrevocabile e, confidando nell’aiuto di Geova, vi si attenne. A motivo del fumo, aveva sempre avuto una brutta tosse. Ora la sua salute migliorò molto. Cominciò a fare la pioniera e continuò fino all’età di 86 anni.
Susana predicava ovunque si trovasse. Non si abituò mai alle piantine e alle assegnazioni di territorio, ma si poteva vedere questa cara sorella dai capelli argentei parlare della buona notizia ovunque il cuore la spingesse ad andare. Non solo era conosciuta a Ponce, ma andava a predicare anche in altre località. In due di queste, Guayanilla e Peñueles, ora ci sono fiorenti congregazioni.
MILITARI ACCETTANO LA VERITÀ
Il messaggio del Regno toccava il cuore di uomini di ogni genere. Miguel Quirós, un militare che nel 1947 era di stanza a Cayey, aveva ricevuto una copia della rivista Svegliatevi! e poi aveva scritto alla Società per avere ulteriori informazioni. Ricevette il libro “La verità vi farà liberi”, e lo mostrò a un commilitone, Pedro Hernández. Convinti che era la verità, ne parlarono con un altro soldato, Samuel Delucca, e i tre studiarono insieme.
Poco dopo scoprirono che a Cayey c’era un barbiere che era testimone di Geova. Così si misero in contatto con Ramón López e, per mezzo suo, con Teo Otero, che faceva il pioniere nella zona. Immediatamente cominciarono ad assistere alle adunanze e, in abiti civili, andavano di casa in casa a predicare il messaggio del Regno.
Presto però si resero conto che, per essere in armonia con la Parola di Dio, dovevano ‘non far parte del mondo’ in modo completo. (Giov. 17:16; Mic. 4:1-3) Poiché rifiutavano di partecipare a certe attività dell’esercito, furono condannati a sei mesi di prigione. Vennero rinchiusi in un carcere militare a Fort Buchanan, nei pressi di San Juan. Questo fece cambiare loro parere circa il servire Geova? Niente affatto. Continuarono a studiare la Bibbia in prigione. Anche altri undici prigionieri cominciarono a interessarsene, e facevano un bellissimo studio tutti insieme, per lo meno finché non lo seppe il cappellano militare.
Un giorno venne un colonnello a cui tutti i prigionieri, tranne i tre fratelli, resero gli onori militari. Egli andò su tutte le furie ed entrò nell’ufficio per parlare col direttore della prigione. “Cosa vuole che faccia?” chiese il direttore. “Questi uomini sono già in prigione per aver rifiutato di fare il saluto militare agli ufficiali quando erano fuori. Vuole che scavi una buca sotto la prigione per sbatterceli dentro?”
Una volta scontata la pena, i fratelli vennero congedati e tornarono ciascuno al suo paese per intraprendervi la predicazione.
LA VERITÀ RAGGIUNGE SAINT JOHN
Anche Edmead George ebbe i primi contatti con i testimoni di Geova mentre era militare negli Stati Uniti. Incuriosito, quando venne trasferito a Puerto Rico si mise in contatto con la filiale della Società e regolari studi biblici rafforzarono la sua fede.
Congedato dal servizio militare, tornò a casa a Saint John, nelle Isole Vergini, portando con sé l’amore per la verità biblica. Viveva in un minuscolo villaggio chiamato East End, un nome appropriato visto che si trovava all’estremità orientale dell’isola. Era ansioso di parlare a vicini e amici delle buone cose che aveva appreso. La sua predicazione acquistò nuovo vigore nel 1949, quando la Sibia giunse a Saint John con quattro missionari a bordo. L’equipaggio di questa goletta della Società era composto da Gust Maki, Arthur Worsley, Stanley Carter e Ronald Parkin, che dovevano predicare il messaggio del Regno nelle Piccole Antille. Che calorosa accoglienza ricevettero quando entrarono nel porto di East End! Durante la loro sosta i 1.000 abitanti di Saint John ricevettero completa testimonianza.
IL CLERO PROTESTANTE FOMENTA L’OPPOSIZIONE
Nel 1949 quattro missionari furono mandati a Mayagüez, detta la Sultana del Oeste (Sultana dell’Ovest). Non passò molto che tenevano adunanze nel soggiorno della piccola casa missionaria, e l’anno dopo venne formata una congregazione.
Quest’attività non sfuggì all’attenzione del clero. Peggy Maykut (che poi sposò Arthur Van Daalen) cominciò uno studio con Lolita Merle, che era considerata una colonna della Chiesa Presbiteriana. Essa mostrò tanto interesse che da Mayagüez si recò insieme ai missionari a Saint Thomas per assistere a un’assemblea. Tornata a casa, cominciò la persecuzione. Il ministro le fece visita per dissuaderla dal frequentare i Testimoni. Dopo una lunga conversazione, lei lo invitò a casa sua per parlare della dottrina della trinità con la missionaria con cui studiava. Ma lui non venne mai. Lei invece ricevette una lettera che la invitava a presentarsi al comitato della chiesa. La sua risposta fu una lettera di dimissioni. La sorella Merle è ancora attiva nel servizio di Geova, benché ora sia cieca e più che novantenne.
Dopo che la sorella Merle ebbe abbandonato la Chiesa Presbiteriana, ci fu notevole opposizione da parte di quell’organizzazione religiosa. Le chiese protestanti avevano convenuto di dividersi l’isola fra loro. Perciò i ministri accusarono i Testimoni di invadere i loro pascoli e portar via le loro “pecore”. Chiedevano: “Perché non andate dai ‘miscredenti’, da quelli che non hanno nessuna religione?” Preoccupati di proteggere quella che consideravano una loro proprietà privata, ignoravano il fatto che le vere “pecore” appartengono al Signore Gesù Cristo e non a questa o quella denominazione della cristianità. — Matt. 25:31-33; Giov. 10:16.
Nonostante l’opposizione, la congregazione di Mayagüez continuava a crescere. Nel 1955 i missionari furono trasferiti, e i proclamatori locali cominciarono a dare testimonianza in altre cittadine della zona. Oggi a Mayagüez ci sono otto congregazioni, e molte altre ce ne sono in località vicine.
UN EX PUGILE ORA LOTTA CON ZELO PER LA FEDE
Nel 1950 la congregazione di Ponce aveva una settantina di proclamatori. I missionari avevano trasferito la casa missionaria e anche la Sala del Regno al terzo piano di un edificio al centro della città.
Quell’anno Francisco Torruellas (detto Paco) e sua moglie Leonor cominciarono a studiare la Bibbia con Lillian Kammerud. Paco era stato pugile e giocatore di baseball professionista e in quell’epoca aveva un’officina di riparazioni. L’intera famiglia prendeva parte allo studio. Dapprima il progresso fu lento, ma nell’aprile 1950 decisero di assistere all’ultimo giorno di una piccola assemblea di circoscrizione che si teneva a Mayagüez. Egli rimase molto colpito dal programma e dalla cordialità dei presenti, al punto che offrì la sua auto per trasportare i candidati al battesimo fino alla spiaggia dove doveva aver luogo l’immersione.
Dopo l’assemblea era così pieno di zelo per il servizio di Geova che quando i fratelli non venivano a prenderlo usciva in servizio da solo. Dava testimonianza agli amici, ai vicini e ai suoi operai, e aveva molti studi biblici. Ben 35 persone assistevano complessivamente a tre dei suoi studi e 14 di queste cominciarono a proclamare la buona notizia. In luglio volle battezzarsi, senza aspettare l’assemblea di distretto in ottobre. Perciò si presero speciali disposizioni per battezzare dieci persone, quasi tutte della sua famiglia o persone con cui studiava. Il fratello Torruellas ha mostrato il suo zelo per la verità prestando servizio come “servitore di congregazione”, sorvegliante di città a Ponce e sorvegliante dell’assemblea di circoscrizione. Da quando è andato in pensione, è anche pioniere regolare.
DESIDEROSI DI FARE TUTTO IL POSSIBILE
A Jayuya, un villaggio di montagna al centro dell’isola, non c’era una casa missionaria. Ma la verità giunse anche in quella località remota. Come? Grazie ad Aurea Cortés, che aveva conosciuto la verità nella Repubblica Dominicana. Tornata al paese nativo, Jayuya, essa fece tutto il possibile per portare ad altri la verità della Bibbia. Parlò con amici e parenti che vivevano in campagna non lontano dal paese, fra i quali c’era la numerosa famiglia dei Pierluissi. Quelli che mostravano più interesse erano alcuni dei figli. Ben presto in casa si organizzarono le adunanze, tenute da uno dei figli, Joaquín. Lui e suo cugino Ángel cominciarono a partecipare al servizio di campo.
Altre località ricevevano testimonianza da proclamatori che si trasferivano. Due dei primi Testimoni di Arecibo, Alfonso López e sua moglie, si trasferirono a Las Marías, piccolo centro sui monti a est di Mayagüez. La loro casa distava circa tre chilometri dal paese e uno dalla strada principale, lungo una stradina spesso assai fangosa. L’unico mezzo di trasporto erano i piedi o un’autopubblica. Benché anziani, facevano tutto il possibile per proclamare la buona notizia. Venne seminato molto seme e una parte poi portò frutto. In seguito vennero mandati dei pionieri speciali, e ora c’è una congregazione di circa 50 proclamatori. Fra questi c’è un ex dirigente della Chiesa Evangelica, Jaime Custodio, e anche l’ex sindaco con la sua famiglia, che avevano tutti ricevuto testimonianza dal fratello López. La sorella López, ora assai anziana, fa ancora tutto quello che può nel servizio di Geova.
DOVE ALL’INIZIO IL PROGRESSO ERA LENTO
I missionari mandati a Caguas nel 1949 lavorarono con impegno e ben presto tenevano adunanze nel soggiorno della casa missionaria. Tuttavia all’inizio il progresso fu lento. Il cuore di molti dei primi interessati risultò non essere il giusto tipo di terreno, perciò dopo un po’ smisero di servire Geova. Altro seme invece mise radice e produsse molto.
Per esempio non appena Dolores Vázquez conobbe la verità, cominciò a studiare regolarmente insieme alla figlia maggiore, Carmen. A volte assistevano allo studio anche i tre figli maggiori. Dolores fece progresso e poco dopo frequentava le adunanze. Voleva l’approvazione di Geova non solo per sé, ma anche per l’intera famiglia. Col passare degli anni quasi tutti i suoi figli e le sue figlie con le rispettive famiglie hanno intrapreso il servizio dell’unico vero Dio. Più di 30 tra figli, figlie e nipoti sono servitori di Geova dedicati o almeno predicano la buona notizia. Due figli e un nipote attualmente prestano servizio come anziani.
I missionari continuarono la loro opera a Caguas per parecchi anni, e con molta pazienza la congregazione cominciò a crescere. Ora a Caguas ci sono 13 congregazioni, e altre sono sorte in località vicine.
A Bayamón, a ovest di San Juan, passarono diversi anni prima che si notasse veramente l’espansione. Oh, sì, nove proclamatori fecero rapporto nel primo anno dopo l’arrivo dei missionari in quella regione, nota per gli allevamenti di bovini. In quattro anni il totale era salito a 66, ma l’anno dopo scese a 31. Poi la città cominciò a espandersi e sorsero nuovi quartieri. Molti che vi andarono ad abitare erano lontani dai parenti, così coloro che ascoltavano volentieri il messaggio del Regno non si preoccupavano di ciò che avrebbero potuto dire gli altri. Quella cittadina di 15.000 abitanti è diventata in poco tempo una città che ne ha circa 200.000. Oggi a Bayamón ci sono 21 congregazioni e molte altre ce ne sono nei dintorni.
NELLA ROCCAFORTE DELLO SPIRITISMO
Anche la ciudad de los brujos (la città degli stregoni) ha avuto l’opportunità di udire il messaggio del Regno. Lì a Guayama, sulla costa meridionale, la gente è schiava dello spiritismo. Alcuni preminenti uomini d’affari e amministratori pubblici sono spiritisti.
Un missionario, George Snodgrass, conobbe il presidente del movimento spiritistico locale e fu invitato nel tempio dello spiritismo per spiegare cosa dice la Bibbia in merito. Poiché aveva solo limitata conoscenza dello spagnolo, George invitò Ivan Truman, un missionario che prestava servizio a Caguas, a pronunciare il discorso. A un certo punto della conferenza uno dei presenti cominciò ad agitarsi e a interrompere l’oratore, obiettando vivacemente alle sue affermazioni. Comunque fu calmato dal responsabile e il fratello Truman poté terminare il discorso. Venne data una buona testimonianza.
Lentamente la congregazione dei testimoni di Geova di Guayama cominciò a crescere. Un fratello anziano, Pablo Bruzaud, che aveva conosciuto la verità nella Repubblica Dominicana, tornò al suo paese dove fece il pioniere per molti anni, fino alla sua morte. Qualche tempo dopo anche Randy Morales, che aveva conosciuto la verità a New York, tornò a Guayama e intraprese il servizio di pioniere. In seguito frequentò la scuola di Galaad, e attualmente fa parte del Comitato della Filiale di Puerto Rico.
LA RADIO AIUTA A DIFFONDERE LA BUONA NOTIZIA
La radio è stata largamente usata a Puerto Rico per predicare il messaggio del Regno. Spesso venivano trasmessi i discorsi pubblici tenuti alle assemblee così, se voleva, tutta l’isola poteva udire il messaggio della Bibbia.
Un tempo c’erano ben 16 stazioni radio che trasmettevano il messaggio del Regno. Questo aiutò molti, specie nelle campagne, a conoscere la verità. Quando i Testimoni cominciarono a penetrare nelle zone isolate, la gente era ben disposta perché aveva già sentito il messaggio alla radio. Tuttavia, a motivo dei maggiori costi d’esercizio, quasi tutte le stazioni cominciarono a esigere programmi a pagamento, perciò si preferì impiegare le nostre risorse per raggiungere la gente in un modo più diretto.
UN TRAGICO INCIDENTE
Nel 1952, subito dopo la Commemorazione, Leo ed Eunice Van Daalen, due dei primi missionari a Puerto Rico, decisero di fare un viaggio negli Stati Uniti per visitare i parenti. Sarebbe stato il primo viaggio per il loro figlio, Mark, di circa due anni. Tuttavia, appena si era staccato dalla pista dell’aeroporto Isla Grande, l’aereo cominciò ad avere difficoltà. Pochi minuti dopo precipitò nell’oceano Atlantico, a circa otto chilometri dalla costa. Sia Leo che Eunice persero la vita. È stato riferito che Eunice scomparve dopo aver dato il suo salvagente a una donna che non sapeva nuotare. Lo straordinario fu che il loro figlioletto di due anni venne raccolto che ancora galleggiava sulle onde. In seguito fu adottato da una zia negli Stati Uniti ed è tuttora un fedele Testimone.
I Van Daalen erano molto conosciuti a Puerto Rico, perciò i giornali locali fecero molta pubblicità all’incidente. Questo diede l’opportunità di parlare a molti della speranza scritturale della risurrezione che i Van Daalen nutrivano.
VIOLENTA OPPOSIZIONE A COROZAL
In diversi luoghi l’attività dei testimoni di Geova incontrò forte opposizione, ma questo non fermò la loro opera. Uno di questi luoghi fu Corozal, una cittadina di montagna a sud-ovest di San Juan.
Prima di sapere cosa dice la Bibbia circa l’adorazione delle immagini, Rosaura Fuentes aveva dato il permesso a un gruppo cattolico di portare in casa sua un’immagine della Vergine usata in relazione all’adorazione di Maria. Ma saputo cosa pensa Dio di questa usanza, scrisse loro di non portarla più. (1 Cor. 10:14) Quando ciò giunse agli orecchi del sacerdote, questi immediatamente le fece visita per dissuaderla dal continuare a studiare la Bibbia con i Testimoni. Poi, per intimorirla, installò su una casa vicina un altoparlante, dal quale parlava contro i testimoni di Geova e denunciava la signora. Invece di arrendersi, lei continuò ad approfondire la conoscenza di Dio. Poco dopo una pioniera speciale, Soledad González, le fece visita per rafforzarla e portarla in servizio di campo.
Poi si decise di tenere una serie di discorsi biblici nella piazza di Corozal, proprio accanto alla chiesa. Questo fece andare su tutte le furie il sacerdote che, uscito dalla chiesa, si avvicinò all’oratore agitandogli il pugno in faccia. La settimana dopo il sacerdote decise di tenere lui una conferenza e, urlando dall’altoparlante, cominciò a denunciare i fratelli nel tentativo di coprire la voce dell’oratore che stava pronunciando un discorso in piazza. Tutto questo servì solo a rafforzare la nostra nuova sorella. Anche se in genere la cittadinanza era timorosa, alcuni cominciarono ad ascoltare; fra questi c’era una famiglia alla quale appartenevano due ragazze che in seguito intrapresero il servizio di pioniere speciale. Attualmente a Corozal c’è una Sala del Regno da cui due congregazioni svolgono il loro ministero.
LA DIFFERENZA ERA EVIDENTE
Nel 1952 c’erano 19 congregazioni nell’isola, e altre sarebbero state formate in seguito. In un certo senso le elezioni del governatore di tutta l’isola contribuirono in quel tempo all’espansione. Come mai? Quella fu una campagna elettorale molto vivace a cui la Chiesa Cattolica partecipò apertamente, costituendo in seguito perfino un partito distinto, il PAC (Partito di Azione Cristiana). Due vescovi presero posizione a favore di uno dei candidati e contro il Partito Democratico Popolare allora al potere.
Molti cattolici sinceri erano decisamente contrari a questa ingerenza della religione nella politica e sostennero il Partito Democratico Popolare, che vinse con una larga maggioranza. A motivo di ciò che era avvenuto durante la campagna elettorale, non pochi cattolici sinceri lasciarono la chiesa. Alcuni di questi accettarono la verità e diventarono servitori di Geova. Era evidente la differenza fra chi è veramente separato dal mondo, come Gesù disse che devono essere i suoi seguaci, e chi non lo è. (Giov. 17:16) Altri che prima trattavano male i testimoni di Geova ora erano più ben disposti.
LA SIBIA GIUNGE A TORTOLA
Nel settembre 1952 la filiale di Puerto Rico cominciò a sovrintendere alla predicazione del Regno nelle Isole Vergini Britanniche (a nord-est delle Isole Vergini Americane) che comprendono una trentina tra isole e isolette. Di queste solo le più grandi sono abitate: Tortola ha circa 9.000 abitanti, Virgin Gorda circa 1.000 e le isole Jost Van Dyke, Anegada, Peter e Salt qualche centinaio. Sono una colonia britannica con un governatore nominato dalla Corona, ma il commercio e le comunicazioni si svolgono quasi interamente con gli Stati Uniti.
Molti anni prima della seconda guerra mondiale era stata svolta un po’ di predicazione a Tortola. Tuttavia durante la guerra il governo britannico aveva vietato la letteratura della Società. Poi, nel 1949, la Sibia giunse a Road Town, capoluogo di Tortola. Per un paio di mesi i quattro missionari a bordo della goletta predicarono alla popolazione. Sbarcavano la mattina presto e spesso predicavano anche per dieci ore prima di tornare a bordo. La sera tenevano discorsi pubblici in città, a volte ogni sera. Di solito questi si tenevano all’aperto sotto un albero, con una lampada a gas per provvedere l’illuminazione. A volte si usava il palco di una banda. Centinaia erano i presenti, e spesso la parte che seguiva, con domande da parte dell’uditorio durava più del discorso stesso.
La Sibia tornò altre due volte a Tortola, nel 1950 e nel 1951. Il clero naturalmente era infuriato e cercava di fomentare diverbi. Infatti un predicatore avventista si arrabbiò talmente quando il fratello Parkin non volle discutere con lui, che gli saltò letteralmente sulla schiena cercando di tirarlo indietro con la forza per continuare la discussione. I fratelli saggiamente evitavano dibattiti del genere.
GIUNGONO MISSIONARI DALLA REPUBBLICA DOMINICANA
Nel I secolo, quando a motivo della violenta persecuzione i cristiani fuggirono da Gerusalemme per rifugiarsi in altre località, questo contribuì alla diffusione della buona notizia. (Atti 8:1, 4) In modo simile, quando la Repubblica Dominicana vietò l’opera dei testimoni di Geova ed espulse i missionari, ciò contribuì all’espansione nel territorio portoricano.
Il 3 agosto 1957, dieci di quei missionari atterrarono all’aeroporto Isla Verde a San Juan. Erano quattro coppie e due sorelle: Lennart e Virginia Johnson, Raymond e Rhudelle Johnson, George e Nellie Droge, Roy e Juanita Brandt, Kathryn Glass e Dorothy Lawrence. Vennero subito mandati in varie cittadine dell’isola e si aprirono nuove case missionarie.
Uno di questi missionari, Raymond Johnson, rimase nella nuova assegnazione a Caguas solo per poco tempo. Una mattina stava facendo l’ultima visita di casa in casa con la moglie e aveva appena lasciato un libro “Sia Dio riconosciuto verace” quando si sedette su una sedia e morì per un attacco cardiaco. Al suo funerale c’erano 192 presenti e venne data una buona testimonianza, come lui aveva dato una fedele testimonianza durante tutta la sua vita.
L’ASSEMBLEA INTERNAZIONALE “VOLONTÀ DIVINA”
Il 1958 fu un anno di grande attività a Puerto Rico. I fratelli erano particolarmente felici che tre pionieri portoricani avessero il privilegio di frequentare la Scuola missionaria di Galaad. Essi ricevettero il diploma durante l’assemblea internazionale “Volontà Divina” allo Yankee Stadium di New York. Ma non erano i soli provenienti da questa parte del mondo.
Circa 400 fratelli e sorelle di Puerto Rico e delle Isole Vergini si recarono a New York per assistere a quella storica assemblea, più o meno un quinto di tutti i proclamatori che c’erano in quell’epoca. Per trasportarli tutti ci vollero diversi aerei. Quando tornarono, i delegati erano pieni d’entusiasmo e ansiosi di fare la loro parte nell’opera di predicazione.
Puerto Rico tenne la sua assemblea “Volontà Divina” in settembre, a Caguas, un’assemblea di sei giorni praticamente con lo stesso programma presentato a New York. Poi tutti i proclamatori si diedero da fare per distribuire la speciale risoluzione adottata all’assemblea. Quella risoluzione esponeva in modo conciso verità che tutti dovevano conoscere. Complessivamente in tutto il paese se ne distribuirono circa 200.000 copie.
ANCHE A SAINT CROIX SI LODA GEOVA
La più grande delle Isole Vergini è Saint Croix, che si trova circa 65 chilometri a sud dell’arcipelago principale. Quando Edwin Bobb e sua moglie vi andarono per portare il messaggio del Regno, alcuni lo accettarono di buon grado, e nel 1949 si formò la prima congregazione dei testimoni di Geova. In seguito Ted Klein e sua moglie contribuirono a edificare su quel fondamento. Altri fratelli vennero dagli Stati Uniti per fare la stessa cosa. Come risultato, oggi ci sono quattro congregazioni, due inglesi e due spagnole, che lodano Geova in unità.
CAMBIAMENTI IN UN’ORGANIZZAZIONE IN ESPANSIONE
Alla fine degli anni cinquanta l’organizzazione era saldamente stabilita. I missionari erano molto amati e la loro opera assai apprezzata. Ma era arrivato il momento che molti di loro potevano vantaggiosamente essere trasferiti da Puerto Rico in altri paesi. Perciò alcuni vennero mandati in Argentina. Altri andarono nella Repubblica Dominicana, dove la nostra opera non era più vietata e c’era ancora tanto da fare.
Ci furono dei cambiamenti anche nell’organizzazione della filiale. Donald Elder era stato l’assistente del sorvegliante di filiale, ma nell’aprile 1960, a motivo della poca salute della moglie, dovettero partire, e Ronald Parkin prese il suo posto. Nel 1962, mentre il fratello Parkin frequentava lo speciale corso di dieci mesi di Galaad, Lennart Johnson fu chiamato alla filiale per aiutare Emil Van Daalen, che aveva avuto la sorveglianza dell’opera negli ultimi otto anni. Dopo aver frequentato il corso speciale di Galaad nel 1963, Emil ricevette un altro incarico nelle Bahama, e la sorveglianza della filiale di Puerto Rico fu affidata al fratello Parkin.
TRASFUSIONI DI SANGUE PER ORDINE DEL TRIBUNALE
La fede di molti testimoni di Geova portoricani è stata messa alla prova per aver seguito il comando biblico di ‘astenersi dal sangue’. (Atti 15:28, 29) Quasi tutti si sono attenuti fermamente al comando di Geova. Qualcuno ha fatto compromessi. Molti sono stati trasfusi per ordine del tribunale. Come mai? Un medico o un parente si rivolgeva a un giudice e otteneva da lui un provvedimento che imponeva la trasfusione nonostante le obiezioni del paziente o di coloro che lo rappresentavano. Questo avveniva benché il paziente avesse firmato una dichiarazione in cui chiedeva che non venisse usato sangue e sollevava l’ospedale e i medici da ogni responsabilità per le complicazioni attribuite a questo rifiuto.
Questo è ciò che accadde ad Ana Paz de Rosario. Nel 1961, durante una gravidanza, il suo medico le disse che era necessario si sottoponesse a un’operazione, altrimenti sia lei che il bambino molto probabilmente sarebbero morti. Venne ricoverata all’ospedale ed era in attesa di essere operata quando il medico andò su tutte le furie perché lei rifiutò una trasfusione di sangue. Immediatamente ci si mise in contatto col dottor Basilio Dávila, che accettò di operarla. Anche se dall’esame del sangue risultavano valori molto bassi, l’operazione riuscì. Qualche tempo dopo però il bambino morì.
La sorella era a casa quando insorsero complicazioni, perciò dovette tornare all’ospedale. Suo cugino decise che aveva bisogno di una trasfusione perciò, per mezzo di un avvocato, si rivolse a un giudice. Senza consultare il medico che l’aveva in cura, il giudice ordinò che le venisse somministrata una trasfusione di sangue e fece mandare un poliziotto per assicurarsi che l’ordine venisse eseguito. Comunque fu richiesto un altro provvedimento per revocare la prima ordinanza, ma quest’azione legale non fu necessaria perché, secondo il medico, la sorella non aveva bisogno di trasfusioni. Essa si riprese bene.
Poi, 15 anni più tardi, nel 1976, la sorella si ammalò e andò all’ospedale per delle analisi. Risultò che aveva una necrosi al colon e la parte infetta doveva essere asportata. Il medico acconsentì a operare senza trasfusioni di sangue. L’operazione fu eseguita e lei si stava riprendendo, benché non fosse ancora fuori pericolo.
Ma lo stesso parente che aveva ottenuto l’ordinanza 15 anni prima, saputo che stava male, si diede immediatamente da fare come la volta precedente, deciso a costringerla ad accettare il sangue. Di nuovo venne contattato il giudice e fu emessa un’ordinanza senza consultare il medico. Quando questi dichiarò che l’operazione era già stata eseguita e non c’era bisogno di trasfusioni, fu ordinato il suo arresto. Egli spiegò perché non aveva somministrato sangue, ma fu emessa un’altra ordinanza affinché l’ospedale procedesse alla trasfusione contrariamente al desiderio della paziente. Per eseguire quest’ordine, cinque poliziotti armati furono inviati all’ospedale. Quando li vide, la sorella Rosario gridò: “Non fatemi questo! Non sono una criminale!”. Ma venne prontamente sopraffatta: le legarono mani e piedi al letto e la trasfusero con la forza, al punto di praticarle un’incisione al collo per raggiungere la vena giugulare e riuscire a fare la trasfusione, che non erano in grado di praticarle al braccio. A questo punto lei ebbe un collasso e non riprese più conoscenza.
I particolari di questa vile azione contro la libertà di coscienza e la dignità umana furono pubblicati nella rivista Svegliatevi! del 22 maggio 1977 (edizione italiana dell’8 novembre 1977). Copie furono consegnate personalmente a tutti i medici, gli infermieri, gli avvocati e i giudici di Puerto Rico, e si fece un’ampia distribuzione di questa edizione in tutta l’isola.
Ci sono alcuni dottori che accettano di operare senza sangue. La filiale ne ha un elenco e può indirizzare da loro i fratelli che chiedono aiuto in merito. Tuttavia si verificano ancora casi, spesso riportati sui giornali, in cui vengono somministrate trasfusioni per ordine del tribunale, contro la volontà del paziente. Molti di questi casi riguardano minorenni, che secondo molti medici e giuristi non hanno autorità sul proprio corpo, e un numero considerevole riguarda adulti. Per cercare di premunirsi, diversi Testimoni prima di farsi ricoverare fanno una dichiarazione scritta e giurata, per ottenere che il personale medico rispetti il loro desiderio di non ricevere sangue.
OSTACOLI CHE SI TRASFORMARONO IN BENEDIZIONI
Nel 1963 c’era grande eccitazione perché molti fratelli si preparavano ad assistere a un’altra assemblea internazionale allo Yankee Stadium di New York. Questa volta circa 500 ebbero questa meravigliosa esperienza. Poi le stesse informazioni vennero presentate in un congresso tenuto a Ponce dal 3 al 6 ottobre.
In realtà l’assemblea si sarebbe dovuta tenere una settimana prima. Ma una potente organizzazione di coltivatori di caffè aveva chiesto lo stadio di baseball di Ponce e per sbaglio erano state fissate le stesse date sia per i Testimoni che per l’associazione dei coltivatori di caffè. Il direttore dello stadio chiese ai Testimoni di spostare il loro congresso. Ci volle molto lavoro per fare i cambiamenti e avvertire i fratelli. Ma l’interessante fu che proprio la settimana in cui si svolgeva il congresso dei coltivatori di caffè un piccolo uragano passò vicino a Ponce e le strade divennero impraticabili. Il successivo fine settimana il tempo era ideale per la nostra assemblea.
Poi apprendemmo che il governatore di Puerto Rico aveva stabilito che il giovedì sera si tenesse uno speciale incontro di baseball. Ebbene, anche questo richiese lavoro extra. La sessione serale dovette essere spostata al venerdì mattina. Dopo la sessione pomeridiana si dovette smontare il palco e lasciare libero lo stadio. Poi verso le 18 un grosso camion investì un vicino palo della luce, mettendo fuori uso il trasformatore. Giovedì sera lo stadio rimase senza corrente elettrica, perciò non ci fu la partita, e quindi non ci furono neanche rifiuti da eliminare.
SERVIZIO DOVE C’È MAGGIORE BISOGNO
Nel 1964, c’erano 60 congregazioni che facevano rapporto a Puerto Rico. Molte erano state formate grazie al lavoro dei pionieri speciali. Negli anni sessanta molti portoricani, sia fratelli che sorelle, intrapresero il servizio di pioniere speciale. Essendo del posto, in alcune località erano accettati più facilmente dei missionari. I pionieri speciali vennero mandati nelle cittadine minori in cui non erano stati mandati missionari, e in alcuni casi presero il posto di missionari che erano stati trasferiti. Così vennero formate congregazioni a Isabela, Yauco, Arroyo, Ceiba, Dorado, Corozal, Naranjito e in molte altre località.
Per rafforzare le nuove congregazioni e organizzarne altre, i proclamatori furono incoraggiati a trasferirsi dalle città più grandi in località dove c’era maggiore bisogno. Fra coloro che accettarono l’invito c’erano il fratello Bonifacio Ríos e sua moglie, che da San Juan si trasferirono ad Aguas Buenas, sulle montagne a ovest di Caguas. Lavorando insieme riuscirono a formare un gruppo per lo studio di libro, poi si presero disposizioni per tenere un regolare studio Torre di Guardia, e infine nel novembre 1963 venne formata una congregazione.
La sorella Ríos era già pioniera. In seguito anche il fratello Ríos intraprese questo servizio, ed entrambi furono nominati pionieri speciali nell’isola di Vieques, al largo della costa sudorientale di Puerto Rico. Attualmente prestano servizio nella circoscrizione.
Manfredo Vencebí desiderava anche lui servire dove c’era più bisogno del suo aiuto. Perciò lui e la moglie con i figli piccoletti lasciarono New York, dove avevano conosciuto la verità, e si stabilirono a Guayanilla. Pur avendo famiglia, egli fu in grado di svolgere il servizio di pioniere speciale. Dopo che fu stabilita una congregazione a Guayanilla, si trasferirono a Guánica per rafforzare la congregazione locale. Quando le accresciute responsabilità familiari non gli permisero più di svolgere il servizio di pioniere speciale, Manfredo intraprese il servizio di pioniere regolare nella congregazione di Yauco. Poi la famiglia si trasferì a Canóvanas per incoraggiare quella congregazione. I tre figli sono ormai cresciuti. Tutti e tre hanno prestato servizio alla Betel di Brooklyn, e uno è ancora lì con la moglie. Quanto a Manfredo, ha sempre un grande desiderio di servire dove c’è più bisogno. Pur avendo ancora una figlia adolescente, è sorvegliante di circoscrizione.
DOVE TENERE UN CONGRESSO INTERNAZIONALE
All’inizio del 1966 a Puerto Rico e nelle Isole Vergini c’era grande eccitazione. Perché? Puerto Rico era stato scelto per tenervi nel gennaio 1967 un congresso internazionale della serie che si doveva svolgere nell’America Centrale e Meridionale.
Ma dove trovare le strutture adatte? Solo due stadi erano grandi abbastanza. Uno era lo spazioso nuovo stadio comunale Hiram Bithorn. L’altro era uno stadio piuttosto in cattivo stato chiamato Sixto Escobar. Si presero disposizioni per usare lo stadio Hiram Bithorn. Tutto sembrava andar bene finché non ci si rese conto che le finali di baseball si dovevano disputare proprio la settimana del congresso. Si cercò allora di ottenere l’uso dello stadio più vecchio. Quando il responsabile degli stadi lo seppe, non fu d’accordo, ritenendo che non fosse il caso di invitare gente proveniente da ogni parte del mondo in uno stadio così malridotto.
Alla fine si decise di provare ancora una volta a ottenere lo stadio Sixto Escobar, confidando in Geova. Dopo aver pregato Geova, il fratello Parkin telefonò al responsabile di tutti gli impianti sportivi, Julio Monagas. Quando squillò il telefono, lui in persona era proprio lì accanto. La segretaria gli porse la cornetta e, alla nostra istanza, egli diede il consenso. Che gioia ci fu alla filiale! Ma sarebbe stata un’impresa ripulire lo stadio e renderlo presentabile per i fratelli e le sorelle che si aspettavano.
Il congresso fu il più grande mai tenuto fino a quel tempo a Puerto Rico. Tremila delegati giunsero dagli Stati Uniti e alcuni da altri paesi delle Antille. Sistemarli tutti fu un’impresa. L’intero programma venne presentato sia in inglese che in spagnolo. Per la prima volta nel programma furono inclusi drammi biblici, e lo stesso cast recitò per entrambi i gruppi linguistici. Ogni cosa andò bene per i cinque giorni e tutti furono felici di vedere l’ultimo giorno 8.604 presenti, giunti da 19 paesi e isole del mare.
L’ESPANSIONE RICHIEDE UNA NUOVA SEDE PER LA FILIALE
I congressi sono stati le pietre miliari della nostra storia teocratica. E al congresso del 1968 fu presentata una pubblicazione che si è dimostrata un potente strumento per aiutare le persone sincere a far propria la verità: il libro di studio La Verità che conduce alla Vita Eterna. Questo libro, chiamato dai fratelli “la bomba azul” (la bomba blu), era molto temuto dal clero della cristianità. Dopo la sua pubblicazione, in un solo anno la distribuzione di libri crebbe vertiginosamente da 64.000 a 167.000, e gli studi biblici a domicilio salirono a uno per proclamatore. Quasi non c’è casa a Puerto Rico che non abbia questo libro.
A Puerto Rico arrivava così tanta letteratura dalla stamperia della Società a Brooklyn che non c’era sufficiente spazio per tenerla finché non venisse inviata alle congregazioni. I garage sul retro della Betel erano stati ristrutturati e trasformati in deposito, ma ora questo traboccava. Persino l’ingresso della filiale era pieno di scatole di libri. Perciò la sede centrale della Società diede il permesso di cercare un terreno su cui costruire una nuova sede per gli uffici, la casa Betel e la Sala del Regno.
Il nuovo edificio fu costruito interamente da fratelli. Alcuni vi lavoravano ogni giorno; poi la sera e nei fine settimana si aggiungevano centinaia di volontari. Circa 16 congregazioni a turno preparavano il pasto di mezzogiorno per i lavoratori. Il 29 aprile 1969, dopo sette mesi di duro lavoro, la filiale venne trasferita nei nuovi spaziosi locali. Qualche giorno dopo, arrivò il fratello Knorr per partecipare al programma della dedicazione.
SALE DEL REGNO PER TENERE LE ADUNANZE
Le congregazioni crescevano rapidamente e se ne formavano di nuove, perciò c’era un sempre crescente bisogno di adeguati luoghi di adunanza. All’inizio le congregazioni si radunavano in case private. Come le congregazioni crebbero, si affittarono dei locali. Alcuni erano in pessime condizioni e ci voleva molto lavoro per renderli presentabili. A Mayagüez venne affittato un locale spazioso sopra un negozio di scarpe chiamato La Gloria, perciò il luogo di adunanza venne soprannominato Los altos de la Gloria (Le altezze della gloria).
Poi le congregazioni cominciarono a costruire le proprie Sale del Regno. Probabilmente la prima sala di Puerto Rico costruita dai fratelli fu quella della congregazione di Saint Just, nella zona rurale vicino alla cittadina di Carolina. Da allora altre congregazioni hanno costruito la propria sala o ristrutturato case o altri edifici già esistenti, trasformandoli in confortevoli e attraenti luoghi di adunanza. Finora circa 140 Sale del Regno sono state costruite dai fratelli a Puerto Rico e nelle Isole Vergini. Recentemente a Levittown sono state costruite sullo stesso appezzamento di terreno due Sale del Regno disposte a elle, ciascuna usata da due congregazioni. E a Ponce un grande edificio di due piani è stato ristrutturato, con una Sala del Regno per piano, in modo da accogliere altre quattro congregazioni. Ora a Bayamón su un vasto appezzamento di terreno è stato costruito un complesso di tre Sale del Regno per soddisfare i bisogni dei Testimoni della zona.
IL CONGRESSO INTERNAZIONALE DEL 1973
Nel 1973 venne stipulato un contratto per l’uso dello stadio comunale Hiram Bithorn in occasione di un congresso internazionale dei testimoni di Geova. Quasi tutti i delegati giunsero dagli Stati Uniti con tredici grandi jet della PAN AM. Altri vennero da varie isole delle Antille. Fu un’impresa mastodontica portare i fratelli dall’aeroporto agli alberghi e avanti e indietro dal congresso ogni giorno. Inoltre si organizzarono speciali tour affinché i fratelli stranieri potessero visitare alcune delle cose interessanti di San Juan e della campagna. Un tour portò i fratelli al famoso monte El Yunque, dove le precipitazioni superano i 5.000 millimetri l’anno e c’è una lussureggiante vegetazione unica al mondo.
A quanto pare, ci furono più di 7.000 delegati. Oltre al programma normale, si tennero speciali adunanze in inglese nelle quali fratelli dei vari paesi delle Antille e anche di Puerto Rico prepararono interessanti programmi, onde illustrare ai fratelli stranieri quello che era stato fatto per promuovere la predicazione del Regno nei rispettivi paesi.
Nonostante la pioggia torrenziale dell’ultimo giorno, quello fu il più grande congresso mai tenuto fino ad allora a Puerto Rico. Un acquazzone accrebbe anzi il realismo del dramma sui giorni di Noè. Lo stadio aveva circa 15.000 posti a sedere, ma ben 30.840 persone gremirono lo stadio e l’area usata per le sessioni in inglese. Più di recente, nel 1983, anche senza la presenza di delegazioni internazionali numerose, è stato necessario usare simultaneamente tre stadi per accogliere le folle presenti a questi raduni del popolo di Geova!
FENOMENALE AUMENTO DEI PROCLAMATORI
Negli anni settanta ci fu un enorme aumento nel numero dei proclamatori del Regno. L’anno di servizio 1970 era iniziato con 5.530 proclamatori. Nel marzo 1971 ce n’erano 8.000. All’epoca del congresso internazionale del 1973 il numero era salito a 11.206. Nuove congregazioni venivano formate ogni mese. Nel giugno 1977 fu raggiunto il massimo di 16.761 proclamatori, poi ci fu una certa diminuzione.
A quanto pare alcuni proclamatori servivano Geova non in vista dell’eternità, ma pensando al 1975. Quando le loro speranze non si realizzarono, il loro amore per Geova si raffreddò e lasciarono la sua organizzazione. Nell’agosto 1978 il numero dei proclamatori era sceso a 14.775, un calo di quasi 2.000 in un solo anno. Per tre anni la diminuzione continuò. Nuovi entravano nell’organizzazione, ma quelli che ne uscivano erano di più. Inoltre, a motivo della difficile situazione economica, molti si trasferivano negli Stati Uniti. Finalmente nel gennaio 1982 fu raggiunto ancora una volta un nuovo massimo.
Da allora l’opera del Regno ha acquistato nuovo slancio. Attualmente ci sono più di 21.700 proclamatori; e l’intensità della testimonianza è cresciuta con l’aumento dei pionieri. Dal 1982 il numero dei pionieri regolari è più che raddoppiato. Includendo i pionieri ausiliari, a Puerto Rico ogni mese abbiamo in media 1.535 persone che svolgono servizio a tempo pieno. Anche nelle Isole Vergini quasi il 10 per cento dei proclamatori svolge servizio di pioniere, e l’anno scorso in queste isole gli zelanti proclamatori del Regno hanno dedicato più di 110.000 ore a fare pubblica dichiarazione della loro convinzione che il Regno di Dio è l’unica speranza per il genere umano.
OCCORRONO SALE DEI CONGRESSI ADATTE
Da molti anni le assemblee di circoscrizione tenute regolarmente sono una caratteristica dell’attività del Regno. Nei primi tempi erano sufficienti piccole sale. Poi, quando il nostro numero era aumentato e le congregazioni erano diventate più grandi, si usavano piccoli stadi di baseball, dato che a Puerto Rico quasi in ogni cittadina ce n’è uno. Si potevano usare gratuitamente, ma si doveva fare un lavoro enorme al fine di renderli presentabili per un’assemblea. Spesso si dovevano affittare e portare sul luogo delle sedie per provvedere altri posti a sedere. Si doveva installare l’attrezzatura per il servizio ristoro. I fratelli lavoravano sodo per diversi giorni prima di un’assemblea di circoscrizione. A volte si affittavano grandi locali, ma di solito non c’erano che le pareti e si doveva provvedere ogni cosa. Una volta si tenne un’assemblea nella piazza di un paese, col municipio da una parte e la chiesa cattolica dall’altra. E la pioggia spesso ostacolava lo svolgimento delle assemblee.
Col passare del tempo, diventava sempre più difficile ottenere anche posti del genere. Spesso, quando si riusciva a ottenere uno stadio, gli accordi venivano poi infranti per dare la precedenza ad avvenimenti sportivi. Perciò i fratelli cominciarono a pensare seriamente a costruire delle Sale dei Congressi.
Fu acquistato un terreno sulla costa meridionale, fra Ponce e Mayagüez. Per diversi anni, intanto che si raccoglievano i fondi necessari e si costruiva la sala, i fratelli si radunavano lì, sotto una tettoia metallica, più o meno come avevano fatto negli stadi di baseball. Ma almeno non dovevano ogni volta montare e smontare tutto. Ora hanno una bellissima Sala dei Congressi con oltre 1.000 posti a sedere.
A est di Arecibo i fratelli presero in affitto un terreno dove eressero delle strutture provvisorie per tenervi assemblee fino al momento in cui avrebbero potuto costruire. Tuttavia risultò che il terreno non era adatto come luogo permanente per le assemblee, quindi si cercò un altro appezzamento. Infine nel 1976 venne acquistato del terreno in una zona rurale di Caguas, vicino a un’autostrada in costruzione che avrebbe collegato Ponce con San Juan. Col tempo venne eretta una comoda Sala dei Congressi con 1.500 posti a sedere.
Ora in queste due Sale dei Congressi si svolgono tutte le assemblee di circoscrizione di Puerto Rico. Il numero dei presenti è insolitamente alto, in media oltre il 160 per cento del totale dei proclamatori.
GUARDIAMO AVANTI
Le congregazioni crescono in fretta, e le Sale del Regno sono gremite fino a traboccare. Si formano nuove congregazioni, e vengono costruite e dedicate nuove sale. Nel 1986 i presenti al Pasto Serale del Signore sono stati 57.328.
Attualmente c’è un proclamatore ogni 164 abitanti. Ogni angolo di Puerto Rico e delle Isole Vergini riceve testimonianza regolarmente. Alcuni territori vengono percorsi circa una volta alla settimana e non esiste territorio non assegnato. Non sappiamo quanti ancora accetteranno il messaggio del Regno, ma la porta è ancora aperta e l’organizzazione locale del popolo di Geova è pronta per l’ulteriore incremento.
Puerto Rico si è dimostrato davvero un “porto ricco” per oltre 21.700 persone che hanno trovato la vera ricchezza, quella che porterà alla vita eterna. Possano molti altri trovare questa ricchezza prima che Geova chiuda la porta di questa opportunità quando verrà la “grande tribolazione”.
[Cartina a pagina 239]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
PUERTO RICO E ISOLE VERGINI
San Juan
Arecibo
Aguadilla
Bayamón
Corozal
Mayagüez
Caguas
Ponce
Cayey
Guayama
VIEQUES
ANEGADA
VIRGIN GORDA
TORTOLA
ST. THOMAS
ST. JOHN
ST. CROIX
[Immagine a pagina 231]
Ambrosio Rosa García, uno dei primi Testimoni portoricani battezzati; qui con la moglie Lydia
[Immagine a pagina 240]
Theophilus e Doris Klein, zelanti missionari dal 1947
[Immagine a pagina 250]
Ronald Parkin, coordinatore del Comitato di Filiale di Puerto Rico, con la moglie Maxine
[Immagine a pagina 263]
Sala dei Congressi in una zona rurale di Caguas